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jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo:
Storia: Il Documentario (parte III) ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
19/Marzo/2008 19:35:04
Storia: Il Documentario parte III
Claudia si rialzò. Aveva le lacrime agli occhi e muovendo cauti passi, sperando di non finire col calpestarmi, tornò sul terrazzino e da li si voltò verso di me. Per un attimo mi sembrò che i suoi occhi si fossero posati su di me, ma lei non vide alto che erba.
La mia bella lei non mi aveva fatto fare la fine della formica di prima per puro caso, e per il momento le sue mastodontiche piante dei piedi non mi si erano posate sopra.
Claudia iniziò a gridare, sperando che la sentissi:
<<Riccardo! Devi arrivare al terrazzo e una volta qui ci penso io a farti tornare normale! se invece sei ferito e non pensi di riuscire a coprire la distanza che ti separa da me, cerca di portarti vicino alla telecamera che hai posizionato sul formicaio, così potrò vederti dal monitor e venirti a prendere!>>
Lo ripetè e poi disse:
<<Ricordati che ti Amo...e che non puoi lasciarmi così!>>
Sorrisi se sentii un abbraccio caldo intorno al cuore. Le parole di Claudia erano così dolci nonostante lei ora rappresentasse per me qualcosa di superiore, un essere trascendentale rispetto alle mie minuscole dimensioni. Lei ora era diventata ai miei occhi una dea gigantesca, e sentirla parlare così mi fece sentire sollevato.
Mi arrampicai ansimando su di una margherita e da li mi guardai intorno. Ero ancora a poca distanza dal formicaio e in lontananza vedevo Claudia camminare avanti e indietro sul terrazzino.
Scesi di nuovo a terra e decisi di provare a raggiungerla. Camminai per circa due ore ed alla fine mi ritrovai al di sotto dell'alto gradino dal quale sarei arrivato alla mia meta.
Riuscirvi a salire non sarebbe stata una impresa facile, ma sfruttando dei fili d'erba riuscii ad approdare con un salto sul pavimento del terrazzo e subito vidi ergersi davanti a me Claudia, in tutta la sua colossale bellezza. Si era seduta di nuovo al tavolo e scrutava il monitor con occhi preoccupati. Se ne stava con le gambe distese sotto il tavolo ed i piedi incrociati. Camminai verso questi e più mi avvicinavo più mi sentivo un niente. Le sue piante impolverate svettavano sopra di me e la morbidezza del suo tallone e dei suoi polpastrelli conferivano a quelle estremità una forma sinuosa ed elegante.
Pensai a come si sarebbe arrabbiata Caludia vedendomi avvicinarmi così pericolosamente ai suoi piedi e sorrisi mentre le appoggiavo una mano sul tallone, compresso sul pavimento, sobbarcato del peso dell'altro piede.
Claudia non mi sentì, e nonostante continuassi a colpire il suo tallone la mia belle gigantessa continuò ad ossevare i monitor, muovendo lentamente le dita dei piedi, distrattamente, ma da li sotto mi sembrava volesse afferrarmi.
Capii che da li sotto non c'era modo d'essere visto, così camminai verso le sue infradito, gettate a poca distanza, sotto la sua sedia, salii sopra una di esse e mi sedetti comodamente sulla suola, ove era stampata l'impronta di sporco del piede della mia lei, sempre così pulita e profumata.
Decisi di aspettare e che in fondo, prima o poi, lei avrebbe di nuovo infilato i sandali e facendolo mi avrebbe visto.
Passarono alcuni minuti e Claudia si alzò e passeggiò di nuovo sul terrazzino, posando morbidamente i suoi bei piedi nudi tutt'intorno a me. Si fermò poco distante e con le mani sui fianchi si mise a guardarsi intorno, scrutò il giardino e poi il pavimento ai suoi piedi. disse:
<< Riccardo? vieni fuori ti prego!>>
Pensai fosse l'occasione giusta così saltai giù dal suo sandalo e corsi verso di lei. In quel momento però qualcos'altro attirò l'attenzione della mia ragazza: uno scarafaggio. Claudia si voltò verso di lui e mi diede , così facendo, le spalle. Si chinò su di lui per guardarlo da vicino e poi disse:<< Non sei tu!>> con voce infastidita e così facendo la vidi risollevarsi e poi portare il suo piede destro verso il malcapitato insettino.
<<Mi dispiace ma tu potresti fare del male al mio Ricky, quindi sarai spiaccicato sotto il mio piede!>>
disse Claudia un pò sarcastica e così dicendo abbassò il piede sullo scarafaggio. fece in modo che l'insetto finisse sotto il suo tallone, quello che poco prima io avevo accarezzato; sentii un "crak" tremendo e dello scarafaggio non restò altro che poltiglia sotto la pelle della mia gigantessa.
<<che schifo...>> disse osservando ciò che rimaneva dell'insetto sotto il suo piede.
<< Per questo voglio una ricompensa eh amore!>> disse voltandosi verso il giardino.
<<E date le tue dimensioni direi una bella leccatina tra le dita dei piedi! sperando che ti sento piccolo come sei!>>
Allora Claudia si voltò e io raggelai. vidi il suo piede ruotare seguito dalla sua gamba e poi dal resto del corpo. Capii che rimanendo dov'ero sarei finito schiacciato sotto il suo primo passo. così mi misi a correre, vedendo la vasta pianta del piede di Claudia davanti a me. Ma fu in quel momento che sentii:
<<Eccoti! amore! dove scappi?!>> era la voce di Claudia ed era felicissima.
Mi fermai mentre il piede del mio amore si posava delicato alla mia destra. mi voltai e la vidi torreggiare sopra di me in tutta la sua bellezza.
<<Stai bene?>> mi disse mentre si chinava un pò.
Le feci cenno "ok" e lei sorrise, facendo un respiro di sollievo.
<<Resta li piccolino...>> disse mentre prendeva il rimpicciolitore dal tavolo, poi tornò sopra di me e mi guardò per qualche istante.
<<mi hai sentito quando ho parlato di ricompensa?>> disse scherzando, io annuii e lei allora sollevò il piede sinistro e me lo fece scendere lentamente sopra.
<<Non ti muovere.>> disse. Il suo piede si posò morbidamente, avvolgendomi con il suo profumo ed il suo calore. io rimasi in piedi, situato precisamente tra l'alluce ed il secondo dito della mia amata padroncina.
<<Ecco... adesso puoi iniziare a darmi le leccatine di cui parlavo!>>
Io obbedii e leccai quella pelle setosa e profumata, mentre Claudia sollevò lo sguardo al cielo e sospirò per il piacere ed il sollievo.
Pochi minuti dopo Claudia mi riportò alle dimensioni normali.
<<Diciamo che è cominiciata male...>> dissi mentre mi sedevo davanti al monitor e controllavo in che condizioni fossero le telecamere. Alcune erano state sommerse dalla terra, per Claudia che si era mossa troppo in giardino. Altre invece, la maggior parte erano perfettamente funzionanti.
<<Abbiamo ottime posizioni , penso che potremo lavorare molto bene anche così.>> mi disse Claudia, sedendosi in braccio a me, e facendomi sentire i suoi glutei sodi.
<<Si... nella sfortuna siamo stati fortunati...>> dissi.
(continua...)