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Racconto breve 2 - IL Gelo

Parte I inviata da Jryan^ e caricata in data 27/Marzo/2004 13:05:58


Era una assolata domenica mattina di Maggio, ed io mio alzai verso le undici. In tutta calma mi lavai , feci colazione e mi misi a studiare nel salotto del mio piccolo appartamento nel centro della città.
La sera prima mi ero abbastanza stancato e non riuscivo a concentrarmi, così andai in cucina a farmi un caffè. Avevo un po' di ansia, il tempo stringeva: a metà giugno avevo l'esame ed ero parecchio indietro.

Tra l'altro era un periodo che ero sempre assonnato. Era bastato stare a cena con la mia ragazza i miei amici e le mie amiche in un pub e aver fatto le due ad avermi procurato tutta quella stanchezza.
"ho proprio bisogno di un po' di mare!" pensai mentre,tornato in salotto , iniziai a sorseggiare il caffè.

Nel pomeriggio mi sentii con Alessandra (la mia lei) e le dissi di passare da me. Appena entrò a casa le saltai addosso. Baciandoci arrivammo in camera mia ed inziammo a spogliarci, poi lei si sdraiò sul letto ed io le fui sopra. Facemmo l'amore per un'ora in cui tutto sembrava andare alla perfezione tra me e lei, ma quando , dopo qualche minuto andammo in salotto a guardare un po' di tv, Alessandra si sedette al tavolo e posandovi sopra i suoi bei piedi mi disse:

<< che programmi hai per questa sera? >> io , restando seduto sul divano a fare zapping le risposi distrattamente:

<< alle otto devo passare da Laura per portarle un libro, poi possiamo fare quello che ci pare! Piuttosto.. ceni da me? >> Alessandra sbuffò scocciatissima. La guardai un po' perplesso e le chiesi :

<< ehi..che c'è? >>

lei rispose con il suo tono sostenuto , tipico di quando si arrabbiava:

<< che c'è? C'è che Stai sempre ad andare da Laura, ti manda sempre i messaggi… >>

<< è una mia amica dell'università! E la conosco dai tempi del liceo! Ma che sei gelosa di lei? >>

<< si! Non la sopporto.. fa sempre la gatta morta! >> io allora mi alzai e mi sedetti davanti ad Alessandra, le presi i bei piedi morbidi tra le mani e le dissi iniziandole a fare un massaggio:

<< a me non sembra affatto.. siamo solo amici da molto tempo. Ma adesso pensiamo un po' a qualcosa di carino da fare sta sera! >> con il massaggio riuscii a calmare la mia dolce Alessandra e restammo in pace fino alle sette e mezza, quando mi misi i pantaloni e presi le chiavi della macchina:

<< vado a portare il libro a Laura e torno! >> le dissi ed Ale nemmeno mi rispose. Ignorando quel suo atteggiamento uscii e guidai fino a casa di Laura.

Dopo una decina di minuti parcheggiai sotto casa sua e suonai al portone, lei mi rispose :

<< …ah ciao Riccardo… vieni , sali! >>

<< no guarda.. vado di fretta! Scendi tu a prendere il libro! >> non capii nemmeno perché le avessi detto così, forse mi sentivo un po' in colpa al pensiero che Ale era da sola a casa mia.

Laura scese subito , con una magliettina bianca, i jeans e a piedi nudi.. diciamo.. in tutta la sua bellezza.

<< scusa se scendo così ma stavo studiando sul letto in camera! >>
mi disse sorridendomi e prendendo il libro.

<< figurati! Ma non ti viene sonno sul letto? >> risposi io.

<< si un po'.. infatti stavo pensando che dovremmo studiare insieme queste ultime settimane! Così ci sproniamo a vicenda! >> io annuii tranquillamente seppure dentro di me iniziò a suonare un allarme.

Laura era mia amica, si , ma era molto bella , mora alta con un bel corpo. Mi era sempre piaciuta molto e solo il caso ci fece essere amici e non amanti. In ogni caso non l'avevo mai vista come una mia potenziale ragazza, ci conoscevamo troppo , io sapevo tutto di lei e lei sapeva tutto di me; sapevamo le storie di tutti i nostri ex, sapevo che a lei piaceva farsela leccare e lei sapeva che a me piacevano i piedi delle ragazze. Eravamo talmente intimi che , secondo me , ritrovarci a letto insieme sarebbe stato terribilmente imbarazzante (anche se in fondo non mi sarebbe dispiaciuto affatto)

Fui destato dai miei pensieri da Laura che mi diceva :

<< oh ? a che pensi? >>

<< niente! Possiamo studiare da te o a casa mia… quando vuoi! >> le dissi , ma lei notò qualcosa di strano nella mia voce :

<< ma che hai? Non ti va di studiare con me ? guarda che non ti distraggo! Mi metto le scarpe ! >>
disse ironicamente.

Io allora le risposi:

<< no , non è per quello.. è che oggi Ale mi ha detto che le stai antipatica… è un bel po' gelosa di te! >>

Laura divenne improvvisamente seria e me ne meravigliai. Avrei giurato che si sarebbe messa ad ironizzare invece sembrava terribilmente infastidita.

<< che rompi palle che è! >> esclamò nervosa, e io subito le dissi:

<< vabbè è normale , sei una bella ragazza e alla fine ci conosciamo da talmente tanto che forse appariamo u po' troppo legati a chi ci vede dall'esterno! Cmq chi se ne frega, studiamo insieme lo stesso, Alessandra non la farà troppo lunga , deve capire che lei è una cosa e che gli amici sono un'altra. >>

Laura mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia dicendomi: << bravo Ricky! Allora domani vengo a studiare da te ok? E di ad Alessandra di non rompermi le palle che poi divento pericolosa! >> detto ciò corse su per le scale e tornò a casa sua.

Io le urlai dal portone che si chiudeva : << ma dai, tranquilla,
Alessandra è una ragazza dolcissima! >>

Tornai a casa e dovetti rimangiarmi quello che avevo detto. Ale iniziò a rompere seriamente e non le dissi che la mattina dopo Laura sarebbe venuta a studiare da me. Cmq dopo aver discusso un po' uscimmo e passammo una piacevole serata.

Prima di andare a dormire (di nuovo verso le due di notte) feci uno squillo ad Ale e le scrissi un messaggio di buona notte, poi cercai di addormentarmi ma ero molto teso. Fui tentato di scrivere a Laura di lasciar stare e di non passare da me la mattina seguente ma alla fine allontanai il cellulare e, un po' preoccupato , caddi in un mondo di sogni un po' inquietanti.

La mattina seguente fui svegliato dal citofono; Laura era arrivata presto. In tutta fretta indossai una camici a e dei pantaloni, mi sciacquai la faccia e le andai ad aprire, poi la feci accomodare al tavolo del salotto mentre io preparavo la colazione:

<< vuoi un po' di caffè? >> le chiesi mentre preparavo la moca ma lei aveva già aperto i libri e mi rispose :

<< no grazie, magari più tardi. >>

Dopo pochi minuti eravamo già immersi nello studio, seduti l'uno di fronte all'altro. Laura indossava mogliettina e jeans come la sera prima , ma come mi aveva promesso si era messa delle belle scarpe da ginnastica per evitarmi qualsiasi distrazione. Apprezzai quella sua accortezza, poiché ultimamente , con l'arrivo della primavera , Laura non disdegnava affatto di indossare dei sandali che di sicuro mi avrebbero tolto tutta la concentrazione.

In ogni caso averla li davanti a me con le tette avvolte dalla maglietta stretta non mi era per nulla indifferente, anzi, sentivo che i suoi ferormoni continuavano a minare la mia attenzione.

Per circa un'ora e mezza regnò il completo silenzio nel mio piccolo appartamento, solo occasionalmente era interrotto dal fruscio delle pagine sfogliate e da poche parole. Nel complesso studiai abbastanza bene e mi prefissi addirittura di fare un capitolo in più, così, tanto per avvantaggiarmi e poter dedicare il pomeriggio successivo alla mia Alessandra.

D'un tratto , però , Laura , in tutta naturalezza e tranquillità, come se non mi conoscesse affatto, si sfilò le scarpe da ginnastica (che aveva indossato senza calzini) ed incrociò i suoi piedi nudi sul tavolo, mettendomeli praticamente sotto gli occhi. Io la guardai perplesso e lei continuò a fingere di essere concentrata nella lettura e "distrattamente" iniziò a sfregare tra loro i piedi e a muoverne lentamente e sensualmente le dita. Mi resi conto che non riuscivo a togliere gli occhi dalle sue piante rosee e da quelle dita lunghe e tra l'altro , un odorino pungente si era diffuso in tutto il salotto e , sapevo, che mi avrebbe impedito di concentrarmi per tutto il giorno, così esclamai :

<< Laura… ma me lo stai facendo apposta? >>

lei alzò lo sguardo dal libro e mi rispose : << cosa? >>

<< perché ti sei levata le scarpe? >>

<< perché mi davano fastidio questa scarpe !.. ah scusa, ti sto distraendo? >>

<< beh , direi proprio di si! >>

Laura allora sorrise: << me li stai guardando eh? Ti piacciono da impazzire vero? >>

Nonostante il mio pisello divenisse duro come il marmo io risposi:
<< ma và! e oggi ti puzzano pure un po'! >>

<< su smettila! Perché non ammetti che ti piacciono?! Non me li vorresti baciare, toccare…non so...leccare? se vuoi puoi farlo! >>

Io non risposi, ero visibilmente imbarazzato. Non capivo perché Laura avesse deciso di corteggiarmi proprio in quel momento… proprio dopo che le avevo confessato che Alessandra era un gelosa di lei.

Poi esclamai : << e perché vorresti lasciar fare ? >> Laura allora rispose divaricando le dita dei piedi e sorridendomi: << perché mi piacerebbe un sacco.. >> mi fissò negli occhi e poi continuò:

<< ma non l'hai ancora capito che mi piaci ? e non vorrei solo che mi baciassi i piedi ma vorrei proprio farmi una bella scopata con te! >>
Purtroppo la carne è debole , così mi ci avvicinai e stavo per baciarla ma lei in tutta rilassatezza mi slacciò i pantaloni , mi afferrò il pene tra le mani e se lo infilò in bocca, rimanendo seduta.
Iniziò a succhiare e a leccare con la sua lingua calda e umida e io le tenni la mano sopra la testa, in estasi. Quando fui sul punto di venire le dissi con la voce strozzata : << Laura.. sto per.. >> lei allontanò il viso e mi fece venire sulla sia maglietta, poi si alzò in piedi e se la levò , mostrandomi i bei seni nudi con in capezzoli turgidi.

<< adesso tocca a te! >> mi disse con voce sensuale e si andò a sedere sul letto dove iniziò a slacciarsi i pantaloni: << ora me la puoi leccare , oppure, se sei ancora carico mi ti puoi fare! >>

io mi levai i pantaloni e , ancora carichissimo, camminai verso di lei e la feci sdraiare sul divano, le sfilai i pantaloni e stavo per entrare quando lei mi fermò mettendomi un piede sul petto e allontanandomi:

<< prima dammmici una bella leccata… e inizia dai miei piedi! >>
io eccitatissimo le afferrai il piede destro ed iniziai a leccarle la pianta soffice, poi scesi , continuando a leccarle la gamba fino alla sua figa e iniziai a leccare anche quella. Lei mi strinse tra le cosce e iniziò a gemere mentre con la mano si toccava il clitoride oppure mi spingeva contro le sue labbra. Di colpo squillò il cellulare , il mio cellulare , e mi crollò il mondo addosso.

Mi alzai di colpo e lasciai Laura sul divano per andare a rispondere, era Alessandra e le risposi cercando di avere un tono di voce normale:
<< ciao amore! >> le dissi , e pensai che ci tenevo tantissimo a lei e che Laura era stata davvero una troia (naturalmente io stesso ragionavo parecchio da stronzo).

<< sono a casa a studiare… ok .. passa per pranzo! >> le continuai a dire e Laura iniziò a dire ad alta voce , sperando che Alessandra la sentisse : << Ricky! Qui devi ancora finire di leccarmela! >>
io salutai frettolosamente Alessandra e poi rivolgendomi a Laura esclamai:

<< Vaffanculo! Vuoi stare zitta! >> Laura mi guardò piena di astio e disse :

<< è ora che la lasci quella! >>

io le risposi gettandole addosso i suoi vestiti :

<< non sono affari tuoi, e adesso rivestiti e vai a casa che Alessandra viene qui a pranzo! >>

Laura si rinfilò i pantaloni e la maglietta e silenziosa rimise i libri nel suo zaino. Io non vedevo l'ora che se ne andasse ma in fondo ero dispiaciuto, la stavo trattando malissimo.

<< scusa.. amo Alessandra, tu mi piaci e sei stupenda ma… >> dissi d'un tratto sperando di risollevare la situazione, Laura alzò lo sguardo e con gli occhi umidi mi disse:

<< stai zitto almeno ! >> io restai in silenzio e mi sedetti al tavolo , ad aspettare che Laura se ne andasse, lei , però una volta rimessi tutti i libri nello zaino , aprì una tasca secondaria ed estrasse qualcosa, un oggetto simile ad una penna, poi chiuse lo zaino e lo posò ai suoi piedi.

Mi disse mentre si sedeva sul divano per rimettersi le scarpe :

<< me le riinfili tu? >> a me sembrò il minimo e mi chinai davanti a lei, le porsi una scarpa ma lei non mi porse il piede, allora alzai lo sguardo per capire cosa stesse aspettando e la vidi sorridente, con in mano quello strano oggetto, puntato verso di me:

<< fermo così! >> disse e io fui abbagliato da una stana luce bianca; sentii un capogiro , un forte senso di vertigine e poi tutto tornò nomale , riaprii gli occhi ed ero sempre chino ai piedi di Laura , solo, non avevo più la sua scarpa in mano , questa mi era caduta e ora stava alla mia sinistra, gigantesca e terribilmente odorosa. << così sei carinissimo! >> disse Laura e la sua voce sembrò venire da lontano, dall'alto. Io alzai lo guardo e mi ritrovai davanti le cinque ditone del piede destro di Laura, colossali e bellissime. Guardai ancora più su e vidi le sue gambe svettare fino al bordo del divano ed in lontana il suo viso sorridente : era gigantesca!

<< Mi hai rimpicciolito! >> esclamai io concitato e indietreggiando spaventato.

<< come hai fatto?! Adesso che intenzioni hai ! >> farfugliai mentre la vedevo alzarsi in piedi. Laura mi guardò dall'alto e fece un passo verso di me , posandomi un piede accanto e facendo tremare il pavimento. Io caddi a terra :

<< si , ti ho rimpicciolito, ora sei alto tre centimetri ed io potrei schiacciarti come un insetto sotto i miei piedini numero 39! >> e così dicendo mi posò sopra il suo alluce e mi ricoprì tutto sotto il suo polpastrello soffice lasciando scoperta solo la mia testolina. Tremai al pensiero che volesse schiacciarmi ma si limitò a comprimermi sul pavimento con estrema delicatezza.

<< fortunatamente per te non voglio farlo..il mio obbiettivo è un altro! >>

io le chiesi: << cosa ? che vuoi fare? >> Laura allora sollevò il suo piede da me ed andandosi a sedere al tavolo, accavallate le gambe mi disse:

<< ora aspetterò seduta qui , con te che mi fai un bel massaggino ai piedi, che arrivi la tua cara Alessandra e a quel punto la farò entrare a casa e la rimpicciolirò anche a lei! >> mi si gelò il sangue, poi sentii Laura continuare:

<< sarete tutti e due in mio completo potere… sarete nelle mie mani, anzi, sarete letteralmente ai miei piedi e stai pur certo che racconterò tutto di noi ad Alessandra e se lei volesse ugualmente restare con te le farò cambiare idea io! Si , tu poverino soffrirai un po' nel perderla ma poi ti consolerai con me! >> sorrise e mi guardò con dolcezza, io allora esclamai :

<< che significa perderla? Che intenzioni hai! >>

Laura mi rispose avvicinandomi i piedoni:

<< oh.. posso farti piantare oppure… beh, posso semplicemente calpestarla come una formichina.. nessuno lo verrebbe mai a sapere! >>
io corsi lontano dai suoi piedi e le urlai : << Sei una pazza! Non puoi farlo! >> e continuai a correre disperato per andarmi a nascondere sotto il divano. Mi sentivo terribilmente in colpa ed ero terribilmente preoccupato, dovevo fare qualcosa. La mia corsa però venne interrotta dal tallone di Laura che si posò davanti a me , bloccandomi la strada.

Io vi urtai contro e caddi all'indietro, allora Laura si chinò e mi afferrò tra indice e pollice per poi sollevarmi fino al viso e dire :
<< ti informo che il tuo ruolo in tutto questo è di leccarmela fino all'ora di pranzo e poi di aspettare in silenzio, dentro la mia bella scarpa odorosa, che io finisca di parlare con Alessandra, intesi? E se provi a scappare di nuovo giuro che ti faccio passare tutta la mattina a mollo nel water! >>

Detto questo Laura si sedette di nuovo sul divano e si fece scivolare i pantaloni giù fino alle ginocchia, si sfilò il perizoma e a quel punto allargò le gambe. Con un sorriso compiaciuto mi depositò sul morbido cuscino del divano , proprio davanti alla sua fica gigantesca e umida.

Sentii il cuore battermi all'impazzata e non riuscivo a capire se ero agitato per la paura e la preoccupazione o per il fatto che avevo davanti a me una figa alta più di sette metri.

<< beh , che aspetti? Prima sei rimasto a metà e mi hai lasciato come una stupida sul divano perché dovevi rispondere alla tua amichetta, adesso è ora che finisci quel che hai iniziato non trovi? >> e con tranquillità mi spinse con l'indice fino alla sua enorme vagina. L'odore era penetrante e man mano che mi ci avvicinavo sentivo l'adrenalina scorrere sempre in maggiori quantità nel mio corpo.

Alla fine Laura mi premette con forza contro le sue piccole labbra umide e caldissime, Sorpirò per il piacere non appena sentì il mio corpicino a contatto con esse, poi iniziò ad accarezzare il clitoride con l'altra mano mentre lentamente , ma inesorabilmente mi costringeva a stare con il viso e quasi tutto il corpo affondato nelle sue soffici carni.

Io iniziai a leccarla con relativo piacere e lei iniziò a contorcersi non poco e a muovere sempre più velocemente la sua mano sul clitoride. Mi sentii un po' strumentalizzato e capii che non erano tanto le mie minuscole leccatine a provarle piacere ma che lei godeva al pensiero di avermi li tra le sue gambe. Ebbi conferma di non essere altro che uno strumento quando finalmente Laura decise di infilarmi in quella voragine sublime. Mi afferrò per le gambe e mi iniziò ad inserire dentro di lei , lentamente, come se volesse sentirmi bene , sentire il mio corpicino divenire parte di lei.

Mi ritrovai sommerso e ricoperto di liquido vaginale e mi mancava il fiato. Pensai che mi avrebbe ritirato fuori il più presto possibile e invece la sentii darmi un ultima spinta con l'indice sulle piante dei miei piedi: mi aveva infilato tutto intero dentro di lei! Tremai mentre paonazzo iniziai ad agitarmi per cercare di tornare indietro e pensai che Laura non sarebbe più riuscita a sfilarmi di li ma sbagliavo; la mia amica era talmente bagnata che le bastò contrarsi un po' per farmi riuscire. Continuò ad infilarmi e a sfilarmi per moltissime volte e intanto si toccava e gemeva, alla fine venne e mi strinse nel pungo della mano.

Quando Laura si fu ricomposta (ovvero indossata maglietta e jeans ) mi depositò sul tavolo e mi disse :

<< vado a pettinarmi i capelli! >> io cercai di alzarmi in piedi ma tutto invischiato com'ero scivolai sulla superficie del tavolo e vi restai sdraiato sopra, esausto. Laura rise divertita e mi disse:
<< comunque grazie tante schiavetto! Non avevo mai goduto così tanto! >> << schiavetto a chi! >> esclamai io ma ero talmente stanco che poi lasciai correre e tra l'altro non ero nelle condizioni litigare con una gigantessa.

Laura tornò dal bagno , mi prese in mano e mi schioccò un bel bacio con le sue labbra carnose, mi stordì quasi, poi mi riposò sul tavolo e si sedette davanti a me.

<< una sciacquata potresti anche darmela! >> le dissi io guardandola con aria supplice. Laura mi rispose tranquillamente: << non ci penso nemmeno! Primo perché mi piace vederti tutto bagnato di me e secondo perché voglio che anche Alessandra ti veda conciato così e così ben profumato! >> sussurai tra me e me : << che mignotta! >> ma poi le dissi : << ma se davvero vuoi che io stia con te , come puoi farmi tutto questo? Non credi che mi stai facendo incazzare talmente tanto che poi non vorrò nemmeno più vederti ? >>

Laura mi rispose tranquillamente : << il problema non sussiste perché tu sei talmente attratto da me che quando ti sarai lasciato con Alessandra mi basterà mettermi una mogliettina stretta o magari (come sta mattina) metterti i piedi sotto il naso che a te verrà una tale erezione ed un talmente grande desiderio di me che non potrai rifiutarmi! >>

Io allora ribattei sarcastico: << e chi te lo dice che non me ne trovo un'altra? >>

Ma Laura rispose : << beh, anche lei farebbe la fine di Alessandra…prima o poi! >>

Proprio mentre stavamo parlando Alessandra suonò al citofono , Laura mi sorrise perfida ed io tremai ed iniziai ad urlarle di non fare cazzate e di farmi tornare normale. Ma la gigantesca aguzzina mi prese e mi infilò(come mi aveva già detto) nella sua scarpa il cui bordo era talmente alto che non sarei mai riuscito a scapparne fuori. << bene bene… >> disse dopo aver riposto le sue scarpe (con me dentro) sotto il tavolo, << ora apriamo alla tua amichetta! >>

Tutte le mie urla e le mie suppliche furono inutili; Laura aprì il portone senza rispondere al citofono ed Alessandra salì velocemente le scale, facendo un gran chiasso con le sue ciabattine infradito, pensando che ad attenderla ci fossi io a braccia aperte. Non appena , però, la dolce Ale entrò nel mio salotto fu investita dal raggio del rimpicciolitore e divenne minuscola in pochi istanti, senza nemmeno aver visto chi avesse indirizzato il raggio contro di lei.

Laura esclamò soddisfatta: << ce l'ho fatta! >> ed infilatasi il rimpicciolitore in tasca camminò verso Alessandra, che frastornata e confusa se ne stava carponi sul vasto pavimento e si guardava intorno preoccupata. Quando il terremoto scatenato dai passi di Laura si fece vicinissimo Alessandra alzò lo sguardo e vide posarsi davanti a lei l'immenso piedone della mia amica, allora guardò più su e le si gelò il sangue quando riconobbe Laura che torreggiava sopra di lei.

<< ciao Alessandra, come stai? >>

Alessandra le rispose agitatissima : << ma che ci fai qui? E cosa mi è successo? >>

Laura fece un passino in più, tanto per avvicinarle di più i suoi piedi e farla sentire in soggezzione, e le rispose:

<< sei diventata piccolissima..non lo vedi? >>

Alessandra indietreggiò mentre Laura divaricava le ditone dei suoi piedi per asfisiarla e poi esclamò:

<< e dov'è Riccardo? >>

Laura rispose tranquillamente :

<< lui non può aiutarti! Ora si sta riposando dopo avermi leccata in mezzo alle gambe per più di un' ora! >> Alessandra restò in silenzio e il cuore gli si riempì di umiliazione e di rancore, cmq con un coraggio spropositato per le sue dimensioni esclamò:

<< brutta troia non dire stupidaggini e fammi tornare normale! >>
Laura allora sollevò il piede destro sopra Alessandra , mostrandole la sua pianta larga e un po' sporca, poi disse iniziando ad abbassare quella colossale estremità, molto lentamente :

<< ti consiglio di non essere troppo acida, posso fare di te ciò che voglio, non sei altro che un insignificante esserino che striscia sul pavimento sotto di me e potrei schiacciarti senza pensarci due volte >> Alessandra sollevò le braccia per proteggersi ed iniziò ad urlare.
Io iniziai ad urlare dalla scarpa e cercai di uscirne con tutre le mie forze.

Laura però non la volle schiacciare , si limitò a spaventarla e poi, divaricando le dita la afferrò tra l'alluce e l'altro dito, per poi tenercela stretta, rimanendo con il piede appoggiato sul tallone.
<< adesso lo capisci meglio che sei completamente in mio potere? Mi basterebbe stringere un po' che tu esploderesti come un chicco d'uva! >> Alessandra era immobilizzata e terrorizzata in quella terribile morsa, con la voce tremante allora disse:

<< ti prego , lasciami andare! >>

Laura sorrise e ribatté: << o ma certo, è nelle mie intenzioni ma dipende da te! intesi? >> e dicendo così strinse un po'di più Alessandra tra le sue dita, poi continuò:

<< devi dimenticarti di Riccardo, per sempre, lui è mio. Quindi se tu mi giurerai di non cercarlo mai più io ti farò tornare normale e potrai tornare a casa tua in tutta tranquillità , ma ti avviso, se solo provi a farmi qualcosa appena tornata normale , se solo provi a raccontare quello che sta succedendo adesso a qualcuno e specialmente alla polizia, ti giuro che ti rimpicciolisco di nuovo e ti calpesto sotto i piedi fino a quando ti te non sarà rimasta nient'altro che una macchia di sangue! >>

Alessanandra era confusa e spaventata e rispose : << va bene, va bene! Però lasciami andare ti prego! >>

Laura allora rise :

<< hai visto Riccardo ! hai visto quanto ci vuole a distruggere l'amore di una scema come questa? >> e io strinsi i pugni , pieno di rabbia.

Laura lasciò andare Alessandra che ruzzolò sul pavimento e si mise a tossire, poi , senza un minimo di delicatezza inizò a spingerla verso la potra con il piede, come se fosse un "Niente".

<< su alzati ed esci da qui, quando sarai fuori dalla porta ti colpirò con il laser e tornerai normale! >>

Alessandra cercò di alzarsi ma Laura la colpiva con troppa frequenza e la faceva ruzzolare continuamente. Quando in fine Ale si ritrovò sul pianerottolo vicino alle scale, subito fuori di casa mia, Laura le chiuse la porta dietro.

Con voce sadica dsse :

<< sai, non mi dispiacerebbe affatto lasciarla così piccola ! >>
io le urlai di rispettare il patto: << … ha accettato le tue condizioni! Devi essere giusta con lei! >>

Laura allora disse : << e va bene! >> , così , senza troppe celebrazioni socchiuse la porta , tirò fuori il rimpicciolitore e fece tornare Alessandra normale, poi richiuse subito la porta.
Sentii Alessandra alzarsi in piedi e poi correre via, dentro di me pensai che quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che avevo sentito la sua voce.

Laura venne a prendemri dalla scarpa, mi afferrò tra indice e pollice e mi sorrise, io la guardai pieno di odio e lei restò perplessa : si era dimenticata della realtà : non l'avrei mai perdonata, e la mia mente già meditava un piano di vendetta. Tra me e lei si creò un mortale e silente gelo.




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