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Mattina

Parte III inviata da Jryan^ e caricata in data 15/Giugno/2003 08:38:14


Sentivo Anna che si preparava al piano di sopra e aspettavo con pazienza. Mi andai a sedere con le spalle appoggiate al gambo del divano e sospirai. Come era strano ed eccitante il mondo visto dalla mia prospettiva. Quel salotto appariva immenso e indomabile, fuori dalla mia portata… non riuscivo nemmeno a vederne la fine. In lontananza, vicino alla porta c’erano delle scarpe nere con il tacco alto, probabilmente di Anna e non smettevo di guardarle; mi ricordavano le dimensioni e la bellezza della gigantessa al piano di sopra!

Passò una mezz’ora ed io Ero assorto nei miei pensieri quando sentii degli strani rumori provenire da sotto il divano. Mi alzai e mi allontanai per prudenza e d’un tratto vidi una grossa formica nera spuntare a meno di una decina di metri da me. Indietreggiai mentre l’insetto camminava davanti a me agitando le lunghe antenne; date le mie dimensioni, quella formica era più o meno delle dimensioni di un grosso cane!

Presi a correre per sfuggirle ma quando mi voltai mi si gelò il sangue: la formica mi stava inseguendo ed era velocissima! Le sue fauci a pinza mi avrebbero potuto tranciare in due senza nessun problema. Urlai terrorizzato : << AAAAAH! Cazzo! Anna!! Anna! >> e cercai di sfuggire all’insetto ma.. le sue antenne dure e fredde di chitina mi tastarono le spalle e poi fui investito dalla testa dell’animale; caddi a terra.Mi ritrovai tra le zampe della formica e mi dimenavo per fuggire. Mentre combattevo per mettermi in salvo sentii dei boati .. dei passi! Ciò mi diede più forza ero convinto che Anna fosse finalmente venuta a salvarmi, e avrei fatto un respiro di sollievo vedendola schiacciare sotto i suoi bei piedi quell’insetto infernale! Quando mi voltai .. però, restai con il cuore in gola: Valentina si innalzava davanti a me in tutta la sua bellezza. Indossava dei sandali infradito , dei jenas e una mogliettina. Sulle spalle aveva ancora lo zaino. I lunghi capelli biondi le scendevano sulle spalle e con i grandi occhi chiari guardava nella mia direzione.

<< mi ha visto! Grazie a Dio! >> esclamani io mentre continuavo a divincolarmi dalle zampe e dalle antenne della formica. Lei , però , rimanendo con lo sguardo distante e gelido sollevò il piede destro mostrandomi la suola del suo sandalo in tutta la sua larghezza immensa oltre la quale erano visibili le sue dita rosa con lo smalto trasparente. <<  OH! No! ci schiaccia! >> pensai io tremante. Cercai di fuggire e lasciare la formica al suo destino ma era impossibile, continuavo a tenere la formica per la testa e a spingerla indietro con le gambe , utilizzando tutta la mia forza eppure quell’insetto era irremovibile. Intanto , sopra di noi scendeva inesorabile il piede di Velentina!Schiacciato da una ragazzina di 18 anni! Ecco quale sarebbe stata la mia fine. Ormai sentivo forte l’odore del suo piede sudato dopo la mattinata a scuola e guardando in alto vedevo solo la suola sporca dell’infradito, ma proprio in quell’istante sentii la voce di Anna urlare: << FERMA VELENTINA! Cosa stai facendo!? >> il piede di Vale si fermò a pochi centimetri sopra di me ( e sopra la formica che non sembrava affatto preoccupata e continuava a studiarmi con le antenne) << Mamma ciao… c’è una formica sul pavimento.. >> la madre non la fece finire di parlare e si chinò ai suoi piedi dicendo: << no! santo cielo ! non è una formica ! è Riccardo! Il nostro vicino di casa! È diventato piccolo piccolo! >> Valentina restò perplessa mentre la madre la allontanava e sussurrò: << ma no.. era una formica! >>Anna allora mi vide impegnato in una pericolosa lotta con quella formichina e sussultò dicendo:<< Oh mamma! Presto Riccardo! Afferra il mio dito! >> e mi porse l’indice a cui mi aggrappai subito. Come se fossi stato salvato da un elicottero vidi la formichina scomparire in lontananza sotto di me mentre Anna si alzava. Sorrisi … quasi mi misi a ridere per lo stress accumulato.

Anna si era vestita e ora indossava una bella camicia bianca , dei pantaloni neri e ai piedi dei sandali aperti…sabot…credo.<< che spavento! >> disse Anna poggiando il piede davanti alla formica : << pussa via tu! >> esclamò scalciando via l’insetto e spedendolo a metri di distanza. Dopo qualche minuto Anna mi depose sul tavolo del salotto e si accomodò insieme alla figlia sul divano. Valentina mi guardava perplessa e incantata mentre Anna le spiegava la situazione e le raccomandava di trattarmi con tutti i riguardi finchè Cristina non mi fosse passata a prendere.Poco dopo Anna si alzò e andò a preparare il pranzo, allora Valentina avvicinò a me il suo bel viso e mi disse :<< oh piccolino! Ma ti rendi conto che stavo per calpestarti sotto il mio piede? >> io annuii timidamente, sorridendo. Valentina era bellissima e vedermela davanti mentre ero completamente nudo, e tra l’altro gigantesca , mi eccitava non poco. Mi misi le mani sul pene cercando di nascondere la mia erezione e pensavo: << ma che cavolo! Non riesco a pensare ad altro?! >>Valentina mi guardò incuriosita e con un bel sorrisetto sulle labbra rosa , poi mi chiese :<< che pensi?>> io restai in silenzio e lei continuò: << ti piace essere così piccolo? Ti senti in mio pieno potere ..vero? >>le risposi di si e mi sedetti su un piccolo cofanetto d’argento. Valentina disse: << beh.. lo sei davvero, e anche a me piace da matti pensare poterti stringere tutto intero tra le mie mani…posso prenderti? >> io allora le feci cenno : << prego! >>Valentina avvicinò la sua mano profumata con le unghie leggermente lunghe: << cerco di essere il più delicata possibile! >> e così dicendo mi strinse dalla vita in giù tra le sue dita calde e morbide. Mi sollevò lentamente fino al viso e poi mi depose nel palmo dell’altra mano.

<< è stupendo! Non posso credere di avere un ragazzo seduto nel palmo della mia mano! Non è eccitante?! >> io sorrisi e lei continuò: << beh! Lo avevo già visto che tu sei abbastanza eccitato…ma non credevo che lo fosse così tanto anche per me! >> esitò guardandomi con i suoi occhi penetranti e poi disse : << ho voglia di mangiarti! >> Mi si gelò il sangue quando la vidi socchiudere le labbra ed avvicinarmi ad esse. Stavo per urlare…non avevo idea di cosa potesse avere in mente Valentina però ero certo di una cosa: Sia Anna che Cristina avevano assunto comportamenti strani con me da quando ero diventato così piccolo!In quel momento Cristina suonò al citofono, era venuta a riprendermi. Sentimmo Anna dire dalla cucina :<< Vale! Deve essere Cristina valle a portare Riccardino! Ah e dille che lo possiamo tenere quando vuole, per noi non è un problema!>>Valentina si alzò e tenendomi nel pungo della mano , che aveva chiuso dolcemente intorno a me , disse : << Peccato che tu debba andare via subito.. >> e si incamminò verso la porta. Io non sentivo altro che i suoi passi e il sensualissimo suono che facevano le suole dei suoi sandali quando andavano a sbattere ai suoi talloni rosei e morbidi.<< Non me ne voglio andare! >> pensai ; un attimo dopo, però , ero nella mano di Cristina che senza nemmeno guardarmi mi infilò nella tasca del grembiule, ringraziò Valentina e se ne andò.

La tasca di Cristina era proprio sopra la sua tetta e ad ogni passo i sobbalzi erano terribili. Io cercavo di tenermi aggrappato e non essere sballottato qui e là mentre la mia donna di servizio continuava a parlare con me dicendo: << Adesso ti preparo un pranzetto! Vedrai , anche se sei ridotto così ti farò passare un pomeriggio tranquillo! Ah la casa è tutta pulita! Al limite potresti invitare qualcuno sta sera che io non ci sono! >>Arrivati a casa mia , Cristina infilò la mano nella tasca e iniziò a muoverci le dita con le unghie affilate per cercarmi. Sudai freddo quando l’unghia del suo indice sfiorò il mio addome, poi , però mi colpì con il pollice e mi afferrò. Mi depose sul tavolo della cucina e mi diede le spalle per mettersi ad armeggiare ai fornelli.

Io mi sedetti sul bordo del tavolo e mi rilassai standomene con le gambe penzoloni nel vuoto. Ripensavo a Valentina e al fatto che sarei voluto rimanere più tempo “in suo potere”. Mentre Cristina cucinava io la guardavo e lei mi faceva mille sorrisi. Mi eccitai di nuovo quando Cristina ,mentre controllava la cottura della pasta si sfilò un sandalo e appoggiò il piede sulla punta mostrandomi la bella pianta larga e un po’ sporca.Dopo meno di una decina di minuti La mia efficientissima donna di servizio si era cucinata un bel piatto di pasta, aveva apparecchiato e si era seduta a tavola. Io me ne stavo vicino al suo piatto fumante e lei iniziò a mangiare . Sembrò non avere intenzione di darmi da mangiare ed io per non sembrare maleducato non glielo feci notare, semplicemente mi accovacciai vicino al piatto in attesa che Cristina di ricordasse di me. Ad un tratto la sua voce mi chiamò:<< su Riky! Adesso tocca a te!>> mi afferrò per una gamba e mi mise nel piatto tra lunghissimi spaghetti tiepidi. Scivolai sul sugo; il piatto era quasi vuoto e Cristina mi aveva lasciato solo qualcosina. Mi posò vicino un tappo di bottiglia pieno d’acqua e poi mi sorrise dicendomi : << buon appetito! >>io mi sentii alla stregua di una mosca che si posa sugli avanzi dai commensali alla fine di un pranzo ma la fame era tanta che appena iniziai a mordere gli spaghetti mi sentii meglio.

Cristina si accese una sigaretta e stese le gambe sul tavolo, rilassata. Così , mentre mangiavo mi godevo anche in primo piano i piedoni della mia domestica. Mi soffermai a guardarle le piante ancora girigie dopo la scarpinata a piedi nudi della mattina e Cristina mi disse :<< ho i piedi sporchi vero? >> io annuii << ti danno fastidio? >>Le feci cenno di non preoccuparsi e lei continuò a fumarsi la sua sigaretta flettendo lentamente le belle piante dei piedi e donandomi uno spettacolo celestiale.Naturalmente non riuscii a mangiare tutto, anzi… a Cristina sembrò che non avessi toccato cibo e infatti, quando mi vide seduto con la pancia piena sul bordo del piatto, esclamò:<< Ricky! Mangia ancora!! Su! Hai bisogno di energie! >>le feci capire che ero proprio sazio e non riuscivo a mandare giù nient’altro.<< ma non hai mangiato niente! >> disse Cristina, e poi con incredibile scioltezza poggiò le dita dei suoi piedi sul piatto, impiastricciandosele tutte con sugo e spaghetti. Restai attonito e chiesi :<< ma che diavolo stai facendo! >> e allora Cristina , senza nemmeno avermi sentito mi avvicinò il piede gocciolante di sugo e con uno spaghetto penzolante dall’enorme alluce:<< così ti viene più appetito piccolino? >> disse.

Io osservai quelle belle dita divaricate davanti ai miei occhi , mi eccitai all’invito che mi fece Cristina e in un attimo iniziai a leccare il sugo tra le sue dita. L’odore era terribile ed il sapore ancora peggio dato che c’era anche terra e sassolini. Dopo poche leccate fui nauseato e mi fermai Cristina allora mi disse :<< ehi! Finisci di leccarmi sotto il ditone! >> e mi avvicinò il suo bell’alluce allungato colpendomi in pieno petto. Fu come prendersi un potente calcio improvviso e caddi indietro di qualche metro. Cristina allora si spaventò e mi prese subito tra le mani chiedendomi scusa.

<< Mio Dio! Sono proprio distratta! Ho rischiato di farti nuovamente male!! Senti… ti riporto dalla signora Anna, loro sono di certo più prudenti! Io intanto mi informo su come tirarti fuori da questa situazione! >>Fui felicissimo della scelta di Cristina e quando poco dopo Valentina mi prese nella sua mano dicendo:<< ok. Non ti preoccupare tanto siamo tutte e due a casa! A più tardi! >> mi sentii a un passo dal paradiso.

Continua..



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