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Mamma non sono un giocattolo

Parte I inviata da Toyman6 e caricata in data 26/Marzo/2004 23:12:55


Attento a cosa desideri................

Jerry era nei guai. Il giorno dopo aveva un esame di matematica e non era preparato. In piu' non aveva nemmeno iniziato la sua ricerca di Educazione Civica. Non sapeva cosa fare. Prima di andare a dormire prese una strana statuetta di legno che sua Zia gli aveva regalato per i suoi 11 anni e che proveniva dal Madagascar.  Gli aveva detto che era un “uomo dei desideri” e che la mitologia tribale raccontava che in tempi di crisi poteva far avverare i desideri. Jerry senti' che era in una crisi. Comincio' a pensare con cura a cosa desiderare. Avrebbe potuto desiderare che i suoi professori sparisseri, ma era troppo crudele e non aveva niente contro di loro. Mentre pensava improvvisamente vide uno scarafaggio sul muro e penso' senza ragionare  "vorrei essere grande quanto quello scarafaggio". Improvvisamente la stanza inizio a crescere. Le sensazioni furono troppo forti per Jerry che svenne.

Jerry venne svegliato dal suono potente della sua sveglia. "Che strano sogno", disse a se stesso. Poi la vista divenne piu' chiara, "Oddio! Sono diventato piccolissimo!". Jerry inizio a tremare, solo i vestiti che aveva addosso erano come lui, il resto era gigantesco. Improvvisamente Jerry sua madre Donna entrare nella stanza. Solo che era una gigantessa. Era gia' vestita per il lavoro, con una blusa color crema, una gonna che lasciava scoperte le ginocchia, e scarpe marroni col tacco chiuse. Jerry inizio' a gridare aiuto dal suo letto mentre sua madre si avvicinava per spegnere la sveglia. Lei non lo senti mentre la sua mano enorme (e molto ben curata) tiro' indietro le coperte e fece volare Jerry nell'aria. Per un bambino di dimensioni normali un volo del genere avrebbe significato la morte. Ma il piccolo Jerry cadde sul tappeto con un piccolo capitombolo che pero' lo lascio' senza fiato. Nel girarsi vide che era caduto vicino al bel piede di sua madre.

"Non e' da Jerry andare a scuola senza salutarmi", disse mentre ruotava il piede per uscire dalla stanza. Jerry vide la suola marrone della scarpa di sua madre abbassarsi su di lui.. Urlando disperatamente  "Mamma, no!" cerco' di scappare, ma il suo piede fu' troppo veloce e lo presso' nella morbida moquette. Immediatamente lei si accorse di qualcosa sotto la sua scarpa e sollevando il piede vide il corpo di Jerry svenuto incastrato nella moquette. "Che giocattolino strano", penso', "somiglia al mio Jerry", e sorridendo disse, "Ragazzaccio, devi avvisare tua madre quando vai a scuola". Credendo che li in terra ci fosse un giocattolo che somigliava a suo figlio Donna sollevo il tacco a spillo della scarpa e lo posiziono sullo stomaco di Jerry calcando lentamente col tallone  (e rompendo senza sapere due costole di suo figlio). "Mamma, ho bisogno dei soldi per il pranzo." Jerry fu salvato dalla voce gentile di sua sorella Marcia. Donna sollevo' il suo piede e in due passi usci', lasciando  Jerry incastrato nella moquette.

Dopo qualche tempo, Jerry si sveglio'. Tutto il suo lato destro gli faceva molto male. Il dolore era cosi intenso che non gli permetteva di mettersi a sedere. Si rotolo sulla pancia e si rialzo' su piedi instabili. Con molta esitazione sollevo' la sua maglietta. Sul lato sinistro della sua pancia si stava formando un livido enorme (impresso dal tacco della scarpa di sua madre) che copriva la sua pancia da destra a sinistra. Jerry inizio' a piangere per il dolore. Marcia saluto' la mamma, e usci' di casa. Jerri sapeva che doveva cercare di contattare sua madre, quindi inizio' a camminare lentamente verso il bagno dove lei stava finendo di mettere il trucco.


"Mamma..." Grido' Jerry dall'ingresso del bagno, "sono quaggiu'." Donna senti niente perche' aveva la radio accesa. Jerry grido' disperatamente ma senza risultato. Jerry era indeciso se avvicinarsi al suo piede e cercare di farsi sentire, ma aveva paura dei suoi tacchi che erano 3 volte piu' grandi di  lui. Mentre Jerry, nonostante il dolore, cercava di trovare una soluzione, sua madre spense la radio e usci fuori dal bagno. Nel vedere la sua scarpa scendere verso di lui  Jerry salto' di lato. Il piede di sua maddre Il piede di Donna sfioro' Jerry mentre lei camminava verso la camera dal letto ma la dimensione e la potenza del suo passo spinse brutalmente Jerry nel muro che nel rialzarsi ancora piegato per il dolore alle costole senti' un bernoccolo che si formava sulla nuca. Sua madre si era avvicinata all'armadio. Non contenta di come era vestita, Donna tiro' fuori una gonna nera e si sfilo' le scarpe. Con grazia felina, si sfilo' la gonna marrone e indosso' quella nera. Jerry penso' che questa era un ottima occasione per farsi vedere da sua madre, cosi' il piu' velocemente possibile si avvicino' a lei. Donna si avvicino' di nuovo all'armadio e tiro' fuori un blazer nero. Jerry era quasi al traguardo. Stava per toccare il piede destro di sua madre, calzato calzato di nylon quando lei ritorno' all'armadio un'ultima volta. Questa volta Donna prese un paio di scarpe nere col tacco a spillo.Nel gettarle a terra una cadde sul corpo terrorizzato di Jerry.

Donna non aveva visto suo figlio a terra e infilo' il suo piede destro nella scarpa destra. Ma, nell'infilare il piede sinistro scopri il ragazzo terrorizzato in terra. Jerry era immobile, mentre osservava sua madre incapace di parlare o di muoversi o di piangere. Donna lo guardo' dall'alto e disse, "Jerry, sei tu?" Jerry poteva credere alle sue orecchie, la mamma l'aveva riconosciuto. Ora tutto sarebbe andato a posto; lei lo avrebbe aiutato. "Cosa stai facendo qui a terra?" Disse Donna sorridendo e pensando sempre che  Jerry fosse un giocattolo alzo la sua scarpa destra e copri' il suo minuscolo corpo con la suola facendogli spuntare solo la sua testolina dalla punta. Jerry provo' a muoversi, ma l'immenso peso del suo piede lo tenne bloccato. La pressione comincio' ad aumentare, "i giocattolini possono farsi male quando giocano per terra." disse Donna gongolando; "ora te lo dimostro." Lentamente girando e rigirando il piede comincio' a schiacciare sempre piu' forte il piccolo Jerry.  Le costole  cominciarono a rompersi una dopo l'altra, i suoi polmoni collassarono mentre non riuciva piu' a respirare o a parlare. Jerry poteva solo guardare con terrore il bel volto sorridente di sua madre."Oh, ti faccio male?" disse Donna ghignando e sollevando il piede da  Jerry. Il dolore lo stava trascinando via come un onda del mare. "Mamma, ti prego ..." riusci' a dire in un sussurro, ma lei non lo senti'. "Proviamo con questo", disse  Donna con voce dolce, "dov'e' la tua testa? Ah eccola!." Donna con attenzione posiziono il suo tacco sopra la testa di suo figlio e lo abbasso piano piano. Jerry vide la morte arrivare e comincio' a piangere. L'ultima cosa che senti' fu sua madre dire, "ciao ciao ragazzino." Il tacco colpi' la testa di Jerry schiacciandola in un istante.

"Merda", disse Donna guardando l'orologio, "Faro' tardi." Rapidamente raccolse la borsetta e usci di casa. Lei non lo sapeva, ma aveva appena ucciso suo figlio, e un pezzettino della sua testa era restato appiccicato al suo tacco destro e lo rimase per tutto il resto del giorno.

Fine.




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