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cesare ha inviato un messaggio dal titolo:
Storia :Una normale giornata 2 ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
23/Dicembre/2006 19:54:03
Già avevo scritto tempo fa la storia "una normale giornata". Magari allego anche questa prima prima parte augurando a tutti gli utenti del forum buone feste!
L'estate era ormai al tramonto, anche se continuava a persistere un caldo tale da rimandare a mesi più afosi rispetto al timido settembre. Il caldo, si sa, è piacevole in estate; le normali persone possono andare al mare, o scegliere di godere dei raggi del sole nei terrazzi delle proprie abitazioni. Talvolta però può diventare insopportabile, fastidioso e persino nocivo per alcuni soggetti, quindi è facile immaginare come di esso ne patisse gli effetti negatifi e soffocanti un esserino dalle dimensioni ridotte come me. A 10 cm circa di altezza si fa fatica a respirare quando la temperatura è sopra i 35 gradi.
L'unico momento di parziale tregua era la notte, durante la quale la temperatura scendeva notevolmente. Fortunatamente da tempo avevo smesso di dormire dentro la pantofola della madre di marta e, quasi inaspettatamente avevo ottenuto da lei il permesso di poter riposare ai piedi della figlia. La signora mi voleva molto bene, sebbene quando facessi qualcosa di sbagliato non esitava a richiamarmi duramente (incutendomi una certa paura, oltre la naturale soggezione cui ero sottoposto trovandomi quotidianamente ai piedi di così tante gigantesse). Tuttavia era intransigente circa i rapporti tra ragazzi e ragazze, imponendo alle figlie il più rigoroso decoro, e non sembrava importarle il fatto che il ragazzo della figlia fosse innoquo, per la sue piccolissime dimensioni. In ogni caso alla fine aveva ceduto alle frequente richieste della figlia e alle mie suppliche acconsentendo a che io potessi dormire sul letto di Marta. Impose però una severa condizione: potevo si dormire sul letto ma solo all'altezza dei piedi di Marta e solo se non avessi avuto la possibilità di raggiungere le perfette forme della figlia, più in alto. Se avessi trasgredito a queste condizioni mi disse che sarei tornato a dormire per terra, questa volta però neppure senza la sua comoda pantofola.
Ovviamente non seppi resistere all'offerta; anzi fu Marta a lamentare le condizione rimproverando alla madre di trattarmi non alla stregua di un essere umano.
"Non ti permetterò di umiliarlo così" aveva detto alla madre sbattendo il piede sul pavimento e catapultandomi lontano, per effetto dello spostamento d'aria. A questa provocazione la signora le rispose " forse dimentichi che sei tu che spesso lo tratti alla stregua di uno schiavetto, privandolo della sua dignità". Ma aggiunse dell'altro: "devo essere sicura che la notte stia al suo posto ,Marta. Quindi non potrai neppure averlo ai tuoi piedi se non trovo una soluzione convincente". Improvvisamente subentrò nel discorso anche lory, che a differenza del fretello si era intrattenuta per un altro po di tempo, la quale propose la sua idea: "zia, marta potrebbe legarsi un po di spago sottile all'alluce assicurando l'altra estremità del filo ai polsi del piccolino, in modo che il filo non gli consenta di oltrepassare la caviglia". Dell'idea la signora sembrò entusiasta e anche Marta, nonostante tutto, sembrava gradire; io invece non apprezzai molto e accennai ad un diniego alzando le braccia. Ma immediatamente prima il piede della mia ragazza, poi quello della madre mi colpirono non , per fortuna, in modo violento, facendomi comprendere, senza null'altro aggiungere, che la soluzione era stata trovata!
Subito Marta e la cugina si fiondarono a cercare lo spago da usare, ma non trovarono nulla di suo gradimento. Così decisero di uscire per andare a comprare qualcosa di più "bello", mentre io rimasi a casa con la madre.La quale, non appena le ragazze se ne andarono, si sedette sulla sedia, accavallò le gambe, e mi invitò ad avvicinarmi. Io obbedii e mi recai esattamente sotto il piede che era sospeso da terra. Con la sua solita dolcezza, che generalmente usava sempre verso di me, mi disse" non devi offenderti, piccolo! Sai che tengo molto alle mie bimbe, e non fa differenza il fatto che tu sia alto solo 10 cm. Capisco anche che nella tua condizione tutto è più difficile e le soluzioni ti sembrano sempre drastiche, ma devi abituarti a tutto questo, perchè vivi in un mondo di giganti. Tutti noi ti vogliamo bene, ma siamo superiori rispetto a te- e così facendo abbassò il piede sospeso su di me, porgendomi le sue dita-quindi devi sempre fare ciò che ti viene detto. Se lo farai, sarai sempre protetto!" L'ascoltai in silenzio, come sempre, e avvertii nelle sue parole qualcosa di diverso dal solito. Forse voleva farmi rendere conto che per me la vita sarebbe stata estremamente dura, che avrei potuto incontrare persone che non mi avrebbero avuto per me le stesse attenzioni; che per molto potevo essere nulla più che un semplice schiavo. Le volevo bene come una mamma, oltre a rispettarla come una regina. Poggiai la mia testa fra le sue dita del piede, in cerca di un pò di consolazione. lei lo capì, e mosse i piedi fino ad abbracciarmi con essi, in una presa morbida e tenera. Non seppi contenermi e li baciai a lungo, mentre la madre di Marta, compiaciuta, si divertiva a muovere le dita e il resto del piede, quasi a volere giocare con me. Ero eccitatissimo, ma non feci nulla. Amavo troppo Marta, e rispettavo troppo sua madre per fare qualcosa di insolente. La signora mi disse: " E poi sei abituato a stare ai piedi di mia figlia, e vedo che anche tra i miei ti trovi a tuo agio. Quindi dormirai bene", e così dicendo si alzò, facendomi cadere e allontanandosi da me.
Aspettai il ritorno di Marta e Lory pensando e ripensando alle parole dette dalla signora. Non mi accorsi neppure che passò l'ora di cena e che le due cugine avevano deciso di mangiare fuori senza neppure avvertire la madre di Marta, che infuriata si andò a coricare senza neppure degnarmi di attenzione.Erano ormai le due, quando sentii il motorino di marta entrare in giardino. Mi precipitai verso l'uscio della porta per accogliere il mio amore, che entrò ignorandomi e dirigendosi verso il bagno con la cugina. Presumo che si struccarono, si prepararono per la notte e uscirono dopo circa venti minuti. Entrambe scalze presero a chiamarmi sottovoce. Mi avvicinai ai loro piedi e dopo averli baciati come sempre, le salutai.Mi dissero di seguirle in camera loro. Si sedettero sul letto, mentre io stavo ai loro piedi in attesa che mi dicessero o spiegassero qualcosa.Marta mi disse" ho comprato un bellissimo laccio rosa per legarti al mio alluce" e ridendo lo uscì dal sacchetto per farmelo vedere. Poi allungò il piede verso di me, tipico gesto con il quale mi invitava a salirci sopra perchè non aveva voglia di abbassarsi, e in un baleno mi ritrovai fra le due gigantesse sul letto.
A questo punto Marta e lory cominciarono a studiare il modo di usare il laccio. Prima Marta lo girò attorno al suo bellissimo alluce smaltato di un rosa chiaro, poi lory mi spinse con il suo piede a pancia in giù e, tenendomi compresso con il piede sopra, assicurò l'altra estremità ai miei polsi. Svettando su di me entrambe mi guardavano. Marta, girandosi verso Lory e abbonsando un sorriso, girò violentemente il piede al quale ero legato facendomi letteralmente volare in quella direzione. Mi fece malissimo ma nn dissi nulla, perchè non ne avevo la forza e francamente neppure la voglia. Lory avvicinò i suoi piedi a me, come a volermi inseguire per poi sogiogarmi, consapevole che non avrei potuto fare molta strada per scappare. Cominciò così una serie di giochini di vario genere. Marta alzava il piede facendomi pensolare dal suo alluce che muoveva facendomi anche oscillare. lory faceva passare il laccio fra le sue dita dei piedi fino a raggiungere me.Continuarono così per più di mezz'ora, fin quando esauste ( io invece ero stremato) decisero di addormentarsi. Aleno la buona notte fu dolce e serena. Prima lory si avvicinò e mi diede un bacio in faccia con le sue morbide labbra. Poi il mio amore, mi prese tra le mani per non strattonarmi ancora mentre incrociava le gambe, e mi fece tante carezze con le sue manine. mi pose poi accanto la sua boccuccia e ci scambiammo qualche tenero bacio. Lei chiuse gli occhi, e io fui immensamente felice di questo. poi mi disse" i tuoi baci sono ancora bellissimi". Io tremando di gioia le risposi solo un timido si chinando il capo. Poi distese delicatamente le gambe, si voltò sempre con molta attenzione e infine raggiunse la posizione per lei più comoda. La pianta del piede al cui alluce era legato il filo era rivolta verso l'alto, così usai quello stesso alluce come un comodo cuscino. Lo leccai e lo adorai in silenzio e molto piano. non potei evitare di masturbarmi, anche perchè vedevo in lontananza quel magnifico sedere coperto solo da un sottilissimo perizoma, e venni con un piacere tale da farmi dimenticare per un attimo l'assurda condizione in cui versavo. Stretto al piede della mia ragazza, e guardando , accanto, quelli di lory, mi addormentai.