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jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo:
Il Ciclo di Esperimenti (parte III) ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
06/Aprile/2008 19:58:11
ecco a voi. fatemi sapere che ne pensate! ciao!
Il Ciclo di Esperimenti (parte III)
Quando Daniela aprì il portello la vidi ergersi in tutta la sua bellezza. Mi guardò e sorrise teneramente. Io mi alzai e mossi qualche passo verso di lei. Mi accorsi che la mia coda si muoveva automaticamente, come se il mio essere emozionato e felice di vederla venisse espresso da quel continuo scodinzolio, senza che io potessi arrestarlo volontariamente. Mossi senza difficoltà i passi sulla superficie liscia del macchinario notando d'essere agile e dalle movenze rapide e raggiunsi i piedi della dottoressa, che mi disse:
<<Sembra che stia bene, giusto?>>
io le annusai i bei piedi, sentendo l'odore amplificato all'inverosimile, ne apprezzai la dolcezza con un pizzico di acidità, mescolato insieme ad una fragranza inebriante molto femminile. Con naturalezza sferrai una leccatina un pò esitante sul dorso del suo piede e lei disse mentre si chinava:
<<Oh che carino, grazie piccolo Spot!>>
La donna mi afferrò con la mano destra, e mi sollevò portandomi al petto. sentivo la sua grande mano calda e soffice cingermi completamente il busto e poi mi fece affondare nel suo seno morbido mentre chiudeva il portello della macchina e mi portava con lei alla sua scrivania.
A quel punto Daniela si sedette e mi posò sulle sue cosce, dicendomi:
<<Stai fermo e buono Riccardo.>> ed io obbedii. Poi vidi Daniela prendere dal cassetto un collare ed un guinzaglio.
La donna mi sorrise mentre apriva il collare e me lo avvicinava per mettermelo.
<<Spero che non ti offendi, ma apparte il fatto che sei un cagnolino ora, su questo collare ci sono il tuo nome, il mio numero di cellulare e l'indirizzo di casa. tutte cose che potrebbero rivelarsi molto utili se dovessi perderti!>>
Io annuii per farle capire che ero d'accordo e lei scoppiò in una risata:
<<AHAH! non ho mai visto un cane dire di si in questo modo! sei dolcissimo!>> disse mentre mi elargiva una bella carezza dalla testa fino alla coda, facendomi venire un brivido. Poi senza altri indugi mi mise il collare e lo strinse bene.
<<Come lo senti? troppo stretto o va bene?>>
io le feci cenno che andava bene.
A quel punto Daniela mi riprese in mano e si alzò dalla sedia. Mi ritrovai sorretto dalla sua sola mano che riusciva a tenermi quasi del tutto nel suo palmo apparte le zampe penzoloni nell'aria. Poi la donna mi depose a terra ai suoi piedi e mi allacciò il guinzaglio.
<<è importante che impari subito ad andare al guinzaglio...vediamo come te la cavi!>> mi disse.
Non appena fui a terra mi guardai intorno; adesso che avevo preso dimestichezza con il mio corpo notai che ero veramente piccolo. Certo non ebbi la stessa sensazione di quando ero diventato una formica, ma mi sentivo lo stesso in completa sottomissione rispetto a Daniela. Notai che stando con il collo ben dritto le arrivavo appena alle caviglie, e avvicinandomi al suo piede destro vidi con sorpresa che era un pò più lungo di me. Osservai impressionato l'arco plantare di Daniela, sorretto dalla suola sottile del sandalo e dal tacco alto che rabbrividii solo a vedere poichè sembrava un'arma micidiale date le mie nuove fattezze e dimensioni.
<<eh si, sei più piccolo dei miei piedi.>> disse Daniela notando che ero intento a paragonarmi a lei.
<<ora vediamo se riesci a stare al passo! e vedi di impegnarti che non ho intenzione di tenerti in braccio tutto i giorno. dovrai correre per starmi dietro!>> concluse e prese a camminare ad una buona andatura con passo elegante.
Una strattonata violenta mi fece capire che dovevo muovermi così iniziai a camminare accanto a Daniela. Ogni suo passo però valeva decine dei miei, così presi a trotterellare sentendo le suole dei sandali della donna posarsi a terra accanto a me con degli schiocchi e facendo tremare il pavimento sotto le mie zampette. Aumentai il passo per prendere una distanza di sicurezza dai suoi piedoni e soprattutto dai suoi tacchi che sbattevano violentemente sul pavimento. Mi misi a trotterellarle davanti e mi voltai in alto per guardarla, sentendomi soddisfatto.
<<bravo riccardo, vedo con piacere che anche un uomo è bravo ad andare in giro al guinzaglio!>> disse sfottendomi. io mi fermai perchè avrei voluto una carezza, ma Daniela non se ne accorse e io mi ritrovai il suo piede sinistro piombarmi addosso in tutta la sua mole. feci uno scatto ma la suola del sandalo mi si posò pesantemente sulla schiena, guaii senza nemmeno rendermene conto e Daniela esclamò:
<<Oddio!>> e si affrettò a spostare il suo peso, inciampando e facendo abbattere il suo piede a pochi centimetri da me.
<< ma che fai? vuoi farti schiacciare?! In anni Spot non si è mai ritrovato in una condizione del genere! e tu? dopo cinque minuti!>> esclamò affannata per lo spavento. Io abbassai lo sguardo e mi sedetti, come per chiedere scusa.
Poco dopo Daniela mi tolse il guinzaglio, si sedette alla sua scrivania e continuò a lavorare. Smise di preoccuparsi di me e di parlarmi, iniziando a comportarsi come se fossi davvero il suo cane.
Mi andai a sdraiare sotto la sua scrivania e la prima cosa che pensai fu:
<<il pavimento è davvero freddo! e scomodo! ma come fanno poverini?>> poi, una profonda sensazione di rilassatezza s'impossessò del mio corpo e della mia mente. Osservando i bei piedi di Daniela posati davanti a me, iniziai a chiudere gli occhi. Sentivo l'odore di quella donna fantastica nelle narici e ripensai alle sue carezze e al suo seno, al quale mi aveva stretto. Mi sentii per la prima volta della mia vita di nuovo con una sensazione nel cuore che assomigliava alla felicità. Fu come se ansie ed angosce mi stessero abbandonando e con esse i miei ricordi. Ora tutta la mia vita era lei, ora io ero suo. Mi sentii al sicuro.
Sentii poco dopo qualcosa cadere a terra, balzai in piedi e vidi che Daniela aveva accavallato le gambe e che aveva lasciato cadere un suo sandalo dopo averlo dondolato. mi rimisi sdraiato per continuare a riposare ma vidi Daniela affacciarsi sotto la scrivania e guardarmi:
<<vedo che ti sei calato nella parte eh?>> mi disse.
Io annuii e Daniela rise di nuovo mentre si rialzava per continuare a lavorare.
io chiusi gli occhi nuovamente ma ad un tratto sentii le dita del piede nudo di Daniela posarmisi addosso. mi sentii piccolissimo sentendo i polpastrelli selle sue dita posati sulla mia soffice peluria. il polpastrello del suo alluce era posato sulla mia spalla ed era più o meno delle stesse dimensioni, le altre dita erano posate una ad una sul mio busto fino al mignolo, che era sulla mia coscia.
Daniela cominciò ad accarezzarmi sotto di lei, probabilmente gradendo la morbidezza del mio corpo e la peluria solleticarla. Iniziò a posarmi addosso anche la pianta soffice e setosa, profumata e calda. a volte le sue carezze erano dolci e leggere, al punto che mi sentii eccitato, altre volte, si facevano più pesanti, quasi delle delicate calpestate, probabilmente perchè le piaceva sentimi sotto il suo piede e lo faceva distrattamente. Comunque io mi ritrovai con un erezione, strano a dirsi, ma si, guardai in basso e vidi quel coso canino farsi avanti. Mi venne da ridere e mi misi a scodinzolare.
Daniela sentì i colpetti della mia coda sulla pianta del piede e disse chinandosi:
<<qualcuno è felice delle carezze?>>
quando mi vide in quello stato d'eccitazione sgranò gli occhi e disse:
<<Riccardo, sono impressionata, sei davvero uguale a Spot! non cambia niente!>>
Io sorrisi tra me e me e con un pò d'emozione diedi una leccatina alla pianta del piede della donna, che ebbe un brivido.
<<Mh...non male...continua.>> mi disse.
Io iniziai a leccare la pianta del suo piede e Daniela me la muoveva davanti per far si che leccassi dove voleva; mi offrì le belle dita smaltate e io le leccai estasiato mentre lei sospirava. Iiniziai a leccare in ogni spazio tra le dita e lei parve apprezzarlo molto. Insinuavo il muso tra alluce e secondo dito e così via e mi sentivo piccolo notando che il mio musetto ci si infilava comodamente.
Ad un tratto Daniela mi posò il piede addosso, con tutto il suo peso e disse affacciandosi sotto la scrivania:
<<Adesso basta riccardo...cerchiamo di controllarci...in fondo io sono ancora una donna...e non vorrei mettermi a fare qualcosa di strano con un cane!>>
Mi fece un sorriso e mi sistemò il piede sopra, calpestandomi quasi completamente sotto di esso, tanto era grande.
<<Quindi stattene buono sotto il mio piede, che mi fai caldo, e fammi finire di lavorare. se fai il bravo ti faccio mangiare qualcosa di meglio che i croccantini!>>
Io scodinzolai e me ne restai calpestato sotto di lei.
<<grazie...>> pensai. Per qualche istante mi sembrò che Daniela stesse facendo tutto questo per me. Non era un esperimento o un modo sadico per sottomettermi. Nei suoi modi e nei suoi gesti c'era tenerezza. che cosa l'aveva colpita di me?
Mi addormentai con questo pensiero, compresso sotto la calda pianta del piede della mia padrona.
(continua.)