Un lavoro stressante
Parte II inviata da Jryan^ e caricata in data 10/Aprile/2003 21:10:26
Restai li , solo , sopra la lavatrice in una stanza che per me era vasta quanto un intero quartiere. Per il momento mi limitavo a piangere e a disperarmi per gettare fuori tutto il dolore che avevo in corpo e non pensavo ad elaborare alcun piano che avrebbe potuto salvarmi la vita e mandare in galera quelle due assassine spietate. Il vedermi nudo come un verme e piccolissimo mi pesava tantissimo, ero in una situazione estrema, rischiavo la vita ed ero addolorato , eppure non potevo nascondermi l’eccitazione per la situazione che il mio subconscio aspettava da anni.Quando riuscii a calmarmi un po’ ecco che ,se prima ero disperato , adesso mi davo davvero per spacciato. Ragionando un attimo sul da farsi mi resi conto che se avessi voluto chiedere aiuto sarei dovuto andare a finire almeno fino in portineria; il percorso sarebbe stato breve da dove mi trovavo , percorrevo un corridoio di servizio salivo le scale fino al piano superiore o prendevo l’ascensore , poi percorrevo l’ingresso fino alla portineria dove probabilmente avrei trovato la scorbutica signora Alessandra insieme alla figlia Elena.
Calcolando le mie dimensioni , per me , sarebbe stato un viaggio lunghissimo e tra l’altro nel corridoio di servizio avrei potuto incontrare le due assassine; Mara e Sara.Mi resi conto che non avevo poi altra scelta , lo starmene con le mani in mano sulla lavatrice mi irritava, così scesi lentamente dalla lavatrice , calandomi giù dal filo della corrente che a quel modello partiva da molto in alto, camminai fino alla porta e restai a bocca aperta nel vedere quanto fosse immenso il corridoio; non aveva fine , il mio sguardo si perdeva in un indistinto orizzonte di vastità.Deglutii nervosamente e mi avviai con passo regolare; le scale erano in fondo. Non so per quanto a lungo camminai, ricordo solo che ad un tratto ero esausto e sudato, così mi sedetti , appoggiando la schiena al battiscopa e cercai di riprendere fiato pensando : << non ce la farò mai…! >> Eh già… un conto erano gli esami all’università, un conto un lavoro, un conto le fantasie erotiche , ma quella situazione era insostenibile. Ero come un povero uomo primitivo , nudo ed esausto che doveva farsi una camminata di chilometri e chilometri in un luogo vasto come un continente, o forse come l’universo …se pensavo al mondo di fuori del palazzo.Mentre mi riposavo sentii dei boati che mi misero subito in allarme, mi appiattii sul battiscopa ed ecco che vidi arrivare dalla lavanderia … si , proprio dove ero io , Elena, la figlia della portinaia , una bella ragazza di 18 anni , mora , alta e molto ben educata. Camminò verso di me tranquillamente ed in meno di dieci secondi percorse tutto il lunghissimo tragitto che io avevo da poco compiuto. Aveva lo zaino sulle spalle e il viso stanco , probabilmente stava tornando da scuola ed era entrata dalla porta di servizio in lavanderia. Ciò significava che era ora di pranzo!! << Mio Dio!.. >> pensai :<< Mi sono svegliato all’alba …ed è già l’ora di pranzo? Non riuscirò mai a cavarmela se non mi invento qualcosa! Faranno prima le due donne delle pulizie a trovarmi a schiacciarmi che io a fare altri tre metri verso le scale!! >>Casualmente Elena si fermò davanti a me perché le era arrivato un sms al cellulare e lo stava leggendo con un bel sorriso sulle labbra. La ragazza indossava dei sandali infradito che mi lasciavano ammirare in tutta la sua bellezza i piedi scalzi con le unghie smaltate di argento; indossava anche alcuni toe-ring , mentre sopra indossava una camicia e dei jeans chiari , in oltre aveva una felpa legata in vita per potersi eventualmente riparare dal freddo che ogni tanto irrompeva in quel pazzo settembre.
Nel vedermi i suoi giganteschi piedi davanti fui subito soggetto ad un erezione, cercai di non farci caso e mantenere il controllo di me stesso e mi avvicinai alle sue dita che strabordavano , odorose , dalla suola del sandalo, mi appoggiai al suo alluce e le urlai:<< Aiuto Elena!! >> lei non mi sentì minimamente e tra l’altro da li sotto non riuscivo a vederle più in su del seno che svettava lontano nel cielo.Cercai di scuoterla e di agitarmi per farle almeno abbassare lo sguardo , ma niente. Nell’agitarmi strusciai il mio pene sui suoi polpastrelli un po’ freddi ma ugualmente morbidi e soffici e senza neanche accorgermene venni , proprio in quel momento Elena riprese a camminare verso casa , se non fosso stato proprio in quella situazione avrai potuto aggrapparmi alle cinghie del suo sandalo , saltarle sul piede e essere trasportato su in portineria in pochi secondi , ma riuscii a malapena ad evitare il suo piede che passò enorme come una nuvola sopra di me e poi caddi a terra.Quando mi voltai per raggiungerla lei era già all’ascensore. Abbassai lo sguardo disperato , sarei rimasto li per sempre? No , forse no! L’ascensore tardava ad arrivare e forse avevo l’opportunità di raggiungere Elena.Presi a correre cercando di concentrare tutte le mie forze nelle gambe che ora pompavano come due pistoni. Strinsi i denti per sopportare il dolore, correre scalzo sul pavimento era un incubo. L’ascensore si aprì ed Elena entrò io continuai a correre, se non entravo tutta la fatica che avevo fatto non sarebbe servita a nulla. Le porte scorrevoli dell’ascensore già si stavano per chiudere , ma io saltai verso i piedi di Elena che in quel momento erano la mia massima aspirazione. Sentii le porte chiudersi alle mie spalle ed io ruzzolai sul pavimento dell’ascensore fino ad andare a sbattere al piede di Elena. Feci un respiro di sollievo e poi mi alzai dolorante per arrampicarmi sopra le sue dita e tenermi stretto alle cinghie del suo sandalo ma non ce ne fu bisogno; la dolce voce di Elena disse:<< Signor Avvocato!! Ma…ma è nudo! >> Un attimo dopo ero nelle accoglienti e bellissime mani della ragazza , mi teneva come un gioiello prezioso, stando a tenta a non fare movimenti bruschi e guardandomi affascinata, forse le piacevo , o forse le piaceva avere un uomo nudo di tre centimetri tra le mani.
<< è piccolissimo, ma come ha fatto a diventare così? Ah è vero, non posso sentirla…ma potrei metterla nel mio orecchio , penso che lei ha bisogno di aiuto e davvero non so che fare se non me lo spiega! >> disse Elena che si era seduta sulle scale poco lontano dalla portineria.Mi mise nel suo orecchio enorme che sembrava l’entrata di una caverna senza fine , e io ebbi modo di spiegarle, poi mi riprese nelle mani attonita:<< Non ci credo! Come hanno potuto quelle bastarde!! >> mi posò sulla sua coscia e si mise la testa tra le mani. La guardai sospirando, per chiederle aiuto la avevo messa in una situazione più grande di lei e adesso anche lei era in pericolo, sapevo che mi avrebbe aiutato, aveva un animo nobile , ma non potevo pensare che forse una ragazza come lei sarebbe potuta finire schiacciata da quelle puttane come Vanessa.Dovevo dirle di non chiamare la polizia e di portarmi solo ad un negozio che le avrei detto per comprare un rimpicciolitore, poi ci avrei pensato io alle due assassine.
Le urlai di rimettermi nel suo orecchio e cercai di farglielo capire muovendo le mani , ma Elena mi prese tra l’indice e il pollice e disse alzandosi :<< Stia tranquillo , ho un piano! Gliela faremo pagare a quelle due ! basta che compriamo un rimpicciolitore , poi saremo ad armi pari! Si tenga forte avvocato, la devo infilare in tasca…ora entro in casa rubo un po’ di soldi a mia madre e poi cerco un negozio… >> esitò e poi mi avvicinò al bel viso:<< ma dove si comprano quei cosi? E quanto costano? >>Io sorrisi , era stranissimo che fosse arrivata ad elaborare un piano come il mio, identico, poi le feci cenno di mettermi nel suo orecchio, e a quel punto le dissi:<< Hai una macchina? >><< si…>><< benissimo , allora non dobbiamo solo raggiungere un negozio sulla statale, li potremo comprare il rimpicciolitore… costa 270 euro… si è un po’ caro ma stai tranquilla che ti restituirò la somma non appena sarà finita questa storia, poi non dovremo far altro che tornare e se mi fai tornare delle dimensioni normali in un attimo quelle due si ritroveranno in galera. Non farti venire in mente di chiamare la polizia, dobbiamo farlo solo dopo aver incastrato Mara e Sara altrimenti potremmo essere accusati anche noi perché in possesso del rimpicciolitore e non abbiamo alcun testimone. Capito tutto? >>Elena mi levò dall’orecchio e mi rispose lasciandomi penzolare davanti ai suoi occhi :<< Si avvocato, stia tranquillo! >>Maledizione avrei voluto dirle di darmi del tu …e le avrei voluto dire che era bellissima, mah , forse è meglio così. Ma non riuscii a trattenermi e mentre lei mi osserva nella sua mano le dico :<< sei bellissima… >> lei non sente e mi dice avvicinandomi al viso:<< Cosa? Scusi non l’ho sentita! >> faccio cenno che non fa niente, lei mi guarda con un sorriso curioso e poi mi stringe nel pungo; sento tutto il mio corpo ricoperto dalle sue dita e poi Elena esitò , non sa se mettermi nella tasca davanti o in quella di dietro dei jeans, sa che si dovrà sedere in macchina e allo stesso tempo è un po’ imbarazzata, alla fine decide; mi infila nella tasca di dietro e mi dice : << Non si preoccupi la terrò li per poco… >> poi si avviò verso casa.La tasca era strettissima e io ero compresso dal Jeans sul gluteo sodo del bel sedere di Elena. Ad ogni passo sentivo quel bellissimo gluteo , enorme , contrarsi e rilassarsi in modo molto sensuale ed io ero immobilizzato.Non so quanto restai intrappolato li , so solo che dopo un po’ lei mi tirò fuori , mi posò sul sedile accanto al suo e partì con la macchina.Il viaggio fu terribile ma alla fine comprammo il rimpicciolitore e tornammo al palazzo. Io ero ancora piccolo 3 centimetri , ero nudo e non sarebbe stato facile farmi girare per la città in quelle condizioni, meglio tenermi nascosto.Elena scese dalla macchina con il rimpicciolitore stretto in mano , si fermò vicino all’ascensore e a quel punto disse guardandomi nella sua mano :<< Com’è pallido! Il viaggio deve essere stato duro per lei che è così piccolo… >>io scossi il capo e le chiesi di farmi tornare normale. Lei non mi sentì, continuò semplicemente a dire:<< Ok , non si preoccupi, ci penso io a tutto, adesso ci basterà trovare le due donne delle pulizie , gli punto il rimpicciolitore addosso e le riduco a due insettini indifesi… >> sorrise , poi disse: << senza offesa… >> io sorrisi, Elena mi posò sul pavimento ai suoi piedi e poi mi disse rialzandosi e svettando sopra di me:<< Ho detto a mia madre che andavo da un amica e lei adesso dovrebbe essere da un amica , almeno fino alle 5 , abbiamo 3 ore per catturare Mara e Sara, poi le porteremo a casa mia e li le faremo confessare , come ha detto lei, e registreremo la loro confessione. >>
Io annuii e poi Elena disse:<< Adesso credo che sia meglio se lei si nasconda qui da qualche parte, a cose fatte torno a prenderla. >>scossi il capo non volevo rimanere da solo, volevo tornare normale ma riuscii solo ad ottenere di essere portato con Elena che mi prese e mi mise nel taschino della camicia, sopra il suo morbido seno.Non osai pensare a cosa mi sarebbe accaduto se Elena fosse stata rimpicciolita dalle due , sarei diventato piccolo …non so…minuscolo, come un acaro!Elena salì le scale lentamente, si aggirò per i corridoi del palazzo per un po’ e poi si trovò davanti Sara intenta a spazzare il corridoio mentre in un appartamento la cui porta era aperta, Mara si dedicava alle altre faccende, come se niente fosse.Sara era di spalle così Elena la rimpicciolì a 2 centimetri e poi corse verso di lei.Sara era spaesata e confusa si iniziò a guardare intorno urlando:<< Ma che cavolo! Mara ! che cavolo! >> quando poi voltandosi vide davanti a se le belle e gigantesche dita del piede di Elena fece un passo indietro annichilita e cadde a sedere tremante; Elena sorrise e disse:<< Sai, secondo la legge del taglione adesso dovrei spiaccicarti sotto il mio piedino…sai , un 39 su un insettino come te non lascerebbe via di salvezza…ma fortunatamente hai davanti una persona corretta , schifosa assassina! >> io sorrisi dalla tasca di Elena. Sara era terrorizzata e si copriva il volto temendo il peggio. Mara accorse poco dopo ed esclamò:<< Sara che succede?! >> si trovò davanti Elena e me , anche se probabilmente non mi aveva visto e chiese: << Elena…tesoro…cosa stai facendo con quel aggeggio in mano? >> Elena rispose sfilandosi un sandalo e pestando con delicatezza la piccolissima Sara sotto l’alluce :<< ti consiglio di gettare il rimpicciolitore altrimenti Sara muore! >>Mara guardò in basso e vide l’amica dimenarsi inutilmente sotto l’alluce di Elena, Mara indietreggiò spaventata e disse:<< Ma che ti prende? >> Elena la rimpicciolì.
Un attimo dopo eccoci tutti a casa di Elena, Io ero ancora nella sua camicia , sembrava si fosse dimenticata di me. Aveva depositato le due terrorizzate assassine su un tavolino e si era seduta di fronte a loro con un piccolo registratore, lo posò vicino a loro e poi disse incrociando i bei piedi nudi davanti alle due e dominandole inesorabilmente con le piante rosee e soffici:<< Ora dovete confessare gli orrori che avete commesso fin ora , se lo fate sarete arrestate altrimenti di orrori se ne verificheranno altri due! >>Sara le urlò :<< dai stronza! Schiacciaci ,così poi la vita te la rovini tu!! Dai! >>Elena si limitò a dire : << Non ti ho ancora detto di parlare… >>A quel punto Sara infilò una mano in tasca; ebbi un brivido e mi ricordai del ragazzo che aveva risparmiato prima in lavanderia.
Infatti lo strinse nel suo pungo, era minuscolo poverino e urlò:<< Se non ci lasci libere noi uccidiamo anche lui, il signor Rossi del terzo piano! >>Il poveretto era malconcio ed urlava terrorizzato dall’enormità di Sara e ancora di più da quella di Elena.
Elena sobbalzò e disse:<< lascialo altrimenti ti giuro che ti infilo nelle mie scarpe da ginnastica e mi faccio due ore di footing ! >>Sara lo posò ai suoi piedi e fece per calpestarlo , ma Elena sollevò velocemente Sara con le dita della mano e colpì allo stesso tempo Mara allontanandola dal signor Rossi.Avvicinò Sara al viso tenendola stretta per le gambe e le disse:<< se vuoi morire continua così! >>Sara cambiò espressione , ora era terrorizzata, Elena azionò il rimpicciolitore e portò il signor Rossi alle dimensioni di 3 centimetri , gli chiese:<< tutto bene? >> poi andò a prendere un suo paio di scarpe, degli stivali estremamente odorosi, lo sentivo anche da lassù, li posò vicino al tavolino e poi disse : << allora , o vi decidete a confessare e a far registrare tutto oppure te e Mara finite li dentro! >>Sara si dimenava e non rispondeva , così Elena la lasciò cadere nel suo stivale di pelle nera.Un attimo dopo prese Mara e la infilò dentro pure a lei.
Le lasciò dentro le sue calzature odorose per un po’ e intanto fece tornare normale il sig Rossi e gli disse di non preoccuparsi e di tornare a casa, quest’ultimo era talmente spaventato che fuggì via.Poi mi estrasse dalla tasca e mi posò sul tavolino sorridendomi e dicendomi :<< Pensi che puzza! >>io guardai verso i suoi stivali e annui ricambiando il suo sorriso.
Elena poi svuotò il suo stivale sul tavolo e vide che le due erano fradice e pallide:<< allora confessate? >> le due si alzarono in piedi barcollanti. Io le guardai accanto a me e le sorrisi dicendo:<< Brutte assassine, avrete quello che vi meritate! >> a quel punto Mara mi guardò e tirò fuori il rimpicciolitore per puntarmelo contro:<< così sei tu la spia! >> disse , io tremai ma un attimo dopo Elena mi prese e mi rimise al sicuro nella sua tasca.<< a quanto pare non avete capito bene… >> disse Elena, era severa e spietata, era bellissima.
Prese di nuovo lo stivale e afferrò le due mentre cercavano di fuggire, le rimise dentro e poi si infilò la calzatura.Le due vennero investite dalle sue immense dita , Elena accavallò le gambe e nel frattempo mi fece tornare normale. Veder il mondo di nuovo da una normale prospettiva era bellissimo e vedere Elena con quello sguardo un po’ sadico , roteare il piede a cui aveva calzato lo stivale con le due donne delle pulizie era stupendo.<< non sai che solletico che mi fanno! >> mi disse guardando il mio pene eretto , io mi sedei e feci finta di niente.Dopo ben 10 minuti le tirò fuori , erano ridotte a pezzi. Sembravano sul punto di soffocare, Elena si limitò ad avvicinargli il registratore e le due urlarono:<< è colpa nostra, siamo noi le assassine! Non so cosa ci sia preso ! >> continuarono la confessione rispondendo alle domande mie e di Elena, poi lei chiamò la polizia e intrappolò le due in un barattolo.Solo a quel punto si voltò verso di me e disse:<< tutto bene avvocato, tutto risolto! >><< Oh, grazie di tutto , sei stata fantastica, credevo che non ce l’avrei mai fatta a cavarmela! >><< Sono contenta che le sono stata utile… >> io mi alzai e l’abbracciai sorridente , senza pensare che ero ancora nudo, lei ebbe un brivido e mi disse:<< avvocato…le dispiacerebbe passare un po’ di tempo con me di la in camera mia? È l’unica ricompensa che le chiedo…>>a me non sembrava vero ma non credevo fosse giusto approfittare di lei. Elena colse il mio momento di esitazione e disse prendendo in mano il rimpicciolitore:<< se lo dovesse venire a sapere qualcuno…potremmo sempre dire che l’ho costretta! >> mi baciò sul collo e poi mi rimpicciolì. Mi ritrovai di nuovo ai suoi piedi lei mi sorrise e mi raccolse.
Una volta in camera sua mi avvicinò alla bocca e iniziò a leccarmi per poi iniziarmi a strofinare sul seno e sulla vagina umida. Sospirava ed io impazzivo dall’eccitazione ma poi arrivò la polizia. Elena si alzò di scatto e mi disse: << scusami, faccio subito, consegno le bastarde e sono da te, aspettami qui! >> così dicendo aprì un cassetto, quello della biancheria e mi ci chiuse dentro per poi andarsene.Adesso sono ancora in questo cavolo di cassetto e non vedo l’ora che Elena ritorni…probabilmente le stanno facendo un po’ di domande, probabilmente ne faranno molte anche a me ma adesso non riesco a pensare che alla sua bellezza.Con lei, certo , sarà solo un avventura, ma sicuramente è la realizzazione dei miei sogni… oh! Sento dei passi…forse è lei che torna da me!!
Cavolo! Dopo avermi salvato la vita mi fa realizzare anche i miei sogni…è difficile trovare una ragazza così!Ecco il cassetto si apre , ecco i suoi occhi. Mi prende nella mano morbida e calda, mentre mi avvicina al viso noto che è nuda. Elena mi sorride e dice avvicinandomi alla bocca : << sei mio avvocato… >> sono eccitatissimo e mi lascio andare mentre lei si siede sul letto , inizio a fantasticare ma quando apro gli occhi sono sospeso sulla sua bocca spalancata , vedo un tunnel oscuro , la sua gola , una voragine immensa sotto di me , la sua lingua rosa si muove lentamente fino ad accarezzarmi ovunque. Mi tiene per i piedi… non vorrà mangiarmi!!!
Fine...
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