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Racconto breve 3 - IL copiatore.

Parte I inviata da Jryan^ e caricata in data 30/Gennaio/2005 17:40:13


Finalmente il natale passò e con lui anche tutto lo stress dovuto al fare i regali a parenti , amici e conoscenti. Speravo di aver finito di girare per i negozi e di poter, finalmente gustarmi un po’ di relax in attesa di distruggermi nuovamente a capodanno, festeggiando fino a tardi ed ubriacandomi.

Il ventisette mattina , però mi chiamò la mia ragazza; mi disse che il regalo che avevo fatto a sua madre doveva essere cambiato e che , dato che lei doveva lavorare, le avrebbe fatto piacere se ad accompagnare sua madre al negozio fossi stato io. Un po’ scocciato ma con la ferma intenzione di mostrarmi ben disposto nei confronti di quella signora così simpatica , accettai , e mi preparai per andarla a prendere.

Alla signora Carla avevo regalato un utilissimo frullatore ma lei ne aveva già uno che le era stato regalato il natale dell’anno precedente.
Raggiunsi la casa della mia ragazza, la salutai e poi feci salire sua madre in macchina con me e ci dirigemmo verso il negozio. La signora Carla era una bella donna, bionda , con gli occhi azzurri. Aveva un bel fisico poiché faceva molto sport e ci teneva tanto a tenersi in forma, inoltre le ero molto simpatico e riuscivamo sempre a fare dei discorsi, cosi che il viaggio in auto risultò piacevole.

Arrivati a destinazione parcheggiammo e ci incamminammo verso il negozio, che era all’interno di un grande centro commerciale. Seguendo la signora Carla la osservai avvolta nel suo giaccone e nei suoi eleganti pantaloni neri che le accarezzavano il bel sedere, per poi scendere sulle sue lunghe gambe e terminare sfiorando i suoi stivali di pelle neri. Pensai che assomigliasse molto alla mia ragazza, e proprio per questo la trovavo molto attraente. Una volta nel negozio il commesso ci disse che non sarebbe stato un problema cambiare il frullatore e ci invitò a dare un’occhiata in giro. Carla si mostrò subito incuriosita da uno strano apparecchio simile ad una fotocopiatrice ( in fatti si chiamava Copiatore).

<< Riccardo , sai cosa sia questo aggeggio? >> mi chiese
<< No signora…forse una fotocopiatrice! >> risposi io.

Il negoziante allora intervenne : << Scusa se ti contraddico ragazzo ma questo è un elettrodomestico di nuova generazione , altro che fotocopiatrice! >> << Cosa è allora? >> chiese Carla.

<< è un Copiatore di materia, ideato da poco tempo e messo in commercio a prezzo modico solo da qualche mese! Si dice che sconvolgerà la vita di tutte le casalinghe! >> << ed in che modo , scusi ?>> chiesi io.

Il negoziante allora affermò con tono aulico, per pubblicizzare bene quel prodotto praticamente sconosciuto:

<< se si appoggia la mano sulla superficie di vetro e si aziona il laser, il Copiatore ne legge in pochi istanti il genoma ed poi , grazie a poche sostanze chimiche presenti in questi piccoli contenitori, produce delle copie identiche in tutto e per tutto alla persona che vi ha appoggiato la mano, solamente più piccole, alte dai 3 ai 15 cm, adatte per aiutare la casalinga nel suo lavoro quotidiano o anche per sbrigare noiosi compiti d’ufficio. >>

<< Incredibile! >> dissi io esterrefatto.

<< Bellissimo! >> esclamò Carla, poi continuò: << ma queste copie sono vive? >> << si, e hanno la stessa intelligenza e lo stesso carattere della persona da cui derivano, solamente, hanno una vita di pochi giorni, allo scadere della quale si polverizzano, senza lasciare traccia e senza sporcare. >>

Un po’ schifato dalla indifferenza con cui quel negoziante parlava di vite inutili usate solo per servire qualcuno prima di “polverizzarsi” esclamai: << Ma mi sembra un po’ crudele come cosa , non è vero Signora? >> e mi voltai verso la madre della mia ragazza che invece aveva lo sguardo affascinato e mi rispose:

<< No! sono solo delle copie! Mica soffrono! Anzi mi sarebbero molto utili! Possiamo fare una prova per vedere come sono queste copie? >>
Il negoziante rispose: << Oh, si certo! Però la informo, una volta che il copiatore utilizza il dna di qualcuno non può più utilizzarne altro…quindi…se facessimo questa prova, lo dovreste comprare! >> Subito diedi un’occhiata al prezzo e costava proprio come il frullatore, così dissi: << non c’è problema! Lo prendiamo! >> e guardai Carla per vedere se fosse d’accordo e, naturalmente, lo era.

<< Allora non c’è problema , facciamo una prova , così almeno vediamo anche se funziona correttamente! Vuoi provare tu ragazzo?!>> mi chiese e io mi trovai un po’ spiazzato ma al contempo anche incuriosito all’idea di avere una mia copia alta tre centimetri. Così appoggiai la mano sul copiatore e lo azionai. Mentre l’apparecchio iniziò ad elaborare , Carla mi disse sorridendo: << ma adesso tutte le copie che faccio per farmi aiutare a casa e in ufficio saranno tutti piccoli te!>> A quelle parole realizzai quale cretinata avessi fatto e mi vergognai un po’. Il negoziante cercò di sdrammatizzare e disse : << E che problema c’è, tutte le mamme desiderano avere un figlio che le aiuta!>> così risposi : << io però sono il ragazzo di sua figlia, non il figlio! >>

La signora Carla, rendendosi conto della tensione esclamò : << ma su! Che sarai mai ! sono solo delle copie da utilizzare nelle faccende!>>
Non appena la signora ebbe detto quelle parole ecco che uscì dalla macchina una piccola copia di me, completamente nuda , alta tre centimetri. Mi misi una mano sulla fronte , cercando di trattenermi dallo sferrare un pugno in faccia al negoziante che non aveva specificato nulla e osservai la signora Carla afferrare la mia copia tra indice e pollice ed avvicinarsela al viso:

<< Oh! Ma guarda che carino ! è uguale a te! >>
La mia copia si guardò intorno spaesata ed esclamò : << Signora Carla! Cosa è successo?! >>

La donna rise e senza degnarla di una risposta la strinse nella sua mano e mi guardò dicendo : << che simpatico! Ma queste copie sanno anche come mi chiamo? >>  Il negoziante rispose : << hanno la memoria e le conoscenze della persona dalla quale derivano , quindi, si! >>
Io allora dissi : << signora, mi sento molto in imbarazzo! >> ma la donna mi rispose : << Suvvia! Rilassati! Il fatto che io ti veda nudo non ti deve far sentire in difficoltà, anzi, ti faccio i miei complimenti , sei proprio un bel ragazzo! >> e dicendo ciò si rigirò la mia copia tra le mani, osservandola, anzi, osservandomi nudo, e anche con una parziale erezione.

Ero schoccato , quella copia sembrava essere me in persona, avere la mia stessa personalità, la mia stessa anima e anche le mie stesse fantasie sessuali. << Va benissimo, la prendiamo ! >> disse la donna posando la mia copia ai suoi piedi , poi si allontanò con il negoziante per farsi dare la scatola e fare il cambio con il mio regalo. Io guardai la mia copia e lei , alzò lo sguardo verso di me e mi disse :

<< Ma tu sei me! >>
<< caso mai tu sei me! sei una mia copia in mignatura e dovrai aiutare la signora Carla nelle faccende per tutta la vita! Non ti invidio affatto! >> la mia copia esclamò: << non è possibile! Che dici! Io faccio l’università! >> e costernata continuò: << è un brutto sogno , solo un brutto sogno! >> Restai colpito dall’intelligenza di quella mia copia e così, quando la signora Carla tornò con il Copiatore riposto nella scatola, le dissi :

<< Signora, questa copia è intelligente e prova dei sentimenti a quanto pare! Mi sembra una cosa… >> la donna non mi lasciò finire e disse : << Riccardo, è naturale che sia intelligente! È una tua copia! Ma ora non stare a preoccuparti per lei, è solo una copia! Vedi! >> e così dicendo sollevò il piede sopra il piccolo me sotto di lei che si ritrovò sovrastato dalla suola immensa del suo stivale e sollevò le braccia per difendersi, poi lo abbassò con forza, schiacciandolo. Dopo aver un po’ twistato il piede sul povero esserino, si scostò e al suo posto era rimasta solo un po’ di polvere grigia.

<< Sono solo delle copie chimiche di te! anche se al tatto sembrano fatte di carne e ossa e anche se adesso, mentre la schiacciavo mi sembrava di schiacciare veramente un microscopico te, in realtà sono solo polvere inanimata! >> concluse. Uscimmo dal negozio e la donna mi ringraziò per il regalo più volte, poi salimmo in macchina e ci mettemmo in viaggio verso casa. Io parlai poco , mentre la donna era entusiasta; non si rendeva conto che quando aveva schiacciato quella copia , io stesso mi ero sentito schiacciato da lei.

Continua...


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