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[ replica ] dolceluna ha inviato un messaggio dal titolo: Prosieguo e commenti ed ha ricevuto 2 repliche.
messaggio inviato in data: 13/Marzo/2009 11:40:55


Osservazioni tecniche. Scusatemi, chi mi conosce di persona, o anche solo per telefono, sa che io sono una rompicazzo tremenda. Abbiate pazienza e, se credete, mandatemi a cagare.
La prima cosa che salta all'occhio è che possiamo scegliere, come si diceva, tra il racconto in prima persona ed il racconto in terza persona. Ma in "prima persona" non significa che ciascuno racconta il suo punto di vista, sennò chi legge non capisce più nulla. In "prima persona" significa che scegliamo un personaggio, che può essere uno qualsiasi dei 4 finora descritti e poi ognuno di noi, come narratore, dà voce SEMPRE a quel personaggio. Questo impedisce di vivere direttamente il proprio punto di vista, ma consente di creare una storia per lo meno leggibile. Altrimenti ci immedesimiamo in una ipotetica voce fuori campo e raccontiamo a turno in terza persona. Vi sembra un'osservazione stupida?
A questo proposito propongo (ma solo a livello di proposta, poi ditemi che ne pensate) di proseguire il racconto in prima persona immedesimandoci tutti nel personaggio proposto da Tinygod. Per me sarà un po' più difficile, perchè sono donna, ma mi sento di provare. Questo darebbe un piccolo vantaggio a Tinygod che sarebbe l'unico tra noi a vivere davvero la prima persona, ma se sta bene a tutti, per me è ok. Sceglierei lui per la calma descrittiva e il livello alto di immedesimazione. Sono cose che possono aiutarci tutti.
La seconda cosa che osservo è che nella smania di partire con il racconto Tinygod non ha letto bene i dettagli descritti da Robex. Questo porta ad una serie di incongruenze. La posizione della dea, piuttosto che passaggi mai narrati e dati per scontati, piuttosto che distrazioni varie tipo: Robex racconta che la dea si è tolta le mutande, mentre Tinygod sente i gemiti dell'altro ragazzo provenire dall'interno delle mutande. A questo proposito penso che sia sufficiente fare bene attenzione a ciò che scrivono gli altri.
Ultima cosa, facciamo attenzione ai tempi. La narrazione non può saltare dal perfetto al presente in modo indiscriminato, e qui mi rivolgo soprattutto a Robex, sennò la lettura diventa faticosa. Io proverò ad usare il passato. Sono più a mio agio con il presente, ma penso che il passato possa darci qualche chance narrativa in più. Anche su questo, dite la vostra, tanto siamo in fase di prova.
Occhio anche alle dimensioni relative. Se un uomo è alto circa 15 centimetri di fronte alla gigantessa, la proporzione di "uomo normale" e gigantessa di 12 metri è sensata. A questo punto fate attenzione perchè il piede della gigantessa (supponiamo un 37 reale) subirà lo stesso fattore dell'altezza, circa 7.5, e sarà lungo, dal tallone alla punta dell'alluce circa un metro e ottanta. Quindi non ci sta un uomo nello stivale se la gigantessa lo infila del tutto.
Ora io proseguirò usando il personaggio descritto da Tinygod, ma se non siete d'accordo o preferite, per questioni di pari opportunità, passare alla terza persona, direi che siamo in tempo. Scusate la mia arroganza se mi permetto di fare da "conduttrice" di questo gioco, ma penso che sia utile per riuscire al meglio. E correggetemi quando sparo cazzate. E fate attenzione quando mi correggete perchè io POSSO schiacciarvi come insetti.


Robex scrive:

"era una calda giornata di sole e pensai che sprecare il mio giorno di riposo dal lavoro a casa sarebbe stato un peccato, cosi' chiamai Alessia, la mia ragazza, e le suggerii di approfittarne per fare una scampagnata. ci appostammo sotto un albero e iniziammo a baciarci teneramente, come solo una giovane coppietta di appena 3 mesi di storia sa fare. improvvisamente udimmo dei tonfi sordi seguiti da lievi scosse della terra, sempre più forti, come un terremoto che andava e veniva, come dei passi giganteschi di qualcosa di enorme...finchè non apparì lei...un'enorme ombra ci sovrastò, così guardammo su, e vedemmo una ragazza bellissima, ma alta circa 12 metri! era gigantesca e ci osservava sorridendo...poi mi fissa dritto negli occhi...e a quel punto sentii come se la situazione mi piacesse, se in un certo senso mi eccitasse, e trovai tutto ciò stranissimo, perchè non vedevo cosa poteva esserci di eccitante in una situazione come quella...eppure era come se io e quella gigantessa ci fossimo "capiti"...con lo sguardo squadrai tutto il suo gigantesco corpo, guardandole le mutandine, ben in vista sotto la gonnellina, bagnarsi dal piacere. a quel punto Alessia, che aveva strillato di terrore fino a quel momento, si zittisce di colpo. improvvisamente la Dea si china e protende verso di noi le sue gigantesche mani. afferra me con la sinistra, Alessia con la destra...ci dimeniamo, cercando di liberarci, lei è sempre più divertita mentre Alessia urla dal dolore: lei le sta comprimendo le costole col pollice. cosa sarà ora di noi? siamo poco più che insetti per lei, completamente in suo potere, le nostre ormai misere vite sono completamente legate alla sua volontà, a un suo capriccio...osservo inerme la mia ragazza soffrire, quando la gigantesca si volta verso di me ed esclama sadicamente "se riesci a portarmi all'orgasmo entro 5 minuti la lascio vivere"...la sua voce rimbombava nelle mie piccole orecchie...istintivamente le risposi, x amore di Alessia, "Si!! Si!! Ti prego falla respirare!! Ti supplico!! Risparmialaaaa!!!"...a quel punto fortunatamente allentò la presa, dopodichè si sfilò le mutandine e dopo aver infilato la mia ragazza nell'autoreggente intrappolata tra l'elastico e la sua gigantesca coscia, poi, dopo essersi seduta a terra, mi sussurra dolcemente "Adesso salva la tua femmina, poi, se arrivi in fondo, deciderò di te."...ero confuso, spaventato, ma terribilmente eccitato...fu in quel momento che mi accorsi che qualcuno stava osservando la scena...era un ragazzo di circa 26 anni, alle mie spalle, pietrificato dietro di noi...lo guardai come per cercare aiuto in lui..." vai tinygod ;)

Tinygod scrive:

"La giornata stupenda prometteva bene, cosi' decisi di sfruttarla per una delle mie lunghe camminate in campagna, respirando un po' d'aria fresca e riorganizzando i pensieri.
Mi incamminai lungo la solita strada asfaltata fino a quella sterrata cosi' da godermi la pace infinita di quel nulla in ogni direzione, e continuai fino a una radura piccola ma nella quale l'ombra degli alti alberi era sempre stata piacevole. Quello che vi trovai pero' non era la solita pace.
Girai l'angolo dietro i cespugli piu' alti prima di vedere lo spazio sotto l'albero dove mi sdraiavo il piu' delle volte che venivo li quando una scena assurda, impossibile, maestosa si presentava davanti ai miei occhi increduli.
Una figura enorme, gigantesca, e terribilmente femminile si innalzava dinanzi a me. Era una ragazza.. se ne stava rannicchiata seduta sui talloni intenta a guardare qualcosa in mezzo alle proprie gambe con un sorriso in mezzo tra il malizioso e il sadico. Ed era stupenda. Era la cosa piu' bella che avessi mai visto. La silouette perfetta, il colore della pelle, la posa in cui se ne stava.. "Ma cosa stara' mai fissando?" pensai incuriosito mentre le mie gambe tremanti mi avvicinavano quasi a mia insaputa a quell'essere cosi' meraviglioso. Poi trasalii. Il pianto sommesso e mezzo soffocato di una ragazza veniva dalle gambe della gigantessa e un altro gemito, misto di eccitazione oltre che di paura, veniva da un uomo poco distante da li. Dovevo capire cosa stesse succedendo.
La gigantesca figura non mi aveva notato quindi mi mossi lentamente camminando sull'erba fresca evitando le foglie cadute che avrebbero potuto rivelare la mia posizione, e giunsi dietro di lei.. quasi sotto di lei.
Trovarmi cosi' vicino e sotto a quella Dea mi faceva rabbrividire di paura, ma l'eccitazione nel sapere che non fosse cosciente della mia esistenza mi rendeva a dir poco euforico.
Mossi un passo, poi un altro, camminani sotto di lei, con la mia testa a un metro dal suo inguine. La sensazione di impotenza raggiungeva livelli mai provati prima e mi scoprii amare quella situazione. Tanto che dovetti scrollarmela di dosso per tornare in me e dirigere l'attenzione sulla provenienza del pianto che avevo sentito.
Ed eccola li! Una giovane ragazza, imprigionata nell'autoreggente della Dea, avvinghiata all'interno della sua coscia, gli occhi fissi e spalancati su qualcosa.. due metri sopra di me. Non mi ha ancora visto. Ignoro cosa stia fissando ma confido nel fatto che posso liberarla se uso il temperino che ho in tasca per tagliare quella sottile rete di fili. Metto la mano in tasca sfiorando l'erezione che appena adesso sento come cambiamento fisico nel mio stato d'animo, e tiro fuori l'oggetto metallico sfoderandone velocemente la piccola ma tagliente lama. Faccio un passo verso la ragazza mentre comincio a sentire che la Dea sopra di me sta cominciando ad ansimare sensualmente. Tiro dritto verso la ragazza imprigionata immaginando che posso approfittare della distrazione della gigantessa per liberarla, allungo un braccio in direzione della fittissima rete e.. mi blocco. I miei occhi sono scesi lungo la gamba vellutata della Dea e si sono fermati sulla sua estremita' avvolta da uno spesso tessuto che capisco essere lo stivale piu' grande e piu' sexy che io abbia mai visto.
Riesco a malapena a muovermi mentre bramo il tocco di quello che lo stivale protegge, voglio toccarla. Devo toccare la Dea!!
Un intuizione che mi convinco essere intelligente mi rivela che se tocco quel piede gigantesco, coperto dal duro stivale, non rivelera' alla Dea che sono ai suoi piedi. Si.. posso toccarla!
Muovo un passo verso quell'estremita' cosi' sexy quasi fossi ipnotizzato da essa e mi inginocchio davanti a essa. I gemiti maschili che sentivo fino a un secondo prima vengono soffocati da un gemito divino molto piu' forte, un suono che mi inebria ogni senso. Il coltellino mi cade dalla mano a terra in un tonfo inudibile, la mano si muove da sola e tocca lo stivale immenso. La sensazione di inferiorita' e' cosi' forte e avvolgente che mi sento bene come non sono mai stato prima. Poi perdo il controllo. Mi lancio a faccia in giu' sullo stivale e lo bacio freneticamente ovunque riesco ad arrivare, lo tocco con ogni parte del corpo, non desidero altro dalla vita che essere una proprieta' di quell'essere cosi' femminile, cosi' gigantesco, cosi' divina.
La Dea, a questo punto pero', mi sente.
Il piede gigante scatta in avanti e mi ritrovo a volare velocemente atterrando rumorosamente su un cumulo di foglie secche.
"Ma guardate un po' cosa abbiamo qui.." tuona la voce piu' maliziosa del mondo. Mi giro in tempo per vedere la mano della Dea coprirmi interamente, la pelle morbida e caldissima mi avvolge e mi culla allo stesso tempo, poi vengo sollevato in alto.
"Un amante dei piedi femminili!" continua la Dea senza permettermi di vederla, stretto nel suo pugno, forse a testa in giu.. non so dirlo.
"Bene.. forse capiti a proposito piccoletto.. visto che quest'altro non riesce a darmi abbastanza e a te sembrano piacere i miei piedi.. ho deciso che lo aiuterai." dice la voce maliziosamente soave. L'istante dopo vengo compresso contro il suo seno e sento uno spesso strato di tessuto coprirmi e affogarmi in quella carne perfetta e profumata. Non posso muovermi, ma dura poco. Vengo rimosso con due dita e mi ritrovo sospeso davanti al suo bellissimo viso a 10 metri da terra. Noto che si e' messa in piedi in tutta la sua bellezza statuaria, l'esserino che si muove nelle sue mutandine frenetico accompagnato dal pianto adesso piu' isterico della ragazza, e noto che si e' tolta lo stivale sinistro. Il piede nudo, liberato dalla calza, premeva sulla terra piegandola in nuove forme. Tento di balbettare qualcosa ma con l'indice dell'altra mano la gigantesca ragazza mi tappa la bocca. "Adesso ti faro' un regalo piccoletto, e tu in cambio mi aiuterai a godere." La guardo perplesso con il petto che mi rimbomba nelle orecchie e non riesco a fare altro che adorarla, anche se mi terrorizza il suo potere su di me. Poi mi sorride vogliosa e mi sento precipitare, la sua mano scende velocemente fino a dentro il suo stivale e mi appoggia con la schiena sulla suola, posso solo vedere inerme la sua mano che mi rilascia e si allontana mentre un forte odore mi assale le narici. Un odore femminile che riesce a estasiarmi in un istante. Ma la vera estasi arriva nel momento in cui vedo il suo piede oscurarmi e scendere verso di me. Mi sento schiacciare solo alla vista di quell'estremita' perfetta. Mentre si avvicina mi viene naturale spostarmi indietro trascinandomi sui gomiti mentre scende inesorabile, ma non riesco a fare altro che raggiungere la punta dello stivale. Sono in trappola. L'enorme piede finalmente mi raggiunge. E mi tocca. Ed e' li che perdo totalmente il controllo.
Il contatto con la caldissima carne della Dea mi rende completamente suo schiavo, la mia mente viene offuscata da un solo pensiero: adorarla.
Mi sento premere contro la suola, ma leggermente, dolcemente. La Dea ha detto che devo farla godere, non vuole uccidermi. Affogo il viso nella sua pelle e non riesco a non inspirare quella fragranza stupenda. La mia bocca la bacia appassionatamente, la mia lingua si stupisce del fatto che quel piede risulti ancora piu' caldo, le mie mani esplorano tutto quello che possono toccare e il mio cuore viene investito da un turbine di emozioni quando scopro che le mie braccia riescono a insinuarsi tra le sue grosse dita, permettendomi in qualche modo di abbracciarla e averla ancora piu' vicina al mio piccolo corpo.
Riesco a sentire le sue grandi unghie liscie e le premo sulla mia faccia mentre bacio il relativo polpastrello come un lussurioso amante. Ne gioisco quando le dita si muovono attorno alle mie esili braccia stringendole forte e la bacio piu' intensamente sapendo di riuscire a darle piacere. Ascoltando l'esterno posso sentirla gemere e mi riempie di soddisfazione il fatto che il mio lavoro sta avendo effetto.
Il suo avampiede comincia lentamente a premermi di piu' e rilasciarmi, in un ritmo lento e incredibilmente piacevole che mi massaggia l'intero corpo mentre premo a mia volta la mia erezione contro di lei, gemendo a mia volta mentre mi nutro del suo piacere.
Dopo poco il piede comincia anche a ruotare leggermente su se stesso, sul lato, e mi schiaccia piano alternando il peso da una parte all'altra. La Dea sembra compiacersi del mio minuscolo abbraccio, quindi continuo a baciarla piu' forte, leccandola in mezzo alle dita enormi, usando le mia mani per accarezzarne la pelle sul lato superiore del piede, desiderandola sempre di piu'. Sento la sua eccitazione crescere esponenzialmente e mentalmente la ringrazio per avermi gia' dato cosi' tanto.."

Dolceluna scrive:

Il movimento del suo piede, infilato solo in parte nello stivale, a causa delle mie dimensioni, diventava sempre più ciclico, ritmico dolce e soffocante. La dea premeva su di me mentre il suo piacere aumentava. E con il piacere aumentava la temperatura della pelle e la sudorazione. La sentivo gemere e fremere, era vicina all'orgasmo. E più si avvicinava a quel momento erotico, meno controllava i movimenti. Io godevo. Tutto il mio corpo era pervaso di un fremito di piacere profondo schiacciato e masturbato da quel piede enorme. era come se il più erotico ed eccitante dei sogni si stesse realizzando per me in quell'istante. Ero vicinissimo all'orgasmo anch'io. Intanto non facevo più attenzione alle urla della ragazza, che nel frattempo erano cessate. Non potevo udire i lamenti di piacere misto a dolore dell'altro ragazzo mezzo infilato nella vagina perfetta della gigantessa, intento, a cercare il piacere della dea per salvare la sua fidanzata dallo schiacciamento. Potevo solo più sentire qualcosa di profondo e potente che la pelle della gigantessa mi comunicava. Stavo diventando suo. Stavo facendo l'amore con lei. I gemiti della gigantessa si trasformarono rapidamente in urla e poi, mentre l'orgasmo faceva vibrare tutto, mentre in un attimo il mio sperma le bagnava la pianta del piede, le sue urla si trasformarono in un unico gemito, acuto, vibrante, prolungato. Godeva. E capivo che godeva per me. All'improvviso tutto si era fermato. Il suo piede mi premeva contro la suola dello stivale, in un bagno di sperma e sudore. Non riuscivo a respirare e sentivo solo la pressione crudele di quell'estremità sensuale, così perfetta, aumentare e diminuire su di me al ritmo del suo respiro. Gli altri due erano stati letteralmente zittiti dalla furia dell'orgasmo della gigantessa, entrambi inondati dei suoi umori vaginali, pregnanti, pervasivi, caldissimi e abbondanti come l'acqua di un lago.
La gigantessa sfilò rapidamente il piede dallo stivale. Capiva che sarei morto se non avesse smesso di premere. Poi si lasciò cadere in ginocchio e si diede un attimo per riprendersi. L'uomo nella sua vagina fece uno sforzo per uscirne, e, riuscendoci grazie all'abbondanza di quella "lubrificazione" cadde esausto a terra tra le ginocchia di lei. La ragazza giaceva bagnata, inerte, priva di sensi, ancora prigioniera della calza autoreggente della dea. La gigantessa la prese con la mano sinistra, la estrasse da quella scomoda posizione e la posò a terra, accanto al fidanzato. Io ero ancora tramante dentro lo stivale mollemente appoggiato a terra. Ne uscii strisciando e la vidi, inginocchiata. Calzava ancora l'altro stivale. Ero alle sue spalle e non mi vide. Potevo fuggire facilmente in quel momento ma qualcosa mi tratteneva. Volevo guardarla, volevo leccarla ancora, volevo ubriacarmi del suo profumo. Io volevo un sacco di cose e sentivo che non mi sarebbero mai bastate. Mi batteva forte il cuore di fronte a quelle 20 tonnellate di femminilità. In quell'attimo di indecisione, lei si ricordò di me e, voltandosi lentamente, mi vide. Mi sorrise e mi disse: "Mi hai dato un piacere da sogno. Sei stato coraggioso e generoso. Di solito quando raggiungo l'orgasmo con un essere sotto il piede, in quel momento gli prendo la vita e lo schiaccio senza pietà per arrivare col mio piacere fino al cielo. Ma tu sei stato speciale. Non ti ho schiacciato per questo. E non ti schiaccierò nemmeno ora. Vai! Sei libero, io ho già i miei giocattoli.". Rimanemmo un attimo a guardarci negli occhi. Era bellissima. La sua dolcezza in quel momento mi schiacciava più della sua potenza infinita. Mi sentivo un nulla. Osai risponderle, pur sapendo che avrebbe potuto voler dire la morte. "Gigantessa, ti supplico, io non avevo mai provato un piacere simile. Portami con te. Sarò il tuo schiavo, sarò il tuo giocattolo, ti darò piacere quando me lo ordinerai e accetterò il tuo tacco crudele sul mio petto per l'ultima volta quando sarai stanca di me. Fammi tuo e prendimi quello che vuoi, ma non mandarmi via.". Lei rimase a fissarmi in silenzio per un attimo, poi sorrise, forse per un pensiero tutto suo. Capivo che mi avrebbe portato con se, ormai le appartenevo.
Si alzò ancora una volta in piedi, facendomi sentire veramente schiacciato alla vista di quel corpo perfetto. Trasse una borsa che aveva con se e mi raccolse. Mi pose nella borsa. Raccolse anche il ragazzo e la ragazza che giacevano spaventati ai suoi piedi, pose anche loro nella borsa con me e la vedemmo chiudere la cerniera, gettandoci nel buio. Lei, di fuori, ci disse: "Non posso farvi vedere dove andiamo... a tra poco". Sentimmo che si infilava la calza che aveva tolto prima e lo stivale. Poi si avviò con passo potente e sicuro. Camminò un po', poi ci sentimmo roteare e infine la sensazione fu di scendere rapidamente. Poi un rumore come quello di una porta che si apre, ancora passi, la porta chiudersi e la borsa, contenente noi tre abbattersi senza troppa grazia su una superficie dura. Ancora rumori, intuivamo di essere arrivati nella dimora segreta di quell'essere stupendo. Poi la cerniera si aprì e vedemmo di nuovo la luce. Il ragazzo che era con noi uscì per primo dalla borsa, trovandosi su un tavolo gigantesco, in una cucina, pulita ed ordinata, di uguali proporzioni. La dea in piedi di fronte a noi, ci guardava sorridendo, compiaciuta della sua superiorità.

Mi piacerebbe che continuasse Deejay. Sarebbe bello che chi vuole partecipare a questo gioco lo dicesse, in modo che chi sta già scrivendo possa nominarlo prosecutore della storia. Deejay, ci sei? Scrivi!!!


[ replica ] Robex ha inviato un messaggio dal titolo: ehm...^^ ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 13/Marzo/2009 14:41:01

beh..io concordo perfettamente...la terza persona è probabilmente la cosa migliore, per fa sì ke il lettore non rischi di confondersi...per quanto riguarda le incongruenze dei tempi..ehm XD non ci ho fatto caso scrivendo ma solo rileggendo =) sai..l'emozione XDXD la prossima volta starò più attento =)

[ replica ] tinygod ha inviato un messaggio dal titolo: nessun problema ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 13/Marzo/2009 15:43:15

avrei cosi' tanto da dire che non so nemmeno da dove cominciare.

prima di tutto, non ti preoccupare se pensi di essere una tremenda rompicazzo perche' non mi da fastidio se critichi qualcosa che ho gia' premesso essere solo una bozza, e comunque ho chiesto io suggerimenti e critiche, quindi al fine di maturare uno scrivere migliore accetto volentieri le critiche cosi' come i complimenti.
scusate se non ve l'ho scritto prima della storia (l'ho pubblicata un secondo prima di uscire di casa in fretta), ma avevo gia' previsto che mi sarei tradito usando i tempi. ho cominciato al passato e sono finito a descrivere le azioni usando il presente, probabilmente troppo preso dalla storia per fare piu' attenzione. inoltre una volta che ho capito che il presente dava maggiore coinvolgimento ho continuato imperterrito su quella strada.
per il fatto dei dettagli di Robex come "dopodichè si sfilò le mutandine" e "dopo essersi seduta a terra".. pardon!! errore mio.. o una svista oppure ho letto male. Robex mi ha passato la sua versione della storia su msn prima di postarla e leggendo in fretta (o l'ha aggiunto dopo) devo aver saltato/dimenticato quei dettagli. in piu' la loro assenza mi rendeva piu' facile pensare a come si sarebbe svolta l'intera situazione (boh.. magari potevo usare la stessa storia identica anche senza che il ragazzo sia nelle sue mutande ma premuto della sua mano, avrebbe potuto essere anche in piedi, e il mio personaggio avrebbe potuto benissimo fare l'amore con il suo piede anche semplicemente appoggiato a terra fuori dallo stivale troppo piccolo per contenerlo insieme al piede di lei).

per il fatto dello svolgimento della storia dall'inizio, non ero sicuro di come tu intendessi fare quindi ho cominciato comunque dal principio anche per prenderci la mano un po' (visto che di solito scrivevo in inglese :P).

scuse finite.

per la critica al tuo racconto.. beh :P io nelle critiche non sono troppo bravo credo ("disse l'omino evitando di dire niente che potesse farla infuriare" XD), pero' posso benissimo dire che mi e' piaciuto come hai ripreso la storia da dove ho lasciato.
anche se lo stile, la scelta delle parole, etc possono essere diversi pero' il tipo di coinvolgimento da parte tua (specialmente nei panni di quello che e' l'opposto del tuo normale ruolo) e' molto molto apprezzabile. :) tra non molto provero' anch'io a mettermi nei panni dell'altra quindi mi tornera' utile il tuo punto di vista da essere onnipotente dell'altro post (e forse ti rompero' le balle chiedendoti qualche altro suggerimento). invece di una gigantessa pero' io provero' a immedesimarmi in una ragazza normale che viene a conoscenza di un modo o in possesso di uno strumento per rimpicciolire le persone e le tiene come sua legittima proprieta'. ho intenzione di metterci un bel lato sadico e crudele.. non so quanto possa rendere l'idea e stimolare l'eccitazione, quindi chiedero' a te in particolare di darmi un'opinione a riguardo. il metodo piu' usato sara' lo schiacciamento credo, probabile espressione piu' perfetta di onnipotenza secondo la mia personale opinione.

"E di nuovo complimenti per la tua storia!" (..lecchinaggio assoluto!) XD scherzo.. :P
Quello che pero' mi e' particolarmente piaciuto della descrizione che hai dato, probabilmente in parte cercando di seguire la mia scrittura e in parte dal voler essere piu' intensa possibile (missione ben riuscita), e' che hai usato espressioni veramente belle per trasmettere lo stato d'animo del piccolo protagonista, come ad esempio "Stavo diventando suo. Stavo facendo l'amore con lei." ..e' un ciclo di energia che si mescola di continuo facendo l'amore o, come mi piace definirla, una FUSIONE. E' la sensazione forse piu' piacevole che riesco a immaginare, diventare parte di qualcosa e possederla a mia volta.

Ok.. la smetto visto che per molti forse staro' diventando palloso. :P Mi piace questo gioco comunque.. adesso e' il turno di Dee-Jay. :)

dolceluna ha scritto: Prosieguo e commenti ed ha ricevuto 2 repliche. [***]
inviato in data: 13/Marzo/2009 11:40:55
   Robex ha replicato con: ehm...^^
   tinygod ha replicato con: nessun problema



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