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Forse è meglio innamorarsi...

Parte I inviata da Daniele e caricata in data 15/Febbraio/2003 19:31:12


Tutto incominciò una sera d’estate del 2002, era luglio, un caldo infernale.

Quasi tutte le sere i miei amici erano a cena a casa mia, avevamo già finito di cenare ed eravamo rilassati, due sul divano a guardare la tv e gli altri due a giocare a biliardo in salone.

Io ed Aldo stavamo guardando la tv e discutevamo delle nostre storie finite da poco, avevamo lasciato le nostre donne come dei veri bastardi. Eva la mia ex, l’avevo lasciata non facendomi più sentire e negandomi sempre al telefono, lui Eleonora l’aveva lasciata senza dargli una spiegazione logica, anche Gianluca e Pierpaolo che giocavano a biliardo in salone avevano lasciato le proprie donne senza grandi spiegazioni, la verità era che loro stavano innamorandosi e noi…avendo paura di storie troppo serie ed essendo ancora intenzionati a godersi la vita, le avevamo lasciate.Loro avevano sofferto tantissimo ma a noi non interessava più di tanto, eravamo beati a casa mia a fare quello che più c‘interessava fare ma presto, sarebbe accaduto qualcosa di diverso rispetto alle altre sere, presto i nostri destini sarebbero stati segnati per sempre e non immaginavamo quanto.

Le nostre ex donne erano veramente carine…Eva la mia ex era di carnagione olivastra capelli lisci nerissimi, occhi a mandorla, non altissima, magra, Eleonora la ex di Aldo era scura di carnagione occhi grandi e marroni, alta e magra, aveva i capelli castano scuro e ricci, Rosaria ex di Pierpaolo, ragazza alta bionda e chiara di carnagione con capelli ricci e lunghi e poi Rossella la ex di Gianluca ragazza chiara di carnagione occhi verdi e capelli ricci e rossi non molto alta e magra anch’essa.

Quella sera ci annoiavamo molto, erano circa le 22 quando suonarono alla porta, andai ad aprire ma non c’era nessuno però sullo zerbino di casa trovai un biglietto, lo presi e lo portai dentro casa per leggerlo, c’era scritto “SALVE BASTARDI, SIAMO LE VOSTRE QUATTRO EX RAGAZZE, VI RICORDATE DI NOI? QUELLE CHE VOI AVETE SEMPRE MALTRATTATO E NON RISPETTATO, ADESSO E’ VENUTO IL NOSTRO TURNO E VI ASSICURIAMO CHE LA NOSTRA VENDETTA SARA’ TERRIBILE”, dopo averlo letto sinceramente ci venne a tutti un po’ da ridere, non badammo a quel biglietto e per quella sera ci salutammo. A letto quella sera ripensai a quel biglietto, non lo prendevo sul serio ma un senso d'inquietudine mi rimaneva dentro e non capivo perché, sapevo di essermi comportato male con la mia ex sapevo che avevo fatto il bastardo e sapevo che loro avevano diritto di essere arrabbiate, sapevo che, forse non scherzavano, ma non mi preoccupava più di tanto, però qualcosa dentro mi bruciava e non capivo cos’era.

Il giorno dopo il senso d’inquietudine mi rimase fino a sera quando stanco dal lavoro aspettavo l’arrivo dei miei amici per passare la serata insieme, era un giovedì di metà mese e quella sera mentre cenavamo discutevamo del biglietto di ieri sera e tutti avevamo avuto quello strano senso d’inquietudine. Alle 22 anche questa sera suonarono alla porta, aprì, ed anche questa sera non vidi nessuno, questa volta per terra c’era una bottiglia con dentro un bigliettino.

Portai dentro la bottiglia, tutti ci avvicinammo e la aprii per prendere il bigliettino e leggere, ma dalla bottiglia usci un gas che si diffuse, subito avemmo un forte male alla testa ed un senso di nausea e perdemmo, tutti e quattro, i sensi.Non so quanto tempo passò prima che ci risvegliassimo, pian piano riprendemmo i sensi e quando la vista torno normale qualcosa di spaventoso si mostrò ai nostri occhi, qualcosa d'incredibile e di impossibile, la stanza i mobili tutto proprio tutto ci sembrava enorme, noi eravamo normali o almeno credevamo guardandoci uno con l’altro però tutta la stanza si era ingrandita, tutto, proprio tutto, era di dimensioni colossali, facendo un raffronto noi saremmo stati alti circa 1 cm.La paura attraversò le nostre menti ed i nostri corpi, credevamo di vivere un’allucinazione collettiva ma dopo circa un’ora ancora non cambiava niente ed allora pensammo che forse il vapore di quella bottiglia aveva avuto una reazione con la camera facendola ingrandire, formulavamo tante ipotesi anche quella che fossimo stati noi ad essere diventati piccoli e non la stanza che si fosse ingrandita, tante ipotesi ma nessuna risposta, rimaneva solo il fatto che eravamo in quella situazione. Tutto quello che si trovava attorno a noi era enorme, le mosche che giravano lontanissime da noi ci sembravano grandi, molto lontano da noi vedevamo formiche che gironzolavano per casa, tutto c’incuteva paura e ci sentivamo persi.

All’improvviso sentimmo dei forti rumori e delle voci femminili che si diffondevano dappertutto, istintivamente ci nascondemmo, due sotto il divano e due sotto la libreria, poco dopo si spalancò la porta e ci apparvero enormi le nostre quattro ex ragazze.Capimmo all’istante che eravamo noi ad essere diventati piccoli e capimmo che in questa storia c’erano sicuro intrigate loro.

“Ciao, come va? Piaciuto lo scherzo? Sappiamo che siete in camera e sappiamo che siete piccoli come insetti c’è la nostra bella bottiglia aperta quindi vuol dire che siete nascosti da qualche parte, fatevi vedere, non vi preoccupate, non vi faremo del male”, queste le prime parole pronunciate da Rossella che parlava in nome di tutte. Noi restammo in silenzio e nascosti dov’eravamo, non avevamo intenzione di uscire sentivamo che in loro non c’erano intenzioni pacifiche…“Allora!!! Volete uscire o dobbiamo arrabbiarci veramente?” sempre silenzio da parte nostra anzi già cercavamo vie di fuga per andare più lontano possibile da loro.

Tutte e quattro portavano dei pantaloncini corti e magliettine a maniche corte, stavano scalze poiché in quelle sere di luglio il caldo non dava tregua e la leggera frescura del pavimento dava un po’ di sollievo.Io ed Aldo eravamo sotto la libreria e camminando rasenti al muro sempre sotto la libreria eravamo attaccati alla porta che dava in cucina, potevamo scappare lì in caso le cose si sarebbero messe male. Gianluca e Pierpaolo erano invece sotto il divano ed al centro del salone, per loro scappare era più difficile bisognava distrarre le gigantesse.“Allora adesso ci siamo proprio arrabbiate, sappiate che è nostra intenzione vendicarci di voi, non sappiamo ancora che cosa fare di voi ma facendo così non farete altro che peggiorare la vostra situazione. Adesso dato che non volete uscire saremo noi a snidarvi, quest'atteggiamento non fa che aumentare il nostro odio verso di voi”.Non avevamo nessun'intenzione di uscire allo scoperto.

Si attivarono subito, presero delle scope e cominciarono a scopare sotto i mobili…Per fortuna sotto il divano le scope non riuscivano ad entrare, ma sotto la libreria si e così quando scopavano nel lato opposto della camera io ed Aldo decidemmo di fuggire in cucina, per il momento eravamo salvi e ci nascondemmo sotto un mobile della cucina, Gianluca e Pierpaolo erano un po’ nei guai, le gigantesse decisero di spostare il divano ma per fortuna loro si tennero sul lato inferiore del divano e vennero spostati con tutto il divano, erano un po’ stanche e così si fermarono un attimo, Rossella venne in cucina e prese una bottiglia d’acqua con quattro bicchieri e la portò in salotto alle altre, tutte e quattro si sedettero sul divano accesero la tv e bevvero l’acqua parlando di noi.

In quest’attimo di distrazione, Gianluca e Pierpaolo, decisero di scappare, uscendo dal lato posteriore del divano s’incamminarono verso il bagno, non furono visti e fortunatamente riuscirono a nascondersi nel vasto bagno di casa mia. Eva si alzo ed andò in cucina per prepararsi uno spuntino veloce io ed Aldo vedevamo i suoi enormi piedi che si appoggiavano in tutta la loro maestà sul pavimento della cucina, vedevamo le belle dita che si allargavano quando muoveva il piede, vedevamo il tallone tondo e carnoso e quasi c'eccitavamo nel pensiero però, all’improvviso, Eva si mosse, ci accorgemmo che a circa 10 cm. dal suo piede c’era una formica, lei la guardò e disse a voce alta, se qualcuno di voi insetti e in questa stanza stia a guardare, alzo il suo piede destro e lentamente l’abbassò sulla formica, scaricò tutto il suo peso e poi ruotò il piede come per spegnere una sigaretta…rialzò il piede e la formica rimase attaccata sulla pianta del suo piede, allora lei la ripestò per bene, rialzando il piede la formica era rimasta attaccata senza vita al pavimento. La scena ci terrorizzò molto…se fossimo stati al posto della formica non sarebbe rimasto niente di noi, lei si allontanò ridendo…

Non conoscevamo questo lato “cattivo” delle nostre ex ragazze, le avevamo sempre reputate ragazze molto dolci, anche troppo forse e non pensavamo che potessero essere così…Forse le avevamo esasperate tanto ed ormai erano decise in quello che stavano facendo.

Dovevamo fare qualcosa, non potevamo restare così a nasconderci, dovevamo reagire in qualche modo e riuscire a tornare normali anche se non sapevamo come fare.

Pierpaolo dal bagno decise di avventurarsi per vedere se riusciva a trovarci o almeno mettersi in comunicazione con noi, andò rasente i muri verso il salone, le gigantesse mangiucchiavano e guardavano la tv, attraversò il salone e andò in stanza da letto, la girò in lungo ed in largo ma non vi trovò nessuno stava per uscire quando entrò Rosaria in camera…Lo vide in mezzo alla stanza, lui cercò di scappare ma non vi riuscì…in un attimo la mano di Rosaria fu su di lui prendendolo…Lo stringeva e lui sentiva dolore in tutto il corpo, Rosaria lo portò in salotto dove c’erano le altre.Dai nostri nascondigli sentimmo le esaltazioni e la gioia che aveva sprigionato la cattura di uno di noi, Pierpaolo era terrorizzato, ancora non sapeva cosa gli sarebbe accaduto ma una cosa era certa, era in balia totale delle gigantesse donne che di lui avrebbero potuto fare ciò che volevano.

Pierpaolo era stato catturato proprio dalla sua ex, lei lo guardava con occhi terribili, le donne cominciarono a stare tutte intorno a lui, lo misero per terra ed in cerchio attorno a lui cominciarono a ballare, i loro piedi scendevano pesantemente vicino a lui che terrorizzato non poteva far altro che stare lì a subire, noi intanto, c’eravamo un po’ avvicinati e sempre nascosti da lontano guardavamo la scena.

Le gigantesse mentre ballavano si spogliavano lentamente e gettavano sopra a Pierpaolo i loro indumenti intimi. Eva schiacciò leggermente sotto il suo piede Pierpaolo che si ruppe una mano, il forte odore dei piedi sudati delle quattro ragazze aveva quasi nauseato Pierpaolo che, non poteva far niente per sottrarsi da quella tortura e dalla puzza acutissima che proveniva dai piedi sudatissimi delle ragazze.

Rosaria, la sua ex disse, “Ti è piaciuto avermi lasciata? Ora ho voglia di farti e non potrai sottrarti a ciò che ti farò”, dopo queste parole prese tra l’indice ed il pollice Pierpaolo e sedendosi sul divano cominciò a leccarlo con la sua enorme lingua.

Dopo averlo leccato per bene prese il suo corpo come un oggetto e incominciò a strofinarlo sulla sua figa che intanto si era bagnata tantissimo, i peli della sua figa erano per lui durissimi e lunghissimi e si trovò completamente al buio, bagnato e con un odore acutissimo di umori attorno a lui. Incurante del dolore che poteva causargli, Rosaria continuava a strofinarlo sempre più forte, poi lo prese per le gambe e se lo infilò per quasi tutto il corpo all’interno della sua figa iniziando a masturbarsi con lui. Pierpaolo sentiva la pressione delle grandi labbra di Rosaria e le contrazioni che si susseguivano quando lei venne quasi non lo uccisero, a quel punto svenne. Dopo essersi ripreso a turno le altre ragazze usarono il povero Pierpaolo come un oggetto dei loro desideri. Rossella fece qualcosa di diverso, non se lo mise nella figa ma spinse fin quando non lo inserì nel buco del suo enorme sedere e spinse forte. Lo infilò dentro per un bel po’ e mentre faceva questo contemporaneamente con una mano si masturbava, non passò molto tempo che anche lei venne.Sfinito e sporchissimo, il povero Pierpaolo giaceva ai piedi delle ragazze che si rivestirono, ed incuranti del suo piccolo corpo parlavano e si muovevano senza badare minimamente a quel piccolo fragile corpo che, si trovava ai loro piedi.Pierpaolo aveva una mano un braccio e una caviglia rotti per via del trattamento che avevano fatto di lui le ragazze. Si rivestirono e Rosaria si mise Pierpaolo all’interno delle mutandine e tutte quattro ripresero la nostra caccia.Adesso sapevamo cosa volevano farci e desideravamo non finire in mano loro, dovevamo fare qualcosa per metterci in salvo e soprattutto riuscire a tornare normali.

Gianluca era solo ed isolato in bagno, noi in cucina avevamo cercato dei nascondigli ancora più sicuri vicini alla porta in modo da poter fuggire verso il corridoio che dava sull’ingresso e magari uscire dalla casa.La notte era ormai giunta nella sua parte più viva e le gigantesse avevano deciso di mettersi a dormire. Pierpaolo era stato legato con un nodo per lui impossibile da sciogliere, all’alluce di Rosaria e dovette massaggiarle e leccarle i piedi fin quando la gigantessa non si addormentò, era faticosissimo massaggiare quegli enormi piedi, in più l’odore che veniva fuori da quelle enormi estremità era difficile da sopportare poiché era fortissimo.

Noi sfruttando questo momento di quiete dopo circa un’ora che dormivano decidemmo di riunirci e decidere sul da farsi.Erano tutte insieme nella camera da letto, Gianluca era venuto verso il salotto e noi dalla cucina uscimmo e c'incontrammo, insieme decidemmo di provare a liberare Pierpaolo per poi riuscire a fuggire e chiedere aiuto a qualcuno, giungemmo in camera da letto, c’era una puzza di piedi per noi insopportabile. Tutte le gigantesse dormivano nel gran lettone matrimoniale, lì scoprimmo anche le loro scarpe, tutte ciabattine e sabot leggeri con colori molto chiari, tipiche estive.

Notammo Pierpaolo ai piedi del letto, tutto nudo sporco e addormentato sicuramente per la gran fatica, per noi era impossibile riuscire a raggiungerlo e così decidemmo di fare un piano per salvarlo e difenderci contemporaneamente dalle gigantesse. In salotto dentro uno scaffale relativamente basso c’erano tante cose che potevano fare al caso nostro. Ci recammo vicino al mobile, ci arrampicammo dopo inauditi sforzi sul bordo del basso mobile e insieme riuscimmo a scostare il cassettino. Dentro c’erano: aghi, filo di canapa molto resistente, puntine da disegno, colla acrilica a presa rapida. Velocemente gettammo tutto di sotto e pian piano scendemmo dal mobile, eravamo sfiniti.Andammo in camera da letto, cominciammo a posizionare gli spilli piegati a 45 e 80 gradi e tenuti in quella posizione con carta e colla, fu un lavoro lunghissimo ma gli spilli erano nascosti in diversi punti della casa, tanti in camera da letto salotto e bagno, mettemmo anche qualche puntina da disegno.

Con l’aiuto di uno spillo e della canapa ci arrampicammo sul letto, svegliammo Pierpaolo ed insieme dopo vari tentativi riuscimmo a sciogliere il nodo, pian piano scendemmo dal letto e ci recammo verso l’uscita ma all’improvviso, Eva si svegliò, ci vide fuggire e subito svegliò le altre che scesero subito dal letto, noi fuggimmo all’impazzata ognuno in direzioni diverse, io andai verso il corridoio che porta all’ingresso. Le gigantesse scesero dal letto nel modo più rapido possibile, con nostro grande gusto sentimmo le grida di dolore di due di loro, Rossella e Rosaria si ferirono i piedi con gli aghi-trappola piazzati da noi, adesso le quattro erano veramente arrabbiate, gridavano contro di noi ci minacciavano di morte e noi cercammo di renderci i più invisibili possibili.

Prima che si svegliasse Eva eravamo quasi riusciti a scappare, invece ora ci trovavamo in una situazione ancora peggiore di prima ed in più Pierpaolo era ferito e non era riuscito pienamente a nascondersi, infatti, poco dopo sentiamo delle grida di gioia ed io dalla mia posizione riesco a vedere che Pierpaolo era stato trovato da Eva, le altre ragazze arrivarono contente di aver trovato almeno uno di noi, a quel punto fecero una cosa strana, tirarono un dato ed ognuna di loro disse un numero, dopo capimmo che era una conta e che l’aveva vinta Rossella.

Rossella prese il povero Pierpaolo già ferito mentre le altre stettero a guardare, si sedette sul divano e cominciò a passarselo sulla figa, cominciò a masturbarsi con lui e lo costrinse a bere i suoi umori, dopo lo mise a terra e gli disse di leccargli la ferita che gli avevamo procurato, si alzò e fece rendere conto a Pierpaolo di quanto piccolo fosse piccolo ed insignificante di fronte a lei solo per il gusto di umiliarlo, lo guardò e gli disse “addio” fece per schiacciarlo sotto i suoi piedi però quanto già gli aveva messo il piede sopra si fermò, lo rialzò, e si sedette a terra vicino a lui, lo guardò ancora una volta e piegandosi in un lato con una mano spostò il povero Pierpaolo sotto il suo enorme sedere, lui cercò di ribellarsi ma inutilmente, inesorabilmente il bel sedere di Rossella si posò sopra il povero comprimendolo con una pressione davvero enorme, la gigantessa si muoveva e rideva rumorosamente mentre il corpo di Pierpaolo si appiattiva ed esplodeva sotto il suo peso, Pierpaolo era morto.

Ero sconvolto, non pensavo potessero arrivare a tanto, intanto stava già albeggiando, noi eravamo distrutti ed affamati, io alle otto aspettavo l’idraulico che oggi doveva venire per aggiustarmi dei tubi in bagno, quella doveva essere l’occasione per salvarci, non potevamo farcela sfuggire.Le gigantesse raccolsero il corpo di Pierpaolo, lo gettarono nel gabinetto e tirarono l’acqua.Si fermarono un po’ e fecero colazione, noi eravamo affamati ed assetati ma questi erano gli ultimi dei nostri problemi.Cercai di mettermi in contatto con gli altri, Gianluca era in cucina dove le gigantesse stavano mangiando, Aldo era in bagno ed io in corridoio, mi incamminai anzi corsi verso il bagno sperando di trovarci qualcuno ed infatti, c’era Aldo, gli raccontai di quello che era successo a Pierpaolo e non riusciva a credermi, all’improvviso suonò il campanello della porta e Eleonora andò ad aprire, era l’idraulico.

Eleonora lo fece entrare anche se prima cercò di trovare una scusa, ma l’idraulico non poteva tornare indietro la sua ditta l’aveva mandato ed il lavoro doveva essere fatto per forza oggi. Dall’ingresso andarono direttamente in bagno, qui per terra c’erano ancora degli aghi, io ed Aldo ci nascondemmo immediatamente, Eleonora era imponente davanti a noi, si vedevano i suoi rosei tondi e carnosi talloni che calpestavano il terreno, la pianta del suo piede era stupenda, ma non potevamo pensare a queste cose, c’era da pensare a come salvarsi. L’idraulico vide uno degli aghi, che fecero un po’ imbarazzare Eleonora, la quale si guardò intorno evidentemente per vedere se eravamo nei dintorni, all’improvviso, l’idraulico si abbassò per controllare se un tubo perdeva acqua e contorcendosi un po’ per posizionarsi meglio ci vide…Non ebbe tempo di dire una frase completa ma solo “ma..cosa diavolo….”, immediatamente Eleonora tirò fuori una bomboletta spray di colore rosso e la spruzzò sopra l’idraulico che all’improvviso diventò piccolo…piccolo come noi.Non fece in tempo a riprendere i sensi che Eleonora alzò il suo piede destro e con enorme distacco e con pochissimo interessamento lo abbassò sull’idraulico, il povero uomo si trovò esattamente sotto il tallone d'Eleonora la quale schiacciò quel povero corpo senza pietà girando e rigirando il suo piede sul corpo fino a maciullarlo del tutto. Getto ciò che rimase di quel corpo nel gabinetto, solo una macchiolina rossa rimase a testimonianza che lì un altro corpo era finito sotto le grinfie delle nostre spietate ex donne. Eleonora chiamò le altre ragazze e disse: “Qua sicuro c’è qualcuno di loro, ragazze cerchiamoli, ho dovuto uccidere l’idraulico perché aveva visto”, “Come l’hai ucciso l’idraulico?” chiese Eva, “L’ho schiacciato sotto il mio piede, non ho sentito proprio niente solo una piccola sensazione di calore ed un piccolo rumorino”, “Ah però…adoro schiacciare ogni piccolo essere vivente sotto i miei piedi, infatti, se trovo qualcuno di loro e lì che andrà a finire, soprattutto Daniele”.

Beh si, c’è l’aveva proprio con me, d’altronde era la mia ex…Le gigantesse cominciarono a cercarci ma noi eravamo nascosti troppo bene e dopo circa un’ora si arresero.Sentimmo le gigantesse parlare di un’altra bomboletta di colore blu, ma non capimmo bene e tanto di questa bomboletta, forse era quella che ci avrebbe riportato alle dimensioni normali.All’improvviso sentimmo delle grida di gioia…

Gianluca era stato trovato da Eleonora, le gigantesse erano felicissime, avevano lasciato su un mobile la bomboletta per rimpicciolire. Io ed Aldo, ci facemmo forza, dal nostro nascondiglio pian piano ci arrampicammo sul mobile del bagno vicino alla porta, dove le ragazze avevano lasciato incustodita la bomboletta spray.

Gianluca era già nelle mani di Rossella che poi l’ho passò nelle mani di Eva, tutte lo leccavano se lo mettevano in bocca e lo strofinavano su tutto il loro corpo, Gianluca gridava e cercava di opporsi, lo insultavano, gli dicevano “ti è piaciuto averci trattato male?? Siete tutti uguali voi uomini farai la fine di Pierpaolo mettitelo in testa”. Rossella in piedi prese Gianluca gli sputò addosso e con forza se lo ficco nel sedere, uscivano fuori solo i piedi, lo tenne lì 30 secondi circa e poi lo tirò fuori e se lo mise dentro la vagina, calda ed umida, si masturbò con lui girandolo e rigirandolo all’interno della sua figa, poi lo passò ad Eva che lo mise per terra e gli ordinò di massaggiargli i piedi, erano sudatissimi e facevano un odore molto acidulo e penetrante, Gianluca era stremato…Eva si alzò e schiacciò pian piano il poveretto sotto i suoi piedi ed in estasi per questo, stava quasi per schiacciarlo sotto di se quando però, Rosaria la fermò perché anche lei voleva masturbarsi con il corpo di Gianluca, ed infatti, pochi attimi dopo finì dentro la vagina di Rosaria la quale odorava esageratamente. Alla fine, Gianluca andò a finire nelle mani d'Eleonora la quale portò Gianluca in bagno. Tutte entrarono in bagno, noi intanto dopo sforzi estremi eravamo arrivati fino alla bomboletta e ci nascondemmo per bene.Eleonora si mise dentro la doccia, mise Gianluca ai suoi piedi e urinò su di lui, era calda e molto acida per lui che gridava, lo lavò con acqua e poi se lo mise per bene dentro la vagina girandolo vorticosamente e masturbandosi con lui velocemente, le altre ridevano e Rossella e Rosaria si cominciarono a baciare con la lingua ed a toccarsi…Noi eravamo scioccati, veramente non conoscevamo le nostre ex…

Alla fine Eleonora venne e sollevò Gianluca all’altezza della sua faccia, lo guardò e gli disse: “Hai finito di far soffrire altre ragazza, mai far soffrire certe donne…potrebbe essere pericoloso…” Gianluca scalciava e voleva liberarsi, anche se era esausto, questo le faceva felici e ridevano di gran gusto, Eleonora lecco Gianluca e disse “però…sei gustoso…” queste furono le ultime parole udite dalle orecchie di Gianluca, Eleonora infatti aprì la bocca e se lo mise dentro e poi dopo averlo girato varie volte all’interno della bocca….l’ho mangiò!!!Non potevamo crederci…Eleonora aveva mangiato Gianluca…anche lui era morto!!!Erano delle pazze assassine, forse non si rendevano conto di quello che stavano facendo o forse il fatto di avere a che fare con omini piccoli come insetti faceva sembrare la cosa meno reale di quanto era.Restavamo solo in due.

Le gigantesse uscirono dal bagno tutte tranne Rossella la quale doveva fare dei bisogni…Noi ci arrampicammo sulla bomboletta ed intanto Rossella aveva finito, mentre stava per uscire quando passò all’altezza della nostra bomboletta, prememmo in due il bottone….Un gas colpì pienamente Rossella la quale, scomparve dalla nostra vista.Pian piano scendemmo giù, Rossella sicuramente era stata rimpicciolita…eravamo felici per questa piccola vittoria…Finalmente arrivammo giù e con nostra soddisfazione, c’era Rossella rimpicciolita e senza sensi. La prendemmo e la nascondemmo subito e facemmo bene perché le gigantesse dopo un po’ bussarono alla porta chiamando Rossella…Lei non poteva rispondere e loro preoccupate cominciarono ad agitarsi e dopo circa 10 minuti riuscirono ad aprire la porta. Erano spaventate…non sapevano più dove potesse essere Rossella, subito dopo però lo capirono vedendo la bomboletta spray…Gridarono contro di noi insulti e ci assicurarono che se facevamo del male a Rossella si sarebbero vendicate duramente, che la nostra morte sarebbe stata lenta e piena di sofferenze.Intanto dalla nostra tana eravamo felici per la battaglia vinta, Rossella, pian piano si svegliò e appena ci vide, immediatamente non realizzò cos’era successo ma subito dopo cominciò ad agitarsi tantissimo e cercò di scappare, non riusciva neanche a parlare dalla paura ma noi la tenemmo forte ed eravamo soddisfatti.

La insultammo e la trattammo male, come aveva potuto uccidere Pierpaolo aver fatto del male a Gianluca e lasciarlo uccidere da Eleonora?Ci rispose che aveva goduto nell’uccidere Pierpaolo e nel vedere Eleonora che uccideva Gianluca…Non le dicemmo più niente per il momento.Era l’ora di pranzo, le gigantesse si erano messe a mangiare ma non erano per niente di buon umore, la loro felicità era svanita, erano stanche erano un po’ stufe e poi noi avevamo catturato Rossella.All’improvviso sentimmo delle grida venire dalla cucina, le gigantesse stavano litigando…Rosaria voleva andare via, voleva che tutto questo finisse, affermava che lei in fondo non aveva ucciso nessuno. Non aveva colpe, non voleva responsabilità di niente, Eleonora ed Eva invece erano furiose, le dicevano che dovevano farcela pagare, che dovevano salvare Rossella, e che ormai come stavano le cose non dovevano esserci testimoni e che di questa storia una volta finita si doveva non parlarne mai più.Rosaria, dichiarò che aveva intenzione di andare a denunciare tutto perché lei alla fine voleva vivere la sua vita senza rimorsi di nessun tipo e che lei non aveva commesso niente.

Eva ed Eleonora si guardarono negli occhi…Eleonora si lanciò all’improvviso su Rosaria e la tenne anche se con un po’ di difficoltà mentre Eva, aveva già preso la bomboletta rossa e avvicinandosi a Rosaria gliela spruzzò sopra…Rosaria era stata rimpicciolita e dalle sue amiche…La lasciarono per terra priva di sensi ma non le fecero del male.Eva ed Eleonora si addormentarono nel pomeriggio, mentre Rosaria, pian piano aveva ripreso i sensi ed era molto impaurita, girava per il salone, smarrita ed impaurita.

Suonarono alla porta, era il responsabile della ditta che aveva mandato l’idraulico, era venuto perché gli aveva telefonato la moglie dell’operaio che lui aveva mandato qui per fare dei lavori, questa le aveva affermato che suo marito non era ancora tornato a casa. Lo fecero entrare, Eva andò in cucina e per sicurezza prese la bomboletta, Eleonora lo fece accomodare in salotto e mentre camminavano all’improvviso l’uomo vide Rosaria per terra ma non capì e certo, non poteva immaginare, che si trattava di una persona e così alzò il suo piede e lo calò pian piano sopra Rosaria schiacciandola totalmente sotto la suola della sua scarpa dicendo “Signorina ci sono degli insetti in questa casa, dovreste fare una disinfestazione”.

Eleonora rabbrividì e capì subito che qualcuno di noi rimpiccioliti era stato schiacciato, dentro di se si arrabbiò tanto e disse, a voce alta “Eva ci pensi tu?”, dall’altro lato si sentì un assenso e subito dopo uscì Eva e velocemente spruzzò il maledetto gas sul povero uomo….Si rimpicciolì all’istante ma non perse i sensi, Eva lo dominava guardandolo divertita, Eleonora intanto guardò cosa rimaneva di quello che l’uomo aveva schiacciato, capì che si trattava del corpo di Rosaria e lo mise vicino all’uomo il quale rabbrividì…Eva si arrabbiò per questa cosa e disse: “vedi cos’hai fatto??? Non era un insetto, era la nostra amica e tu l’hai schiacciata…adesso farai la stessa fine…ti concedo cinque secondi per scappare”L’uomo, i primi due secondi li sprecò per capire quello che stava succedendo, poi corse subito come un pazzo ma Eva, aveva dato cinque secondi proprio per evitare in ogni modo all’uomo di riuscire a salvarsi e così, lentamente si diresse verso di lui. Alzò il suo bel piede e lentamente lo abbassò sul poveretto, questi cercò di proteggersi protendendo le mani ma ovviamente Eva non si accorse nemmeno della sua resistenza e con suo gran piacere premette tra il pavimento ed il suo piede il malcapitato. Il corpo dell’uomo esplose letteralmente sotto la pianta del bellissimo piede di Eva e di lui non rimase che una macchiolina rossa sul pavimento….Eva, era felicissima della sensazione che aveva provato, gli piacque vedere l’uomo ridotto ad una macchiolina rossa…lo lasciarono lì e decisero di trovarci e di farla finita con noi per sempre.Noi, mentre le gigantesse erano impegnate con l’uomo avevamo strappato i vestiti a Rossella e con questi le avevamo legate i polsi dietro la schiena per bene, così la interrogammo. All’inizio non volle parlare però alla fine dietro nostre minacce cominciò a parlare, ci raccontò che in una fiera di un paese vicino circa 20 giorni fa, uno zingaro aveva venduto ad Eva due bombolette spray, una rossa che serviva per rimpicciolire ed una blu che serviva a riportare alle dimensioni normali le cose rimpicciolite, Eva l’aveva provate ed avevano funzionato e così dopo essersi incontrate avevano deciso di farcela pagare però inizialmente la loro intenzione era di non uccidere nessuno ma solo di metterci una gran paura, solo che poi, non si sa come le cose siano degenerate ed anzi provavano un gran piacere a schiacciarci o ucciderci in altri modi, complice anche la sensazione di onnipotenza e di remota possibilità di essere incolpate dell’omicidio di qualcuno di noi. Ci disse anche che in cucina, sopra la credenza era stata riposta l’altra bomboletta, quella di colore blu che ci avrebbe permesso di tornare normali. Dovevamo assolutamente raggiungerla.

Ci attivammo e ci dirigemmo verso il salone per andare verso la cucina, Rossella la obbligavamo a venire con noi, intanto si era fatta sera, la sera del venerdì e le ragazze avevano già ucciso Pierpaolo, l’idraulico, Gianluca, era anche morta Rosaria ed Eva aveva ucciso il responsabile della ditta che era venuto per informarsi. Era una storia assurda che non sembrava reale erano morte cinque persone, bisognava far cessare tutto questo.Ci nascondemmo in cucina, a quel punto io decisi di andare da solo ad arrampicarmi fin dov’era custodita la bomboletta blu e Aldo era rimasto nascosto a tenere a bada Rossella.

Intanto le gigantesse gettavano per terra tantissima acqua dietro i mobili per stanarci. Cominciarono col bagno e non vi trovarono niente, poi andarono in stanza da letto, poi nella cameretta, in salone, nello sgabuzzino, nel corridoio e nell’ingresso…niente, non trovarono niente, era rimasta solo una stanza da controllare quindi dedussero che dovevamo essere lì, dovevamo essere in cucina. Era già passata un’ora ed io avevo raggiunto con gli ultimi miei sforzi la bomboletta blu, ero felicissimo ma per la fatica, persi i sensi sopra la bomboletta.Mi svegliai con grida d’esultanza….Rossella quando aveva visto le sue amiche entrare aveva avuto uno scatto improvviso ed aveva attirato l’attenzione di Eleonora che l’aveva vista, Aldo le aveva corso dietro istintivamente per prenderla e così fu visto…Rossella era felicissima mentre ad Aldo gli si gelò il cuore…Eleonora era felice e chiamò Eva, Aldo era in mano loro ed io guardavo impotente.

Eleonora prese Aldo e lo strinse tra le sue mani fino a farlo piangere dal dolore, erano arrabbiatissime però si eccitarono ugualmente e così dopo poco Aldo andò a finire nella vagina di Eleonora la quale mentre si masturbava usandolo si leccava e baciava con Eva, le due si toccavano a vicenda e si passavano Aldo come se fosse un oggetto di piacere e basta, se lo passarono su ogni parte del corpo ed alla fine dopo che avevano goduto, esauste si sedettero e ordinarono allo sfinito Aldo di massaggiare i loro piedi, prima ad Eleonora e poi ad Eva, erano sudatissimi e sporchissimi, puzzavano da morire, quando massaggiò i piedi di Eva, ebbe un piccolo mancamento, le forze lo abbandonarono, non mangiava e bevevo da un po’, aveva fatto enormi sforzi fisici e poi adesso l’aria che in questo momento respirava era infestata dall’odore fortissimo dei piedi delle due ragazze. Eva non fu contenta di questo mancamento e volle punire Aldo, arrabbiata pose il piede su di lui e cominciò a schiacciarlo, lo schiacciò fin quasi ad ucciderlo e lui gridando non aveva speranze però Eleonora disse “dai schiacciamolo insieme”, ad Eva piacque l’idea e così si sdraiarono tutte e due con la schiena per terra, misero le gambe a 90 gradi, si avvicinarono e poggiarono piede con piede, a questo punto presero Aldo il quale ormai non opponeva più nessuna resistenza e sapeva che per lui era finita e lo misero tra piede e piede e poi dissero “Addio” Eleonora aggiunse “Ti avevo avvertito di non lasciarmi ma a tu non mi ascoltavi…non hai mai preso sul serio quello che dicevo e la nostra storia”.

Pian piano i loro piedi si unirono e il corpo di Aldo scomparve tra quegli enormi stupendi e spietati piedi, rigirarono i piedi più volte mentre ridevano divertite e quando staccarono i piedi avevano entrambe una macchiolina rossa, quello che rimaneva di Aldo.Io avevo visto la scena impotente, mi misi a piangere per la rabbia, avevo sentito le grida di Aldo fin dove mi trovavo sicuro aveva sofferto molto….Rossella aveva visto tutta la scena e le piacque molto averlo fatto da rimpicciolita, però ora era venuto il momento di farla tornare normale.

Eva, venne verso la bomboletta blu…era il mio momento, mi appiattii aggrappato all’ugello della bomboletta, Eva non notò la mia presenza e quando si avvicinò a Rossella, spruzzò il gas su di lei ma in quel preciso istante io mi rialzai all’improvviso e lo spray mi colpì in pieno, Rossella rimase com’era poiché non fu colpita dal gas.Tornai immediatamente normale, ero in estasi ma loro rabbrividirono. Subito cercai di bloccare Eva, le feci saltare dalle mani la bomboletta la quale finì all’interno del lavello che era pieno d’acqua (in pratica un piccolo lago per noi). Mi accorsi subito che le mie forze erano davvero poche, il tempo senza mangiare bere e con tutti quegli sforzi mi ero debilitato e riuscì a malapena a trattenere Eva ma in quel momento sopraggiunse Eleonora con la bomboletta rossa e la spruzzò, io le presi il braccio e deviai il gas su Eva però Eleonora continuava a spruzzare ed il gas si espanse dappertutto, io giravo il braccio di Eleonora in ogni direzione, cademmo a terra e ci rigirammo un paio di volte fin quando si sentì silenzio e tutto divenne buio…

Tutti e tre eravamo svenuti…ci svegliammo dopo un po’ e con nostro (ma più loro) stupore ci ritrovammo rimpiccioliti. Era ancora venerdì ma ormai era notte inoltrata.Non so chi sia stato di noi tre ma evidentemente in quella furibonda lotta qualcuno di noi aveva schiacciato Rossella che era ai nostri occhi, un pezzetto di carne rossa stampata sul pavimento. Sicuramente, quando cademmo a terra e ci rigirammo un paio di volte i nostri corpi avevano schiacciato con inaudita potenza Rossella la quale non aveva certamente fatto in tempo a fuggire.

C’insultammo molto, loro erano disperate ed io anche nella mia situazione orribile ero contento perché alla fine anche loro erano nella mia stessa situazione e questo stava bene ad entrambe. Io mi allontanai da loro perché non volevo avere a che fare con loro, ero stato piccolo e sapevo come cavarmela, loro no e di questo ero felice e soprattutto mai e poi mai le avrei aiutate.Non sapevo dove loro si trovavano però sapevo che il giorno che stava nascendo era sabato e che il sabato era il giorno in cui veniva la donna delle pulizie a sistemare un po’ in giro la casa, mi addormentai per poche ore in salotto sotto il divano.

Mi svegliai con un gran frastuono, Cristina, la donna delle pulizie era arrivata a pulire in giro.Cristina era una ragazza molto bella, era alta e molto muscolosa, praticava karatè e di solito in casa camminava sempre scalza forse per l’abitudine che aveva preso praticando quest’arte, aveva gli occhi verde acqua e i capelli biondi, di carnagione chiara anche se non molto, non aveva un gran seno però aveva un bellissimo sedere.Cominciava a pulire il salone, io dal sotto il divano vidi che era scalza e che aveva una gonna corta e larga ed una magliettina di cotone elasticizzato ed aderente, aveva i capelli legati ed era leggermente truccata, era molto bella, dovevo riuscire a farmi vedere da lei senza essere scambiato per un insetto perché di sicuro mi avrebbe schiacciato poiché non era la prima volta che la vedevo calpestare degli insetti mentre puliva, sicuro non gli stavano simpatici e poi le davano fastidio perché era molto precisa nel suo lavoro.

Mentre pensavo su cosa fare vidi che dalla libreria uscirono correndo verso Cristina, Eva ed Eleonora, le pazze volevano farsi vedere da lei per essere aiutare a tornare normali ma conoscendole dopo aver ricevuto l’aiuto avrebbero rimpicciolito anche Cristina uccidendola per poi finire il loro lavoro con me, Cristina le vide e disse “Oh guarda due formiche che gironzolano liberamente in casa, ah ah piccole non si va in giro per casa, mi dispiace ma devo assolutamente schiacciarvi”, quando udirono queste parole Eva ed Eleonora si arrestarono e come smarrite cercarono riparo, Eleonora agitava le braccia nello sforzo immane di farsi riconoscere ma il piede di Cristina si alzò e dopo un “ciao ciao” si abbassò pesantemente su di lei, non facendo rimanere altro che briciole del suo corpo ed una macchiolina rossa. Eva invece cercò di scappare e tornare sotto la libreria ma Cristina la seguì con lo sguardo e dicendo “wow che formichina veloce, tanto non mi scappi e mi spiace per te ma farai la stessa fine dell’altra” alzò il piede e inesorabilmente lo calò lentamente su di lei, lo girò e rigirò diverse volte e poi mentre lo toglieva strofinava per terra il piede e di Eva non rimase che una strisciolina rossa. Incredibile, se non l’avessi visto, non ci avrei creduto ma sembrava che Cristina provasse un certo piacere nello schiacciare quello che per lei erano solo insetti. Boh, forse non conoscevo per niente le donne o forse nel loro intimo sono tutte un po’ sadiche, chi lo sa, sapevo solo che era un suicidio cercare di farsi vedere così da lei e dovevo trovare un modo per farmi vedere da lei senza correre rischi.

Rimasi nascosto sotto il divano tutto il tempo che Giovanna pulì il salone, canticchiava mentre puliva, alla fine mi dispiaceva pure per la fine che avevano fatto le ragazze ma d’altro canto era quello che meritavano, avevano ucciso Pierpaolo, Gianluca, Aldo, l’idraulico e il responsabile ed in più per questa loro vendetta erano rimaste vittime loro stesse ed io ancora non sapevo se me la sarei cavata oppure avrei fatto la fine di una formica, schiacciato sotto i bellissimi piedi della bellissima Cristina.

La bella donna uscì dalla camera io mi attivai, cominciai ad arrampicarmi e cominciai a salire sempre più in alto in modo che quando fossi stato visto da Cristina non mi avrebbe scambiato per una formica.Ero arrivato ad un’altezza che corrispondeva alle sue ginocchia quando rientrò, mi feci prendere dal panico, non ero ancora fuori pericolo alla sua vista e la mia paura arrivò al massimo quando sentì “Oh no ancora un’altra formica, ma cosa c’è in questa casa? Devo dire a Daniele di comprare un prodotto specifico, e poi voi formiche, cos’è che avete? Vi piace tanto finire sotto i miei piedi?”, in quell’attimo ebbi la lucidità di sdraiarmi ed allargare braccia e gambe, ero su di uno sfondo bianco e poi ero più vicino a lei su quel tavolino.

Lei si avvicinò per farmi cadere a terra e calpestarmi mortalmente sotto quegli enormi piedi, già pensavo che la mia fine era vicina, già mi vedevo quell’enorme pianta del piede scendere inesorabilmente sopra di me, già sentivo la pressione ed il peso di tutto quel gigantesco corpo e pensavo che le ultime cose che avrei visto sarebbero stati i suoi occhi che mi guardavano credendomi una formica e poi la sua pianta che mi avrebbe sovrastato e lentamente ricoperto tutto fino a schiacciarmi e rendermi nient'altro che una macchiolina rossa sul pavimento. Mentre facevo questi veloci pensieri lei si fermò all’improvviso dicendo “ma…cosa sei…” “ma…non può essere…” “ah…mio Dio…Daniele!!!”Il contrasto mi aveva salvato, mi aveva riconosciuto, ero salvo.

Era sconvolta, non credeva ai suoi occhi, le raccontai per filo e per segno tutto quello che era successo, non credeva alle sue orecchie, era fuori di se e confusa, le dissi delle ragazze che aveva schiacciato sotto di se ed alla fine era contenta che le aveva calpestate e provava piacere al pensiero che i loro corpi avevano cessato di esistere sotto la pianta del suo piede. Mi feci portare in cucina, per fortuna ancora doveva sistemarla e gli indicai la bomboletta blu e la prese, mi mise per terra, guardarla da laggiù era un grande spettacolo, aveva dei piedi bellissimi gambe forti e sodissime, un corpo da favola, era veramente una bella ragazza, mi spruzzò sopra il gas e mi ritrovai normale, a quel punto però, calando la tensione, svenni.

Mi svegliai sul divano, con tutta la casa già pulita, evidentemente ero rimasto svenuto per tanto tempo, mi aveva fatto trovare dei biscotti dell’acqua e del caffè, lei era seduta su di una sedia vicino a me, la tv era accesa e lei la guardava ma quando mi sveglia mi diede tutte le sue attenzioni, ero felice, mangiai un po’ dei biscotti e bevvi tanta acqua, bevvi il caffè e guardai Cristina, nei suoi occhi vidi una luce che non avevo mai notato prima, una fiamma si accese nel mio cuore, ero molto riconoscente a lei e con me era stata molto cara, mi aveva salvato.Per me, era sempre stata solo una bella donna ma adesso sentivo che qualcosa di diverso nei suoi confronti era nato, non so cosa succedeva ma ero emozionato ed una sensazione bellissima mi esplodeva dentro, un calore attraversava il mio corpo…

Forse si, forse, era proprio questo l’amore…forse mi stavo innamorando, alla fine di tutto forse è meglio innamorarsi.

Fine.





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