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La pedicure

Parte II inviata da Packy e caricata in data 15/Febbraio/2003 21:21:13


Erano passati una decina di giorni daquell'eccezionale pomeriggio, non riuscivo a togliermi dallamente quei momenti trascorsi con quelle gigantesche femmine,infatti le sognavo pure di notte e alla mattina mi sembrava puredi svegliarmi ed essere più stanco di quando ero andato adormire, quell'avventura ai confini della realtà aveva e stavascombussolando la mia esistenza, ma quello che mi preoccupava dipiù il mio fisico ne stava risentendo, dopo una lungariflessione capii che una cosa cosi io la dovevo ancora rivivere,quelle emozioni straordinarie stavano diventando come una droga,quando l'hai assimilata una volta non ne puoi più fare a meno,fu li che decisi di ritelefonare a Claudia.

Il telefono squillava infatti dall'altrocapo- Pedicure Zarillo, buongiorno- io con tranquillità- Sibuongiorno, potrei parlare con Claudia?- e la signorina supposifosse Lara- Chi è che la desidera?- io ripresi e dissi- Scusa,ma tu non sei Lara?- e lei annuì- Si sono Lara, ma come..- io-Non ricordi più, una decina di giorni fa mi hai ficcato nellatua scarpina e ti divertivi pure..- e lei- Ohhh cielo, ma si,come va, bene spero, ora ho capito, aspetta che ti passo Claudia,ciaoo- aspettai la linea e quando rispose- Ciao Claudia, sonoGiorgio ti ricordi mi hai fatto quello scherzetto alcuni giornifa, e d'allora la mia vita sento che è cambiata e a questoproposito tu mi avevi detto che se avessi voluto ancora viverealcune avventure di quel genere di telefonarti, ed eccomi qua.- elei senza sorpresa mi disse- Lo sapevo, a te piace troppo esserenelle mani di una donna, senti io posso organizzarti qualchecosa, ma sappi che sei tu a volerlo, quindi devi capire chesubirai senza possibilità alcuna d'opporti e non potrai rifartiuna volta tornato normale, queste sono le condizioni ti va si ono?- io ero consapevole, ma era più forte di me e le risposi- Sicapisco, senti tu dicevi che potevi organizzare degli incontri,magari una serata...- e lei- No carino, sei tu a chiedere, tu tifai un week-end intero o non se ne fa niente!- e io- O.K. losapevo che mi avresti detto così, allora però io posso deciderecon chi?- e lei- Certo!- io- Bene, allora non mi dispiacerebbecon la signora a cui ho pulito le unghie, insomma l'ultima chehai fatto quel giorno!- Claudia- Ah, si ricordo, però, haiclasse, ma attento quella non scherza, e fai attenzione chel'abito non fa la monca, va bene oggi è giovedì, facciamosabato mattina alle 8.00 qui da me in studio, così ti organizzol'incontro eheheh, ciao e a presto-

Sabato puntuale mi recai allo studio dipedicure, suonai e entrai, non c'era nessuno, all'infuori diClaudia, la quale mi pregò di raggiungerla in studio, io entraie mi disse- Eccoti qua, allora sai già come si fa, metti li cheti sistemo subito.- lei indossava un bellissimo tailleur blu,camicetta maniche corte e mini gonna, collant e scarpine con iltacco, un leggero trucco, ma risaltava il rossetto rosso mattone,molto provocante, prima di farmi ridurre le chiesi- Ma la signoradi cui ti avevo parlato? Dov'è?- e lei- Arriva a momenti, saiquando glielo detto non ci stava più nella pelle.- lei dicendomiquesto estrasse il famoso oggetto argenteo, un bagliore e miritrovai ai suoi piedi, mi raccolse e mi disse- Ora spogliamo lanostra bambolina, ma oggi ti faccio il servizietto completo, cosane dici?- io molto seccato le dissi- Ehi, ma i patti non eranoquesti mi sembra- e lei- Io ti consegno a Brigitta, è così chesi chiama, e tu le resti assieme fino a domani sera, ora tucondizioni non ne detti più, tutto quello che ti capiterà d'orain poi fino a domani sera fa parte del gioco, e adesso fino alle10.00 quando arriverà appunto la nostra cliente, tu giochi conme..- io incazzato dissi- Ma come arriva solo alle dieci, alloralo hai fatto apposta sono appena le otto.- e lei ridendo- Certo,e ora ti spoglio eheheh- non cercai nemmeno d'oppormi, sarebbestato vano, si stava divertendo, prima i calzoni, poi il resto emi ritrovai nudo sulla sua immensa scrivania, mi guardai attorno,vidi i soli i tipici oggetti che si ritrovano in un ufficio, inquel mentre, venni afferrato e sollevato fino alla sua faccia edisse-

Spero che il mio profumo ti piace, macos'hai perché ti dimeni?- io- Accidenti mi stai stritolando,allenta la presa per favore!- e lei- Oh scusa, ma sai seiveramente piccino, e sei anche carino così, ora un bel bacio nonte lo leva nessuno- aprì la presa e mi lasciò sul suo enormepalmo e mi portò alla bocca SMACK, SMACK e ridendo commentò-Sei tutto rosso di rossetto..- le sevizie andarono avanti finoalle dieci, fu massacrante, improvvisamente suonò alla porta leimi depose sulla scrivania e mi disse- Eheheh, stai li nonandartene.- io a stento mi alzai e barcollando inciampai in unrighello di plastica trasparente, quelli con segnati i centimetrida 1 a 30, ero sfinito, i giochini di Claudia furono tremendi,cercai di rialzarmi, ma improvvisamente venni sollevato assiemeal righello e sentii- Eccolo qua il mio gioiellino, ma quanto seipiccino..- era la cliente ovvero Brigitta che teneva il righelloin verticale e io ero aggrappato all'estremità superiore, lei losapeva che io dovevo pensare a restare attaccato, in quellasituazione ero in sua completa balia e li iniziò a leccarmilentamente, fu una sensazione strana, sentire la sua lingua umidasalire lentamente dai talloni, passando per il culo e poi laschiena fino alla testa, lo fece diverse volte, e fino a li nonavevo ancora visto com'era vestita, in ogni caso il profumo eradelizioso, sublime, girò il righello dove vi ero io, ed essendotrasparente le vidi il viso era stupenda, era ancora più belladi come me la ricordavo, indossava un completino giallo lungoappena sopra alle ginocchia, scarpe gialle in tinta, pelleleggermente abbronzata e al capo un cappello giallo anche lui conun ficco rosso quale ornamento, almeno da quello che ero in gradodi vedere dalla mia posizione, il sorriso era sgargiante e disse-

Ciao io sono Brigitta e ho 39 anni vivosola e adoro dominare i maschietti come te, riducendoli a schiavie servi inermi, vedrai prima di domani sera imparerai a chiamarmipadrona ed essere ubbidiente, e mi sa che iniziamo subito laterapia, come vedi ti porto con me ora, e adesso devo andare afare compere, però devo dirti che il vestito che indosso non hatasche e quindi sono costretta a metterti in un deliziosoposticino peloso mhmmm- alzò la gonna e allargò l'elasticodegli slip abbassò il righello dove vi ero io e agitandolo conbrio mi ci fece cadere dentro, in breve mi ritrovai a tu per tucon la sua folta peluria, giù in fondo con i piedi glielasentivo già bagnata, e io lentamente stavo scivolandoci dentro,infatti il cotone degli slip non mi offrivano alcuna presa, poilei aveva allargato l'elastico facilitandomi la discesa, in brevemi ritrovai davanti la sua splendida enorme figa e lei dall'altodella sua posizione mi fissava assieme a Claudia, dopo Brigittaprima di rilasciare l'elastico mi disse- Su dai non opporti, èinutile sei troppo debole, e ora mentre vado per negozi tu me lapuoi leccare un pochino così forse per asciugarmela eheheh- ioincazzato le dissi- Ehi, ma non potevi metterti un salva slip chefacevi prima- e li cinicamente-

Appunto ora ce l'ho eheheh- io tentai diconvincere Claudia- Ehi Claudia non puoi lasciarmi qua, ti pregofammi ritornare normale, ti supplico- e Claudia ribadì- Lecondizioni le conosci- dopo di che Brigitta con il sorrisostampatogli in faccia lasciò l'elastico. Era una giornata moltocalda, e io la dentro non resistevo più, e mentre Brigitta eraper negozi io cercavo di scostare leggermente l'orlo delle suemutandine, certo non per fuggire, ma solo per guadagnarmi unaboccata d'aria, ad un tratto si fece chiaro e gli slip sicalarono fino alle caviglie, la mia seviziatrice era al cesso,infatti ora mi stava rimirando mentre pisciava, prese un fogliodi carta igienica e se la pulì e poi mi disse- Allora come vapiccolo verme? Sei comodo? Ora andiamo a casa e per farti passareil tempo non la pulisco a fondo, così che ne potrai assimilaretutti gli aromi della mia pipì eheheheh- infatti rialzò lemutandine e mi ritrovai a contatto con la sua vagina maleodoranted'urina, se prima era terribile ora la situazione era diventataatroce.

Finalmente arrivammo a casa, mi prese emi odorò ed esclamò- Accidenti come puzzi, fai schifo, mi sache per ora ti lascio a terra.- mi ritrovai sull'immensopavimento in parquet, volsi lo sguardo verso l'alto e la vidinell'immenso del suo splendore, era veramente una bella donna,nel mentre di quei pensieri lei tolse le scarpe e mi disse- O.K,ora mi rimetti in ordine le scarpe al loro posto, la scarpiera edentro questo locale adiacente...- io la guardai e essendo aterra per farmi capire le gridai- Ma non sari mica matta ora,sono enormi e...- non mi lasciò nemmeno finire dicendomi- Ehicarino non penserai mica di essere in vacanza, tu il vitto el'alloggio te lo devi guadagnare, o meglio meritare..- dicendomiquesto iniziò a togliersi gli slip intrisi di pipì- ...e poiquando hai fatto questo mi porti o meglio mi trascini gli slip inbagno perché dopo me li dovrai lavare, io ora mi vado a fare unabella doccia- si voltò e mi lasciò li tra le sue scarpe e lemutandine enormi, di scatto si voltò e mi disse- Non fare ilfurbo, ti consiglio d'ubbidire, sai non vorrei dovermi divertirea torturati...- ritornata sopra di me allungò il piedino e me loappoggiò sopra muovendo leggermente il suo enorme alluce, alcontatto venni placcato a terra e pervaso dal suo tremendo puzzoumido, lei ridendo aggiunse-

...sai a torturati non mi costa micafatica eheheheh, ti piace il mio piedino, e adesso al lavoromoscerino.-, grazie alla superficie liscia del pavimento riusciia spingere la prima scarpa fino ai piedi della scarpiera, con laseconda il tragitto iniziò bene però ad un certo punto la suolasi bloccò ad un'irregolarità del pavimento, la scarpa con iltacco ondeggiò e mi cadde sopra, bloccandomi a stento riuscii aliberarmi il fetore era terribile, a fatica rimisi anche laseconda calzatura al suo posto poi mi cimentai con gli slip, daquando Brigitta mi aveva impartito gli ordini passò una buonaoretta, la porta del bagno era giù in fondo erano almeno 500 mgli slippini pesavano assai era come trascinare una grande tendada campeggio in più maleodorante d'urina, Brigitta era ancoradentro, io mi appoggiai allo zoccolino in legno della parete, erosfinito, ad un tratto la porta si spalancò guardai verso l'altoe la vidi nel suo splendore, era ancora bagnata, aveva in vitauno asciugamano, mi aveva visto e ora torreggiava sopra di me conla sua imponenza davanti a me, la fisionomia dei suoi piedi erauna sublime visione, dalla mia prospettiva le potevo vedere ladelicata peluria della sua fighetta, le sinuose e provocanticurve del suo splendido seno e in testa aveva a mo' di turbanteun asciugamano, malgrado fosse ben avvolto alcuni ciuffi dellasua folta chioma riuscivano ad uscire, lei allungò sopra di mela gamba e mi disse-

Entra, che ora mentre io mi faccio ilmake-up mi fai i piedi, servizio completo, asciugarli,massaggiarli, incipriarli e dopo devi mettermi la lacca alleunghie.- il bagno era molto grande da una parte trovava postopure un mobile per il trucco, infatti lei prese posto sul piccolosgabello e divaricò le gambe ordinandomi- Ora puoi iniziare esbrigati.- a stento riuscii ad ottemperare ai suoi ordini, non mifu facile darle la lacca alle unghie il pennello era moltopesante e li si divertiva a muovere le dita, con l'ultima unghiaero convinto che la mia giornata da schiavo volgesse al termine,ma ben preso mi accorsi che non era così, infatti le umiliazioniquelle vere dovevano ancora arrivare, mi raccolse e odorandomi midisse- E ora mio piccolo stronzetto, visto che tu sei ancorasporco mi devi lavare le mutandine, eh eh eh eh...- eraccogliendole dal pavimento continuò- ...le vedi, io le vogliopulite per benino.- Brigitta mi portò sul lavabo, otturò loscarico e aprì l'acqua, ci mise l'intimo e lasciò che illivello dell'acqua arrivò a meta altezza, aggiunse un poco didetersivo per bucato a mano e poi mi scaraventò dentro agalleggiare assieme alle mutandine sporche, e lei ridendo midisse- Ora io esco un attimino ho ancora una piccola commissione,mentre la mia piccola lavandaia strizza e strofina per benino, ebada a te che al mio ritorno siano linde, e sai e bene che te lodica, sei adorabile come ti lasci umiliare da una donna, non tirendi nemmeno conto di quanto sei microbo, in ogni caso ho ancorain mente tanti giochini da fare con te, o si per te il week-endnon è ancora mica finito, è solo sabato pomeriggio e non sononemmeno le 17.00, ciaoooo!.- io mi ritrovai a sguazzare in mezzoalle sue mutandine nell'acqua tiepida intrisa di detersivo, ineffetti Brigitta aveva ragione, la mia situazione non era proprioquella che io immaginai quando alcuni giorni prima decisi diritelefonare a Claudia, in ogni caso la mia seviziatrice era unadonna splendida, affascinante e con una voce sexy, io per una cosìavrei fatto questo e altro, iniziai subito con il bucato, non eracome dirlo, nell'appartamento ora vigeva il silenzio, una voltauscita Brigitta l'unico rumore era quello che io producevo perstare a galla nell'acqua del lavabo, non passarono dieci minuti,sentii il rumore della serratura del portone d'entrata, pensaiche forse Brigitta aveva dimenticato qualche cosa, ma ben prestorealizzai che da li a poco avrei avuto ben altri problemi,infatti una voce echeggiò per tutta la casa- Uhuuu, mamma, manon c'è nessuno..

- la figlia di Brigitta evidentemente eera logico credere che se mi avesse trovato li nel lavabo comeavrei fatto a spiegagli la mia presenza, d'istinto cercai dinascondermi sotto le mutandine, la voce della figlia si facevavia e via più intensa e forte, stava entrando in bagno e li miavrebbe visto, infatti io, si mi ero nascosto, ma i mieimovimenti per restare a galla vennero immediatamente notati, dicolpo le mutandine vennero sollevate e io restai li come unpesciolino, la ragazza sulle prime restò un poco sorpresa e poiscoppiò in una risata dicendo- La mammina ultimamente si stadivertendo di brutto..- io non capivo e poi lei continuò- ehipiccolino, ma come ti chiami?- io le dissi il mio nome e poiaggiunsi- Ti prego aiutami, tua mamma mi ha fatto questoscherzetto, ma..- lei rispose- Ma certo che ti aiuto, ma se vuoiche ti tolga dalla merda mi devi fare un piacerino ehehehe.- iosenza pensarci accettai, in men che non si dica mi trovai nellasua gigantesca mano, io la guardai e le chiesi- Ma come tichiami?..- Lei- Chiara, e tu sei carino così piccino!- iocontinuai- Allora non è la prima volta che la mamma si diverte?-Chiara- No, ne ha già fottuti tanti come te, sai lei vi adoracosì come siete, ma ora tu me l'hai promesso, mi fai un belservizietto, ti metto a terra e poi vai in sala che ti raggiungoche devo fare pipì.- io la guardai, era una ragazza suivent'anni, indossava una mini, maglietta casual capelli biondiricci fino alle spalle, non magra, ma nemmeno troppa insomma amio giudizio giusta, in sala lei mi raggiunse e mi sollevò suldivano, s'accomodò e allargò le cosce e mi disse- Bene oravieni qua e leccamela per benino.- dovevo ubbidire se no mel'avrebbe fatto fare per forza, era lei a comandare infatti nonappena davanti alla sua enorme vagina due enormi dita mi cicostrinsero contro, il suo giochino consisteva nel ficcarmidentro la mia testolina e poi togliermela, ad un tratto si fermòdi scatto e disse-

Mi sa che mi è venuta una brillanteidea, mhmm, vieni con me in cucina..- io ero frastornato e nonrealizzai subito, infatti mi lasciò sul piano di marmo dellacucina per poi armeggiare nel barattolo dei mestoli di legno finoa quando esclamò- Perfetto questo ti andrà bene, ora così.. unbel nastro adesivo e ora sei pronto per continuare a giocare conme.- ora si che ero nei guai, mi aveva legato con il nastro sulmanico del mestolo, e adesso mi trovato a pochissimi metri dallasua enorme labbra, in una frazione di secondo venni baciato,leccato e succhiato e poi mi disse- Vedi piccolino ora io tifaccio quello che voglio, vuoi assaporare un bel odorino dipiedi, non c'è problema..- Chiara alzò il piede destro mentreio venni abbassato fino a trovarmi a contatto con la sua enormepianta dei piede, odore nauseabondo, le calze trasudavano ilfetente puzzo in maniera quasi indescrivibile e lei si divertivapure a strofinarmici contro come fossi un piccolo oggetto, poi mirisollevò di nuovo e aggiunse -.. oppure vuoi sentire di nuovola fragranza della fighetta, vedi..- con il mestolo alzòleggermente la mini e mi ci ficco contro, dopo la sentii puredire- ..però vedi se fai il cattivello, visto che la mmammina tiha lasciato nella merda non c'è problema, un po' più avantiinvece della farfallina, ti trovi nel buco del culo ahahahah- fuuna esperienza indescrivibile, si stava divertendo la troietta ele piaceva anche, trastullarsi con il manico del mestolo learrecava piacere infatti la sotto ci restai un bel pezzo, lei erali in cucina davanti ai fornelli a masturbarsi con il mestolo egodeva a sentire il mio esile corpicino a contatto con la suafiga bagnatissima, ogni tanto mi sollevava fino all'altezza dellasua bocca unicamente per leccarmi, se continuava così mi avrebbemassacrato, il tutto era per me se non altro umiliante, ma eraanche frustrante, infatti mentre si divertiva stava sbirciandonel frigo, io ero per lei come un dolcetto d'assaporarelentamente, ad un tratto esclamò-

Mhmm, ehi microbo ti piace la maionese, ame un sacco, e voglio provarla con te ehehehe...- io capii quandovidi il barattolo della Calvè, non avevo speranza, e gridai-Noooo, non puoi farmi questo sei una vigliacca!- lei con un gestodi stizza ribadì- Si hai ragione vigliacca ma libidinosa, e tusei al posto sbagliato nel momento sbagliato con la ragazzasbagliata, peggio per te ahahahah!- aprì lentamente il coperchiounicamente per allungare la mia agonia, stava sorridendo, alzòil mestolo e ficco il manico dove vi ero attaccato io,all'interno venni sommerso dal sapore invadente della maionese,mi levò e iniziò a leccarmi, con un intensità inspiegabile,era come se non lo avesse ancora fatto fino ad ora, ogni tanto mifissava pure, come per sfottermi e rideva, io speravo solo cheprimo o dopo arrivasse la mamma a salvarmi, ad un tratto Chiarami disse- Io lo so cosa aspetti.. tu aspetti che rientri lamamma, così forse speri che ti salvi, ma è bene che tu sappiache questo giochino lo imparato proprio da lei eheheheh,....deluso,ah e sappi pure che le si diverte con ogni sorta di leccornia emolto golosa in cucina..-

il suo monologo venne interrotto daBrigitta che si era presentata alla porta della cucina, io echiaramente Chiara l'avevamo sentita arrivare, io avevo ancora unsacco di salsa in faccia e non la potevo vedere bene, Brigittaesclamo ironicamente- Vedo che hai già fatto la conoscenza conil mio nuovo esemplare, ma lo sai che sei veramente una porca, adapprofittare così di un piccolo omiciattolo indifeso.- Chiarascoppiò in una risata e ribadì- Chi io, ma se ho appreso tuttequeste tecniche da te..- io cercai urlare per catalizzarel'attenzione di Brigitta sulla mia situazione alquantoimbarazzante, e lei con un tono molto pacato quasi da sfottere,prese il mestolo e mi pulì il viso con una poderosa leccata e midisse- Così va meglio eheheheh- nonostante il fare cinico ecrudele che usava con me, non potevo fare a meno d'apprezzarequella dolce visione del suo viso angelico, ma nello stesso tempodiabolico, la guardai, ora indossava una bellissima magliettasenza maniche con delle fantasie floreali ed era molto scollata,le si vedevano le tette in modo molto provocante, gonna e riusciia notare che portava dei collant con dei ricami molto sexy, comese ne avesse necessità, era già figa per conto suo, Chiarainterruppe quell'attimo- Ehi io devo andare, aspetta che te lolibero..- ma con un gesto Brigitta riprese il mestolo e le disse-No, ora ci gioco un poco io, con quel pisellino che spunta dallamaionese sarebbe un crimine non approfittarne, vai pure Chiara civediamo.- e la figli salutò e se ne andò.

Brigitta ora sola in cucina mi stavastudiando ero in sua balia, il suo sorriso non prometteva nientedi buono, non capivo cosa stesse tramando, ma lei lentamente siera appoggiando con il culo ad un infisso della cucina, e avevaallargato in modo molto sexy le gambe ed aveva infilato la manodestra sotto la gonna, mentre teneva il mestolo con la sinistra emi leccava ad un tratto come se avesse preso gusto mi guadò edisse- Non hai più gusto, credo che una nuova immersione non tifacci male, ecco giù nel vasetto...- io ero impotente dovevosubire, di nuovo al suo cospetto aggiunse- Sai che sonoeccitatissima, ho le mutandine inzuppate fradice, e credo che orae tempo che tu condivida questo mio piacere e credo che sarà piùgustoso pasticciato come sei eheheh- lentamente mi abbassò em'infilò tra le mutande, il fatto che erano bagnate di liquidovaginale non mi diede molto fastidio infatti ero già unto perconto mio, però l'odore era sublime, era una situazioneumiliante e provocante allo stesso tempo, un binomio disensazioni indescrivibili, mi rendo conto che questo mio statod'animo era molto strano, chiunque l'avrebbe odiata, ma io no, ilfatto di essere tra le mani di una donna così affascinante eintrigante m'inibiva l'odio ed annullava in me tutto l'astio cheavrei avuto ragione d'avere, era proprio vero Claudia la pedicureme l'aveva fatto capire una volta provate queste sensazioni nonne puoi più fare a meno sono come la droga, lei intantocontinuava a cimentarsi con i suoi divertimenti libidinosi, madai suoi movimenti capii che le mutandine le davano fastidioinfatti depose il mestolo sul pavimento e da li la vidi dal bassoall'alto, calzava delle bellissime scarpe con il tacco, la puzzadi piedi mi raggiunse immediatamente, ma anche questo non mi davafastidio, ero come assuefatto, da li vidi pure un dettaglio dellagonna, aveva lo spacco sulla sua coscia destra, forse questodettaglio irrilevante ai più, non mi lasciava indifferente,infatti io ho sempre osservato l'abbigliamento femminile, e nelmio immaginario sessuale una donna con la gonna a spacco hasempre suscitato in me una forte sensazione d'erotismo, mi stavoeccitando infatti lentamente iniziò a diventarmi duro! Lei dallasua posizione di superiorità sorrise con le mutandine in mano,mi guardò e me le fece cadere sopra, dopo di che mi sollevò ilmestolo fino ai suoi occhi assieme agli slip e mi disse-

E ora vedo che ti stai arrappando dibrutto, è pazzesco quanto sei maiale, bene e ora il giococontinua, forse riuscirò a farmi odiare da te per un attimo, masei troppo libidinoso, mhmm, ora però meriti un serviziettoanche tu.- mi lecco, tutto fino a pulirmi completamente dallamaionese e poi iniziò a leccarmelo, non riuscii a trattenermi ele spruzzai tutto il mio godimento sulle sue gigantesche labbra elei d'istinto mi bacio appassionatamente.

Continua...



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