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[ replica ] Dee-Jay ha inviato un messaggio dal titolo: Il mio contributo...però,non scrivo bene come voi,ragazzi,mi spiace...°^_^° ed ha ricevuto 1 repliche.
messaggio inviato in data: 13/Marzo/2009 23:28:10

"era una calda giornata di sole e pensai che sprecare il mio giorno di riposo dal

lavoro a casa sarebbe stato un peccato, cosi' chiamai Alessia, la mia ragazza, e le

suggerii di approfittarne per fare una scampagnata. ci appostammo sotto un albero e

iniziammo a baciarci teneramente, come solo una giovane coppietta di appena 3 mesi

di storia sa fare. improvvisamente udimmo dei tonfi sordi seguiti da lievi scosse della

terra, sempre più forti, come un terremoto che andava e veniva, come dei passi

giganteschi di qualcosa di enorme...finchè non apparì lei...un'enorme ombra ci

sovrastò, così guardammo su, e vedemmo una ragazza bellissima, ma alta circa 12

metri! era gigantesca e ci osservava sorridendo...poi mi fissa dritto negli occhi...e a

quel punto sentii come se la situazione mi piacesse, se in un certo senso mi eccitasse, e

trovai tutto ciò stranissimo, perchè non vedevo cosa poteva esserci di eccitante in una

situazione come quella...eppure era come se io e quella gigantessa ci fossimo

"capiti"...con lo sguardo squadrai tutto il suo gigantesco corpo, guardandole le

mutandine, ben in vista sotto la gonnellina, bagnarsi dal piacere. a quel punto

Alessia, che aveva strillato di terrore fino a quel momento, si zittisce di colpo.

improvvisamente la Dea si china e protende verso di noi le sue gigantesche mani.

afferra me con la sinistra, Alessia con la destra...ci dimeniamo, cercando di liberarci,

lei è sempre più divertita mentre Alessia urla dal dolore: lei le sta comprimendo le

costole col pollice. cosa sarà ora di noi? siamo poco più che insetti per lei,

completamente in suo potere, le nostre ormai misere vite sono completamente legate

alla sua volontà, a un suo capriccio...osservo inerme la mia ragazza soffrire, quando

la gigantesca si volta verso di me ed esclama sadicamente "se riesci a portarmi

all'orgasmo entro 5 minuti la lascio vivere"...la sua voce rimbombava nelle mie

piccole orecchie...istintivamente le risposi, x amore di Alessia, "Si!! Si!! Ti prego falla

respirare!! Ti supplico!! Risparmialaaaa!!!"...a quel punto fortunatamente allentò la

presa, dopodichè si sfilò le mutandine e dopo aver infilato la mia ragazza

nell'autoreggente intrappolata tra l'elastico e la sua gigantesca coscia, poi, dopo

essersi seduta a terra, mi sussurra dolcemente "Adesso salva la tua femmina, poi, se

arrivi in fondo, deciderò di te."...ero confuso, spaventato, ma terribilmente

eccitato...fu in quel momento che mi accorsi che qualcuno stava osservando la

scena...era un ragazzo di circa 26 anni, alle mie spalle, pietrificato dietro di noi...lo

guardai come per cercare aiuto in lui..." vai tinygod ;)

Tinygod scrive:

"La giornata stupenda prometteva bene, cosi' decisi di sfruttarla per una delle mie

lunghe camminate in campagna, respirando un po' d'aria fresca e riorganizzando i

pensieri.
Mi incamminai lungo la solita strada asfaltata fino a quella sterrata cosi' da godermi

la pace infinita di quel nulla in ogni direzione, e continuai fino a una radura piccola

ma nella quale l'ombra degli alti alberi era sempre stata piacevole. Quello che vi

trovai pero' non era la solita pace.
Girai l'angolo dietro i cespugli piu' alti prima di vedere lo spazio sotto l'albero dove

mi sdraiavo il piu' delle volte che venivo li quando una scena assurda, impossibile,

maestosa si presentava davanti ai miei occhi increduli.
Una figura enorme, gigantesca, e terribilmente femminile si innalzava dinanzi a me.

Era una ragazza.. se ne stava rannicchiata seduta sui talloni intenta a guardare

qualcosa in mezzo alle proprie gambe con un sorriso in mezzo tra il malizioso e il

sadico. Ed era stupenda. Era la cosa piu' bella che avessi mai visto. La silouette

perfetta, il colore della pelle, la posa in cui se ne stava.. "Ma cosa stara' mai

fissando?" pensai incuriosito mentre le mie gambe tremanti mi avvicinavano quasi a

mia insaputa a quell'essere cosi' meraviglioso. Poi trasalii. Il pianto sommesso e

mezzo soffocato di una ragazza veniva dalle gambe della gigantessa e un altro gemito,

misto di eccitazione oltre che di paura, veniva da un uomo poco distante da li. Dovevo

capire cosa stesse succedendo.
La gigantesca figura non mi aveva notato quindi mi mossi lentamente camminando

sull'erba fresca evitando le foglie cadute che avrebbero potuto rivelare la mia

posizione, e giunsi dietro di lei.. quasi sotto di lei.
Trovarmi cosi' vicino e sotto a quella Dea mi faceva rabbrividire di paura, ma

l'eccitazione nel sapere che non fosse cosciente della mia esistenza mi rendeva a dir

poco euforico.
Mossi un passo, poi un altro, camminani sotto di lei, con la mia testa a un metro dal

suo inguine. La sensazione di impotenza raggiungeva livelli mai provati prima e mi

scoprii amare quella situazione. Tanto che dovetti scrollarmela di dosso per tornare in

me e dirigere l'attenzione sulla provenienza del pianto che avevo sentito.
Ed eccola li! Una giovane ragazza, imprigionata nell'autoreggente della Dea,

avvinghiata all'interno della sua coscia, gli occhi fissi e spalancati su qualcosa.. due

metri sopra di me. Non mi ha ancora visto. Ignoro cosa stia fissando ma confido nel

fatto che posso liberarla se uso il temperino che ho in tasca per tagliare quella sottile

rete di fili. Metto la mano in tasca sfiorando l'erezione che appena adesso sento come

cambiamento fisico nel mio stato d'animo, e tiro fuori l'oggetto metallico

sfoderandone velocemente la piccola ma tagliente lama. Faccio un passo verso la

ragazza mentre comincio a sentire che la Dea sopra di me sta cominciando ad

ansimare sensualmente. Tiro dritto verso la ragazza imprigionata immaginando che

posso approfittare della distrazione della gigantessa per liberarla, allungo un braccio

in direzione della fittissima rete e.. mi blocco. I miei occhi sono scesi lungo la gamba

vellutata della Dea e si sono fermati sulla sua estremita' avvolta da uno spesso tessuto

che capisco essere lo stivale piu' grande e piu' sexy che io abbia mai visto.
Riesco a malapena a muovermi mentre bramo il tocco di quello che lo stivale

protegge, voglio toccarla. Devo toccare la Dea!!
Un intuizione che mi convinco essere intelligente mi rivela che se tocco quel piede

gigantesco, coperto dal duro stivale, non rivelera' alla Dea che sono ai suoi piedi. Si..

posso toccarla!
Muovo un passo verso quell'estremita' cosi' sexy quasi fossi ipnotizzato da essa e mi

inginocchio davanti a essa. I gemiti maschili che sentivo fino a un secondo prima

vengono soffocati da un gemito divino molto piu' forte, un suono che mi inebria ogni

senso. Il coltellino mi cade dalla mano a terra in un tonfo inudibile, la mano si muove

da sola e tocca lo stivale immenso. La sensazione di inferiorita' e' cosi' forte e

avvolgente che mi sento bene come non sono mai stato prima. Poi perdo il controllo.

Mi lancio a faccia in giu' sullo stivale e lo bacio freneticamente ovunque riesco ad

arrivare, lo tocco con ogni parte del corpo, non desidero altro dalla vita che essere

una proprieta' di quell'essere cosi' femminile, cosi' gigantesco, cosi' divina.
La Dea, a questo punto pero', mi sente.
Il piede gigante scatta in avanti e mi ritrovo a volare velocemente atterrando

rumorosamente su un cumulo di foglie secche.
"Ma guardate un po' cosa abbiamo qui.." tuona la voce piu' maliziosa del mondo. Mi

giro in tempo per vedere la mano della Dea coprirmi interamente, la pelle morbida e

caldissima mi avvolge e mi culla allo stesso tempo, poi vengo sollevato in alto.
"Un amante dei piedi femminili!" continua la Dea senza permettermi di vederla,

stretto nel suo pugno, forse a testa in giu.. non so dirlo.
"Bene.. forse capiti a proposito piccoletto.. visto che quest'altro non riesce a darmi

abbastanza e a te sembrano piacere i miei piedi.. ho deciso che lo aiuterai." dice la

voce maliziosamente soave. L'istante dopo vengo compresso contro il suo seno e sento

uno spesso strato di tessuto coprirmi e affogarmi in quella carne perfetta e profumata.

Non posso muovermi, ma dura poco. Vengo rimosso con due dita e mi ritrovo sospeso

davanti al suo bellissimo viso a 10 metri da terra. Noto che si e' messa in piedi in tutta

la sua bellezza statuaria, l'esserino che si muove nelle sue mutandine frenetico

accompagnato dal pianto adesso piu' isterico della ragazza, e noto che si e' tolta lo

stivale sinistro. Il piede nudo, liberato dalla calza, premeva sulla terra piegandola in

nuove forme. Tento di balbettare qualcosa ma con l'indice dell'altra mano la

gigantesca ragazza mi tappa la bocca. "Adesso ti faro' un regalo piccoletto, e tu in

cambio mi aiuterai a godere." La guardo perplesso con il petto che mi rimbomba nelle

orecchie e non riesco a fare altro che adorarla, anche se mi terrorizza il suo potere su

di me. Poi mi sorride vogliosa e mi sento precipitare, la sua mano scende velocemente

fino a dentro il suo stivale e mi appoggia con la schiena sulla suola, posso solo vedere

inerme la sua mano che mi rilascia e si allontana mentre un forte odore mi assale le

narici. Un odore femminile che riesce a estasiarmi in un istante. Ma la vera estasi

arriva nel momento in cui vedo il suo piede oscurarmi e scendere verso di me. Mi

sento schiacciare solo alla vista di quell'estremita' perfetta. Mentre si avvicina mi

viene naturale spostarmi indietro trascinandomi sui gomiti mentre scende inesorabile,

ma non riesco a fare altro che raggiungere la punta dello stivale. Sono in trappola.

L'enorme piede finalmente mi raggiunge. E mi tocca. Ed e' li che perdo totalmente il

controllo.
Il contatto con la caldissima carne della Dea mi rende completamente suo schiavo, la

mia mente viene offuscata da un solo pensiero: adorarla.
Mi sento premere contro la suola, ma leggermente, dolcemente. La Dea ha detto che

devo farla godere, non vuole uccidermi. Affogo il viso nella sua pelle e non riesco a

non inspirare quella fragranza stupenda. La mia bocca la bacia appassionatamente,

la mia lingua si stupisce del fatto che quel piede risulti ancora piu' caldo, le mie mani

esplorano tutto quello che possono toccare e il mio cuore viene investito da un turbine

di emozioni quando scopro che le mie braccia riescono a insinuarsi tra le sue grosse

dita, permettendomi in qualche modo di abbracciarla e averla ancora piu' vicina al

mio piccolo corpo.
Riesco a sentire le sue grandi unghie liscie e le premo sulla mia faccia mentre bacio il

relativo polpastrello come un lussurioso amante. Ne gioisco quando le dita si

muovono attorno alle mie esili braccia stringendole forte e la bacio piu' intensamente

sapendo di riuscire a darle piacere. Ascoltando l'esterno posso sentirla gemere e mi

riempie di soddisfazione il fatto che il mio lavoro sta avendo effetto.
Il suo avampiede comincia lentamente a premermi di piu' e rilasciarmi, in un ritmo

lento e incredibilmente piacevole che mi massaggia l'intero corpo mentre premo a mia

volta la mia erezione contro di lei, gemendo a mia volta mentre mi nutro del suo

piacere.
Dopo poco il piede comincia anche a ruotare leggermente su se stesso, sul lato, e mi

schiaccia piano alternando il peso da una parte all'altra. La Dea sembra compiacersi

del mio minuscolo abbraccio, quindi continuo a baciarla piu' forte, leccandola in

mezzo alle dita enormi, usando le mia mani per accarezzarne la pelle sul lato

superiore del piede, desiderandola sempre di piu'. Sento la sua eccitazione crescere

esponenzialmente e mentalmente la ringrazio per avermi gia' dato cosi' tanto.."

Dolceluna scrive:

Il movimento del suo piede, infilato solo in parte nello stivale, a causa delle mie

dimensioni, diventava sempre più ciclico, ritmico dolce e soffocante. La dea premeva

su di me mentre il suo piacere aumentava. E con il piacere aumentava la temperatura

della pelle e la sudorazione. La sentivo gemere e fremere, era vicina all'orgasmo. E

più si avvicinava a quel momento erotico, meno controllava i movimenti. Io godevo.

Tutto il mio corpo era pervaso di un fremito di piacere profondo schiacciato e

masturbato da quel piede enorme. era come se il più erotico ed eccitante dei sogni si

stesse realizzando per me in quell'istante. Ero vicinissimo all'orgasmo anch'io.

Intanto non facevo più attenzione alle urla della ragazza, che nel frattempo erano

cessate. Non potevo udire i lamenti di piacere misto a dolore dell'altro ragazzo mezzo

infilato nella vagina perfetta della gigantessa, intento, a cercare il piacere della dea

per salvare la sua fidanzata dallo schiacciamento. Potevo solo più sentire qualcosa di

profondo e potente che la pelle della gigantessa mi comunicava. Stavo diventando suo.

Stavo facendo l'amore con lei. I gemiti della gigantessa si trasformarono rapidamente

in urla e poi, mentre l'orgasmo faceva vibrare tutto, mentre in un attimo il mio sperma

le bagnava la pianta del piede, le sue urla si trasformarono in un unico gemito, acuto,

vibrante, prolungato. Godeva. E capivo che godeva per me. All'improvviso tutto si era

fermato. Il suo piede mi premeva contro la suola dello stivale, in un bagno di sperma e

sudore. Non riuscivo a respirare e sentivo solo la pressione crudele di quell'estremità

sensuale, così perfetta, aumentare e diminuire su di me al ritmo del suo respiro. Gli

altri due erano stati letteralmente zittiti dalla furia dell'orgasmo della gigantessa,

entrambi inondati dei suoi umori vaginali, pregnanti, pervasivi, caldissimi e

abbondanti come l'acqua di un lago.
La gigantessa sfilò rapidamente il piede dallo stivale. Capiva che sarei morto se non

avesse smesso di premere. Poi si lasciò cadere in ginocchio e si diede un attimo per

riprendersi. L'uomo nella sua vagina fece uno sforzo per uscirne, e, riuscendoci

grazie all'abbondanza di quella "lubrificazione" cadde esausto a terra tra le

ginocchia di lei. La ragazza giaceva bagnata, inerte, priva di sensi, ancora prigioniera

della calza autoreggente della dea. La gigantessa la prese con la mano sinistra, la

estrasse da quella scomoda posizione e la posò a terra, accanto al fidanzato. Io ero

ancora tramante dentro lo stivale mollemente appoggiato a terra. Ne uscii strisciando

e la vidi, inginocchiata. Calzava ancora l'altro stivale. Ero alle sue spalle e non mi

vide. Potevo fuggire facilmente in quel momento ma qualcosa mi tratteneva. Volevo

guardarla, volevo leccarla ancora, volevo ubriacarmi del suo profumo. Io volevo un

sacco di cose e sentivo che non mi sarebbero mai bastate. Mi batteva forte il cuore di

fronte a quelle 20 tonnellate di femminilità. In quell'attimo di indecisione, lei si

ricordò di me e, voltandosi lentamente, mi vide. Mi sorrise e mi disse: "Mi hai dato un

piacere da sogno. Sei stato coraggioso e generoso. Di solito quando raggiungo

l'orgasmo con un essere sotto il piede, in quel momento gli prendo la vita e lo

schiaccio senza pietà per arrivare col mio piacere fino al cielo. Ma tu sei stato

speciale. Non ti ho schiacciato per questo. E non ti schiaccierò nemmeno ora. Vai! Sei

libero, io ho già i miei giocattoli.". Rimanemmo un attimo a guardarci negli occhi.

Era bellissima. La sua dolcezza in quel momento mi schiacciava più della sua potenza

infinita. Mi sentivo un nulla. Osai risponderle, pur sapendo che avrebbe potuto voler

dire la morte. "Gigantessa, ti supplico, io non avevo mai provato un piacere simile.

Portami con te. Sarò il tuo schiavo, sarò il tuo giocattolo, ti darò piacere quando me

lo ordinerai e accetterò il tuo tacco crudele sul mio petto per l'ultima volta quando

sarai stanca di me. Fammi tuo e prendimi quello che vuoi, ma non mandarmi via.".

Lei rimase a fissarmi in silenzio per un attimo, poi sorrise, forse per un pensiero tutto

suo. Capivo che mi avrebbe portato con se, ormai le appartenevo.
Si alzò ancora una volta in piedi, facendomi sentire veramente schiacciato alla vista di

quel corpo perfetto. Trasse una borsa che aveva con se e mi raccolse. Mi pose nella

borsa. Raccolse anche il ragazzo e la ragazza che giacevano spaventati ai suoi piedi,

pose anche loro nella borsa con me e la vedemmo chiudere la cerniera, gettandoci nel

buio. Lei, di fuori, ci disse: "Non posso farvi vedere dove andiamo... a tra poco".

Sentimmo che si infilava la calza che aveva tolto prima e lo stivale. Poi si avviò con

passo potente e sicuro. Camminò un po', poi ci sentimmo roteare e infine la

sensazione fu di scendere rapidamente. Poi un rumore come quello di una porta che si

apre, ancora passi, la porta chiudersi e la borsa, contenente noi tre abbattersi senza

troppa grazia su una superficie dura. Ancora rumori, intuivamo di essere arrivati

nella dimora segreta di quell'essere stupendo. Poi la cerniera si aprì e vedemmo di

nuovo la luce. Il ragazzo che era con noi uscì per primo dalla borsa, trovandosi su un

tavolo gigantesco, in una cucina, pulita ed ordinata, di uguali proporzioni. La dea in

piedi di fronte a noi, ci guardava sorridendo, compiaciuta della sua superiorità.





Dee-Jay prosegue...



Il ragazzo che per ultimo fece godere la gigantesca dea,strbuzzò gli occhi,non poteva davvero credere a quel che stava vedendo,era davvero come essere nella fiaba di Jack e la pianta dei fagioli,solo che la stava vivendo sul serio,anzi,non era il solo...Alessia che per tutto il viaggio rimase svenuta,era al collasso dei propri nervi,cominciò a correre da una parte all'altra del tavolo,ma era impensabile un salto per poter scappare,come minimo sarebbe morta sfracellata al suolo,nonostante la moquette...ed anche se ci fosse riuscita,dove diavolo sarebbe potuta andare? La gigantesca donna l'avrebbe raggiunta e ghermita al volo...fu proprio quello che fece,incurante dei due ragazzi che ancora si guardavano attorno,avvicinando la mano destra al suo corpicino,ma solo per poterla vedere correre spaventata:

"dove pensi di scappare,bambolina? devi sapere che tutto quel che entra in questa casa,mi appartiene di diritto,e tu non fai differenza,lo sai?"

La mano della gigantessa la raggiunse,coprendola quasi del tutto,ed a quel punto,Alessia si mise ad urlare e a dimenarsi come una pazza,il suo ragazzo,pur eccitato da quella gigantesca visione,non poteva comunque lasciarle uccidere la propria ragazza,corse quindi verso la possente mano,e urlando:

"d'accordo,se non sei rimasta soddisfatta,non avevi che da dirlo,ma ora lasciala,non vedi che non ce la fà più? non le piace essere toccata dalle donne,odia profondamente le lesbiche,e tu così facendo,la stai uccidendo in più di un modo,per favore,lasciala,e fà di me quello che vuoi,ok? c'è anche quell'altro ragazzo lì che ti ha soddifatta maggiormente,sembra che voglia tutto questo più di noi,allora fattelo e basta...!"

Mi risvegliai qualche ora dopo sul divano,ci misi un pò a capire cosa diamine era successo,sò che la mascella mi duoleva come se un tir con rimorchio mi avesse investito,e manco tanto ero lontano da questa folle idea,l'altro ragazzo,era accanto a me,ed aiutandomi a rialzarmi,mi disse che doveva darmi 2 notizie:

"anzitutto,i miei complimenti,per essere rimasto vivo,intendo,amico,ti sei preso una mazzata in pieno corpo,un ceffone come mai l'ho visto in vita mia,e a dirla tutta,ho pensato che fossi andato per sempre,la ragazzona,prima di andarsene nella stanza dell'amore,così l'ha chiamata,ha detto di dirti nel caso ti fossi risvegliato,che in questa casa,chi alza la voce,dura poco...ci ha poi deposti quì sul divano,e mi ha detto di dirti anche,sempre che tu fossi rimasto vivo,di darti una ridimensionata,perchè dopo tocca di nuovo a te..."

Mi sembrava di essermi risvegliato dalla più colossale sbronza che ebbi quel capodanno del 2004 quando conobbi Alessia,ero pieno di Jack Daniel's e mi reggevo a malapena in piedi,eppure le piaqui e ci mettemmo assieme proprio per la mia goffaggine a reggere l'alcool,solo che ora ero sobrio,ed avrei preferito non esserlo...

"ok,porca miseria ladra,che male...e la buona notizia?"

"era questa quella buona,l'altra è che al suolo,abbiamo un piattone di cibo ed acqua,è la nostra cena,e dato che lei ha gia mangiato,non vuole essere disturbata sino a domattina,ha detto che possiamo girare liberamente per casa,e di non pensare neppure per assurdo di svignarcela,anche perchè non sopravviveremmo un secondo anche ammesso e non concesso che si riesca a varcare la soglia..."

"un momento...Alessia? dov'è la mia ragazza? Oddio,non dirmi che...Alessiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!"

"ma stai calmo,che hai capito? guarda che non è mica divenuta lei il suo pasto...anche perchè,è vero,ho dimenticato di dirti che ha deciso di prenderla con sè per stanotte e di portarsela a letto,è rimasta molto delusa dal fatto che non abbia ancora fatto nulla,parole sue..."

Ero spaventatissimo,decisi di raggiungere la mia amata,con o senza l'aiuto di quel tizio,e di scappare in qualche maniera da quella casa...il pavimento,per fortuna non era poi tanto difficile da raggiungere,e la spessa moquette avrebbe,almeno così speravo,attutito il volo...feci il grande salto,e la fortuna mi assistette,nonostante i miei lividi,me la cavai con un lieve souvenir in più sul mio povero sedere,poichè fu su di esso che atterrai...l'altro ragazzo,era ben più agile,con un perfetto salto come dal trampolino,atterrò sulla moquette come un gatto atterra in piedi,non riuscii a trattenere un vaff,ma solo nei miei pensieri...

"vado a vedere cosa succede alla mia donna,senti,se uniamo le forze possia.."

Ma che diavolo,io gli parlavo e lui era seduto carponi a mangiare quel che la gigantessa ci aveva lasciato,non potei davvero credere a quel che stavo vedendo,mi avvicinai a lui,e gli urlai:

"ma sei impazzito o cosa? noi dobbiamo andarcene da questa casa,non siamo ospiti,è una situazione assurda,e tu resti quì a mangiare?"

"amico,guarda che anche se non sembra,ho paura quanto te,non ho idea di cosa quella tipa sia capace,ma ci conviene starcene calmi e vedere quel che accade,se non facciamo mosse sbagliate,ci risparmierà..."

Non gli credevo minimamente,proprio lui che le aveva proposto di portarselo con sè,a costo di morire sotto il suo piede,gli dissi di fare un pò quel cavolo che gli andava,e lasciandolo pasteggiare,mi diressi verso quella che poteva sembrare "la stanza dell'amore",poichè era proprio da lì che si sentivano le urla di Alessia...la porta era rimasta socchiusa,e per un momento mi assalì il terribile presagio,che la gigantessa sapesse del fatto che ero rimasto in vita e che non mi sarei perso in lacrime o a pasteggiare come una cavia da laboratorio al suolo come quell'altro tizio? La stanza,era uno spettacolo disarmante,la luche che filtrava dall'apertura della porta era rossa e tenue...mi avvicinai piano,e quel che vidi mi fece venire i brividi,tutti i vestiti di Alessia erano al suolo,accanto a quelli della gigantessa,erano entrambe nude,la sentivo piangere ed urlare di lasciarla libera...non riusciia vederle,erano sul lettone,poi,vidi le gigantesche gambe che facevano sù e giù...Alessia era incastrata per i fianchi in una terribile presa trà l'alluce e l'indice del piede destro,e la gigantessa si stava divertendo un mondo a farle prendere un'infarto nel sollevarla e prenderla dove capitava con l'altro piede...ero paralizzato,decisi di rimanere fermo sino al suo sfinimento,poi,avrei tentato qualcosa...

Dolceluna,tocca a te...^_^

[ replica ] tinygod ha inviato un messaggio dal titolo: mmm.. ^^ ed ha ricevuto 1 repliche.
messaggio inviato in data: 14/Marzo/2009 12:37:45

a parte che Dolceluna dira' sicuramente che hai continuato con un altro personaggio e per questo ti schiaccera' ahahah :P ..mi piace. e' piu' scorrevole e meno descrittiva, gli eventi continuano piu' fluidamente invece di soffermarsi e c'e' quella sensazione opprimente di "dove siamo, cosa ci capitera', cosa facciamo adesso?" che lascia intendere che non si prospetta un'esperierienza facile per nessun piccoletto fuori misura.

ps. comincio anche a percepire qualcosa di piu' quando leggo le azioni e il godimento della gigantessa, come se fosse quasi piu' facile sentire il potere sugli altri che quello impresso su di me. ;) la cosa si sta rivelando molto interessante..

Dee-Jay ha scritto: Il mio contributo...però,non scrivo bene come voi,ragazzi,mi spiace...°^_^° ed ha ricevuto 1 repliche. [***]
inviato in data: 13/Marzo/2009 23:28:10
   tinygod ha replicato con: mmm.. ^^
     Dee-Jay ha replicato con: ahi ahi...ci sono ricascato...
       tinygod ha replicato con: :P
         dolceluna ha replicato con: In effetti...
           tinygod ha replicato con: Mmm..
             Robex ha replicato con: ahahahah le foto XD
               tinygod ha replicato con: ma chiamami Syd XD
             abc ha replicato con: era riferito a me??
               tinygod ha replicato con: :P



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