“PICCOLI FANS”
Parte I inviata da plant742002 e caricata in data 15/Febbraio/2003 19:15:41
La trasmissione stava per iniziare e l’ospite d’onore della serata era Martina Colombari.La presentatrice , la Ruta, si rivolse al pubblico ai lati dello studio dicendo di non farsi prendere dal panico e di rimanere calmi.
Io ero tra i fortunati 100 ragazzi selezionati per partecipare come spettatori a quella puntata di “Piccoli Fans”. La trasmissione si svolgeva in uno studio molto piccolo, infatti era composto soltanto da due sedie poste al centro dello studio stesso ed in mezzo alle sedie c’era i palco riservato al pubblico.
Infatti i fortunati spettatori venivano rimpiccioliti poco prima dell’inizio della trasmissione e fatti entrare nello studio attraverso un lungo corridoio trasparente che partiva dalla sala di rimpiccolimento fino al centro del palco che era a sua volta ricoperto da una semisfera di vetro per evitare spiacevoli “incidenti”.
Eravamo tutti molto eccitati all’idea di venire rimpiccioliti ad 1 cm di altezza e di guardare da quella posizione inverosimile la bellezza delle due donne presenti in studio, anche perché quasi tutti eravamo al corrente delle fantasie della Colombari avendo visitato innumerevoli volte il suo sito ufficiale.
Ci scambiavamo pareri sulle estremità della Ruta e della Colombari, e su quello che sarebbe potuto accadere se qualcuno di noi fosse riuscito ad eludere la sicurezza e sgattaiolare, alto 1 cm. Nel camerino di una delle due.
L’impresa era praticamente impossibile, a meno di un aiuto dall’esterno , nessuno sarebbe mai riuscito ad uscire dal tunnel e dalle tribune, anche perché erano strettamente sorvegliate sia dall’interno (da guardie di sicurezza rimpicciolite anche loro), che dall’esterno da quattro “letterine di sicurezza” vestite con i soliti succinti abiti televisivi e con ai piedi dei sandali dal tacco vertiginoso che la sciavano intravedere praticamente tutti i loro enormi piedi.
Tutte queste misure di sicurezza erano state prese dalla prima puntata, quando un ragazzo del pubblico si lanciò dal palco correndo verso i piedoni della prima ospite (ovvero Fernanda Lessa) che vedendosi il piccoletto praticamente sul sandalo gridando scalciò il poveretto a parecchi metri di distanza rompendogli qualche ossicino.
La Ruta era molto fredda con il pubblico dietro le quinte, e si sciolse un po’ solo quando vide le prime navette transitare nel condotto con a bordo gli eccitatissimi spettatori.
Ovviamente la maggior parte di noi era composta da uomini e solo una decina erano donne, le quali prendevano parte allo show più per curiosità che per altro.Salutai la Ruta (a grandezza naturale) , ma lei non mi degnò di risposta , anzi mi guardò come per schernirmi, con un sorriso che era più di compassione che di simpatia. Probabilmente stava pensando che tra qualche istante sarei stato solo un insetto vicino ai suoi piedi rigorosamente calzati in sandali aperti e con le dita smaltate di un rosso acceso che metteva in risalto le sue bellissime dita.
Ma quando vidi comparire Martina Colombari il mio cuore ebbe un sussulto.Era fasciata da un abito strettissimo ed ovviamente cortissimo con ai piedi dei sandali bianchi e con le unghie dei piedi alla “francese”.
Ci guardava con aria curiosa e scambiava commenti con alcuni di noi che eravamo gli ultimi della fila al rimpicciolitore.Io mi feci avanti timidamente e le porsi la mano, lei mi guardò e mi disse: “Ciao, spero che vi divertiate anche voi come mi divertirò io a vedervi piccini piccini!”. Io risposi che non desideravo altro che poter ammirare le sue forme e le sue estremità dall’altezza di 1 cm, e che se avessi potuto le avrei anche baciate con piacere.Lei mi strizzò l’occhio e mi disse scherzando “Ah, ci vediamo dopo allora!”.
Comunque arrivò il mio turno e mi istruirono su come reagire al rimpicciolimento, e che se avessi avuto reazioni eccessivamente isteriche mi avrebbero subito fatto tornare alle mie dimensioni originali.Ovviamente non era il mio caso visto che non vedevo l’ora di trovarmi il più vicino possibile ai piedi di Marina Colombari, ma appena rimpicciolito guardandomi intorno rimasi colpito e frastornato dall’immensità degli spazi che prima erano normali.
La stanza era immensa ed il pavimento vastissimo e capii che ero veramente insignificante quando passai nel tunnel che ci portava al centro della scena, e le ragazze poste ai lati del tubo avvicinarono i piedoni tanto per darci un antipasto della serata.
Ci sorridevano dall’alto lanciandoci occhiate come per dire “Se vi prendo io…”.Raggiungemmo in breve tempo il palco e ci accomodammo sulle sedie numerate come da copione, ma quando sentimmo i passi di Maria Teresa Ruta che si avvicinava sussultammo e voltandoci vedemmo i suoi piedoni a poco più di dieci metri (nostra scala) dal palco.
Erano enormi, giganteschi e bellissimi allo stesso tempo terrificanti, all’incirca eravamo poco più piccoli del suo mignolino!Ci guardava e sorrideva dicendoci di restare tranquilli e seduti, ma era difficile trattenersi, molti di noi avrebbero voluto uscire fuori e prostrarsi ai suoi piedi.
La trasmissione iniziò e la Ruta presentò l’ospite della serata: Ed ecco a voi Martina Colombariiii!!Io stavo applaudendo, ma quando la vidi entrare mi bloccai spalancando la bocca ed emettendo un flebile “oh merda!”.Dire che era stupenda forse era riduttivo, ci guardava sorridendo beffardamente, sapeva che la magior parte di noi era lì solo per ammirarla dal basso verso l’alto.
Ancheggiando fino a pochi metri dal palco, si chinò sopra di noi e baciò con le sue enormi labbra la capsula di vetro che ci sormontava, lasciando un impronta di rossetto grande circa sei volte uno di noi, e facendoci eccitare fino all’inverosimile quando dopo qualche domanda della Ruta, Martina improvvisò un balletto a piedi nudi praticamente sopra di noi con il finale a sorpresa, appoggiando cioè il suo piedone al resistentissimo vetro!Alcuni impauriti cercarono di scappare ai lati del palco ma le guardie dissero che il vetro era antiproiettile e che quindi non c’era alcun pericolo!
La Colombari guardò la scena dall’alto sghignazzando soddisfatta di aver creato un po’ di scompiglio tra i presenti, e ci salutò accucciandosi e baciando di nuovo la capsula.Quasi tutti noi eravamo praticamente al settimo cielo, e ci sbracciavamo per attirare l’attenzione della gigantesca modella che continuava a sorriderci e a salutarci con la mano.
Al termine della trasmissione, i partecipanti venivano contati e controllati con un appello per evitare che qualcuno restasse rimpicciolito in giro per lo studio, quindi era praticamente impossibile sgattaiolare fuori dalle aree riservate al micro-pubblico, anche se passava qualche minuto tra l’appello ed il processo di ingrandimento ed il contrappello.Il mio cervello fumava, come un’altra parte del mio corpo, al solo pensiero di trovarmi nel camerino di Martina Colombari e di poter ammirare e toccare i suoi piedoni sexy, e quando la vidi dietro le quinte rientrare nel suo camerino ebbi un lampo di genio e di incoscienza e riuscii ad aggrapparmi al tacco a spillo di una ragazza che era stata appena ingrandita senza farmi vedere dalle guardie giurate.
Alcuni ragazzi del pubblico mi videro, ma non ebbero il coraggio di seguire il mio esempio e mi fecero un cenno di saluto e buon augurio, probabilmente perché sapevano che sarei andato incontro a parecchi guai fisici oltre che legali quando si fosse scoperto che non ero stato riportato a dimensioni normali.Ovviamente non avevo pensato a tutte le conseguenze del mio gesto, tanta era l’adrenalina che mi scorreva dentro quando la ragazza mosse il suo primo passo.
Ero aggrappato strettissimo al suo tacco, solo che la circonferenza delle mie braccia era più piccola del tacco stesso e sentivo che non avrei retto a lungo alla tremenda spinta verso l’alto che ricevetti quando si mosse.Infatti fui scaraventato via al primo passo, ma fortunatamente atterrai sulla moquette che attutì di parecchio l’impatto, ma il tempo di rialzare lo sguardo e mi resi conto di essere nella traiettoria del piedino della ragazza che stava per riappoggiare il piede al suolo.
Rimasi immobile vedendo la sua gigantesca suola altissima sopra la mia testa che si avvicinava ad una velocità incredibile, con le dita del suo piede che uscivano letteralmente fuori dal bordo del sandalo.Ero paralizzato dal terrore, e pensavo già di essere spacciato e di diventare una macchiolina rossa sulla moquette dello studio televisivo, quando il piedone improvvisamente cambiò leggermente direzione e si schiantò praticamente a due metri dal mio corpo.
La ragazza si era accorta della presenza della Ruta e si voltò per chiederle un autografo, salvandomi così da una morte orribile.
Comunque, l’impatto del suo piede al suolo fu talmente violento che fui scaraventato ad alcuni metri di distanza, vicino al bordo del corridoio, dove correva un enorme battiscopa grigio, che avrebbe favorito la mia fuga verso il camerino della Colombari che avevo visualizzato a circa 3 km di distanza dal punto in cui mi trovavo.Mi ripresi dallo shock e mi avviai a passo svelto e con circospezione verso quella gigantesca porta, e guardandomi intorno vidi che ancora nessuno si era accorto che mancava qualcuno tra il pubblico della serata.Sentivo dei boati enormi quando i piedi delle persone si appoggiavano vicino a me e notai che la mia altezza era circa quella della suola di un sandalo quando la Ruta mi passò vicino velocemente per sfuggire ai fans che la stavano ossessionando.
Rientrò nel camerino dove avevo visto entrare Martina Colombari, quindi un dubbio mi assalì, che fosse il suo camerino quello?Ormai era troppo tardi per cambiare strada, così decisi di proseguire e di vedere chi mi aspettasse dietro quella porta.Forse la Colombari era entrata lì per sbaglio e poi era subito uscita, forse l’opposto, l’avrei saputo solo varcando quella soglia.
Mi misi a correre perché la situazione stava diventando sempre più calda e quasi tutte le persone del pubblico erano state ringrandite, e non sarebbe passato molto tempo di lì a quando qualcuno si fosse accorto della mia assenza.Non sapevo cosa sarebbe successo se mi avessero scoperto, ma la cosa che mi faceva più paura era che non sapevo come tornare alle mie dimensioni originali una volta terminata la mia folle missione.Stavo per tornare indietro quando la gigantesca porta a cui ero ormai vicino si aprì di nuovo e vidi uscire in tutto il suo immenso splendore la Colombari che stava salutando la Ruta che era ancora nella stanza.Il mio sogno stava svanendo, se ne stava andando!
Guardai in alto le sue enormi e bellissime gambe muoversi con grazia, io cercai in tutti i modi di attirare la sua attenzione urlando e sbracciandomi, ma ovviamente lei non udì e vide niente, ero troppo insignificante e piccolo per essere notato, anche se ormai mi trovavo a pochi metri (nella mia scala) dai suoi giganteschi piedi, e proprio mentre ero vicino al suo enorme alluce quasi al punto di toccarlo, lei si voltò e s’incamminò verso l’uscita degli studi!Che disdetta!
Ero esausto e ormai stavo quasi per tornare indietro sconsolato, quando notai che la porta del camerino era rimasta socchiusa. Mi affacciai con circospezione, e vidi in lontananza la Ruta che si toglieva i sandali con il tacco alto e massaggiandosi un po’ le piante infilava i piedi in degli infradito bassissimi, tanto che le sue carnose dita toccavano il suolo dal bordo del sandalo.
Quella visione mi fece trasalire, e decisi che la mia avventura doveva essere vissuta fino in fondo, così presi un bel respiro e corsi dentro la stanza passando sempre vicino al battiscopa, proprio mentre dall’esterno qualcuno chiuse la porta alle mie spalle!
Ero in trappola e per di più mi ci ero infilato da solo in quel guaio.Di lì a poco mi avrebbero scoperto, ne ero sicuro, e avrebbero iniziato le ricerche in tutti gli studi, e quando sarebbero riusciti a trovarmi mi avrebbero denunciato e fatto passare un bel guaio!Ma ormai ero in ballo, e continuai la mia corsa verso le bellissime estremità della Ruta che si era seduta davanti allo specchio per togliersi il trucco, incrociando le sue gambone sotto la grande specchiera illuminata.
Ero ormai vicinissimo al suo piede, tanto che iniziai a sentirne l’odore pungente, ero praticamente a pochi centimetri dal suo alluce che mi sovrastava, e nella mia scala era alto circa 7/8 metri!Non mi ero mai trovato tanto vicino ai piedi di una donna, e la situazione era talmente erotizzante che persi i lumi della ragione e mi avventai, arrampicandomi sulla bassa suola del suo sandalo, sulle dita della donna baciandole con foga.Lei dal principio mosse un po’ le dita, poi abbassò lo sguardo sul suo piedone e vedendo la piccola figura sulla suola del suo sandalo cacciò un urletto soffocato scuotendo violentemente il piede e facendomi cadere al suolo da una notevole altezza.
Anche lì la moquette attutì il colpo e mi rialzai dolorante, proprio mentre alzando gli occhi vidi lei che si accucciava sotto il mobile con un sandalo in mano per trovare e schiacciare l’insetto molestatore.Ovviamente non poteva sapere che ero uno del pubblico riuscito a sfuggire alle rigide misure di controllo, e quando i suoi occhi si posarono di nuovo su di me mi si gelò il sangue e rimasi un istante immobile guardando il sandalo che si alzava sopra la mia microscopica figura, coprendo praticamente tutta la mia visuale con la sua mastodontica suola.Mi ripresi dallo shock e mi misi a correre verso il punto luce più vicino, e mentre la titanica suola stava per colpire, mi lanciai da un lato evitandola per un soffio.
La donna a questo punto ebbe un attimo di esitazione, e prima di vibrare il secondo colpo, si soffermò con lo sguardo su di me.
Mi esaminò con gli occhi accigliati per lo sforzo, poi quando capì cosa ero spalancò la bocca e la sua espressione si tramutò in stupore misto a paura.“MA COME CAVOLO CI SEI FINITO QUA TU?! SEI MATTO A MOMENTI TI SCHIACCIAVO COME UN INSETTO!”.Io gridai più forte che potevo che mi dispiaceva di averla spaventata, ma lei ovviamente non sentì che un flebile sibilo proveniente dalla mia direzione, così cerco di avvicinarsi con un orecchio, ma non riusciva a capirmi comunque.“MA GUARDA TU CHE MI TOCCA SOPPORTARE…PURE I FETICISTI CI MANCAVANO ADESSO!”. Disse alterata mentre si alzava in piedi, mostrandomi il suo piedone scalzo.
“COME FACCIO A PRENDERTI ADESSO, EH?! HO PAURA CHE SE TI TOCCO TI ROMPO QUALCHE OSSO…!!”.Dopo qualche minuto di ricerca, tra le sue cose si chinò di nuovo avvicinandomi il suo enorme sandalo infradito e mi disse arrabbiatissima” SENTI NON HO TROVATO NIENTE DI MEGLIO…E POI CREDO CHE TI FARA PIACERE SALIRE SUL MIO SANDALETTO VERO?! SBRIGATI IDIOTA, CHE SE TI TROVANO QUI DENUNCIANO ANCHE A ME!”.Lei mi guardava con occhi impassibili e freddi, mentre io mi incamminavo e mi arrampicavo sulla suola, il cui bordo era alto circa come me.
Quando fui sopra vidi l’enorme impronta dell’alluce della Ruta, e mi eccitai da matti al pensiero che pochi istanti prima in quel preciso punto poggiava il sua bellissimo dito.Anche lei guardandomi proprio sopra l’impronta dell’alluce si lasciò andare ad un sorrisetto beffardo, e si avvicinò il sandalo al viso fissandomi con aria compassionevole.“MAMMIA COME SEI PICCOLO! MI FAI UN PO’ PENA SAI?! E PENSARE CHE QUESTO PROBABILMENTE PER TE E’ UN SOGNO CHE DIVINE REALTA’ !AHAHAH!”.
mi avvicinò al suo orecchio tirandosi i capelli di lato, e mi chiese di raccontargli per filo e per segno tutta la storia. Io le raccontai tutto, anche che avrei preferito trovare lì la Colombari, ed a quel punto lei sorrise e mi depose sul mobile vicino ai sui trucchi dicendomi “ AH, COSI’ TI PIACE MARTINA EH?! MA GUARDA UN PO TU…SEI NELLE MIE MANI E MI VINI A DIRE CHE TI PIACE DI PIU’ LA COLOMBARI DI ME! NON E’ CARINO E SOPRATTUTTO E’ STUPIDO! PENSA SE IO LA PRENDESSI MALE E TE LA VOLESSI FAR PAGARE…COSA POTRESTI FARE PER IMPEDIRMI DI SHCIACCIARTI COME UNA PULCE?! EH?!”.
Si avvicinò e mi sorrise vedendo che ero un po’ impaurito dalla sua ultima affermazione, così mi tranquillizzò ”SCHERZAVO DAI…UN PO’ DI SENSO DELL’UMORISMO AHAHAH!! E POI PENSAVO CHE A VOI PIACESSE ESSERE DOMINATI DA NOI DONNE!! ASPETTA VOGLIO FARTI UNA FOTO COSI’! “Prese la macchinetta fotografica dalla sua borsa e mi scattò una foto dall’alto poi disse “ADESSO PROVIAMO COSI’!” .Prese il sandalo con me dentro e lo depose delicatamente al suolo, poi avvicinò il suo piedone odoroso al sandalo e scattò di nuovo.
“SEMPRE PIU’ DIFFICILEEE!!” e dicendo così iniziò ad infilarsi il sandalo lentamente…“OPS…OPS…CHE FACCIO INFILO?! O NO?! DAI PROVIAMO NON TI MUOVERE NON VOGLIO FARTI DEL MALE!”e lentamente infilò il suo piede nel sandalo, io guardavo dal basso le enormi dita carnose e rosee che si avvicinavano minacciosamente, ero come paralizzato, ero sul sandalo infradito di Maria Teresa Ruta e lei se lo stava infilando!Tutto ciò era troppo, e quando il suo alluce si poggiò delicatamente a pochi centimetri da me senti l’erezione più grande della mia vita gonfiarsi nei miei pantaloni.
CLICK!! Scattò un’altra foto e poi posò la macchinetta e disse candidamente “ADESSO SI CHE HO UN UOMO AI MIEI PIEDI! E’ INCREDIBILE!”.
Si chinò appoggiando un ginocchio a terra e mi fissò sorridendo, mi avvicinò l’indice dicendomi “STAI CALMO E FERMO, VOGLIO SOLO TOCCARTI DELICATAMENTE!”.Il suo dito era enorme e la sua unghia era più grande di una tavola da surf, ma mi toccò delicatamente sulla testa sussurrandomi ” DAI CHE TI FACCIO UN BEL REGALO…BACIAMI IL DITONE…DAI PICCOLETTO…SU !!”.A quel punto io mi sporsi in avanti e poggiai le labbra sul gigantesco alluce praticamente venendomi nei pantaloni, poi timidamente tirai fuori la lingua e cominciai a leccare con foga crescente quella montagna di carne.Lei però non la prese bene, e quando vide che stavo esagerando mi gridò scocciata “MA INSOMMA PORCO! CHE FAI…TI HO DETTO UN BACETTO MICA DI LECCARMI IL PIEDE!”.
E tirò via di colpo il piede facendomi cadere in avanti, poi mi raccolse e mi posò di nuovo sul mobile del trucco, si infilò le scarpe e usci sbattendo la porta e chiudendola a chiave.La pacchia era finita! Mi ero fregato con le mie mani.Ero lì seduto ancora sul suo sandalo, e fissavo le impronte delle sue dita stampandole nella mia mente per ricordarmi ogni piccolo dettaglio di quell’avventura incredibile.
Sicuramente sarebbe entrata con la secutity, mi avrebbero riportato a dimensioni normali per poi farmi il culo ben benino tra avvocati e processi!Mentre pensavo a tutto ciò sentii la chiave girare nella toppa, e poi la porta aprirsi lentamente.Udii due voci femminili parlare tra loro “ VIENI VIENI CHE TI PRESENTO UN AMICO! SAI E’ UN TUO GRANDE FAN…ANCHE SE “GRANDE” NON MI SEMBRA LA PAROLA ADATTA!”.E di risposta “ CHE VUOL DIRE, CHE E’ BASSO O CHE SONO TROPPO ALTA IO?! AHAHAH!”.Le due figure femminili entrarono e rimasi di sasso…erano Maria Teresa Ruta con al suo fianco…Martina Colombari!Entrarono nel camerino e Martina si sedette di fronte a me sbuffando ” ODDIO SONO STANCHISSIMA…MA DOV’E’ ‘STAMICO TUO?!”.
“E’ DAVANTI A TE!!”la Colombari si guardò in giro vide il sandalo sul mobile e disse “ MA CHE SCHERZIIIII. DAI CHE SONO VERAMENTE STANCA…E’ DA STAMATTINA ALLE 8 CHE VADO IN GIRO COI TACCHI ALTI E NON CE LA FACCIO PIU’!”.“ GURDA BENE DAI…AVVICINATI UN PO’ DI PIU’!”.“MA CHE SCHIFO…CHE C’E’ UNA FORMICA NEL SANDALO…MA…CHE…CAVOLO…E’??”“E’ IL TUO “GRANDE “ AMMIRATORE, VISTO CHE T’AVEVO DETTO?!”.“ OH MAMMA MIA! MA CHE CI FAI TU QUI?! MARIA MA PROPRIO SUL SANDALO LO DOVEVI POGGIARE POVERETTO, CHISSA’ CHE PUZZA…DAI!”.
“MARTINA MA SECONDO TE PERCHE’ QUESTO E’ FINITO NEL MIO CAMERINO? PERCHE’ S’E’ PERSO?! QUESTO NON VEDEVA L’ORA DI FINIRE DOV’E’ …PENSA ADESSO CHE CI SEI ANCHE TU MINIMO SARA SUPER ECCITATO SOLO ALL’IDEA CHE LO TOCCHI CON UN DITO! PENSA CHE A ME PRIMA HA COMINCIATO A LECCARMI LE DITA DEI PIEDI, STO’ PORCO E SE NON LO FERMAVO MI …STUPRAVA L’ALLUCE …AHAHA!”.“CHE SCHIFO! MA COME FAI A RIDURTI COSI’ VICINO A DELLE BELLE DONNE COME NOI! VABE’ ESSERE UN PO’ FETICISTI PERO’ TU MI FAI PENA ! SALI SBRIGATI!”.
Così dicendo mi porse l’indice della sua bellissima mano, io mi arrampicai a fatica fino al palmo, poi mi avvicinò al suo viso e mi scrutò attentamente esclamando “ MA DAAAI! TU SEI QUELLO DI PRIMA! MARIA QUESTO MI HA PRESO IN PAROLA GLI HO DETTO PER SCHERZO CI VEDIAMO DOPO E A MOMENTI SI FA AMMAZZARE PER VENIRE QUI! MAMMA MIA TU SEI MATTO! CIOE’ ANCHE A ME PIACE L’IDEA DI ESSERE ENORME VICINO AD UN OMETTO…MA TU SICURAMENTE LO SAI…HAI VISTO IL MIO SITO?”Io gridai di sì ma lei ovviamente non mi sentì e mi avvicinò al suo orecchio dicendomi ”ALLORA TU SEI VENUTO FINO A QUA PER ME?”.
Io le gridai di si all’orecchio e lei sorridendo si rivolse alla Ruta “ME LO PRESTI QUALCHE MINUTO? HA FATTO TUTTA QUESTA STRADA PER ME …DEVO PUR RICOMPENSARLO IN QUALCHE MODO!”.La Ruta gli strizzò l’occhio dicendo “VA BENE, PERO’ SOLO QUALCHE MINUTO CHE SE SI ACCORGONO CHE MAMCA CI FANNO PASSARE I GUAI PURE A NOI!”“OK SOLO DIECI MINUTI, ANDIAMO NEL MIO CAMERINO VA’! SEI CONTENTO?”.Io ero a dir poco arrapato e gridai con tutto il fiato che avevo in corpo di sì, lei si alzò tenendomi in mano cercando qualche cosa con cui trasportarmi senza farmi male.Tirò fuori dalla borsetta una bottiglietta di pillole, la svuotò e mi ci fece scivolare lentamente dentro, poi la portò all’altezza degli occhi e ridendo la scuotè un poco “DAI ANDIAMI CHE TI FACCIO DIVERTIRE UN PO’!”.Strinse la boccetta nel pugno e s’incamminò verso il suo camerino.
Una volta arrivati a destinazione, chiuse a chiave la porta e mi fece scivolare su di un tavolo pieno di trucchi, poi si sedette davanti a me sfilandosi le scarpe e poggiando i suoi stupendi piedi a pochi centimetri dal mio corpicino.“ALLORA CHE FAI?! TI SEI BLOCCATO?! HAI DETTO CHE VOLEVI BACIARMI I PIEDI E ALLORA DAI FAMMI RIDERE UN PO’!”.
Io naturalmente non esitai un istante e mi lanciai verso il suo tallone morbidissimo e comincia a baciarlo con foga.Lei sorrise dicendo “ AHAHA MI FAI SOLLETICO! ASPETTA VEDIAMO CHE SI PUO’ FARE!”.Raccolse il suo sandalo da terra e lo sbatté violentemente sul tavolo “PAURA EH?! DAI SALTA SU PICCOLO …DI CORSA!”.
Stavolta arrampicarmi fu più difficile perché la suola era più alta di me di un metro abbondante, ma Martina non accennava ad aiutarmi, anzi si godeva la scena ridacchiando beatamente.Quando ci fui riuscito prese il sandalo dal tacco alto e lo poggiò a terra alzandosi in piedi in tutta la sua regale bellezza.Mi guardava dall’alto scalza, con le mani sui fianchi, battendo ritmicamente il suo piedone al suolo.“ANZI HO CAMBIATO IDEA…SCENDI!” disse imperiosamente.Io scivolai giù e lei calciò via il sandalo con il piede e poi lo tenne sospeso sopra di me abbassandolo lentamente.Io guardavo la scena dal basso e vedendo quella gigantesca ombra che si avvicinava provavo una sensazione i terrore mista ad eccitazione perché non riuscivo a capire cosa volesse fare.
“SAI CHE SE PERDO L’EQUILIBRIO SI FINITO?! VA BE’ TI HO SPAVENTATO ABBASTANZA! O NO?!”.E così dicendo sbattè il suo piede violentemente a pochi centimetri da me scaraventandomi per alcuni metri.“ODDIO SCUSA! NON VOLEVO FARTI MALE! DAI PER FARMI PERDONARE TI FACCIO BACIARE TUTTO IL MIO PIEDINO!”.
io mi avvicinai e mi gettai di nuovo sul suo piede leccandolo di brutto, lei dall’alto sorrideva con aria compassionevole ed eccitata “MA TI PIACE COSI’ TANTO?!AHAAHAH!”.Il suo piede era stupendo, morbido e profumato, io ero al settimo…ottavo cielo, ma dopo un po’ mi avvicinò la mano e mi ordinò di salire perchè era ora di tornare grandi prima che si scatenasse la caccia all'uomo.Io con rammarico mi arrampicai sulla sua manona, lei mi avvicino alle sue labbra schioccandomi un bacio da pochi centimetri, poi mi rimise nella boccetta e mi condusse nella stanza della macchina che mi avrebbe riportato alle mie dimensioni normali appena in tempo per il mio turno.
La guardai allontanarsi per l’ultima volta mentre firmava autografi ai suoi fans…bè chi non risica…
Continua...
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