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jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo:
Storia:il documentario ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
25/Febbraio/2008 13:10:53
in attesa della fine di chimica al liceo, che ha vinto nella votazione, vi posto una storiella così, tanto per divertirsi e fantasticare:) ciao e fatemi sapere che ne pensate!
Storia:Il documentario
Il tempo stava cambiando, il sole era più caldo e l’aria iniziava a profumare di primavera.
Per me, con la primavera, arrivava anche un momento molto importante della mia vita: avrei girato un documentario.
Ero un biologo appena laureato , con la passione per gli animali ed avere un’opportunità del genere mi rendeva entusiasta. Devo confessare che a quei tempi dovevo il mio successo ad una sfacciataggine quasi disarmante e a tanto entusiasmo. Ero riuscito, infatti, a farmi un nome grazie a delle fotografie e a dei documentari girati in maniera autonoma insieme alla mia lei, Claudia, che mia compagna dell’università era diventata col tempo la mia compagna nella vita, condividendo con me le mie stesse passioni.
Stavamo per imbarcarci nel lavoro più importante della nostra vita. Riviste importanti aspettavano il nostro ultimo documentario ed erano pronte a pagarlo quel che valeva!
Avrebbe trattato dell’organizzazione e della vita delle formiche e sarebbe stato girato in maniera innovativa. Ero riuscito infatti a farmi sponsorizzare da una compagnia di alta tecnologia che leader nel mondo nelle nanotecnologie, aveva da poco elaborato un apparecchio rimpicciolitore. Io sarei stato il primo ad impiegarlo e a dimostrarne le portentose capacità.
In un assolato lunedì mattina io e Claudia prendemmo la nostra attrezzatura, la caricammo sulla vecchia jeep e ci mettemmo in viaggio.
Claudia sedeva accanto a me e mi accarezzava con dolcezza l’orecchio; era bellissima: bionda con capelli un po’ mossi, occhi celesti e splendenti incastonati come diamanti in un viso dai tratti eleganti. Era magra e ben fatta di fisico, con un seno piccolo ma rotondo, un addome levigato e dei fianchi e dei glutei sodi e torniti, come le sue lunghe gambe già abbronzate. Aveva un odore dolce e avvolgente e l’idea di andare nella sua casa al mare per girare il nostro documentario mi mandava in estasi. Indossava una mogliettina bianca, degli shorts jeans e dei sandali infradito.
Dopo poche ore arrivammo nella casetta che Claudia possedeva in cima ad una collina che dominava la spiaggia assolata e le pinete che sorgevano intorno. L’odore di salsedine e il profumo della resina dei pini erano soavi, un balsamo per lo spirito.
<<Che posto magnifico!>> le dissi mentre la stringevo a me. Lei si lasciò stringere e mi posò le mani sul petto sollevando il capo verso di me e offrendomi le sue labbra rosse che baciai con passione. Ci lasciammo trasportare e accarezzandoci ci stendemmo sul prato e ci amammo a lungo.
Una volta ripresi dall’impeto di passione decidemmo di metterci subito al lavoro. Claudia aprì casa, una piccola villa di due piani con un ampia terrazza al piano terra che dava sul giardino, e poi iniziò a scaricare con me l’attrezzatura dalla macchina. La sistemammo sul tavolo della terrazza e poi io iniziai a girovagare per il giardino alla ricerca di formicai mentre Claudia preparava un caffè.
<<Ehi Ricky! Trovato qualcosa?>> mi chiese mentre portava a tavola due tazzine profumate.
Io annuii e le feci cenno di raggiungermi. Avevo trovato un formicaio abbastanza grande, appartenente a formiche della specie fusca, tipiche dei prati, e molto diffuse.
Claudia mi si accostò posando i piedi a poca distanza dal nido.
<<Bellissimo. Pensi vada bene per il nostro documentario?>>
<<Penso proprio di si, è un nido grande e bene organizzato, se guardi con attenzione vicino ai tuoi piedi c’è un sentiero che le esploratrici stanno seguendo, probabilmente hanno trovato una fonte di cibo ricca.>>
Claudia abbassò lo sguardo e notò tra i fili d’erba centinaia di formiche che correvano tutte nella stessa direzione.
<<Allora mettiamoci al lavoro!>> disse sorridendo la ragazza.
Ci andammo a sedere al tavolino e prima di preparare l’attrezzatura sorseggiammo il caffè. Claudia allungò le gambe sulle mie , posando bei piedi nudi sul mio grembo.
Io li accarezzai, mentre lei beveva il caffè distrattamente. Sentii le sue piante lisce e soffici, la ruvidità appena accennata dei suoi talloni e apprezzai la forma armoniosa e sensuale dei suoi piedi, con l’arco plantare pronunciato e le dita lunghe e affusolate.
<<tra poco sarò talmente piccolo che questi tuoi piedini saranno l’unica cosa di te che potrò abbracciare!>> dissi sorridendo e tirandole un po’ l’alluce.
Lei retrasse il piede infastidita e rise dicendo:
<<Se fai questi scherzi stai attento che ti ci calpesto!>> e sollevò il piede destro fino all’altezza del mio viso e me posò sulla guancia, facendo una lieve pressione. Sentii il calore e morbidezza della sua estremità sul volto e le schioccai un bacio sulla pianta.
Poi mi alzai e iniziai a prepararmi.
<<Sono un po’ preoccupata.>> disse Claudia tornando dalla cucina dove aveva riportato le tazzine di caffè.
<<Sei sicuro che non corri alcun rischio? Mi vengono i brividi a pensare che diventerai piccolo come quelle formiche! Basterebbe una mia distrazione…o che qualche insetto più grande di te ti attacchi!>>
La tranquillizzai:
<<Claudia, non ti preoccupare, indosserò delle protezioni in kevlar e poi starò rimpicciolito per poco tempo. Mi basterà posizionare le telecamere all’interno del formicaio e poi potremo assistere a tutto in diretta dallo schermo, seduti comodamente qui in terrazza.>>
Claudia sbuffò e guardò verso il giardino.
Indossai le protezioni in Kevlar, un giubbotto, delle spalliere, delle protezioni per le gambe ed un elmetto.
<<Sembri un soldato!>> disse Claudia
<<Un soldatino! Tra poco! Dai prendi il rimpicciolitore>>
Claudia prese l’oggetto e se lo rigirò tra le mani. Io indossai un pesante zaino con le telecamere da posizionare, accesi la radio per poter comunicare con Claudia e poi feci qualche passo verso il bordo della terrazza.
<< Quando vuoi sono pronto amore.>>
Claudia mi si avvicinò, impostò i dati sul rimpicciolitore e poi lo azionò su di me.
In una frazione di secondo mi ritrovai ad essere minuscolo, alto meno di un centimetro, in piedi, sul vasto pavimento del terrazzo.
Vidi ergersi davanti a me, colossale, Claudia, che si chinò un po’ per guardarmi. Era bellissima, i suoi occhi splendenti mi avvolsero ed un sorriso tenero si dipinse sulle sue labbra, mentre portava la radio alla bocca e diceva:
<<Mi ricevi Riccardo?>>
<<Si ti ricevo, forte e chiaro!>> risposi io.
<<più che una formica sembri uno scarafaggio con quello zaino sulle spalle!>> disse Claudia.
<<Invece di dire scemenze, portami al formicaio!>>
Claudia annuì. Posò il rimpicciolitore sul tavolo e poi mi si avvicinò con cautela. Ogni suo movimento creava vortici d’aria e vento spaventosi e ogni passo che muoveva rimbombava sordo e cupo, facendomi tremare fin dentro le ossa.
<<Sai che fai veramente paura vista da qui!?>> dissi.
<<Anche tu fai paura da quassù, non sembri nemmeno un essere umano!>>
Alla fine il piede sinistro di Claudia si posò alla mia destra. Vidi le sue dita colossali posate sulla suola del sandalo, imponenti,e mi giunse alle narici una folata d’odore dolciastro, odore che conoscevo bene.
Poi vidi la sua mano destra scendere su di me per afferrarmi…
<<Faccio piano, non ti preoccupare…>> disse e poi mi ritrovai stretto tra i polpastrelli del pollice e dell’indice.
Continua….