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jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo:
Storia: Courtney e i suoi problemi ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
05/Gennaio/2008 17:10:06
Storia: Courtney e i suoi problemi
Si alzò dal letto e con passi morbidi raggiunse il bagno, avvolta nella sua camicia da notte di seta.
Si aggiustò capelli biondi sulla fronte e si guardò riflessa nello specchio; i suoi grandi occhi blu erano assonnati. Si lavò il viso con acqua fredda per svegliarsi e poi si guardò nuovamente allo specchio. Il suo viso gocciolante d’acqua era bello: gli zigomi pronunciati discendevano fino alla mascella aggraziata dandole dei tratti eleganti. Il naso all’insù e dritto la rendeva perfetta.
Si levò la vestaglia, facendola scivolare sul suo corpo nudo, fino ai piedi, sentendo con piacere la carezza del tessuto sulla sua pelle liscia e soffice.
Il suo fisico era slanciato ed asciutto, il seno era piccolo ma rotondo e sodo ed i capezzoli turgidi, risvegliati dalla freschezza dell’aria del mattino. Il ventre piatto e lievemente ondulato discendeva fino al pube, ricoperto da una peluria castana chiara che dominava le lunghe gambe tornite e sensuali che terminavano con i suoi bei piedi magri, dalla forma slanciata, con arco plantare pronunciato e dita lunghe.
Questa era Courtney, una donna di trent’anni, che si osservava compiaciuta allo specchio del suo bagno, in una mattina come tante altre. Era una dea, un regalo della natura, un sublime tributo alla bellezza. Per il resto Courtney era una ragazza normale; moglie dell’uomo che amava e che la faceva sentire ancora più bella con le sue attenzioni, Robert, e madre di James, il bambino che rappresentava tutto per lei.
Si fece una doccia veloce ed indossato un’accappatoio bianco che metteva in risalto la sua abbronzatura andò a sedersi in terrazza, per lasciare che il sole la baciasse ed asciugasse.
L’aria era tiepida ed il vento flebile rese più piacevole lo starsene sdraiata al sole. La Florida, l’unico posto in cui era estate tutto l’anno, era quello il luogo dove aveva deciso di vivere, abbandonando New York ed i suoi inverni rigidi, insieme al caos della metropoli. Ora solo il respiro del mare accompagnava le sue notti ed i suoi giorni, accompagnate dalle grida e dai giochi di James.
Poco dopo Courtney scese in cucina e preparò il caffè mentre accesa la tv sentiva le ultime notizie dal mondo. Era il 2043 ed il mondo era cambiato molto da quello che aveva conosciuto, fortunatamente. La ricerca scientifica aveva raggiunto livelli altissimi, inimagginabili fino all’inizio del millennio. Le guerre erano cessate su gran parte del pianeta, le macchine andavano ad etanolo e ad idrogeno, l’aria era pulita, il clima tornato stabile. Era un mondo in cui era felice di aver messo al mondo James.
Si sedette al tavolo della cucina e sorseggiò il caffè mentre guardava la tv; fu in quel momento che un ronzio la fece voltare e vide James irrompere nella cucina, a bordo del suo piccolo caccia stellare, il giocattolo che aveva voluto per natale.
<<James, amore, ti ho detto che devi fare colazione prima di giocare!>> disse Courtney alzandosi e osservando James svolazzarle intorno come se fosse un’ape, a bordo del suo piccolo velivolo giocattolo.
<<lo so…scusa mamma…>> rispose James, fermandosi in volo stazionario davanti al viso della madre. Courtney l’osservò, piccolissimo, seduto nel suo jet e sorrise:
<<Dai, ti concedo un altro volo, ma poi volgio vederti atterrare sul tavolo della cucina!>>
<<Ok!>> rispose James e si lanziò in picchata, passò sotto le gambe di Courtney e con un avvitamento virò verso il salotto.
Courtney scosse la testa e sorrise di nuovo. Tornò a sedersi ed incrociò i piedi sul tavolo, riprendendo a sorseggiare il caffè. Poco dopo ecco ritornare James, che si apprestò ad atterrare sul tavolo, fermandosi a poca distanza dai piedi della madre.
<<Bell’atterraggio J!>> le disse Courtney facendogli un “ok” con la mano. James scese dall’aereo e sorrise osservando i piedoni della madre, imponenti davanti a lui:
<<Bei piedi ma! Peccato che hai le piante tutte sporche perché hai camminato scalza!>>
Courtney osservò le sue soffici piante dei piedi e le vide ingrigite da un po’ di polvere:
<<Sai J, dovresti fare il dottore! Igenista come sei! E poi lo sai che mamma ha bei piedi! È un dovere curarli quando si devono indossare scarpe aperte per tutto l’anno! Ti piacciono le mie unghie “french”?>> chiese poggiando le dita del piede destro davanti al piccolo James che rispose infastidito:
<<Ma levati! Sai che non me ne importa niente di queste cose!>>
Courtney sorrise e gli disse agitando un po’ le dita davanti a lui:
<<Sai che c’è? Che così piccolo sei giusto giusto ad altezza piedi, come un insettino!>> scherzò, ben sapendo che James si arrabbiava per quelle prese in giro. Infatti il ragazzo si apprestò ad attivare il rimpicciolitore e a tornare normale.
<<Oh! Eccolo il mio ometto, adesso ti riconosco! Vieni qui! Dammi un bacio!>>
James baciò la mamma sulla guancia e poi si sedette a tavola per mettersi a fare colazione.
Poco dopo scese Robert, già vestito per andare a lavoro.
<<Buon giorno Amore! Devo scappare! Ma perché non mi hai svegliato?>> chiese.
Courtney l’abbracciò e lo bacio con dolcezza prima di rispondere, poi disse:
<< Pensavo mi avessi sentita! Ma non è tardi, puoi fare colazione con noi!>>
<<Mi dispiace, devo andare!>> rispose lui:
<<Devo prendere la navetta, subito…oggi abbiamo una riunione.>> e mentre parlava andò da James per fargli una carezza sulla testa, scompigliandoli i capelli e poi si mise a cercare qualcosa sugli scaffali.
<<Dov’è?>> chiese d’un tratto voltandosi verso la moglie.
<<Cosa? Il rimpicciolitore?>>
<<si! Dov’è?>>
<<Ce l’ha James, ha giocato di nuovo con il suo jet. Ma non vai in macchina al lavoro?>> chiese Courtney mentre si faceva dare l’apparecchio da James.
<< No! Sono in ritardo… te l’ho detto! Vado con la navetta!>>
<<ok!>> rispose Courtney e l’accompagnò all’ingresso.
<<Ciao James! A sta sera! Non fare arrabbiare la mamma!>> disse Robert prima di uscire dalla cucina e James rispose mentre masticava i suoi cereali:
<<Sihs!>> sputacchiando un po’ ovunque.
<<Ciao amore!>> disse Robert stringendo a se Courtney e baciandola, tenendole il bacino stretto al suo. I due si baciarono e poi Courtney gli puntò addosso il rimpicciolitore:
<< Lo porti con te?>> chiese.
<<No, non ti preoccupare…ritorno normale con quelli dell’ufficio.>> rispose Robert, e poi disse:
<<vai!>>
Courtney azionò il rimpicciolitore e il marito scomparve da davanti a lei. Abbassando lo sguardo lo vide alto poco meno di un centimetro, ai suoi piedi.
<<Mh..come siamo carini!>> disse sorridendo Courtney:<<Ora devi fare una cosa per me, se vuoi che ti porti alla navetta…>>
Robert sorrise di rimando e le si avvicinò agli enormi piedi nudi, posati maestosi e sensuali davanti a lui. Raggiunse l’alluce della moglie e le schioccò tre forti baci sul polpastrello.
<<Ben fatto!>> disse sorridendo amorevolmente Courtney:<< bravo schiavetto.>> scherzò e si chinò per prendere Robert tra indice e pollice, con delicatezza. Lo portò fino in giardino e lo depositò accanto alla navetta, una sorta di piccola navicella spaziale che volando a velocità altissime avrebbe portato Robert in ufficio in pochi secondi. La navetta era situat su di una piccola pista, lunga tre metri, sollevata un poco da terra. I due si salutarono, Robert salì sulla navicella e decollò. Courtney l’osservò allontanarsi tra le nuvole e rientrò dentro casa.
Continua…
