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Anna la vicina di casa

Parte I inviata da plant742002 e caricata in data 28/Febbraio/2003 02:27:28


Era una calda mattina di giugno, io era in ferie e girolonzolavo con il mio scooter nei paraggi di casa mia in attesa di qualcosa che ravvivasse un po’ quegli ultimi giorni lontano dal lavoro.Mi fermai vicino al portone di casa mia quando vidi girare l’angolo a pochi metri da me la mia vicina di casa Anna, appena tornata dalla spiaggia.

E’ una donna sui 40 anni ancora molto, molto piacente e curata, una donna che ama farsi guardare, sempre ben vestita profumatissima e con una manicure impeccabile, ha i capelli corti e biondi e due occhi verdi da favola ed un espressione quasi di superiorità dipinta sul suo volto, quasi regale.Proveniva da una famiglia di nobili, e viveva accanto alla mia residenza ormai da 30 anni, quindi spesso ci eravamo trovati a parlare del più e del meno, senza però mai invadere la sfera personale, visto che lei era una persona riservatissima e conservava ancora quell’aria da nobildonna che probabilmente aveva ereditato da sua madre.La parte più bella e sensuale del suo corpo erano i suoi splendidi piedi, sempre curatissimi e perfettamente smaltati, ed io essendo un appassionato di estremità femminili non avevo certo mancato di sbirciare nelle nostre brevi e fugaci chiacchierate la bellezza e la perfezione delle sue lunghe ed affusolate dita, con le unghie leggermente lunghe e il suo alluce leggermente sovradimensionato rispetto alle altre dita.

Era veramente eccitante seguire i suoi passi e vedere le sue regali dita poggiarsi delicatamente al suolo, e sentire il rumore dei suoi sandali infradito che sbattevano sulla suola del suo piede, che ad occhio e croce doveva essere un 40 abbondante.Quel giorno, probabilmente mi soffermai più del dovuto sulle sue splendide estremità, seguendole con lo sguardo intensamente, tanto che lei quando fu giunta praticamente a circa un metro da me si fermò e si guardò i piedi pensando forse che c’era qualcosa di strano che attirasse la mia attenzione.Quando non sentii più il rumore dei suoi passi mi ripresi dal trance ipnotico in cui ero caduto ed alzai di scatto lo sguardo, mentre lei si accingeva a salutarmi.Divenni improvvisamente tutto un fuoco ed arrossii spudoratamente abbassando lo sguardo a terra facendo finta di cercare qualcosa.

Lei era ancora ferma davanti a me, indossava un pareo rosa trasparentissimo, ed un costume praticamente inesistente, che le lasciava scoperto il sedere ancora sodo e ben tornito.Mi disse “Cosa c’è?! Hai perso qualcosa?! Ti aiuto a cercare?!”Io blaterai in risposta “no…cioè sì, veramente….mi è caduta la chiave di casa…!”Lei sorrise “ma dove la porti la testa eh?!” mi disse mentre si allontanava verso casa sua.Io ero eccitatissimo e nello stesso tempo molto imbarazzato, anche perché lei avendomi visto nascere, mi ha sempre considerato un po’ come un bambino, anche se ho i miei 23 anni, e quindi non si aspetterebbe mai implicazioni di tipo sessuale nei miei sguardi.

Quel giorno però era troppo evidente perché lei non capisse che ero ipnotizzato dai suoi passi lenti ed eleganti e dal movimento sensuale delle dita dei suoi piedi.Comunque anche lei era conscia della bellezza delle sue estremità, e non usciva mai di casa se non calzando dei sandali sempre apertissimi, che lasciavano completamente in vista i piedi.Quel giorno decisi che forse sarebbe stato meglio, quando ci fossimo rincontrati, non cercare sempre con lo sguardo i suoi elegantissimi piedi.Il giorno dopo la mia pessima figura, mia madre mi disse di portare ad Anna un pezzo di torta di mele che aveva appena sfornato, visto che spesso si scambiavano ricette e consigli per la cucina, ed io ovviamente non mi feci scappare l’occasione.

Presi il testo con la torta e mi diressi fischiettando verso la casa della mia vicina.Non ero mai stato a casa di Anna, anche se conoscendola, mi aspettavo una casa curata e pulitissima, così citofonai.“chi è?”
risposi ”sono Roberto, ti ho portato la torta!”
“Ah sì, tua madre mi ha appena chiamato…fammi una cortesia, puoi lasciarmela in cucina sono appena uscita dalla doccia!”
“bè …certo!”
“Ok ti apro …sali”


Aprii il portone e mi precipitai su per le scale, la porta era socchiusa e così entrai in cerca della cucina.Come pensavo la sua casa era molto grande pulitissima e profumata, con il pavimento di marmo bianco lucido e le pareti tempestate di quadri d’autore e mobili di legno antichi e perfettamente restaurati.Attraversai il corridoio e trovai la cucina alla mia destra, era molto grande e ben arredata, con un grande tavolo di legno nel mezzo.

Posai la torta sul tavolo, e mentre mi voltai per andarmene, vidi alla mia destra, sulla soglia del balcone della cucina, un paio di sandali infradito rossi, con il tacco alto poco più di 2 centimetri un pò insabbiati ai lati.Dovevano essere le calzature da mare che il giorno prima aveva ai piedi.Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di dare un’occhiata ravvicinata ai sandali della mia sensuale vicina di casa, così mi avvicinai senza far rumore e mi inginocchiai per guardarle più da vicino.“mio Dio” pensai “se entra e mi trova qui sono fottuto!”ma era troppo forte l’eccitazione del momento, ed accantonai il pensiero di essere scoperto, e mi accucciai ancora più vicino ai sandali.

C’erano impresse le orme dei suoi bellissimi piedi, ed io mi soffermai ad ammirare quelle impronte per qualche minuto in preda a pensieri che mi fecero subito eccitare in maniera incredibile.Mi vedevo piccolo come una formichina che scorrazzavo sulla suola di quegli adorabili sandali, mentre baciavo le gigantesche impronte delle dita della signora Anna.Ero talmente preso da queste fantasie che non mi accorsi del passare dei minuti, fino a quando sentii dei passi alle mie spalle!

Porca…trasalii, e mi voltai e vidi alle mia spalle Anna con indosso un accappatoio bianco, che mi fissava con un espressione esterrefatta.Io saltai in piedi in un nanosecondo e blaterai qualcosa di incomprensibile, mentre lei fu attratta dalla protuberanza del il mio pene eretto e si portò una mano davanti alla bocca dicendo“Ma che fai! Stavi annusando le mie scarpe?! Ma sei un porco…come ti permetti di entrare in casa mia e metterti a curiosare senza permesso!”

Io avevo assunto una colorazione violacea per la vergogna cercai di spiegarmi in qualche modo“Vedi …io…non l’ho fatto apposta, è che….come dire …sono attratto …diciamo…daaaaa….”“Ho capito sai! Non sono mica una bambina…sei un feticista vero?! Ho visto come mi guardavi l’altro giorno, ma questo non ti dà certo il diritto di entrare qui e metterti ad annusare le mie scarpe! Guarda forse è meglio che te ne vai subito e facciamo finta di niente, non credo che a tua madre farebbe piacere sapere certe cose, vero?!”“No certo, io me ne stavo andando…solo che…”“TI HO DETTO CHE NON MI IMPORTA COSA STAVI FANTASTICANDO, HO DETTO CHE TE NE DEVI ANDARE PRIMA DI FARMI PERDERE LA PAZIENZA! CAPITO!”

io avrei voluto scomparire tanta era la vergogna, abbassai lo sguardo e vidi i suoi bellissimi piedi calzati da due splendidi sandali neri che praticamente erano composti da una sola stringa di sottile pelle nera che le avvolgeva il collo del piede, e sentii di nuovo bussare dalle parti basse, così cercai di mascherare il tutto mettendo le mani in tasca, ma la mia erezione era troppo evidente, e lei sembrò capire il mio imbarazzo e cercò di rimettermi un po’ a mio agio mentre ero ancora lì fermo vicino al balcone con le testa bassa e le guance di un colore improponibile.“Va bè dai…infondo non è successo niente di male, però non mi piace andare in giro in déshabillé e trovami gente in casa…sai è imbarazzante…sono senza trucco, tutta bagnata…non è affatto divertente.”“S-Sì scusami , hai perfettamente ragione, non succederà mai più, veramente…c-c-omunque ti ho messo la torta sul tavolo è ancora calda eee…”

“Sì sì , ed emana anche un buon profumino…mmhhh…senti io stavo per farmi una bella tazza di the, se ti va ne faccio un po’ anche per te , che ne dici!?”Io ci pensai su un attimo, ma non potevo certo rifiutare la sua ospitalità dopo tutto quel casino che avevo combinato, così ancora un po’ imbarazzato accettai.Lei mi disse di accomodarmi sul divano mentre andava a vestirsi ed a preparare il the.“Mi raccomando…quando torno non farti trovare in…strane situazioni eh?!”disse scherzando.

Io sorrisi di rimando, e mi vergognai di nuovo come una bestia, mi buttai sul divano e mi tranquillizzai, anche se le mie fantasie sui piedi femminili e sulle gigantesse mi frullavano ancora nel cervello, forse anche a causa della situazione umiliante in cui mi ero trovato qualche minuto prima.Quando sentii i suoi passi farsi vicini, presi un bel respiro profondo, chiusi gli occhi cercando di concentrarmi su qualcosa che non fossero i suoi piedi o le sue scarpe, ma appena mi voltai e la vidi arrivare il mio sguardo automaticamente si abbassò e vidi che aveva ai piedi un paio di ciabatte infradito dalla suola bassissima (forse aveva cercato le scarpe meno appariscenti che avesse) che la facevano sembrare scalza.Si sedette alla mia destra, e posò il vassoio con le tazze e due fette di torta sul tavolino, accavallando le gambe in maniera che praticamente il suo piede era sotto i miei occhi.Aveva indossato un paio di jeans ed una canotta bianca aderentissima, e mentre mi versava il the non potei fare a meno di notare la bellezza delle sue mani, delle sue unghie perfettamente smaltate di rosso come le unghie dei piedi.Parlammo un po’ dei mie studi universitari e del suo lavoro, fino a quando il discorso ci portò a parlare della nostra vita sentimentale.

Lei era una single convinta e al momento non frequentava nessuno, io le dissi che stavo con una ragazza da circa un mese, ma che la storia non sembrava destinata a finire bene.Ad un certo punto lei mi colse di sorpresa dicendomi che qualche volta le era capitato di avere dei partner interessati alle sue estremità, e che a volte si divertiva a sedurre gli uomini mettendo in mostra i suoi piedi perfetti.“sai, credo che per una donna sia molto importante avere delle mani e dei piedi perfettamente curati, sono delle parti del corpo che spesso vengono sottovalutate, ma hanno una forte carica erotizzante!…perché non mi parli un po’ di quello che pensi, delle tue fantasie se non ti imbarazza troppo?”Io rimasi di sasso, ma cercai di non farmi prendere dal panico, ormai era chiaro che non avrebbe detto niente a mia madre, così mi sciolsi un po’ e le dissi delle mie fantasie sulle gigantesse, e che su internet avevo trovato diversi siti che trattavano l’argomento con storie e fotomontaggi.Lei sembrò un po’ stupita, e sorrise un po’ quando realizzò cosa stavo immaginando mentre prima stavo fissando i suoi sandali.

“AH AH…così ti piacerebbe essere piccolo piccolo vicino ai miei piedi?! Incredibile, non mi era mai capitato prima che qualcuno volesse essere piccolo come un insetto e scorrazzare nelle mie scarpe AH AH! Mi fai tenerezza adesso, figurati se ti vedessi piccolo come una formica nel palmo della mia mano!”Io sorrisi imbarazzato, e lei mi guardava fissa in volto pensierosa.Ci fu qualche minuto di silenzio, poi lei mi disse“Guarda, visto che sei stato gentile a portarmi la torta voglio farti un regalo…”si sfilò lentamente i sandali e mi mise sulle gambe i suoi piedi“…fammi un bel massaggio rilassante và…che sono stanchissima!”Io fui un attimo titubante ma lei sorridendomi mi disse di non preoccuparmi, così presi in mano quegli splendidi piedini e cominciai a massaggiarli lentamente.Ero al settimo cielo, le mie dita sfioravano quelle splendide estremità mentre la mia eccitazione saliva a dismisura, e lei mi guardava con la sua solita aria di superiorità, con un sorriso beffardo che mi faceva sentire un po’ come se fossi un suo piccolo schiavetto.Dopo qualche minuto disse ” Ok , per oggi ti sei divertito abbastanza, e sei anche bravo a massaggiare i piedi…è stato molto…rilassante! Bene ringrazia tua madre da parte mia.”“Io …non so che dire, per me è stato …un po’ meno rilassante…però devo dirti che i tuoi piedi sono veramente stupendi!”

“Lo credo…con tutti i soldi che spendo per la pedicure!”“c-ci vediamo allora!”“sì sì, ci vediamo prossimamente, ciao ciao!”Me ne tornai a casa fantasticando e ripensando a quei momenti per tutto il resto della settimana, fino a quando sabato mattina mia madre mi rispedì da Anna a riprendere il piatto con cui gli avevo portato la torta qualche giorno prima.Citofonai di nuovo ed Anna mi aprì il portone dicendomi di salire e di aspettarla nel salotto.Questa volta non mi misi a curiosare in giro e mi sedetti sulla poltrona in attesa.Sentii dei passi e mi voltai…era vestita con una minigonna ultracorta che praticamente le copriva solo mezzo sedere ed un costume striminzito che le “copriva” il seno (una terza abbondante) ed ai piedi le sue ciabattine infradito bassissime.Mi fece un largo sorriso mentre andava in cucina a prendere il piatto, camminando molto lentamente, quasi ad enfatizzare l’eleganza con la quale muoveva le sue splendide gambe lunghe e ben tornite da ore ed ore di palestra.La sentii armeggiare un po’, poi arrivò con in mano due tazze di the, si sedette affianco a me sempre guardandomi con un sorriso strano, come se volesse farmi capire qualcosa.Io le sorrisi amichevolmente guardandola dal basso verso l’alto in preda ad un fremito d’eccitazione quando accavallò le sue lunghe gambe lentamente mettendomi di nuovo il suo piede a pochi centimetri dalla faccia.“Allora come ti senti? “che strana domanda !“bene …perché?!”

“Sai, ho una mia amica cartomante che pratica diciamo…stregonerie varie…magia bianca…e mi ha dato una cosa, che potrebbe …come dire…aiutarti a realizzare il tuo sogno! Che ne pensi!”Non sapevo cosa rispondere, ma avevo capito benissimo a cosa si stava riferendo:“Ma…come è possibile…non esiste mica un modo per…rimpicciolire le persone! E’ ridicolo dai!”“Forse…ma cosa ti costa provarci? Dai su, questi giorni ho ampliato le mie conoscenze in materia di gigantesse su internet, ho letto un po’ di storie su qualche sito, e devo dirti la verità…la cosa mi ha eccitato non poco! Così mi sono rivolta a questa mia amica e le ho esposto il problema… lei mi ha dato questa “polverina” che dovrebbe, in teoria…farti diventare piccolo!”

“Io …ma secondo me è una grossa c…ta, e anche se fosse come farei a tornare normale?”“L’effetto è temporaneo, dovrebbe durare circa due o tre ore! Allora che facciamo ?”Mentre mi diceva così tirò fuori un barattolino di plastica, e me lo passò davanti al viso.“Ma ssì…proviamo, anche se secondo me hai buttato i tuoi soldi Anna!”“Può darsi…ma di soldi ne ho abbastanza!”così dicendo prese un cucchiaio da cucina e mi sciolse nella tazza una cucchiaiata piena di quella strana polverina.Guardai la tazza ed ebbi un attimo di esitazione, poi le guardai il piede che dondolava a pochi centimetri dal mio naso e bevvi tutto d’un fiato il the.Il sapore della bevanda era alquanto disgustoso, ma la buttai giù fino all’ultima goccia, poi guardai intorno per vedere se succedesse qualcosa…passarono un paio di minuti ma niente.Lei mi guardava perplessa, in silenzio, poi un po’ delusa si alzò e sbuffando portò via le tazze.In quel preciso istante cominciai a sentire qualcosa che mi ribolliva nello stomaco, come se avessi ingerito un litro di gassosa d’un fiato, la testa cominciava a farsi leggera…che stava succedendo? La pozione stava facendo effetto o era solo il suo pessimo sapore che mi faceva stare così male?Lo scoprii qualche secondo dopo, quando sentii che i miei pantaloni, nonostante la mia eccitazione, si stavano facendo sempre più larghi…come del resto la mia camicia…e le mie scarpe…oh mio dio! Mi stavo veramente rimpicciolendo!Cercai di chiamare Anna ma un riuscivo a parlare, ero come soffocato da una mano invisibile, vedevo il tavolino di fronte a me diventare un po’ più grande…sempre di più, cercai di alzarmi in piedi ma finii per cadere riverso al suolo semiagonizzante, fino a che vidi che la gamba del tavolino era larga come un albero ed io ero steso vicino ai miei vestiti ammucchiati a terra.

L’effetto sembrava non finire mai, ed io ero sempre più piccolo, adesso i piedi del tavolo erano a diversi metri da me e sembravano enormi, sembravano larghi come case…quanto ero piccolo adesso…ero un insetto…un piccolissimo insetto!Pesai che Anna sarebbe arrivata a momenti ed avrebbe potuto schiacciarmi se non si fosse accorta subito dell’accaduto, così cercai di riprendermi il più rapidamente possibile, ma non appena riuscii ad alzarmi in piedi sentii dei boati terrificanti avvicinarsi sempre di più!Sentivo la terra tremare violentemente, tanto che non riuscii a rimanere in piedi a lungo e mi ritrovai di nuovo disteso al suolo, sul freddo pavimento di marmo bianco.I tonfi, che evidentemente corrispondevano ad i passi di Anna che tornava dalla cucina, erano ora insopportabilmente forti e vicini, e quando stavo per credere di rimanere schiacciato dalla mia gigantesca vicina i passi si fermarono.“MIO DIO! Allora funziona veramente! Dove sei Roberto…fatti vedere ti prego…ho paura di calpestarti!”Io cercai di farmi avanti verso di lei, ma quando la vidi in tutta la sua grandezza rimasi sbigottito, esterrefatto…era la cosa più grande e più bella che avessi mai visto!Mi ripresi dallo shock iniziale e cominciai a correre disperatamente verso i suoi piedi.Correvo come un pazzo, ma le distanze sembravano incolmabili, più mi avvicinavo e più mi rendevo conto di essere veramente microscopico, e sperai fortemente che lei riuscisse a vedermi!“Dove sei…Roberto…ti prego fatti vedere se riesci a sentirmi…ti prego!”io la sentivo, eccome se la sentivo, la sua voce sembrava un impianto di un concerto rock amplificato per cento, mentre correvo ammiravo le sue gambe che erano alte diverse centinaia di metri, ed in mezzo il suo costumino striminzito che le copriva la vagina…mio dio…i suoi piedi…erano qualcosa di mastodontico…ero quasi vicino al suo piede destro e mi resi subito conto di essere più basso persino della suola dei suoi sandaletti infradito, dai quali ai lati vedevo fuoriuscire le dita dei suoi piedoni.

Dovevo essere alto meno di un centimetro!Avevo ormai raggiunto la suola del sandalo destro e cercai di gridare con tutte le mi forze sbracciandomi a pochi centimetri dal suo gigantesco alluce, che trasbordava dalla suola quasi toccando il pavimento.“ SONO QUIII….VICINO AL TUO PIEDEEE!”lei cercava con lo sguardo in lontananza vicino ai miei vestiti, un po’ accucciata, praticamente le sue mastodontiche tette erano direttamente sopra di me …anche se di svariati metri!Finalmente il suo sguardo si posò vicino ai sui piedi, e mi vide saltare e sbracciarmi proprio vicino al suo alluce destro.Si portò una mano davanti alla bocca e fece un passo indietro:“OH DIO, ROBERTO SEI PROPRIO TU?!”quando si mosse, lo spostamento d’aria provocato dal suo piede mi fece di nuovo cadere a terra, ma mi rialzai senza essermi fatto niente, visto che il mio peso era quasi irrisorio.Lei realizzò che ero veramente io ed esclamò“OH, MA COME E’ POSSIBILE, IO NON TI VOLEVO FAR DIVENTARE COSI’ PICCOLO, FORSE DEVO AVER SBAGLIATO IL DOSAGGIO…MAMMA MIA SEI VERAMENTE MICROSCOPICO! NON MUOVERTI EH!”così dicendo fece un passo in avanti e posò delicatamente i suoi giganteschi piedi ai miei lati.Poi guardò in basso e vidi in lontananza, oltre il suo seno la sua faccia rivolta verso di me, sulla quale si stagliava un sorriso che mi lasciava nello stesso tempo perplesso ed eccitato.“CIAO…COME VA’ LAGGIU’? POVERETTO DA QUASSU’ MI FAI UN EFFETTO DAVVERO STRANO, SEI PIU’ PICCOLO DI UNA FORMICA…SINCERAMENTE NON SO’ COME TIRARTI SU, MI SA’ CHE SE TI PRENDO TRA LE DITA RISCHIO DI STRITOLARTI!…VEDIAMO…MMMHHHH….MA SSI’ CHE STUPIDA!”si sfilò lentamente un sandalo e mi disse:“DAI SALI…MICROBO AHAHAHAH!”Io esitai un po’ ma lei grido’ scocciata:“DI CORSA! NO FARMI PERDERE LA PAZIENZA!”Io stordito da quel grido austero mi misi a correre verso il sandalo gigantesco, e cercai di arrampicarmi sulla suola che era più alta di me di circa mezzo metro!“BRAVO..DAI CHE CE LA FAI…AHAHAHA….NON CI CREDO ANCORA…!”con un po’ di fatica mi tirai su e mi resi veramente conto che se avesse voluto mi avrebbe potuto schiacciare con il mignolo del suo piede regale.Ero sulla suola bianca del sandalo, e mi guardai intono vedendo l’impronta del suo alluce che era diverse volte più grande di me, poi alzai lo sguardo e la vidi sorridermi con le mani sui fianchi come una dominatrice sulla sua piccola preda.

“ADESSO TI TIRO SU LENTAMENTE…MI RACCOMANDO NON CADERE !”si accucciò e prese il sandalo infradito nella sua mastodontica mano, e cominciò ad alzarmi molto lentamente fino a che non fui davanti al suo viso.“E ADESSO CHE SI FA’?! IO VOGLIO TENERTI UN PO’ IN MANO…VEDIAMO ….”Inclinò il sandalo facendomi scivolare su palmo della sua mano destra.La sua mano era morbida e calda e mi dava un senso di protezione, almeno fino a quando non cominciò a sollevarmi di nuovo verso il suo viso.Ora ero davanti ai suoi bellissimi occhi verdi…completamente nudo e con un erezione da far invidia ad un cavallo!Cercai di coprirmi inutilmente con le mani, ma lei sorrise e mi disse:“NON TI PREOCCUPARE…NE HO VISTI DI QUELLI! CERTO NON COSI ‘ PICCOLI AHAHAHAH! DIO MIO SEI VERAMENTE INSIGNIFICANTE ROBERTO! PERO’ ADESSO CI DIVERTIAMO UN PO’ EH?!”così dicendo mi fece scivolare di nuovo sul suo sandalo e mi depose di nuovo a terra.“ADESSO VEDIAMO SE RIESCI A FARMI UN BEL MASSAGGIO COME L’ALTRO GIORNO! SCENDI DA LI’ MICROBO! ”Io non me lo feci ripetere due volte e saltai giù dal suo sandalo che lei calciò via con un piede che mi sbatte praticamente davanti a pochi centimetri facendomi rovinare a terra.“SBRIGATI MASSAGGIAMI IL POLLICIONE VISTO CHE TI PIACE TANTO! AHAHAH!”mi avvicinai non senza un certo timore a tutta quella carne, e dal suono delle sue parole capii che anche lei cominciava a prenderci gusto in questo giochetto.

Ero sotto l’unghia del suo alluce che sporgeva un po’, era veramente enorme, grande quasi come una piccola casa, sembrava alto più di dieci metri, così cominciai a massaggiarlo lentamente con entrambe le mani.“ODDIO MIO…NON TI SENTO NEMMENO…DAI UN PO’ PIU’ DI GRINTA!”Presi a strusciarmi con tutto il corpo, mentre la guardavo dal basso, con le mani sui fianchi e con quell’aria di superiorità che anche  a dimensioni normali mi faceva sentire piccolo.Così venni dopo qualche secondo, e caddi esausto al suolo, sempre contemplando la gigantessa che sembrava un po’ infastidita.“MA CHE TI HO DETTO DI FERMARTI! ALLORA TU NON HAI CAPITO NIENTE…ADESSO TI FACCIO VEDERE CHI COMANDA QUI!”Rimasi un sconcertato da quella esternazione, le sue parole risuonavano dure ed imperiose come mai lo erano state prima.

Lei poggiò l’altro ginocchio a terra e chinandosi su di me disse:“GARDA UN PO…TI PIACE IL MIO PIEDONE EH?!…”alzò il suo piede destro vicino al quale io ero disteso e lo abbassò lentamente fino a che il suo mastodontico alluce fu sopra di me, quasi toccandomi disse:“E SE IO TI SCHIACCIO?! PENSA NON TI SENTIREI NEMMENO SOTTO AL MIO DITONE! SINCERAMENTE NON CREDEVO CEH FOSSE COSI’ DANNATAMENTE ECCITANTE AVERE UN UOMO NUDO COSI’ PICCOLO AI MIEI PIEDI! NON MUOVERTI SE NO MI ARRABBIO VERAMENTE!”Riprese ad abbassare l’alluce lentissimamente, tanto che io gridai quando sentii toccarmi da quella montagna odorosa di ciccia.“AHAHA GUARDA CHE SE GRIDI NON TI SENTE NESSUNO, NEMMENO IO AHAHAHA! BASTA ! MI SONO STANCATA ADESSO TI SCHIACCIO!”Rialzò il piede e gridò :“CHE FAI RESTI LI’ IMPALATO ?! CORRI… DAI…SE NO FAI UNA BRUTTA FINE!”io mi alzai di scatto e mi voltai correndo anche se sapevo che era inutile e che mi avrebbe facilmente schiacciato se lo avesse voluto.

Lei ridendo si alzò in piedi e mi seguì con lo sguardo fino a che mi sbarrò la strada sbattendomi davanti il suo piedone.“BE’ CREDO DI AVERTI SPAVENTATO ABBASTANZA! DAI SU ROBERTO ADESSO CALMATI E RITORNA SUL MIO SANDALETTO! DI CORSA MACH!”Io tirai un sospiro di sollievo e m’incamminai di nuovo verso il suo sandalo quando sentii bussare alla porta.Quando fui sul sandalo la guardai impaurito, e lei capendo il mio stato d’ansia disse:“OH NON TI PREOCCUPARE…E’ UNA MIA AMICA, LE HO DETTO DI PASSARE PER FARTI DIVERTIRE UN PO’…SI CHIAMA VERONICA…TI PIACERA’ VEDRAI! SE PENSI CHE I MIEI PIEDI SONO BELLI PER I SUOI IMPAZZIRAI!”.

Continua...



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