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[ replica ] Goldberg ha inviato un messaggio dal titolo: Nuova storia ed ha ricevuto 4 repliche.
messaggio inviato in data: 08/Novembre/2009 16:21:28

Salve a tutti, allego una nuova storia a cui sto lavorando, sperano in un pò di animazione nel forum.

[ replica ] Alessio ha inviato un messaggio dal titolo: hai il mio oscar personale ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 08/Novembre/2009 20:24:49

onore al merito, dialettica fantastica, fantasia, che altro..??

[ replica ] gordiu (Banned) ha inviato un messaggio dal titolo: la dv continuare assolutamente!!! ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 09/Novembre/2009 16:00:40

troppo bella complimentoni =)

[ replica ] Goldberg ha inviato un messaggio dal titolo: Un alro capitolo.. Buona lettura! ed ha ricevuto 2 repliche.
messaggio inviato in data: 11/Novembre/2009 10:32:31

Le luci del sole a mezzogiorno lo svegliarono dal suo sonno turbato e senza sogni, prima ancora di aprire gli occhi capì che non si era svegliato da un incubo, era tutto terribilmente vero.
La voliera troneggiava in bella mostra ai piedi del letto, e le sue estremità erano ancora fisse alle catene, anche se meno di prima, e ad una prima occhiata, Marco capì che si era ristretto ancor di più.
Dopo aver strattonato inutilmente le catene che lo imprigionavano, si lasciò andare in un pianto libero, carico d’impotenza e del suo orgoglio ferito. I suoi muscoli, il suo bell’aspetto, i suoi soldi, e il suo piccolo regno economico non contavano assolutamente nulla. Lui stesso era divenuto un feticcio alla mercé della moglie, e la cosa che più lo faceva stare male, è che si rendeva conto che la colpa fosse interamente sua.
Ripensava a tutti i momenti splendidi trascorsi con Amalia, la prima volta che la vide, quando ancora ragazzino s’innamorò perdutamente di quella ragazza che sembrava uscita da una fiaba, tanto era bella. Non gli era importato tutto ciò che si diceva sul suo conto, era perso in quegli occhi celesti, in quel sorriso dolce, in quella voce melodiosa, e in quel corpo che sembrava di porcellana tanto era perfetto.
Ricordava la morsa allo stomaco che provava ogni qualvolta doveva incontrarsi con lei, quel fuoco che gli bruciava dentro, di passione e amore, che con gli anni si era tristemente spento. Ripensava amaramente ad Amalia, e a come si fosse donata interamente a lui, anima e corpo, e ancor più dolorosamente il suo primo tradimento, con quella cliente giù in palestra.
Aveva titubato più del previsto, ma alla fine si era lasciato andare al suo stupido orgoglio lusingato da una nuova conquista, e aveva volutamente smesso di vedere e di ascoltare la sofferenza causata alla donna che lo aveva amato quand’era solo un ragazzo squattrinato, per quello che era.
Sentì ancora una volta le lacrime calde e salate solcargli il viso, e maledì se stesso per il proprio destino. Si maledì per ogni sua scelta sbagliata, per ogni schiaffo e pugno dato alla donna che lo aveva sempre sostenuto, quando avrebbe dovuto indirizzarle solo a se stesso.
Si, meritava quel destino, ogni sua colpa lo rimpiccioliva dentro ancor di più di quanto la pozione potesse fare esteriormente. Un ultimo barlume di idiozia lo fece pensare alla sindrome di Stoccolma, all’attaccamento morboso per il proprio sequestratore, ma sapeva che quello era solo l’ultimo silenzioso grido disperato del suo orgoglio morente. Era molto di più, era amore quello che lo legava a lei.


Era stato costretto ad espletare le proprie funzioni corporee lì dove giaceva, e aveva pianto ancora una volta nel sentire il calore umido della sua urina sotto di sé, e il puzzo acre dei propri escrementi.
Aveva osservato le ombre nella stanza cambiare seguendo l’evoluzione del sole, dissuadendo la propria mente dalla sua attuale condizione degradante, rivolgendo i propri pensieri ad un passato ormai lontano, in quei era stato felice con Amalia.
Il sonno in cui era scivolato senza rendersene conto, venne destato dal rumore di una macchina che posteggiava sul selciato sotto casa, e si rese conto che il sole era tramontato da un pezzo.
L’ascoltò entrare in casa, e salire le scale, e si vergognò come un cane della situazione in cui si trovava. Si aprì la porta, mentre lui tentò vanamente di coprirsi il viso per la vergogna, finchè non sentì la propria voce uscire inconsciamente: <<Non guardarmi.. >>
La sentì avvicinarsi, mentre ancora con gli occhi chiusi avvertì la sua mano che lo accarezzava dolcemente, come aveva fatto un tempo.
<<Povero amore mio.. Non vergognarti, è normale avere certi bisogni, e se sei immobilizzato non potevi fare altrimenti..>>
Pianse nel sentire il suono dolce della sua voce, dopo così tanto tempo. La sentì alzarsi dal letto ed uscire dalla stanza, senza guardarla per non mostrare le proprie lacrime, e la propria debole impotenza.
Sentì il suono dell’acqua scorrere, e poco dopo la sentì rientrare nella stanza, stavolta aprendo gli occhi. Aveva portato una bacinella con se, e aveva delle lenzuola pulite sotto il braccio.
Lo liberò dalle catene, e lo fece alzare dal letto, rendendosi conto di quanto fosse diventato piccolo. Era alto ormai solo un metro, le arrivava proprio al pube. Lei lo sollevò dolcemente e lo depose dentro la bacinella, dove aveva già versato del bagnoschiuma. Lo lavò dolcemente, come si fa con un bambino, e prese a parlare:<<Oggi ho sistemato tutto.. Ho preso in mano le redini dell’intera attività..>>
Marco la guardò, senza proferir parola, mentre lei continuava a lavarlo.
<<Sanno che hai preso un periodo sabbatico indeterminato, e che hai lasciato tutto a me. E in effetti è così..-disse ridendo- Le mie prime mosse sono state licenziare le sgualdrine con cui mi tradivi, Valentina, Monica, Linda e Mirella.Queste almeno sono quelle che conosco per certo.>>
Marco intervenne, lasciando Amalia di stucco: <<Ci sono anche Paola, Rachele, Elisa e Grazia…>>
Amalia rimase scioccata da quella collaborazione spontanea, e pianse sia per il dolore di quella dichiarazione di colpa, sia per questo suo slancio di sincerità.
Si alzò subito, lasciandolo in acqua, prendendo a occuparsi del letto, per non mostrargli questa sua reazione.
Marco non tentò la fuga, sapeva che era inutile: le sue gambe erano divenute troppo piccole per poter distanziare Amalia, e inoltre non desiderava nemmeno farlo. La osservò mettere ordine, rifare amorevolmente il letto, e la prese di sorpresa prendendo la parola:
<<Volevo solo.. volevo dirti.. –fece un profondo sospiro- Volevo solo chiederti scusa..>>
Amalia si girò di scatto, e lo osservò, sentendo l’ormai familiare calore delle lacrime scendere sul suo viso: <<Tu menti.. Lo dici solo per ingraziarmi.. Hai paura e cerchi di sottrarti al tuo destino..>> disse avvicinandosi minacciosa a lui.
<<No, non è paura.. >>
Amalia sì inginocchiò per essere all’altezza del suo viso, e lo guardò negli occhi: <<Sai quanto mi hai fatto soffrire? Lo sai che mi hai dilaniato nel cuore e nell’anima? >>
<<Lo so.. E mi dispiace..>>
Amalia s’irrigidì, lo prese e lo lanciò sul letto appena fatto. Si spogliò in pochi minuti, mettendo in mostra la propria giunonica bellezza, risvegliando in lui quella venerazione ormai sopita.
Marcò non tentò di muoversi, rimase sdraiato quando salì in piedi sul letto, e rimase immobile mentre lo osservava dall’alto, steso ai propri piedi.
L’eccitazione s’impossessò di lui quando vide il piede di Amalia sollevarsi e posarsi sul proprio costato, constatando che ormai era quasi grande quanto il proprio busto.
Lo cinse con le mani, e lo spostò verso il proprio viso, mentre Amalia lo lasciava fare. Sentì il normale calore del piede rinchiuso tutto il giorno in una scarpa, e il forte odore che ingigantito dalla grandezza lo circondava, aumentando la propria eccitazione. Prese a leccarlo avidamente, spostando il grosso alluce su e giù sul proprio viso,
Amalia esterrefatta dall’iniziativa del piccolo marito, volle assecondarlo, coprendone l’intero volto con il piede, aumentando la pressione quel tanto che bastava da lasciarlo respirare, proprio come aveva fatto negli anni felici del passato.
Marco si trovava con il volto immerso nella soffice pianta del piede di Amalia, e la superficie grinzosa era ancor più accattivante delle dita, e cingendo l’enorme piede con le mani lo tirava a se, prendendo a baciarne avidamente la superficie, e leccarne ogni traccia di sudore intrappolato nelle pieghe del piede di Amalia.
Improvvisamente Amalia tirò via il piede, e si stese su di lui, intrappolando la piccola testa fra i suoi prosperosi seni. Aiutandosi con le mani prese a stringerlo fra di essi, sempre più velocemente, cominciando a spostarsi avanti e indietro, mentre sentiva le piccole mani di Marco stringersi su di esso, e la sua piccola bocca baciare e leccare l’incavo fra i suoi seni.
Senza alcuno sforzo si arrestò, e prendendolo da sotto le braccia lo depose su di lei, che si stese a sua volta sul letto. Lo portò all’altezza del proprio viso, e prese a baciarlo, eccitata dal fatto che avesse le labbra sull’intero volto di Marco.
Lui stava stretto a lei, mentre guardava la lingua che lo copriva ritmicamente, e riusciva a vedere l’intera sua bocca come non l’aveva mai vista, bramando un contatto più profondo con essa.
Rapidamente venne trascinato verso quell’immenso monte di venere, imperlato dei suoi umori, e si ritrovò a cercare di penetrarla con un pene divenuto ormai troppo piccolo per arrivare a darle piacere, e istintivamente si sollevò, allargando con le proprie braccia le labbra di quella meravigliosa vagina, mettendo in evidenza il clitoride rosaceo. Prese a fare l’amore con quel piccolo bottoncino, mentre la sua frustrazione spariva di fronte alle grandi mani di Amalia che lo spingevano a continuare il suo lavoro, ancor più eccitato dalle vampate di calore che avvertiva provenire dall’interno di quella vagina che mai gli era parsa così ospitale.
Sentì le cosce serrarglisi attorno, nell’orgasmo clitorideo di Amalia che coincise con la sua eiaculazione.
Scivolò in ginocchio di fronte alla vagina, e malia che lo guardava languida lo spinse più vicino ad essa. Prese a leccarne le grandi labbra, baciando e mordendo in preda ad una frenesia mai provata, e osò ciò che non aveva mai immaginato possibile: lasciò scivolare la sua mano dentro, sentendo le calde pareti umide che si schiudevano al suo contatto, arrivando facilmente alla cervice.
Un fremito sconvolse Amalia, che mai aveva provato una simile situazione, e il contatto con la piccola mano di Paolo sulla propria cervice le faceva toccare nuove e inesplorate vette di piacere, mentre sentiva anche il secondo braccio scivolarle dentro, e il volto immerso nel proprio clitoride, preso a baciarlo e a leccarlo.
Marco sentì le proprie braccia serrate nella fatidica morsa che precede l’orgasmo, accompagnato da un lungo gemito che risuonava come un eco per le sue dimensioni, e si sentì afferrare e portare all’altezza del viso di Amalia, che con gli occhi socchiusi prese a leccarlo, e lasciò che il piccolo pene turgido le scivolasse fra le labbra cale e accoglienti, e non si stupì che in pochi movimenti di suzione ottenne il caldo fiotto del suo piacere, accompagnato dal suo gemito rauco di piacere.
Lo tirò sul seno, e lo abbracciò come non faceva da tempo, sentendo le sue piccole braccia cercare di fare altrettanto,e udendo le parole che mai si sarebbe aspettata uscire di nuovo dalla sua bocca:
<<Ti amo..>>
Sentì le lacrime solcarle il volto per l’ennesima volta, ma stavolta erano d felicità..


[ replica ] vuva ha inviato un messaggio dal titolo: bellissima storia, complimenti ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 22/Novembre/2009 20:01:14



Goldberg ha scritto: Nuova storia ed ha ricevuto 4 repliche. [***]
inviato in data: 08/Novembre/2009 16:21:28
   Alessio ha replicato con: hai il mio oscar personale
   gordiu (Banned) ha replicato con: la dv continuare assolutamente!!!
   Goldberg ha replicato con: Un alro capitolo.. Buona lettura!
     gordiu (Banned) ha replicato con: [ no titolo ]
     Alessio ha replicato con: vai scatenati
   vuva ha replicato con: bellissima storia, complimenti



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