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Distruzione

Parte I inviata da LilloCiao e caricata in data 05/Febbraio/2003 19:21:22


Era una domenica sera d'ottobre. Eravamo a Roma ed eravamotutti molto stanchi. La maggior parte di noi colleghi volevaandare a riposare per prepararsi al viaggio di ritorno del giornodopo per il Nord-Italia. Per la prima volta ero nella capitale enon volevo perdermi l'occasione di fare un giro per il centrodella città! Così, preso atto d'essere l'unico a volersi fareun giro, uscii dall'hotel e m'incamminai verso il centro.

Dopo un lungo giro per vie piene di negozi, ristoranti emercatini mi apprestavo a tornare verso l'albergo quando, ad untratto, sentii dietro di me, in una via abbastanza desolata, unrumore molto simile a quello provocato dai tacchi alti alcontatto con la strada. Al momento non feci caso e proseguii. Adun certo punto, mi fermai ad osservare le vetrine di un negoziodi dischi quando notai al mio fianco, per terra, uno scarafaggioche si muoveva molto velocemente. Non feci in tempo ad alzare losguardo, che vidi un piede con indosso un bellissimo paio didecollettè dal tacco di almeno 10 centimetri appoggiarsi sulloscarafaggio! Il piede stette fermo, come paralizzato, ed io nonriuscii a distogliere lo sguardo da quella scena e pensai, cheanche la donna che era lì al mio fianco, se n'accorse. L'animalenon riuscì a muoversi bloccato da quella suola, sentii il rumoreprovocato dalle sue piccole zampe nel tentativo di liberarsi. Adun tratto quando questa scena sembrò non finire mai, notai ladonna caricare tutto il suo peso annientando il povero animale.Senza accorgermi, mi ritrovai in ginocchio ad osservare più davicino quella splendida visione.

Vidi l'essere sgretolarsi sotto la suola di quella Magnifica Deache non contenta continuò a rigirare la suola per annientarlocompletamente. Cominciai a tremare: avrei voluto essere io alposto dello scarafaggio; vedere quella Suola che pian piano siappoggia sulla mia debole corazza; sentirmi intrappolato da quell'immensoPiede che mi sovrasta e che dopo pochi interminabili istanti mispappola al suolo con crudeltà! Qualche istante dopo vidi laSignora alzare il suo piede e notai che del povero animale erarimasto ben poco! Fu in quel preciso momento che la Donna, notatala mia reazione, mi rivolse la parola e con freddezza mi disse:"Sbaglio o ti sarebbe piaciuto essere al posto di quelloschifosissimo insetto?" L'unica cosa che uscì dalla miabocca fu: "è stato incredibile"! La Donna continuò emi disse che purtroppo riusciva ad annientare sotto i Suoi Piedisolo degli insetti mentre Le sarebbe piaciuto provare con animaliben più grandi! Capii che si stava riferendo agli uomini ed inquel momento senza rendermene conto Le proposi di provare con me!Dal Suo sguardo si notò che l'idea Le piacque molto e La seguii.Andammo in un piccolo parco di un'apparentemente ricca zona diRoma. Ci avvicinammo ad un laghetto dove mi fece cenno disdraiarmi a fianco di una staccionata. Notai in un cestino ungiornale e per non sporcarmi lo utilizzai come coperta e lo stesisotto di me! In quel momento mi assicurai che avrebbe fatto ditutto per farmi fare la stessa fine dello scarafaggio. Da terranotai che indossava, sotto un bellissimo cappotto in caschemirecolor cammello, un tailleur marrone con gonna corta. Le scarpeerano di colore cammello ed indossava un paio di collant coprentimarroni con disegni che sembravano onde. Le vidi al polso unbraccialetto con il nome Paola scritto in brillanti così capiicome si chiamava. Appoggiò la mano alla staccionata e Saltò sulmio petto con entrambi i piedi e, mentre mi guardò con unosguardo sadico, mi fece capire che il bello doveva ancora venire!
Continuò per interi minuti a camminare sul mio torace affondandoi tacchi dentro di me senza preoccuparsi minimamente di chi lestava sotto! Sentivo i Suoi tacchi penetrarmi ed uno addiritturaquando mi trafisse un capezzolo mi fece sobbalzare dal dolorefacendola quasi cadere. Si arrabbiò e posizionatasi su un solopiede appoggiò l'altra suola sulla bocca ordinando di pulirglielacon la lingua. Mentre leccavo la suola, per fortuna non quellache distrusse lo scarafaggio, sentivo tutto lo sporco attaccatosiche pian piano si trasferiva sulla mia lingua. Dopo qualcheminuto la suola sembrava lucida, come nuova! Finita la pulizia sispostò sui miei genitali e senza riguardo alzava uno dopo l'altroi suoi terribili tacchi che, come tante stilettate, siabbattevano sui miei poveri coglioni.

Il dolore era forte, ma anche l'eccitazione era alle stelle.Quando terminò di pestare le mie palle, cominciò a saltare apiedi uniti, dicendomi che se solo mi fosse sfuggito un gemitoavrebbe cominciato a saltare con i tacchi sulla mia testaaffondandoli nel cervello! Saltò per interi minuti sia sul miopetto che sui genitali; ogni volta che atterrava era come se mistessero infilando dei chiodi nella pelle. Vedevo i miei vestitisporcarsi, la camicia diventare nera evidenziando i segni diquelle magnifiche armi che erano ai piedi di Paola. Sentii ilpetto bruciarmi! I tacchi lasciarono tanti segni sul mio povero,ma felice corpo! Stanca dei continui salti arrivò pesante comeun macigno una sua affermazione che mi fece venire la pelle d'oca!Ora avrai la fortuna di capire quello che quel povero animale hadovuto sopportare! Mi diede una pillola che, mi garantì, miavrebbe fatto provare meno dolore. Presa la pillola la vidiavvicinarsi alla mia faccia; i tacchi affondavano nel terrenomorbido di quel parco. Quando si fermò, notai da vicino l'altezzadi quei tacchi e capii la loro pericolosità. Volle la mia facciarivolta verso il cielo e vi appoggiò la prima scarpa ponendo iltacco sul mento e la suola sugli occhi! Dopo un attimo diperplessità appoggiò tutto il peso del suo corpo su quel piedee montò sulla mia faccia.

Il dolore provocato da quel tacco fu incredibile: su un solotacco gravava tutto il suo peso ed ogni tanto per darmi un po' direspiro appoggiava anche l'altro. Così facendo vedevo le sue suolealzarsi ed abbassarsi in continuazione ed in quel preciso momentomi sentii come lo scarafaggio. Mi rassicurò e disse che nessunoavrebbe mai notato i segni lasciati dai suoi terribili tacchi!Quei Divini Piedi mi bloccavano per terra, se solo osavo muovermipotevo rischiare di perdere un occhio. Continuò la camminata sulmio viso per diversi minuti finchè un brivido mi percosse l'interocorpo e svenni. Quando mi ripresi ero immobile, pieno di dolori esenza nemmeno la forza di rialzarmi. Ero rivolto verso lo stagnoe non vidi più la staccionata; mi accorsi, guardando meglio chelo stagno era molto più grande! Cos'era successo? Stavo forsesognando?A farmi distrarre da quei pensieri fu la voce di Paolache mi chiese di girarmi. Appena mi voltai vidi delle erbealtissime che prima non c'erano e, non mi resi contoimmediatamente di quello che era successo. Quando sentii di nuovola voce di Paola mi sembrò che stesse parlando sopra di me;guardai in alto e con grande stupore e terrore vidi una Donnaenorme che mi stava osservando! Mi disse che la pillola ingoiataera una sua scoperta e che le serviva per rendere gli uominipiccoli come uno scarafaggio! La dava soprattutto a quegli uominiche volevano essere distrutti dall'enorme peso di una Donna moltopiù grande di loro. Dopo essermi guardato in giro capii che leerbe altissime non erano altro che l'erba del prato dove mi erosdraiato. All'orecchio mi giunse un'affermazione di Paola chedisse: " ora hai capito perchè nessuno noteràmai i segniprovocati sulla tua faccia e sul tuo corpo dai miei tacchi aspillo?" "Semplice", "disse Lei, perchè orati annienteròcome lo scarafaggio che hai visto questa sera!!!!!"Un brivido di terrore percorse tutto il mio corpo, capì dal suosguardo che non stava scherzando! Non feci in tempo a pensare chela vidi in tutta la sua enorme grandezza.

Riuscì a vedere il suo volto perchè mentre mi parlòchino latesta per vedermi meglio. Provai a scappare ma mi resi conto d'esseretroppo lento e poteva dilaniarmi senza difficoltà. Fu in quelmomento che mi chiese di scegliere come morire: "Preferisci",mi disse "morire ed essere spappolato sotto la mia enorme suolao morire schiacciato sotto il mio piede all'interno della scarpa?Tutti gli altri uomini che sono morti sotto il mio enorme pesohanno scelto di farlo cercando inutilmente di scappare! A mepiacerebbe ucciderti infilandoti nelle mie scarpe che a tepiacciono tanto schiacciandoti sotto il mio piede e le calze. Tiprometto che ti terrò sotto di me fino a casa fino a quando nonmi leverò le scarpe. Sai mi piacerebbe sentire che impressione fàl'avere un piccolo uomo nelle proprie scarpe tra il piede e lasuoletta. Io non vedo l'ora di calpestarti e distruggerti fino acasa, quindi a te la scelta; come vuoi morire? Dimenticavo, perarrivare a casa mia devo fare circa tre chilometri a piedi!"Finito di parlare, Paola tolse l'enorme piede dalla scarpa e miobbligò a fare una scelta. Vidi davanti a me un'enorme scarpavuota nella quale potevo infilarmi senza difficoltà date le mienuove dimensioni ed un piede gigantesco avvolto in splendidecalze, pronto ad abbattersi su di me. Dopo qualche istante,decisi che, se dovevo morire, dovevo farlo nel modo in cui avevosognato ovvero stando il più a lungo possibile sotto i piedi diuna Donna! Finalmente presi una decisione e entrato nella scarpami sdraiai sulla scritta in oro presente sul sottopiede cheindicava il marchio Prada guardando l'Enorme Piede che era fermosopra di me! Paola si chinò per guardarmi e datomi l'ultimosaluto fece scendere, pian piano, quel terrificante strumento dimorte. Senti il calore del Suo Piede e dopo un attimo d'esitazione,tutto il peso del suo enorme corpo su quel piede massacrandomicon sadico piacere! Una volta indossata di nuovo la sua scarpa,Paola tornò verso casa constatando la maggior comodità della suacalzatura. Fu talmente lungo il ritorno verso casa che delpiccolo uomo non trovò più nulla! Data la grande eccitazioneprovata decise che d'ora in avanti la fine destinata ad ogniinutile uomo sarebbe stata quella.

Fine.





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