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anjsuu ha inviato un messaggio dal titolo:
Nuova Storia ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
24/Febbraio/2012 01:42:38
Ai piedi degli Dei-Parte 1
Ah,la solita cara,vecchia facoltà di ingegneria...incredibile come quasi tutti gli studenti che studino qui,passando per le immense aule,per i corridoi,parlottando di esami e di come saltare i corsi in mensa,o studiando chini su pile di libri in biblioteca,non avessero alcuna preoccupazione al mondo tranne lo studio,le uscite con gli amici e,perchè no,come conquistare il ragazzo o la ragazza dei propri sogni.Devo ammettere che anche io,fino a qualche settimana fa,potevo essere considerato uno di quei tanti ragazzi senza un problema in mente.Prima,almeno,che la mia intera vita venisse stravolta,distrutta e rimodellata in una forma completamente diversa da com'era prima,sotto il Suo volere costante.Ma,prima di spiegarvi come sono caduto in questo maledetto labirinto,gioia e delizia per me,è meglio che vi spieghi le cose con calma:sono uno studente di ingegneria,come avrete capito,ma per vergogna (capirete in seguito perchè) non vi dirò il mio nome,vi basterà sapere che sono un ragazzo normale...o forse lo ero,si,così va meglio...ero un ragazzo normale,dai capelli castani,occhi verdi,un fisico non proprio perfetto,ma nemmeno da buttare via,occhiali sul viso e voglia di studiare zero.La mia vita passava fin troppo tranquilla,con solo lo studio a rovinare la perfetta utopia di un'esistenza beata,passata per lo più a far baldoria con gli amici,sfuggire alle lavate di capo dei miei,strappando quei ventisei,ventisette agli esami per puro volere della Dea Bendata...senza sapere che,ben presto,una ben diversa Dea avrebbe avuto per me un ruolo tutto nuovo.Inizierò raccontandovi come questa storia è cominciata,di modo che qualcuno,leggendo di questo,riesca almeno a capire cosa ne fu di me,perchè sparii e perchè non fui mai trovato.Mercoledi 22 febbraio 2012,mi sono recato,come ogni giorno,in quella maledetta facoltà,entrando nell'aula C3 per partecipare ad un piccolo esperimento insieme a dei miei compagni di corso.Dopo varie battutine,un saluto veloce a quei pazzi di Luca,Paolo e Fabio,che mi aggiornarono brevemente su quanto dovevamo fare.Inizialmente avremmo solo dovuto colpire un pezzo di un piccolo asteroide che era stato ritrovato con un laser,per verificare se era possibile distruggerne una parte,prima di passare ad un frammento un pò più grande.Quando Paolo posizionò il frammento,Fabio gli urlò:
F:Ehi Attento Paolo,stò per sparare!
Paolo,a quelle parole,fece un balzo indietro,spaventatissimo,guardando me,Fabio e Luca ridere come degli idioti,prima di urlarci contro per poi ridere assieme a noi.Poi,finalmente,azionò il Laser,che perforò senza alcuno sforzo quel piccolo masso.Constatammo tutto e appuntammo qualsiasi informazione,dal colore dei frammenti,all'odore che aveva assunto per l'altro gruppo,prima di provare con il pezzo più grande.Lo posizionai proprio io sul supporto,prima di vedere Luca azionare il laser.Anche qui,nessun problema,la roccia fu bucata e forata a dovere,ma appena ci avvicinammo,sentimmo un puzzo terribile,come un gas e un lieve sibilo,prima di veder Fabio crollare al suolo,svenuto.
P:Ma che diavolo succede qui?
Lo guardai confuso,prima di vedere anche Luca scivolare al suolo,e pochi secondi dopo,persino la mia vista cominciò ad annebbiarsi,mentre mi reggendo al tavolinetto per non cadere,prima di accasciarmi anche io al suolo...
Passarono secondi,minuti,o forse anche ore e giorni,non avrei saputo dirlo,anche perchè per me tutto divenne buio finchè,finalmente,riaprii gli occhi.Mi sento davvero malissimo,tutto scombussolato,le gambe e le braccia molli,e una difficoltà nel respirare come se,improvvisamente,mi fosse entrato del fumo nei polmoni.Cercai di calmarmi,e continuai a respirare,sentendo finalmente braccia e gambe un pò più salde,prima che qualcuno mi posasse una mano sulla spalla,chiedendomi se stavo bene.Mi voltai guardando Paolo fissarmi in volto,sconvolto,madido di sudore,e di certo,osservandolo,nemmeno io dovevo essere messo meglio.
M:Si...io stò bene,anche se mi sento davvero di merda...che diavolo è successo?
Paolo mi guardò per un secondo,non sapendo cosa rispondere,prima di indicarmi il soffitto...seguendo il suo indice,puntai lo sguardo su quello che CREDEVO essere il soffitto,quando invece vidi una gigantesca struttura in legno,simile ad un ponte levatoio.
M:Paola ma dove cazzo siamo?Cos'è quel coso?Rispondimi!
Lo afferrai per la maglia,strattonandolo,impaurito,prima che lui mi si scrollasse di dosso,dicendomi:
P:Guarda che quella...è la sedia dove era seduto prima Fabio...
Lo fissai sgranando gli occhi...una sedia?Quella mostruosità enorme?E come aveva fatto ad ingrandirsi così tanto???
M:Dai Paolo...non dire assurdità...come avrebbe fatto a crescere così tanto,me lo spieghi?
Sentivo la mia stessa voce tremare,respiravo affannosamente,mi sentivo sul punto di svenire o vomitare,una delle due,pensando che forse ero impazzito e quella non era altro che un'allucinazione...ma,senza che Paolo ebbe alcun bisogno di spiegarmi nulla,vidi anche Luca e Fabio al suolo,grandi quanto noi,e ancora svenuti.Li afferrammo per le braccia,trascinandoli al sicuro vicino ad un grande muro che sembrava di metallo,prima di provare a svegliarli...fu allora che,improvvisamente,il nostro destino entrò dalla porta,sottoforma di una ragazza bellissima,dai capelli biondi,le labbra carnose e gli occhi verdi tendenti al grigio...la conoscevamo tutti,seppure solo di vista,e sapevamo si chiamasse Monica...
