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HOLLY10 ha inviato un messaggio dal titolo:
Realtà alternativa - 12° parte ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
20/Settembre/2008 19:16:35
Parte 12°
Anna, alla fine della sua fatica, decise di andare a fare un bel bagno rilassante lasciando il povero Daniele a riposarsi dentro la scarpa da ginnastica ancora calda ed intrisa di sudore. Il nostro eroe dall’altro non aveva la forza non solo di protestare ma neppure di alzarsi, infatti, il forte caldo e l’ingente quantitativo di sudore generato dal piede della sorella e che aveva ingerito per far fronte alla disidratazione lo avevano ridotto ad uno straccio, tanto che rimase a “riposarsi” nella punta della scarpa destra fregandosene dell’odore ancora forte emanato da quest’ultima.
Anna con il nasino tappato si avvicinò alla scarpa e disse “Daniele io vado a fare un bel bagno rilassante tu riposati che poi quando ho fatto ti vengo a prendere e ti porto a casina tua dove ti potrai risistemare un po’, mi raccomando acqua … anzi sudore in bocca con la mamma, altrimenti … bé … non te lo puoi neanche immaginare fino a che livello sono disposta a scendere…”. Detto ciò posò entrambe le scarpe vicino alla ciclette, spense la TV e andò a fare il bagno. Nel frattempo la madre ignara di quello che era successo continuava tutta tranquilla nel fare le pulizie passando l’aspirapolvere nelle varie stanze di casa. Ad un certo punto vedendo che la figlia era a fare il bagno decise di passare l’aspirapolvere anche in camera della sorella, e con l’elettrodomestico in mano aprii la porta della cameretta, ma subito dopo pochi secondi sentii che qualcosa non andava, infatti le scarpe da ginnastica della figlia emanavano un cattivo odore che ormai aveva avvolto la stanzetta completamente chiusa. La mamma di Daniele quindi, aprendo la finestra disse “siamo alle solite, … , è possibile che lasci sempre in giro la sua roba” e si avvicino alle scarpe della figlia ignara che dentro ci fosse il povero Daniele, quest’ultimo nel frattempo si stava lentamente riprendendo, tanto che stava cominciando ad alzarsi. Tuttavia appena si mise in piedi non fece in tempo ad avvicinarsi all’apertura delle scarpe che si sentii scaraventato nella punta, cercando di capire che era successo, vide che le scarpe erano state prese da una mano all’altezza del tallone in modo che le scarpe si trovavano in questo momento in posizione verticale. Daniele inizialmente pensò, “ma che vuole Anna adesso, non gli è bastata la lezione che mi ha dato prima…” ma si dovette ricredere subito, in quanto osservando le dita della mano si accorse che erano quelle della mamma, istintivamente provò a chiamarla, ma senza riuscirci infatti non aveva sufficiente voce, e poi come avrebbe potuto giustificarsi con la madre della sua situazione, per cui rassegnato aspettò che la madre posasse le stesse o a una finestra oppure nella scarpiera.
Tuttavia la madre non era della stessa opinione, infatti anziché attraversò tutta la casa sino alla porta che andava in cantina scese le scale e … proprio così mise le puzzolenti scarpe della figlia dentro la lavatrice (va detto a favore della madre che era tanto che non venivano lavate per cui non avevano un bell’aspetto), selezionò il programma panni sporchi (quello + pesante per intenderci), la temperatura 35°, mise il sapone e avviò l’elettrodomestico, il tutto in pochi secondi (era molto più esperta della figlia ovviamente) e se ne andò senza esitazione alcuna. Tornando indietro Daniele che aspettava nel peggiore dei casi di finire nella scarpiera di casa, invece, si sentii scaraventate in un luogo buio, senza inizialmente capire dove, rialzatosi provò ad avvicinarsi all’uscita della scarpa di cui era prigioniero, facilitato dal fatto che era rovesciata. Appena raggiunta l’uscita guardò in basso e si sentii male, infatti riconobbe subito il pavimento forellato della lavatrice (d’altronde era passato poco più di un mese dalla sua prima esperienza) e si lasciò scappare “ma porca p…..a non ci sta, due volte in un mese … ma cosa ho mai fatto per meritarmi questo!!”, quindi uscii dalla scarpa, ma ormai era troppo tardi la madre se ne era già andata per cui non gli restò che andare a prendere le bombole dell’ossigeno e l’attrezzatura da sub ed aspettare che sua sorella lo venisse a tirare fuori da lì. Daniele scelse di tornare dentro la scarpa che lo aveva “ospitato” fino a quel momento infatti aveva paura di finire durante una centrifuga tra la scarpa e il cestello e nonostante lui fosse praticamente indistruttibile vista la sua elasticità, lo stesso non poteva dirsi per l’attrezzatura da sub che se si fosse rotta lui sarebbe morto affogato, infine dentro la scarpa la pressione sarebbe stata minore.
Mentre la lavatrice si avviava, la madre si era cambiata per andare a fare la spesa, lasciando un biglietto alla figlia nel quale gli chiedeva di togliere le scarpe dalla stessa una volta che avesse finito il lavaggio ed uscii. Passarono tre cicli di centrifuga per il povero Daniele (stavolta il cestello della lavatrice era completamente riempito di acqua cosa che riduceva la pressione durante le centrifughe, per contro queste ultime a differenza della prima volta avevano una durata di quasi 3 minuti l’una) prima che Anna finisse di lavarsi, ed uscendo dal bagno per andare in camera sua si accorse dell’assenza delle scarpe allora nel tentativo di cercarle vide il biglietto della madre e scoppiò a ridere. Quindi si recò in cantina e avvicinò la sua candida faccina all’oblo della lavatrice che stava attraversando un momento di pausa, e sbirciando dentro vide il povero Daniele lì dove lo aveva lasciato appena dentro la sua scarpa destra. Daniele da dentro l'oblo vide la sorella e pensò subito di essere salvo e cominciò ad agitarsi per farsi vedere, tuttavia la sorella aveva uno sguardo diverso dall'ultima volta che lo aveva tirato fuori da lì dentro e questa sensazione fu presto avvalorata dal fatto che Anna con la manina agitandola fece cenno di salutarlo dicendo “Ciao Daniele ... come va li dentro ... pensavo di farti fare la doccia dopo di me ma vedo che nostra madre mi ha anticipato eh eh eh!”. Daniele nel vedere quello che faceva Anna cominciò (inutilmente) a gridare da dentro la maschera di farla finita di scherzare e di tirarlo fuori di lì che non era affatto piacevole. Ma sua sorella intuendo quello che stava dicendo suo fratello gli disse: “mi spiace Daniele, ma vedi ... la mamma mi ha lasciato un messaggio con il quale mi dice di tirar fuori le scarpe dalla lavatrice a lavaggio ultimato e... come tu mi hai sempre ripetuto ... ciò che dice la mamma lo si esegue senza discussioni”. “Perciò questa volta non ci posso fare nulla (e scoppiò a ridere)” Detto ciò Anna che era ancora con il solo accappatoio addosso si tolse l'indumento e si sedette sopra la lavatrice lasciando penzolare i suoi piedini davanti all'oblo in modo tale che Daniele li vedesse benissimo, muovendoli sensualmente un po' in qua un po in là e strusciandoli tra di loro. Daniele che oramai di quei piedi, soprattutto le dita conosceva ogni minimo centimetro, anzi millimetro non gradì molto la scena (il suo pene tuttavia non era della stessa idea), non riuscendo a capire come mai sua sorella si fosse seduta sulla lavatrice, un'idea però se la fece una ventina di secondi dopo, quando la lavatrice avviò la sua quarta centrifuga, scaraventando Daniele dentro la scarpa, la quale fini compressa contro il cestello che girava vorticosamente. Daniele non essendosi aggrappato a niente questa volta venne sballottolato all'interno della scarpa come una pallina da flipper per tutta la durata della centrifuga. Nel mentre la sorella, che era seduta sopra la lavatrice (sapendo quello che stava per succedere), appena subito l'avvio della centrifuga fu investita dalle vibrazioni provocate dall'elettrodomestico e cominciò a toccarsi nelle parti basse, infatti, la particolare situazione in cui si trovava aveva incominciato a provocare il lei una crescente eccitazione, tanto che disse “ohhh .... sssiiii!!, più veloce ... gira più veloce, ... mostrami tutta la tua forza e potenza (rivolta alla lavatrice) ... Daniele dovresti provare ... è fantastico, dovremmo farlo più spesso, ... ovviamente con te li dentro hahahahaha!!!”. Per cui mentre il suo fratellino veniva torturato, lei se ne stava li sopra compiaciuta della situazione tanto che pensò seriamente di utilizzare il suo fratello come ammorbidente d'ora in avanti per i suoi panni...
Nei tre minuti che seguirono la centrifuga Anna si stava eccitando sempre di più “rivolgendosi” per modo di dire a suo fratello, dicendogli “io mi sto divertendo un mondo e tu laggiù ... come va?”, alla fine in coincidenza con la fine della centrifuga Anna venne. Nel mentre che la lavatrice prima rallentasse e poi riprendesse il lavaggio a velocità normale, la ragazza prese una sedia che si trovava lì in cantina e posta davanti l'elettrodomestico vi si sedette tutta nuda, ma per non farsi vedere dal fratello (che tra l'altro aveva altro da fare) appoggiò entrambi i piedi sull'oblo facendoli aderire perfettamente. E rimase in quella posizione dondolandosi ogni tanto fino a che il lavaggio non fu ultimato. Al termine, spense l'elettrodomestico tolse le scarpe con il fratello ancora dentro, si accertò che non gli fosse successo niente (lo stesso Daniele gli fece cenno che stava bene e che era tutto a posto anche se gli girava un po' la testa) gli tolse l'attrezzatura da sub e vedendo che le bombole erano piene per ¾ le rimise apposto giustificandosi che c'era ossigeno a sufficienza almeno per un'alta esperienza scoppiando a ridere subito dopo. Daniele non disse nulla, aveva ormai troppa paura nei confronti della sorella, almeno per oggi. E asciugatosi si fece accompagnare dalla sorella in camera non prima avergli promesso che non avrebbe detto a nessuno della storia e che d'ora in poi non avrebbe più preso in giro la sorella e che l'avrebbe trattata col rispetto che merita.