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HOLLY10 ha inviato un messaggio dal titolo:
Realtà alternativa - 4° parte ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
23/Giugno/2008 19:27:11
4° parte
Ormai la lavatrice era prossima al riempimento del 40% della stessa e appena raggiunto lo stesso si avvio subito Daniele fu subito spinto verso l'alto travolto dai vari indumenti ormai fradici della sorella (l'acqua ormai era già scura ... il sapone infatti entra in circolo solo dopo in un secondo momento) ed arrivato ad una certa altezza si sente cadere nel vuoto atterrando di volta in volta su un indumento (sporco) diverso della sorella ovvero andando a sbattere con l'acqua scura alla base della lavatrice (infatti a differenza dei cartoni animati le lavatrici vere non fanno fare un giro completo agli indumenti ma giunti ad un certo punto a causa della “bassa velocità” e della gravità gli stessi ricadono verso il basso e così via per un paio di minuti, dopo di che la lavatrice si ferma e riparte con movimento opposto. Daniele nonostante inizialmente avesse provato a opporre una qualche resistenza si accorse ben presto che non poteva fare proprio nulla e l'unica cosa da fare era pregare che sua sorella se lo ricordasse il più velocemente possibile (poco probabile) o che saltasse la luce; sua sorella nel frattempo a corsa era giunta alla fermata della metrò e viste le sue amiche prense con loro il treno per il centro...
Nel frattempo erano trascorsi all'incirca otto minuti e Daniele sballottolato in qua e la dalla lavatrice (ormai non opponeva più alcuna resistenza cercando di conservare il più possibile le forze ed il sangue freddo), un'esperienza che non augurerebbe a nessuno, avrebbe preferito ripensando anche lui all'esperienza nella scarpa di sua sorella dell'anno prima aver fatto spinning dentro la scarpa di sua sorella piuttosto che star lì a rischiar la vita. Infatti ciò che lo preoccupava non era tanto il “lavaggio” che stava subendo ma la/le centrifuga/ghe che avrebbe subito (infatti in quel caso la pressione sarebbe stata bestiale e non sa se sarebbe riuscito a respirare ne se il suo fisico avrebbe retto). Tuttavia mentre pensava a ciò si ricordò della frase di sua sorella (vedi fine 2° parte) e si tranquillizzo relativamente. Dopo circa dieci minuti dall'inizio della tortura per il nostro eroe, la lavatrice decise di fermarsi un po', tanto che Daniele disse fra se e se “ma che cavolo gli è preso, forse si è guastataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”. Non fece in tempo a finire che inesorabilmente la centrifuga (sua sorella invece che eliminare le centrifughe ne aveva aumentato addirittura il numero da due a cinque, praticamente una ogni 10 minuti) che partita di colpo scaraventò il malcapitato sul bordo del cestello.
“Fortunatamente” nonostante l'immane pressione, Daniele, riusciva a fatica a respirare grazie al fatto che dietro di lui c'era una calza che gli faceva da ammortizzatore rispetto al rigido cestello, inoltre Daniele aveva prontamente chiuso gli occhi per evitare che il movimento veloce gli facesse perdere i sensi. La centrifuga durò all'incirca un minuto e mezzo (che per Daniele fu un'eternità), nel frattempo, invece, sua sorella Anna parlava sulla metro del più e del meno con le amiche. Passarono altri 10 minuti e mentre Daniele si godeva la sua “salutare e meritata” dopo una settimana di duro lavoro seconda centrifuga stavolta con rotazione invertita (ma comunque circa 800 giri al minuto o giù di lì), Anna scese dalla metro e si avviò con le amiche al negozio, quando all'improvviso suono il suo cell e lei disse “adesso chi sara mai”, legge e vede il nome di Laura la ragazza di suo fratello e dice “ma questa che vuole da me” risponde:
Anna: “Ciao Laura”;
Laura: “Ciao Anna, scusa se ti disturbo, ma ... hai visto Daniele?”;
Anna: “no perchè?”
Laura: “no e che ieri mi aveva detto che mi avrebbe chiamato a lavoro ma non lo ha ancora fatto ho incontrato Marta (la madre di Daniele) su un servizio congiunto (carabinieri e vigili del fuoco) e lei mi ha detto che a quest'ora Daniele dovrebbe essere già sveglio e di chiamare a casa che tanto c'eri te a studiare. Siccome non mi rispondeva nessuno, il suo cellulare (quello di Daniele) era spento allora ho chiamato sul tuo forse avete il telefono staccato oppure guasto”.
Anna rimane li per li perplessa pensando “e adesso che gli racconto a questa che non sono a casa in questo momento, accidenti a Daniele, perché non risponde al telefo....” all'improvviso sbianca di colpo e si ricorda che aveva saltato un piccolo passaggio nella mattinata vale a dire “svegliare Daniele e toglierlo da dentro il suo pigiama!!!!!!!!!!!!”. Mantendo un minimo di sangue freddo (non poteva spiattellare alla ragazza di Daniele dove lo aveva infilato soprattutto per paura di ritorsioni visto anche la diversità di fisico tra le due) disse a Laura, “guarda sono fuori a fare la spesa ... ehm torno appena ho finito torno a casa e ricordo a quel testone di chiamarti forse se lo è dimenticato”.
Laura: “già è stata una settimana dura per lui, ti ringrazio della tua disponibilità digli di chiamarmi verso fine turno allora”. (Anna a sentire queste parole si senti rinquorata aveva guadagnato un bel po' di tempo per cercare di risolvere la questione).
Anna salutò Laura, si congedò dalle amiche inventando una storia delle sue e prese la metro per fare il viaggio di ritorno era si preoccupata ma non troppo d'altronde si ricordava di aver eliminato le due centrifughe, e poi Daniele aveva l'attrezzatura da sub a disposizione → la stronzetta infatti si era intascata la differenza tra le due lavatrici intromettendosi nella vendita della lavatrice (era svogliata ma tuttavia di fronte ad un computer era un Hacker da paura), tanto nessuno l'avrebbe potuta accusare di alcun che. Nel tragitto tra la metro e casa sua passarono altri cinque minuti. Daniele era ormai allo stremo (4° centrifuga in 40 minuti circa) e respirava sempre peggio sapeva benissimo che questa poteva essere l'ultima, se avrebbe perso i sensi sarebbe morto. Dimenticavo intanto per quel che può interessare i miei cari lettori l'odore nauseabondo delle calze di Anna aveva lasciato il posto al dolce profumo della lavanda, infatti, a partire dalla fine della prima centrifuga e con il primo risciaquo della lavatrice era entrato in circolo il detersivo e l'acqua scura aveva lasciato il posto a quella pulita e schiumosa. Nel mentre che parte la quarta centrifuga Anna giunge dinnanzi alla porta di casa si avvia verso la cantina con passo svelto, apre la porta, scende le scale e orrore ... davanti a se vede la lavatrice mentre è in piena centrifuga allora a quel punto si getta verso la presa di corrente della lavatrice e la stacca, e il pericoloso elettrodomestico si blocca velocemente, apre l'oblo con forza lasciando che i panni si spargano per il pavimento e lei si mette a Daniele...
continua...