Parte 2 Chiusi la mia mano attorno a questo piccolo cosino, senza curarmene più di tanto, e portandolo all'altezza del mio viso. Mi venivano i brividi al solo pensare cosa stessi facendo in quel momento. Se qualcuno fosse entrato nella stanza in quel momento, mai avrebbe potuto immaginare cosa tenessi stretto nel mio pugno: un piccolo omino. Mmmmmm, mi stavo già surriscaldando… Lentamente aprii le dita della mia mano e guardai la mia conquista della sera in discoteca. Giaceva in posizione fetale, tremando senza controllo, con le braccia che coprivano la sua testa. "Daiiiii, non sono certo così spaventosa, non ti farò del male" Tirò leggermente fuori la testa dalle sue braccia e provò a mettersi seduto. "non mi farai niente?" chiese. "Non ho detto niente del genere" risposi, sorridendogli. E di colpo il suo viso perse colore. "Co, cosa vuoi dire, cosa mi farai?" Gli risposi con la mia voce più soffice e seducente "Ti farò qualsiasi cosa avrò voglia di farti" leccandomi le labbra. "No, No" disse "non puoi, lasciami andare. Come sono diventato così, sei stata tu? Fammi tornare come prima!!" Mentre mi supplicava, cominciai ad accarezzargli il corpo con il mio dito indice. "Fermati" disse "e non continuare a guardarmi così, dimmi qualcosa" "Pensavo che ai ragazzi non piacesse parlare durante il sesso." "Sesso?" Gridò. "Non potrai certo pensarlo che potremo farlo con me in questo stato?" provò a farmi ragionare. "Bene, non posso dire cosa sarà per te, ma sarà certamente sesso per me" dissi ridendo. "Credimi" disse "se ne avessi la possibilità, me ne adrei senza voltarmi indietro" A ciò risposi "Credimi, non avrai questa possibilità" Lui mi provava a far tornare in me "Dai, ti sei vendicata, hai avuto la tua parte di piacere, ora fammi tornare come prima così andrò via". Risi, "la mia parte di piacere. Ma non capisci nulla, voi ragazzi non pensate mai alle esigenze di una donna. Prima di tutto non sono sicura di come sia potuto succedere questo ed anche se potessi non ti farei tornare normale. Secondo, tesoruccio, il mio piacere deve ancora cominciare" Penso che in quel momento avesse ripreso un po di sicurezza in se stesso, o che l'avessi fatto innervosire, perché riprese ad insultarmi esattamente come aveva fatto qualche minuto prima. Continuò "Sono stanco delle tue stronzate, dei tuoi giochetti e delle tue dimostrazioni di potere, sei solo una puttanella pazzoide. Questo è l'unico modo che hai per avere un uomo? Ti avrei dovuto sbattere il mio cazzo in gola e poi sodomizzarti a sangue senza pietà. Ho fatto male a non farlo. Fammi andar via, donna patetica!!!" Ebbi un attimo di stordimento per le sue parole, ma poi gli risposi "non hai afferrato la sua situazione, vero?" e con questo applicai una maggiore pressione al suo corpo, ancora nel mio puglio, impedendogli di respirare. Presi con le unghia il suo pisellino fra due dita, e cominciai ad applicare una trazione, come per tirarglielo via. Il suo sguardo assunse una espressione terrorizzata. "te lo strappo" "te lo lascio" "te lo strappo" "te lo lascio" "te lo strappo" "te lo lascio" "te lo strappo" "te lo lascio". "Come puoi fermarmi? Se ti vorrò succhiare come un lecca lecca, portandoti via tutta la tua pelle, potrai fermarmi? Se ti voglio adoperare come un assorbente, potrai fermarmi? O come un separatore per le dita, mentre mi tingerò le unghia?" Mentre parlavo mi stavo già eccitando. "E se ti volessi usare come carta igienica, o come vibratore? Tu sarai mio schiavo, e ti userò come vorrò. Alle mie parole il suo sguardo era terrorizzato, ma nuovamente riacquistò la sua precedente sicurezza. "puoi anche avere ragione" mi disse "ma non possiederai mai la mia mente, sei solo una psicopatica cresciutella, una puttana psicopatica. Ricordati, troia, non sarai mai completamente tuo schiavo!" "Come osi, piccolo pezzo di merda" dissi scuotendolo nel mio pugno "Tu la fai come se dovessi rimanere qui per un bel po. Ti ricordi quando ti dissi che non ti avrei fatto del male? Mentivo! La verità è che ti sto per scopare selvaggiamente, e se tu soppravviverai, continuerò ad usarti finchè morrai. Ed ora… è tempo di divertimi!" E con ciò, Heather si incamminò verso il guardaroba, con Jack nel suo pugno. Gli stava venendo il mal di mare per il movimento, ma quando lei si fermò, lui non potè fare a meno di guardare estasiato le immense e stupende gambe della gigantessa, dritte davanti il suo viso. La minigonna nera faceva vedere molto delle sue gambe. Per non parlare di quello che faceva intravedere la sua maglietta. Ma una voce proveniente dall'alto lo ridestò dai suoi pensieri "Ahhhhhh, l'ho trovato! Jack, qual è stata una delle ultime cose che tu mi hai detto?" "Fammi pensare" feci finta di sforzarmi di ricordare "era qualcosa relativo al fatto che mi avresti voluto sodomizzare?" E di colpo mi mostrò cosa aveva preso dal guardaroba: un tubo di vasellina! Jack reagì immediatamente "Noooo! Dolly! Sono spiacente! Scusami, non parlavo sul serio, ti prego, non lo fare" "Risparmiati" dissi "Di solito fa un po male, ma credo che alla tua statura tu sia assolutamente perfetto." Dolly mise giù il tubetto e prese un righello. "Sì, sei molto vicino a quello che pensavo, sei alto più o meno quanto pensavo, quindici centimetri. Ma più che di altezza parlerei di lunghezza!! Sei come un cazzo decente, mi divertirò molto!" Jack stava ancora protestando e implorando "Ti prego Dolly, farò qualunque cosa tu voglia, sarò un tuo schiavo totale, ma non farmi questo". "Qualunque" dissi prendendo Jack fra i miei denti, come si potrebbe fare con una matita. Le sue grida aumentarono anche di più, credo che stesse pensando che me lo volessi mangiare, ma per sua fortuna avevo solo bisogno di un posto dove tenerlo mentre mi spogliavo. Mentre mi levavo la maglietta mi diressi verso lo specchio più grande e mi guardai. Era davvero una vista surreale: vedere dai miei denti un omino, anzi la sua testa, che strillava. Si vedeva anche il suo braccio sinistro, che dimenava a più non posso. Diventavo sempre più eccitata, la carica sessuale che provavo prima dei suoi ultimi insulti, si era moltiplicata per dieci. Mi cominciai ad accarezzare il corpo ed a leccare il suo. La vista di cui godevo dallo specchio era fin troppo per resistere ancora. E così tornai al guardaroba, presi uno specchietto ed il tubetto di vasellina, con la quale mi cosparsi per bene la mia apertura posteriore. Levai Jack dalla mia bocca, era pieno dei segni dei miei denti, e lo posizionai al centro del letto. Cominciai uno strip tease per lui, levandomi la biancheria intima. Lui era sconvolto dalla vista. La sua impotenza mi eccitava sempre di più. Continuai a mettermi la vasellina nell'ano, prima con uno, poi con due dita. Penso che sia abbastanza per il mio giocattolino.. "Jaaaccckkk" lo chiamai sfottendolo "è oraaaaaaaaa."