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HOLLY10 ha inviato un messaggio dal titolo:
Realtà alternativa - 13° parte ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
01/Ottobre/2008 19:20:28
Arrivò il mese di agosto e come ogni mattina il nostro Daniele si recava al lavoro verso le 8.00 con la corriera messa a disposizione dalla banca per portare a lavoro i dipendenti maschi, alle 8.30 arrivò in ufficio dove già si trovava Sabrina la sua segretaria personale, i due infatti nonostante la diversa qualifica condividevano l'ufficio. D'altronde per buona parte del mese lo spazio occupato da Daniele era molto ridotto, egli aveva una doppia scrivania, una standard di dimensioni normali e sopra la stessa una molto più piccola speculare con riferimento alla dotazione di materiali a quella più grande. Sabrina aveva invece una scrivania un po' più piccola proprio di fronte a Daniele, in modo che potesse vedere facilmente il suo capo e rispondere con più facilità ai suoi bisogni (prettamente lavorativi ovviamente). Quella mattina, tuttavia, c'era qualcosa di diverso, infatti, la sua segretaria gli aveva chiesto il giorno prima se avesse potuto portare la sua sorellina di 7 anni con se a lavoro fino alle 10.00 circa, dopo di che l'avrebbe accompagnata dalla zia che distava dal posto di lavoro circa un Km e mezzo. Daniele ovviamente, non oppose rifiuto a tale richiesta, infatti Sabrina era sempre stata disponibile con lui in passato.
Daniele una volta entrato in stanza andò a sedersi sopra la sua scrivania grande dove si trovava quella più piccola (ogni mobile della stanza prevedeva un piccolo ascensore per favorire gli spostamenti degli impiegati maschi e si mise a lavorare, mentre la sorellina di Sabrina se ne stava zitta zitta sulla sedia della scrivania di sua sorella. Quest'ultima, invece si era messa a mettere a posto le pratiche di Daniele nell'archivio situato in una stanza accanto all'ufficio che aveva una porta comunicante con quest'ultimo. Il nostro eroe notò quasi subito che la sua segretaria era completamente scalza, le regole della banca prevedevano che anche di estate le donne dovevano portare scarpe chiuse per cui Sabrina aveva chiesto a Daniele un mese fa se poteva camminare in ufficio a piedi nudi, vista anche la presenza della “mochette” (spero si scriva così), il nostro eroe aveva acconsentito. Infatti, nonostante la sua segretaria passasse tutto il tempo a piedi nudi tutte le sere quando andava via le piante degli stessi erano pulitissime, la mochette veniva lavata tutte le sere dall'impresa di pulizie, anzi per Sabrina il vantaggio era doppio, in quanto da un lato evitava che il caldo le facesse sudare i piedi nelle scarpe, dall'altro il poco sudore che produceva lo poteva asciugare strofinando i piedi (con una certa sensualità aveva notato Daniele) sulla mochette stessa.
Le scarpe le lasciava in bella vista sotto la sua scrivania una a fianco all'altra.
Il lavoro procedeva abbastanza bene, quando verso le 9.30 la sorellina di Sabrina cominciò a manifestare i primi segni di annoiamento e vedendo le scarpe della sorella prese quella di sinistra e cominciò a girare per la stanza con la scarpa in mano, facendo finta che fosse una barchetta. La scarpa di Sabrina aveva un tacco di 5 cm (giusti per una ragazza di 1 metro e 70 cm), avevano un bordo di circa 4 cm, ed aveva, scusate il termine, un punta abbastanza accentuata, tanto che dalla fine delle dita alla punta della scarpa vi erano circa 4 cm. Daniele immagino che dalla natura delle scarpe le dita dei piedi di Sabrina rimanessero nascosti dentro la scarpa, lasciando scoperto il resto del dorso del piede.
La sorellina, mentre girava per la stanza ad un certo punto si avvicinò alla scrivania di Daniele e salita sulla sedia con la scarpa in mano gli disse “Ti va di giocare con, me?” e Daniele gli rispose gentilmente (sorridendo) “che vuoi che faccia sentiamo”. Allora la sorellina di Sabrina gli disse “vuoi fare il capitano papa lo fa spesso” e lui pensando chissà che cosa gli disse “vabbene che devo fare?”. Non fece in tempo a finire che fu preso dalla piccola mano della bambina, con una delicatezza tuttavia incredibile e fu messo dentro la scarpa di Sabrina, a quel punto la piccola cominciò a girare per la stanza con Daniele li dentro, che nonostante l'odore (tuttavia più che sopportabile viste le sue esperienze, personali) si divertiva a recitare la parte. Sabrina che dall'archivio vide la scena della sorella con la sua scarpa in mano gli grido, di farla finita e di lasciar lavorare Daniele (non si era accorta della presenza del suo capo dentro la scarpa). La sorellina sbuffando posò la scarpetta li dove l'aveva lasciata ed andò in bagno, lasciando tuttavia Daniele lì dentro (lui penso, cavoli si è dimenticata di me, vabbè appena arriva Sabrina gli butto un urlo e mi faccio tirar fuori di qui). Sabrina nel frattempo vide l'orologio e si accorse che erano quasi le 10.00, smise di lavorare e presa la sua borsa si avvicinò alla scrivania, e gettando uno sguardo verso la scrivania di Daniele (e vedendo che non c'era) fece per infilarsi le scarpe partendo da quella dove si trovava il nostro eroe. Daniele che nel frattempo aveva sentito arrivare Sabrina quando questa era arrivata difronte alla sua postazione la chiamo “Sabrina sono q...”, ma non fece in tempo a finire che fu sormontato dal piede della ragazza la quale si infilò la scarpa senza accorgersi della presenza di Daniele schiacciandolo letteralmente sotto la sua pianta (infatti vista l'elasticità del corpo del ragazzo, questi non dava una resistenza tale da essere avvertito dal piede di una donna). Sabrina, sentii una voce, mentre si infilava le scarpe, e si guardò intorno, ma non vedendo nessuno pensò che se la fosse immaginata e si avviò ignara di dove era Daniele verso il bagno per prendere la sorellina e portarla dalla zia. Ad ogni passo il corpo di Daniele che si trovava sotto la pianta del piede veniva completamente scacciato dal peso della ragazza, tanto che anche la testa subiva lo stesso trattamento. Sabrina presa sua sorella uscii dalla stanza lasciando un biglietto a Daniele che sarebbe tornata tra un ora circa.
