Tra l'estasi e il terrore.
Parte I inviata da Jryan^ e caricata in data 23/Marzo/2004 22:50:30
Me ne stavo in spiaggia, tranquillo e beato. Il sole era caldo , il mare calmo e tiepido. Un piacevole vento soffiava sulle palme e sugli ombrelloni di quella spiaggia in riviera.
Sorseggiavo lentamente una coca cola ghiacciata mentre ascoltavo un po’ di musica con il mio compact disc portatile. Ero esausto . Saranno state le cinque del pomeriggio ed io ero andato a letto solo alle cinque di mattina.
Invece di starmene al sole insieme alla mia ragazza, Lorena, me ne stavo seduto all’ombra , sulla sdraio, ancora vestito.
Avrei voluto addormentarmi , magari sdraiato accanto a Lorena , ma quel sole caldo mi indisponeva… Sapevo benissimo che una volta sudato mi sarei dovuto andare a fare il bagno, ( non sopporto il caldo) e la cosa non mi andava per niente.
Ad un tratto sprofondai nella mia stanchezza e mi addormentai. Mi godevo quella sensazione stupenda di completo relax, quando mi arrivò addosso una secchiata di acqua gelida. Balzai in piedi tra l’incazzato e lo stupefatto e mi ritrovai davanti Lorena che rideva:
<< Porca troia! Lorena! Ma che fai!! Avevo il lettore cd!!! >> ed in effetti lo stringevo nella mano. Lorena allora esclamò: << scusa! Non lo avevo visto! >>
Stavo per togliermi gli auricolari quando presi una scossa terribile.
<< Ma vaff..!! >> esclamai gettando nella sabbia il mio lettore cd. Poi mi voltai verso Lorena , la guardai nervoso e poi mi avviai verso la riva borbottando:<< che scherzi idioti! >>
Lorena mi rincorse e abbracciandomi mi chiese scusa.
Restammo un po’ sulla riva, non riuscivamo a deciderci ad entrare in acqua. Lorena aveva freddo e io , forse a causa della scossa, sentivo un forte mal di testa. Alla fine optammo per metterci sul lettino. Lorena si sdraiò, si levò il pezzo di sopra del bel bikini nero e si mise a prendere il sole tranquilla, accarezzandomi la gamba. Io ero seduto accanto a lei e la guardavo , bellissima sotto di me. Lorena era mora , con lunghi capelli neri ed occhi verdi scuri. Aveva un bel corpo, era alta con un bel seno tondo e un bellissimo sedere. Le sue mani avevano le dita lunghe e belle, morbide e sensuali quando mi accarezzava o mi toccava, e i suoi piedi non erano da meno; li aveva grandi, portava 43, ma erano perfettamente proporzionati alla sua altezza, avevano una bellissima forma e lei li curava molto. Sapeva, infatti, che io ci tenevo molto.
Mentre prendeva il sole io iniziai a baciarle il collo e man mano scesi verso i suoi bei seni i cui capezzoli divennero immediatamente duri mentre lei mi infilava una mano sotto il costume e mi afferrava tra le belle dita il pene.
La gente intorno a noi forse non ci notò, forse era infastidita ma a noi non importava. Ci piacevamo troppo , e quando scattava qualcosa non riuscivamo mai a contenerci.
Mi misi sopra Lorena e lei mi strinse il bacino tra le sue cosce, mi avvolse tra le gambe e posò i suoi bei piedi sui miei polpacci.
Cominciammo a baciarci mentre lei continuava a giocare con il mio pene. Ero eccitato , ero al massimo ma d’un tratto il mal di testa si fece più forte, così dovetti alzarmi.
<< Che succede Ricky? >> mi chiese Lorena.
Io restai in piedi davanti a lei , tenendomi la fronte e risposi:
<< Ho uno strano mal di testa… forse per la scossa di prima… >>
<< Oh! Scusami amore! >>
<< Non ti preoccupare.. non sarà niente… credo.. >>
e mi sedetti di nuovo sul lettino. Lorena , restando sdraiata mi mise i piedi sulle gambe e accarezzandomi il pene sotto la pianta del piede disse:
<< Dai amore, non è niente! Se poi continui ad averlo andiamo da qualcuno…ok? >>
<< ok, ma stai tranquilla che tanto non è niente. >>
Lorena mi sorrise e continuando a massaggiare il mio pene con i suoi bei piedoni mi disse :
<< posso farmi perdonare in qualche modo? >>
Le sarei voluto saltare addosso ma la testa mi faceva davvero troppo male, così mi limitai ad accarezzarle la gamba e dirle : << tra un minuto piccola! >>
Lorena si rimise a prendere il sole e io restai seduto con i suoi piedi tra le gambe. Sentivo che a momenti il gran dolore alla fronte mi passava , ma poi tornava, più forte di prima. Decisi di tornare a casa;
<< Lorena, io torno a casa, credo che sia questo sole! >> Lei allora si alzò , si rimise il reggi seno e venne con me all’ombrellone:
<< vengo a casa anch’io >> disse e si infilò i suoi sandali infradito. Quando si fu messa anche il pareo ci avviammo verso la macchina e grazie a Dio, un minuto dopo eravamo a casa.
Mi andai a sedere sul divano e mi presi un bel bicchiere d’acqua ed un moment. Lorena mi diede un bacio e poi si andò a fare la doccia.
Me ne restai un po’ in salotto a guardare la tv e a godermi il fresco. Ero ancora in costume e con le gambe e i piedi insabbiati. Volevo andare a fare la doccia anch’io ma non riuscii ad alzarmi. Quando ci provai per la prima volta sentii un tremendo capogiro e quando ci riprovai una seconda volta ricaddi sul divano privo di coscienza.
Riaprii gli occhi riposato e in piena salute. Mi sentivo splendidamente eppure ero disorientato, non ricordavo quando mi ero addormentato e tanto meno dove. Guardandomi intorno sentii il mio cuore battere sempre più veloce; non potevo crederci ! Ero sul divano insabbiato(da me) il televisore era ancora acceso e in lontananza sentivo un suono simile allo scroscio di una enorme cascata. Non mi servì troppo tempo per capire la mia situazione ma per diversi minuti continuai a non crederci:
<< è impossibile! >> continuavo a dirmi.
Guardai sotto di me e mi resi conto di essere seduto nel mio costume, gigantesco; tutto era enorme a mio confronto. Sarò stato alto poco più di tre centimetri, nudo come un verme e in una situazione irreale.
Mi alzai e camminai a fatica tra il tessuto del mio costume fino a raggiungere il soffice cuscino del divano bianco che ora mi sembrava un solido terreno soglio. Mi si gelò il sangue quando vidi il telecomando a qualche metro davanti a me; era delle dimensioni di un autobus a due piani e istintivamente immaginai le dimensioni che aveva la mia mano quando ero ancora di dimensioni normali. Sospirando mi voltai verso lo schienale del divano, oltre il quale sapevo si trovasse il bagno in cui Lorena si stava facendo la doccia, completamente ignara della mia sorte.
È strano descrivere ciò che provai in quei minuti che passarono da quando mi svegliai a quando sentii la porta del bagno aprirsi; ero tra l’estasi ed il terrore. Immaginare Lorena , gigantesca e bellissima, chinarsi su di me ed afferrarmi tra le belle dita della sua mano, sognare il suo stupendo e colossale corpo mi facevano sentire ad un passo dal paradiso:
<< Sembra di essere nelle mie fantasie.. >> pensai.
Ma in fondo , nonostante la mia immaginazione , ero pur sempre un essere umano in una situazione terribile. Non conoscevo la causa che mi aveva ridotto in quelle condizioni e tanto meno gli effetti che avrebbe avuto su di me, poi, tanto per rimanere con i piedi per terra , Lorena adesso era una gigantessa per me e quindi un potenziale pericolo.
Quando la porta di aprì io non riuscii a vedere la mia ragazza gigante, ne sentii solo i boati dei passi e poi la voce dire:
<< Amore! Il bagno è tutto per te! >>
Poi il suono dei passi dei suoi morbidi piedi nudi si fece più vicino ed ecco che Lorena apparve, gigantesca, da dietro il divano. Aveva i capelli bagnati che le scendevano sulle spalle, un asciugamano bianco ai fianchi e nient’altro. Guardò il mio costume e un po’ perplessa mi chiamò di nuovo. Non udendo risposta si accese la sigaretta che aveva in mano ed iniziò a fumarla lentamente, guardando la tv. Io la contemplavo e non ricordo di aver mai visto in tutta la mia vita niente di più bello e terrorizzante.
Continua...
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