jack era un studente che faceva esperimenti nel suo laboratorio. consistevano nella riduzione della materia. Un giorno sbagliò e provocò un' esplosione che lo scaraventò nell'atrio del suo palazzo e rimase svenuto per un bel po'. al risveglio si sentì strano infreddolito su una supeficie ruvida. Aprì gli occhi e vide un' enorme occhio azzurro che lo osservava e si accorse in pochi secondi di essersi rimpicciolito all' altezza di 8 cm e di essere sull' enorme letto (per lui) di Tiffany la ragazzina di 17 anni del quarto piano. Lei era molto carina bionda capelli lunghi fino al sedere abbastanza formosa con una terza di reggi seno. Jack in primo piano aveva le gigantesche tette di Tiffany e si eccitò, il suo pene divenne subito eretto. La ragazza arrossì e si mise a ridere trattenendosi e disse: -Non preoccuparti non so come tu faccia ad essere così piccolo, ma non ti farò del male- dandogli dei colpetti con l'indice sul capo. Jack chiese: -Mi hai visto solo tu?- -Si ti ho trovato mentre tornavo da scuola e ti ho portato qui- -Per adesso sei al sicuro ma quando arriverà mia mamma dovrò nasconderti- Neanche a dirlo arrivò la madre in stanza e con uno scatto la ragazza afferrò Jack e si mise in piedi con le mani dietro la schiena all'altezza del culo. Sia per la vista dell'enorme sedere e sia perchè Tiffany dall'agitazione muoveva le dita nervosamente che gli strofinavano l'uccello, Jack venne nelle mani della diciassettenne, inbarazzatissima, che salutò la madre in modo impacciato. Scampato il pericolo la ragazza posò Jack sul letto e con l' aria un po' schifata si andò a lavare le mani. Tiffany tornò, lo guardò con le mani sui fianchi e con un' aria di compassione disse: -Poverino devi essere spaventato nelle tue dimensioni, ti metto in un posto dove mia madre non guarda mai- Aprì il cassetto delle mutandine e mise jack all'interno. La ragazza andò a mangiare cena, uscì con le amiche e tornando a casa tardi e assonnata, si dimenticò di Jack il quale dormiva anche lui beato fra le mutandine. Tiffany si svegliò tardi al mattino, assonnata prese la biancheria intima e andò a cambiarsi in bagno. Si lavò e si infilo le mutande senza fare attenzione a Jack che si svegliò proprio nell' attimo in cui finì di tirarle su e si trovò a contatto con la figa enorme della diciassette, la quale non accorgendosi di nulla si infilò i jeans e poi tutto il resto e partì per andare a scuola che era un liceo di sole femmine. Tiffany arrivò a scuola salutò la sua amica jessica e si sedette al banco. La ragazza sentì un formicolio nelle parti intime, subito pensò alle mutandine strette, ma le venne un flash del povero Jack nel cassetto delle mutandine e arrivò alla conclusione. La ragazza arrossì di colpo e cominciò ad ansimare.Cheise alla prof. se poteva andare in bagno, ma niente da fare. Jack si accorse che la diciassettenne stava comiciando a bagnarsi a causa dei suoi movimenti si ritrovò tutto bagnato e appiccicoso imprigionato tra i peli pubici della ragazza. Suonò la campanella, arrivata acasa Tiffany corse in camera prese delle mutandine pulite e chiuse in bagno. Si tiro tutto giù e vide che il povero Jack era svenuto. Lo appogiò con cura sul bordo del lavandino e con due dita cercò di rianimarlo. Jack si svegliò e vide l' enorme ragazza bionda, vestita solo da metà in su , che lo toccava a volte anche nelle parti basse, si alzò di scatto e cadde nel lavandino.Tiffany disse: -Stai tranquillo Jack Imiei non ci saranno per tutto il week-end, a tra l'altro scusami per sta mattina, ma è difficile pensare che c'è un uomo piccolo nelle mutande- -