Mamma, gigantesca fumatrice
Parte I inviata da Fonmo e caricata in data 27/Marzo/2004 13:18:20
Era un caldo venerdì di settembre e a casa non c’era nessuno, un’afa che levava il respiro e io me la spassavo perché non c’era nessuno. Tutta la famiglia stava fuori in campagna mentre mamma partiva il giorno dopo. Mamma era uscita sicuramente per andare a fare dei servizi, e io decisi che volevo andarci da solo in campagna, per i fatti miei; allora mi preparai tutto, zainetto con panini e bibite, tutto bello preparato e pulito, e decisi anche di lasciare un bigliettino a mamma, non si sa mai. Scrissi sopra al bigliettino che sarei andato da solo in campagna, e ci saremo incontrati li, ma stavo leggermente al verde in soldi, quindi decisi di fare una capatina nel cassetto di mamma. Da li partirono i miei giganteschi problemi. Aprii il cassetto e vidi che c’erano la bellezza di tre pacchetti di marlboro rosse, e mi dissi “ perchè doveva smettere, è una traditrice quando la vedo” , spostai i 3 pacchetti, e vidi finalmente un bel po’ di soldi, pressi solo 30euro, ma su una banconota notai che c’era scritto:” ai piccoli ladruncoli, grande punizione”, non riuscivo a capire il significato di quella frase, e soprattutto grande punizione, ma che voleva dirmi, questo non so. All’improvviso sentii un capogiro e un forte mal di stomaco, poi vidi che i 30euro come se volassero ritornarono sotto ai pacchetti di sigarette, e io come uno stupido corsi subito a riprenderli, non l’avessi mai fatto, perché proprio in quel momento, in quel preciso istante, svenni. Al mio risveglio fui un po’ intontito, la mia visuale era cambiata, mi accorsi subito che mi trovavo nel cassetto di mamma, e che ero alto non più di 3 centimetri. La disperazione mi assaliva, non potevo crederci, stavo piangendo quando all’improvviso mamma entro in casa urlando: “ale, sei in casa”, non udendo nulla e leggendo il bigliettino che avevo scritto, si cingeva a prepararsi in bagno.
Poi dopo circa 30 o 40 minuti, vidi mamma che apri proprio il comodino dove stavo io; io gridavo all’impazzata, ma nulla mamma non mi sentiva, mentre io sentivo lei che si meravigliava che non avevo preso neanche un soldo. Non potevo fare altrimenti dovevo aggrapparmi al pacchetto, lei ne prese due, e chiuse il cassetto a chiave. Mamma poso i due pacchetti nella sua immensa borsa, e me compreso fummo chiusi nella borsa. Non potevo ancora crederci, ero in balia di mia madre, la mia vita dipende da lei, dovevo fare qualcosa, ma cosa? Mi accorsi che la borsa fu posata in modo orizzontale, cercai allora di farmi spazio fra le cosa di mamma, ma fu inutile perché un pacchetto di sigarette mi ostruiva il passaggio. Dopo nemmeno 2 minuti la borsa fu presa, e scaraventata di qua e di la in maniera incredibile, vidi pure che mi madre l’apri e prese il pacchetto di marlboro per poi posarlo, l’aveva rimasto aperto; non so come mi venne un’idea, quella di entrare nel pacchetto, in qualche maniera potevo uscire dalle borsa. Entrai c’erano all’incirca 18 o 19 sigaretta, quindi lo spazio era presso che poco, l’aria era irrespirabile, una forte puzza di tabacco mi avvolgeva tutto, e alla fine non resistetti e svenni. Non so per quanto tempo ho dormito ,ma guardando le sigarette rimaste nel pacchetto, che ne erano 8 ho dormito all’incirca 3 orette scarsa, chissà quante volte mia madre mi ha preso e posato per prendere quelle maledette sigarette, senza che so accorgesse di nulla. Tentai di uscire ma il pacchetto stava in posizione verticale, quindi dovevo fare solo una cosa, attaccarmi ad una sigaretta e sperare nella buona sorte, ma rifiutai quest’idea. Era tutto incredibile, come avevo fatto a restringermi in quella maniera???.
Mi accorsi che il pacchetto si trovava un poco aperto ed io cercai in tutti i modi di uscire, dopo una fatica vidi la fine del pacchetto, mancava ormai poco, ma mentre stavo per uscire mamma chiuse il pacchetto ed io rimasi fregato di brutto. Dopo neanche cinque minuti vidi che lo riapri, e fortunatamente io ancora non ero andato dietro, quindi usci; mi trovavo sopra al filtro della sigaretta, e notai uno spettacolo incredibile, mamma stava fumando la sua bella sigaretta al bar, stava facendo un pausa. Era incredibile il contrasto che si faceva fra me e le sigarette di mamma, ero completamente una pulce insignificante, non potevo fare nulla, cercai di chiamarla, ma nulla mamma non mi dava retta, in fondo non era nemmeno colpa sua se aveva un figlio alto 3 centimetri. Mi misi a piangere sembrava che mamma ce l’avesse con me, la chiamai ancora:” mamma ma cosa vuoi da me, ma chi ti credi di essere per farmi queste cose!! BASTA”, ma nulla. Allora cercai Per completare l’opera mamma oltre che a chiudermi dentro mi sputò anche un’onda di fumo gigantesca, e così io mi ritrovavo alla posizione di partenza. Varie furono le volte che mamma poso il pacchetto sul porta oggetti della macchina, ma inutili furono i miei tentavi di fuga; una volta il pacchetto si trovavo posato al contrario, e quindi non potevo mai con la mia forza aprirlo; un altra volta ero riuscito ad uscire ma, ma mamma in quel preciso momento prendeva sempre una sigaretta, in questo modo tutto ballava ed io ritornavo sempre al punto di partenza. Non avrei mai pensato che il fumo di mamma potesse crearmi questi giganteschi problemi, dovevo fare solo una cosa, attaccarmi ad una sigaretta e sperare in bene.
Mi attaccai ad una, e fui molto fortunato perché mia madre subito la prese, feci un volo incredibile e caddi giusto nella scolatura del seno di mia madre. Un’altra umiliazione mi toccò, quella di stare come un pulce nel seno di mia madre, cosa potevo fare?, non avevo via di scampo perché ero incastrato per benino, e come se non bastasse dovevo subirmi il fumo passivo di mamma, e la sua giornata. Sentendola avevo capito che non andava più in campagna, e che si accingeva a passare la serata con Rossana, un’altra temibile fumatrice tanto per stare in argomento. Dovevo dire la verità ,che si stava molto bene incastrati fra i seni di mamma, cercai inutilmente di chiamarla, ma fu tutto inutile, non poteva sentire una pulce come me; all’improvviso mamma si aggiustò il reggiseno e involontariamente col dito mi aveva preso, io fui felice perché pensavo che vedendomi mi riconoscesse subito, ma invece non fece proprio caso a me, e passandosi la mano fra i capelli, io mi ritrovavo sulla nuca di mamma.
Mi sentivo umiliato perché ero stato preso da mamma come una pulce, senza che potessi fare nulla; fortunatamente aveva già fatto lo shampoo, altrimenti brutta fine avrei fatto. Dopo essermi subito le solite 7 o 8 sigarette, mamma scese, dovevo aggrapparmi forte se non volevo cadere, ma facendo le scale per ironia della sorte caddi, e mi ritrovai nella grossa tasca del vestito di mamma. Stavo impazzendo, non ce la facevo più, volevo tornare normale, ma non potevo; allora innervosito incominciai a buttare dei calci, la sola conseguenza fu un bel nulla. Come solita sfortuna mamma poso nella tasca il pacchetto di marlboro, era gigantesco, quasi come un palazzo, molte furono le volte che fu preso e poi riposato. Cercai di riposarmi tanto chissà la serata quanto sarebbe durata, ma non riuscivo a dormire, ero troppo spaventato, pensai che se mamma posasse la mano almeno per qualche secondo dentro alla tasca io potevo attirare la sua attenzione mordendola. L’occasione mi capito varie volte, ma preferii aspettare quando mamma andrà in bagno, era l’occasione migliore, perché era da sola e quindi potevo essere notato meglio. Finalmente l’occasione arrivo, la mano entro in tasca per prendere il pacchetto, ed io la morsi subito, e mi attaccai ad essa, mamma prima di notare cos’era stato a toccarla, si accese prima la sua marlboro, e poi giro la mano per vedere cos’era, e finalmente mi noto, era rimasta spaventata all’inizio, ma poi subiti dopo disse: “ale ma sei tu, l’immaginavo, ti è piaciuta l’avventura, l’ho organizzata per te, ma dopo ahahahahha”, non potevo crederci era tutto organizzato, tutto fatto contro di me. Mamma mi prese e disse:” adesso te fai il bravo, dove ti posso mettere, uhm il reggi l’hai provato già, il giretto sui capelli pure, ah si ti posso nel pacchetto di marlboro, così ragioni un po’ tesoro”, apri un nuovo pacchetto, prese una siga, l’accese e poi disse:” voglio essere sicura che dormi, quindi buonanotte, ma prima un bacione” mi diede un bacio e diventai tutto rosso per via del rossetto, poi fece un tiro pazzesco e mi avvolse in un nuvolone e svenni.
Mamma prese il mio corpicino e lo posso nel pacchetto di marlboro, poi posso il pacchetto dentro ad un porta sigarette metallico, poi a sua volta chiuse il porta sigarette dentro ad una chiusura lampo della sua borsa. Che situazione che mi ero cacciato, chissà cosa voleva mamma da me, questo non lo sapevo proprio, non riuscivo a spiegarmi il motivo che mi aveva portato in questa tremenda situazione. Al mio risveglio dall’ennesimo dormita, capii che la serata era finita e che stavamo a casa solo io e mamma, dopo circa una mezz’ora senti mamma che disse:” e adesso divertiamoci un po’”, sicuramente ce l’aveva con me. Apri la borsa violentemente, ed estrasse il porta sigarette che mi conteneva, io allora per precauzione feci finta che ero ancora svenuto, mamma cacciò il pacchetto di marlboro, e mi estrasse dicendo:” oh quanto è bellino ,SVEGLIA PULCE” infatti non so come aveva capito che fingevo. Mi svegliai e mamma mi poso sul tavolo del soggiorno, che per me era come una prateria, lei mi disse:” che giochetto vuoi fare prima della ninna”, lei si avvicino con l’orecchio a me, ed io come uno stupido non le risposi, allora lei disse:” se fai così, decido io”, sicuramente già aveva in piano cosa fare; mamma disse:” si gioca a nascondino, io conto te nasconditi” e dicendo questo mi poso a terra. Ero terrorizzato, ma incominciai a correre, non sapevo dove nascondermi, mentre mamma era arrivata a 100, io feci un salto e mi nascosi vicino alla porta d’ingresso al soggiorno. Mamma giro tutta la casa, era molto divertita, passarono quasi 2 ore e molte marlboro fumate, e non mi trovava, diceva frasi tipo:” tesoro, esci mi sono stancata, dai”, allora mamma prese l’aspirapolvere e disse:” se non esci entro 1 minuto a partire da adesso, ehhehe attivo la mia arma”, io che ero spaventato uscii subito e mamma vide immediatamente dicendo:” la paura, sei una pulce tesoro mio”, lei mi prese e mi porto sulla poltrona dicendomi:” tesoro cosa vogliamo vedere? Beatiful o vivere, lo so che ti piacciono!! ahahah”, a me non piacevano affatto, ma questo mamma lo sapeva benissimo, allora mamma prese le cassette di vivere e le mise nel videoregistratore, poi prese il telecomando, ma prima mi prese sistemandomi comodo comodo nel suo seno, un’altra volta li, poi disse:” adesso ci godiamo il cubano” avevo già capito cosa aveva in mente, prese questo immenso sigaro dicendomi:” hai da accendere tesoro”, mi stava umiliando ancora.
Mamma si accese questo cubano, ma fortunatamente ancora non mi soffio del fumo su di me, stavamo li da quasi 3 ore e il sigaro stava per finire, si era vista la bellezza di 8 puntate di vivere, poi alla fine disse:” tesoro adesso si dorme” e facendo una grossa tirata a quel sigaro, mi scaravento una gigantesca nuvola che prese tutto il seno, e mi fece svenire di brutto. Lei a andò a dormire, e mi poso per la notte dentro alla mia solita prigione, cioè il pacchetto di marlboro. Si era fatta mattina, e al mio risveglio già sentivo mamma che parlava, infatti lei prese la borse e poi il pacchetto e mi estrasse dicendomi:” Buongiorno pulce!!!”, tenendomi stretto nella sua mano gigante, poi si sistemo sul tavolo per fare colazione, e mi disse” se vuoi fare colazione, mi devi prendere una bella sigaretta dal pacchetto”, infatti posso il pacchetto sul tavolo e io che ero affamato come un lupo, corsi subito per andargliela a prendere. Era un’umiliazione, trascinare quella sigaretta, per svariati metri, finalmente arrivato dove stava mamma, lei mi disse:” grazie pulce”, presse la marlboro, e se l’accese subito, poi mi lancio qualche mollica, e così io potevo sfamarmi. Poi mamma incominciò a masticare una gomma, e me l’appiccico tutta sul mio corpo, oramai ero impotente, e subivo ogni cosa senza fare nulla, tanto che potevo fare; immobilizzato com’ero, mamma mi prese e mi disse:” tu fino all’ora di pranzo stai qui, nel mio comodino!”, mi prese e mi poso, chiudendomi a chiave. Dentro di me stava accadendo qualcosa, stavo quasi per diventare un’ oggetto e non una persona, ero diventato il pupazzo di mamma, il suo giocattolino. Non so quante ore passarono, ma non cercai minimamente di scappare, mamma ritorno e apri il comodino dove stavo, mi prese nella sua mano per sederci sul divano, con il palmo della mano mi faceva stare alzato, poi disse:” pulce, ripeti con me”, “Io sono la tua pulce per sempre”, ed io senza nemmeno pensarci dissi:” sono la tua pulce per sempre”, mamma allora mi levo la gomma, facendomi male e poi si andò a prendere la sua marlboro.
Mamma incominciò a toccarmi con il suo dito il mio pisello, io non volevo e le gridavo: ”NOOOOOO, non farlo”, ma lei continuò, e mi fumava pure, continuando così gli sporcai la marlboro di mamma con il mio venimento. Mamma si arrabbiò molto, e per punizione mi disse dormirai nel mio seno, mi prese senza delicatezza, prima di mettermi nel suo seno, mi ustiono con la sua sigaretta. Non mi ero fatto tanto male fortunatamente, ma non ce la facevo più di questa situazione insopportabile. Dopo circa un’ora mamma mi prese e mi porto sul tavolo, era ancora arrabbiata, e disse:” adesso proverai cosa significa essere una marlboro,ahahah”, non avevo capito cosa volesse dirmi, vedevo che presse una marlboro, e la svuotò tutta del suo contenuto, poi mi prese e mi mise dentro, sentivo che gli piaceva tanto quella situazione. Poi prese la siga con me dentro e la riempi di tabacco, io stavo infondo ed ero incastrato, non potevo crederci, stavo per essere fumato proprio come una sigaretta, poi sentii l’accensione della sigaretta da parte di mamma, ero incredibilmente spaventato; stava tirando quella sigaretta da pazzi, faceva un tito lungo quasi 20 secondi, e in meno che non si dica, già era arrivata al fondo della siga, ma nulla io strillavo:” mamma no, questo nooooooooooo!!”, ma non venivo risposto, mentre vedevo che la sigaretta stava per finire, vidi tutto nero. Strano era solo un sogno, ma un sogno promonitore, che incubo, ma meno male che era tutto finito. Andai subito da mamma a raccontaglielo, ma lei non ci credeva, e disse che dovevo fare e dire qualcosa di meglio per farle smettere, io le dissi che se poteva controllare nei futuri pacchetti, ma lei non mi diede retta, poi gli dissi se fumava i sigari e lei mi dissi di si, non potevo crederci, questo sogno sarebbe diventato realtà.
Passarono due settimane, poi all’improvviso, sentii un forte dolore allo stomaco e al capo, non potevo crederci era identico come al sogno, allora strillai forte mamma, mamma aiuto, ma nulla mi stavo riducendo e proprio in quell’istante passo mamma, “un’altra di quelle scemenze” disse, poi gli cadde proprio il pacchetto di marlboro da mano, ed era molto vicino a me, visto che ero una pulce che stava a terre, subito entrai nel pacchetto, e la situazione si ripeteva da capo. Questa volta però ero convinto che mi andasse bene, perché se nel sogno mi era andato tutto storto, almeno nella realtà doveva andare un poco meglio. Infatti riuscii ad uscire dal pacchetto di mamma, perché lo lascio aperto, e fortunatamente ero ritornato normale dopo solo 2ore; quindi corsi subito da mamma e gli dissi ciò che era accaduto, gli dissi anche quante e quando sigarette aveva fumato, e incominciava a crederci, ma non potevo fare nulla, perché mentre glielo stavo dicendo lei stava già fumando. Dopo alcuni giorni mi stava ritornando il sintomo, ma prima di diventare di dimensioni troppe piccole corsi immediatamente da mamma, le dissi:” mamma mi sto rimpicciolendo”, e lei mi guardo, poi diventai della dimensioni di 3 centimetri, lei mi vide e disse:” allora è vero, bene adesso si gioca”, ed io: “NOOOOO, nooooo, basta”, ma mamma nulla, continuò a stringermi per poi mettermi nei suoi stivali puzzolenti, chissà per quanto tempo dovevo stare li.
Mi alzai di velocemente, e vidi che era solo un banalissimo incubo, ma che spavento; ma ma… non era così, al mio risveglio era tutto come prima, se non peggio! Mi trovavo sempre ristretto all’altezza di 3 centimetri, chiuso dentro al pacchetto di sigarette di mamma, non passarono neanche 5 minuti che mamma apri il pacchetto, prese la sua marlboro, e mi fece uscire con violenza, poi si accese la sua sigaretta, mi prese e disse:” Da ora in poi starai nel mio seno, come ornamento, così ti tengo sotto controllo”, poi mi porto al computer e mi disse:” Scrivi le cose che ti danno fastidio”, e io con un po’ di difficoltà scrissi: “SOLO UNA”, e mamma rispose: “QUAL È”, e io scrissi: “FUMARE”, ma mamma incominciò a ridere, spense il computer, e mi porto al suo seno, incastrato per benino, stavo come un re far le mene di mamma. Passarono vari giorni, oramai ero proprio una macchina, non mi ribellavo, subivo il fumo passivo stando zitto, ogni tanto venivo umiliato dalla potenza di mamma, ma ci avevo fatto l’abitudine. Però ancora non ero morto dentro di me, un giorno si presento la grande occasione, l’occasione che non potevo perdere, e da prendere al volo, subito!!! Infatti, non so come, per un gioco del destino, mi ritrovai in macchina di Francesca, un’amica di mamma, grande fumatrice, mamma non se ne era accorta, e scese dalla macchina, lasciandomi solo con Francesca. Francesca, all’inizio non mi vide, e ci era giustificato dal fatto della mia altezza, ma dopo vari tentativi finalmente mi vide e con molta sorpresa mi disse:” ehi, che ci fai così piccolo pulce”, non potevo crederci anche Francesca, non so perché, ce l’aveva con me!!!.
Francesca mi posso nella sua borsa, una borsa per le mie dimensioni immensa, e come non poteva mancare c’erano 2 pacchetti di marlboro 100’s, ne avevo le scatole piene di questa situazione, non ce la facevo più, ma non potevo fare nulla, dovevo subire, subire e ancora subire. Francesca però non poteva tenermi per sempre con lei e allora mi disse: “Non ti preoccupare ti porto da tua madre”, ed io risposi:” No, non puoi farmi questo”, ma Francesca non sapeva cosa era successo prima di incontrarla, non sapeva che mamma mi considerava peggio di una sigaretta; stavamo ancora nella sua auto, e allora cercai la fuga, ma nulla ogni mio tentativo fu stroncato da Francesca. Francesca arrivo da mia madre e mi consegno, come se fossi un oggetto di poco valore, mamma mi prese nel palmo della sua mano, mi guardo, e senza dirmi nulla. Poi all’improvviso mi sveglio strillando, mi trovavo nel mio letto, tutto sudato, ma fortunatamente ero nelle mie reali dimensioni, alzatomi andai a vedere il pacchetto di sigaretta di mamma, stava posato sulla mensola, era pieno, e non so perché mi faceva paura, mi metteva paura, era logico con tutte le avventure che ho dovuto subire, ma meno male era soltanto un’ incubo, ma non so che cosa mi era successo, mi piaceva quella situazione di essere piccolo, non riuscivo ad abituarmi ad essere nelle mie normali dimensioni.
Passarono due anni e qualcosa di più, oramai quell’avventura era stata quasi dimenticata, una cosa non era cambiata, mamma fumava lo stesso. Ma la mia vita stava prendendo una brutta piega, anzi una gigantesca piega; eravamo ad una festa, con tutte le amiche di mamma, logicamente tutte fumatrici, quando Lalla mi disse che doveva dirmi una cosa, Lalla era una donna di 28 anni, carina e fumatrice di marlboro rosse, mi disse:” Ale,tu devi pagare, devi pagare!!!”, ed io risposi:” Cosa?ma che dici?”, e lei:” Si, adesso vedrai”, e nel frattempo prese una strana pistola e me la punto, usci un raggio luminoso di colore azzurro, mi colpi e incominciai a sentirmi male. Al mio risveglio, ancora intronato mi trovavo in una strana casa, tipo una casa del futuro, uscii da questa casa, e la prima cosa che mi colpi e che su ogni parete c’era la mia faccia con una insegna “CATTURARE L’ANTISMOKERS VIVO”, già capii che l’antismoker ero io, allora cercai di scappare, ma scappare dove.
Mentre pensavo, due gigantesse alte 30 metri vestite da poliziotte mi dissero:” sei tu l’antismokers”, ed io: “certo, sono io”, loro incominciarono a ridere e presero due sigarette, dissero:” sei fai il bravo non spariamo” ed io:” ma che dite” loro allora senza mezzi termini si accesero la loro sigarettona, e con un tiro pazzesco mi soffiarono il loro fumo, io svenendo venivo catturato da queste due gigantesche fumatrici. Al mio risveglio mi trovavo in una prigione a forma di pacchetto di sigaretta, ero legato come un salame e non potevo ne muovermi ne parlare, aspettai diverse ore fino a quando non fui prelevato intero da una gigantessa. Io le domandai cosa mi stavano facendo, cosa avevo fatto e soprattutto dove mi stavano portando, la gigantessa mi rispose che mi stavano portando dalla regina del mondo, una certa gigantessa alta 3000metri, infatti io avevo notato che i soffitti di questo stranissimo luogo erano infiniti. Mi porto alla sala del trono, ed io già mi sentivo piccolo con la gigantessa di prima, figuriamoci con quest’altra un vero microbo; all’improvviso come una forza magnetica fui portato alla faccia di questa gigantessa, e…… non potevo crederci era mia madre, adesso si spiegava tutto, tutto aveva una sua logica. Mamma mi aveva riconosciuto e per prima cosa mi diede un bel smack, potete immaginare quand’era potente quel bacio, poi mi disse che era inutile che mi ribellavo, perché ero l’unico antismokers libero, e non potevo fare nulla da solo. Mentre mamma mi parlava ero riuscito a liberarmi, e cercai di scappare, infatti stavo scappando ma mamma non oppose resistenza.
Fine.
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