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Schiacciato da zia Raffaella

Parte I inviata da Toyman6 e caricata in data 13/Febbraio/2003 21:31:46


Paolo era ospite nella villa di sua zia da circa 3 giorni. Erano anni che lui adorava in segreto i dolci piedi di sua Zia ormai 40 enne. E quei giorni di Novembre, freddi ma sereni erano passati con lui che in segreto adocchiava quelle splendide estremita' calzate sempre di nylon color carne e di pantofole chiuse in punta di velluto verde con un tacco di 3 cm.

Nei momenti in cui restava solo in casa (con la zia fuori per compere) si era infilato in camera sua di nascosto e aveva annusato e leccato le pantofole odorose dei piedi di lei.

La leccata per evitare segni umidi sul plantare l'aveva fatta sulla suola, gustando il sapore amaro del terriccio appiccicatosi sotto il peso di lei e venendo nel contempo.

Mancava un solo giorno alla partenza, e lui voleva qualcosa di piu'.Aveva voglia di leccare le scarpe di sua zia, quelle meravigliose scarpe chiuse con tacco di 7 cm rosse che rendevano ancora piu' sexy i suoi piedi.

Per fare questo doveva infilarsi di nascosto in camera sua quando lei non c'era e attendere sotto il letto il momento propizio.

Era rischioso ma il desiderio era  fortissimo.Cosi' quel giorno Paolo appena sveglio annuncio' a sua zia che sarebbe andato a  fare un giro sulle colline della zona e non sarebbe tornato prima di sera.

"se vuoi ti preparo qualcosa da mangiare" disse lei mentre beveva il caffe'

"no dai zia non ti preoccupare, ho voglia di passeggiare un po' nel bosco e poi in cima alla collina c'e' una bella osteria, mangero' li".

Cosi verso le 10 Paolo si incammino' verso il sentiero che portava nel bosco.Poi prendendo una scorciatoia giro' in segreto attorno alla villa e si apposto' vicino alla camera di sua zia che era al pian terreno.

Fortunatamente lei lascio' un po' socchiuso l'ingresso del balcone e  dopo essersi vestita usci' in auto per fare la spesa.

Paolo era steso a pancia in giu' sotto la siepe di fianco all'auto. Da quella prospettiva vide i piedi si sua zia avvicinarsi fare un leggero twist e sparire mentre lei montava in macchina e partiva ignara che suo nipote stava per introdursi in casa.

Appena andata Paolo si rialzo' con una bella erezione, sia per lo spettacolo dei piedi appena visto sia perche' era eccitato per quello che stava per fare.

Appena in camera da letto vide le ormai familiari pantofole ai piedi del letto e avvicinatosi si distese a pancia in giu' per infilarsi sotto.

Nel fare questo vide uno strano puntino rosso (come di un laser) vicino alla pantofola destra e nel rialzare lo sguardo tutto divenne bianco poi non senti' ne vide piu' nulla.

Nel riprendere conoscenza si rese conto di 2 cose. Era in una prigione circolare di vetro nella totale oscurita ed non aveva ide di quanto tempo fosse passato da quando si era introdotto nella camera di sua zia. Il suo istinto pero' gli diceva che il suo ritorno dalla spesa era imminente.A riprova di cio' un rumore basso e vibrante (quasi come un TIR gigantesco) crebbe di intensita' e poi all'improvviso si fermo'.

I passi di scarpe da donna col tacco rimbombarono nella sua prigione ma stranamente erano piu' forti, quasi dei boati poi finalmente senti la SUA voce!

"A QUANTO PARE UN LADRO SI E' INTRODOTTO IN CASA MENTRE ERO VIA. BENE BENE CI SARA' UN PO' DI DIVERTIMENTO EXTRA OGGI"

Paolo si diede del cretino, era caduto vittima dell'antifurto di sua zia solo che non riusciva a spiegarsi la potenza della voce di zia Raffaella, e  il rumore dei passi e della macchina.

I passi divennero boati poi un rumore di nylon strusciato gli comunico' che zia Raffaella aveva indossato le pantofole.

"VEDIAMO COME SEI FATTO" disse lei e una lucea abbagliante inondo' la prigione di Paolo.

In quell'istante capi' cosa era successo. Il raggio rosso era un rimpicciolitore e lui era stato rimpicciolito e catturato.I suoi vestiti erano stati distrutti dal processo di miniaturizzazione e lui era prigioniero in un vasetto di vetro con il tappo forato per farlo respirare.La miniaturizzazione operata in quel modo era irreversibile, ormai lui era condannato a restare alto 10 centimetri. Il volto enorme di sua zia riempi' tutto lo spazio e i suoi occhi azzurri avevano un espressione di odio misto ad eccitazione.Poi la sua mano enorme afferro' il contenitore facendo ripiombare il povero ragazzo nel buio completo mentre la gigantessa andava in cucina per iniziare l'esecuzione.

"I PICCOLI INSETTI POSSONO FARSI MOLTO MALE GIOCANDO CON LE SIGNORE COME ME" lo canzono' la donna mentre apriva il tappo e Paolo cadeva nel suo palmo aperto.Il tempo di girarsi sulla schiena e le dolci dita smaltate di rosso della mano gigante si erano avvolte intorno al suo corpicino in un pugno fermo come la pietra.

"zia Raffaella ti prego sono Paolo non mi uccidere volevo farti uno scherzo aiutami per favore!"

Le grida del povero ragazzo udito erano troppo deboli e acute per essere sentite dalla donna.

"L'ULTIMO LADRUNCOLO CHE SI E' INTRODOTTO IN CASA L'HO INGOIATO INTERO. NON IMMAGINI CHE PIACERE SENTIRLO LOTTARE DENTRO DI ME MENTRE VENIVA DIGERITO VIVO.  CON TE VOGLIO PROVARE A SOFFOCARTI LENTAMENTE CON IL POLLICE AHAHAH"

Nel dire questo la donna appoggio' il polpastrello carnoso del pollice della mano sinistra sul volto del ragazzo mentre l'indice da dietro lo faceva affondare come in un cuscino nella carne.

Paolo cerco' in tutti i modi di aprire quella trappola mortale. La morbida carne del dito gli aveva modellato perfettamente il volto tappando naso e bocca.

Nel tentativo di fare qualcosa passo' le sue mani sull'unghia del pollice laccata di rosso brillante e sentendola li' viva anche se in procinto di ucciderlo provo' un eccitazione violenta.

La donna se ne accorse subito e lo libero' dall'abbraccio delle sue dita.

"A QUANTO PARE ANCHE TU TI STAI DIVERTENDO. ALLORA VEDIAMO COME SAI BACIARE UNA SIGNORA"

E in men che non si dica afferro' il ragazzo  per il torace con due dita e se lo infilo' in bocca serrandogli l'addome tra le morbide labbra.

Paolo era terrorizzato. Poco fa sua zia lo aveva quasi ucciso soffocandolo con il pollice e ora si trovava per meta' nella sua bocca con la base della schiena appoggiata sugli incisivi inferiori.

Se avesse voluto  avrebbe potuto spaccarlo in due con un morso deciso.Invece la donna comincio' a leccarlo con la lingua gigante tra le gambe e gemendo di piacere entrambi vennero contemporaneamente.Paolo venne poi sputato di nuovo nel palmo della mano di sua zia.

"MI SEI PROPRIO PIACIUTO TU, MA NON POSSO LASCIARTI IN VITA, RISCHIEREI DI FARTI TROVARE DA MIO NIPOTE CHE OGGI E FUORI. VORRA' DIRE CHE PER TE INAUGURERO' UN NUOVO TIPO DI ESECUZIONE, VOGLIO SENTIRE IL TUO CORPO SBRICIOLARSI SOTTO IL MIO TALLONE."

Nel dire cio' riprese il ragazzo per il torace e lo abbasso' verso il piede destro che sollevandosi dalla pantofola era pronto ad intrappolarlo sotto.

Paolo lottava in tutti i modi per liberarsi dalle dita di sua zia, ma senza speranza venne appoggiato sul plantare ricoprendo per intero l'etichetta della marca. Solo la sua testa era fuori e anche in questo frangente godendo di uno spettacolo unico, la sua eccitazione balzo' alle stelle nonostante avesse appena avuto un orgasmo.

"ADDIO LADRUNCOLO SPERO CHE IL MIO PIEDE TI PIACCIA" disse la donna mentre abbassando il tallone intrappolava Paolo sotto una montagna di carne e nylon.

Il ragazzo resto' li in attesa di essere schiacciato, ma la gigantessa non premette' subito con il piede.

Da quella prospettiva unica Paolo vide una mano entrare sotto la gonna e iniziare a massaggiare.

"mia zia si sta' masturbando mentre mi uccide" fu il suo ultimo pensiero.

La donna comincio' a eccitarsi proiettandosi verso un orgasmo violento e nel momento un cui venne presso' il tallone schiacciando Paolo.

Il ragazzo vide la donna raggiungere l'orgasmo e senti il piede premere, prima dolcemente, comprimendogli i polmoni e impedendogli la respirazione, poi piu' deciso. Mentre le sue costole si fratturavano e un getto di sangue ad alta pressione usciva prima dalla sua bocca e poi da occhi e orecchie udi' prima di morire i gemiti di sua zia che veniva mentre il suo piede, completava l'opera trasformandolo il suo corpo in un sottile pezzo di carne e ossa.

Fine.





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