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anjsuu ha inviato un messaggio dal titolo:
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messaggio inviato in data:
06/Marzo/2012 01:10:44
Ai piedi degli Dei-Parte 3
Ancora al buio in quel piccolo spazio tra le due sbarre di ferro del banco,la situazione si stava mettendo davvero male:la Dea,evidentemente per stare più comoda,aveva rimosso dai suoi splendidi piedi le scarpe che prima calzava,poggiando le sue divine estremità velate da calze nere proprio nel luogo in cui eravamo noi,saturando il nostro piccolo rifugio con l'odore del sudore prodotto dai suoi piedi.Ormai noi quattro non facevamo altro che tossire,arrivando persino a respirare con la bocca,cosa che però si risultò anche peggio:era come se l'odore di quelle divine estremità si trasformasse immediatamente in gusto,non appena uno di noi prendeva un gran respiro attraverso la bocca.Ma,a differenza dei miei tre amici,a me la situazione non dispiaceva...dopotutto,stavo realizzando il mio sogno ideale:essere ai piedi di una bellissima gigantessa,che solo poggiandoli nel luogo dove eravamo,aveva oscurato il nostro mondo e saturato l'aria del suo odore,che per me,per quanto forte,era davvero buonissimo.Essendo al buio più completo,decisi di arrischiare una mossa davvero molto azzardata...non sò cosa mi rese così ardito,se la voglia di realizzare il mio sogno,l'incredibile situazione verificatasi o la paura di poter morire da un secondo all'altro per un suo capriccio,fatto sta che cominciai ad arrancare nel buio,diretto verso la fonte di quell'odore così penetrante,finchè non toccai qualcosa di molto caldo...finalmente,ero davanti al piede della bellissima Monica!Dato che nessuno,nemmeno Paolo,che era il più vicino a dove mi trovavo,poteva vedermi,cominciai da subito ad annusare forte,tossendo moltissimo,prima di riprendermi e cominciare a dare teneri baci al piede della Dea.Lei mosse di poco il piede,senza rimuoverlo dalla sua posizione,permettendomi di dare altri baci...poi,divenuto improvvisamente folle,mi ritrovai a leccare con foga quella montagna di carne calda,prima che uno scossone mi facesse cadere con il fondoschiena per terra,mentre osservavo il gigantesco piede spostarsi e lasciare la luce entrare di nuovo.Gli altri,vedendomi a terra,pensarono subito che fossi caduto a causa dello spostamento,senza aver notato nulla di quello che avevo fatto.Paolo,il solito pessimista,guardò in alto,dicendo:
P:Mio dio,fai che non si sia accorta di noi...ti prego...ti prego...
E,invece,quasi a voler accentuare ancora la sua paura,ecco un enorme occhio scendere verso di noi,colossale,mentre la voce fortissima di Monica diceva:
M:Ma che diavolo c'è qui dentro?Tanto vi vedo,insettini del cavolo,la prossima volta ci pensate due volte prima di toccarmi i piedi...venite fuori di lì,che vi schiaccio subito!
Tutti,nessuno escluso,nemmeno io,cominciammo a tremare di paura...non tanto per le sue parole,ma per la durezza nel suo sguardo,come se questi poveri insettini in cui ci eravamo mutati le avessero recato un'offesa enorme.Ci rannicchiammo tutti contro la parte più riparata,il suo gigantesco occhio ancora incombente su di noi come una luna piena dotata di vita,osservandola scrutare e guardare bene.Improvvisamente,conscio che lei poteva essere sia il nostro unico barlume di speranza,sia la fine della stessa,decisi di parlare ai miei amici,dicendo:
M:Ragazzi,dobbiamo fare in modo che lei ci riconosca...poi,fatto questo,potrà aiutarci.
Fabio,improvvisamente,ebbe un lampo di genio,cavando fuori dalla tasca un cellulare,dicendo:
F:Possiamo provare a chiamarla!!!!
Lo guardammi tutti malissimo,prima di cominciare a urlargli contro,dicendogli che poteva anche farsela venire prima,quella brillante idea.La confusione degenerò in qualcosa di simile ad una rissa tre contro uno,ma dopo un paio di schiaffi,qualche calcio e uno scappellotto,Fabio si mise in azione,componendo il numero della Dea e aspettando.Subito,dalla borsa,si sprigionò un rumore tanto forte e una vibrazione tale che fummo costretti a tapparci immediatamente le orecchie.Vedemmo l'occhio sparire,poi lei frugare nella borsa,prendere il telefono e,dopo un sonoro click,rispondere al telefono.Subito Fabio si lanciò in una velocissima spiegazione,dicendo:
F:Monica,aiutaci!Ci siamo rimpiccioliti e siamo sotto al banco,dove prima tu tenevi il piede!Ti prego,aiutaci!
Monica allontanò il telefono dall'orecchio e vedemmo di nuovo il suo viso,mentre scrutava verso di noi.Poi si rialzò,sbattendo violentemente il piede a terra,dicendo:
M:Bello scherzo Fabio...dove siete tu e quegli idioti dei tuoi tre amici?Avanti,venite fuori!
Fabio continuò a parlarle,pregandola,dicendole che era vero quello che le aveva appena detto,ma lei non volle sentir ragione,e ispezionò per bene tutta la stanza,andò persino fuori a controllare in corridoio,per poi tornare dentro,nervosa,dicendo:
M:Insomma,stupido idiota,dove diavolo siete?
Fabio,ormai piangendo dalla disperazione,continuò a dirle quello che già le aveva detto per tutto il tempo della telefonata,e sentimmo dei passi enormi che causarono dei veri e propri terremoti quando lei si avvicinò nuovamente al banco,chinandosi di nuovo e scrutando dentro.
M:Ok,dunque questi insetti siete voi?Ottimo,così finalmente posso schiacciarvi come meritate,idioti che non siete altro!
Aveva urlato così forte che sentì nel ricevitore solo quello che aveva detto,poi quando si zittì sentì solo il pianto di Fabio.Guardò perplessa dentro al piccolo spazio,un sopracciglio incarcato,quasi confusa,prima di dire:
M:Va bene...se siete davvero voi,ascoltatemi bene,non sò nemmeno perchè mi presto a questa pagliacciata,ma starò al gioco.Adesso infilo l'indice dentro il buco,se siete voi,arrampicatevi sul mio dito,e cercate di non trovarvici sotto...anzi...dimentica l'ultima frase.
Lo disse con un ghigno crudele sul viso,prima di sollevare lentamente l'indice e infilarlo nel nostro rifugio...era un dito enorme,da solo poteva trasportarci tutti senza alcun problema.Senza interrompere la chiamata,Fabio,Paolo,Luca ed io ci lanciammo sul dito di Monica,aggrappandoci,mentre Fabio urlava nel telefono di metterci sul banco.Monica,sollevando l'indice,vide quattro piccoli insetti aggrappati al suo indice,mormorando a bassa voce:
M:Non ci credo,avete anche addestrato le formiche adesso?Quanto sforzo per uno scherzo idiota...
Comunque,indulgente,fece come le aveva chiesto Fabio,poggiandoci sul banco e chinandosi ad osservarci,prima di sorridere crudele alzando una mano,aperta,dicendo:
M:Bene,e adesso guarda come finiscono le tue formiche ammaestrate!
Cominciò a calare la mano,fortunatamente lentamente,dandoci il tempo quantomeno di metterci in salvo,mentre Fabio continuava a strillarle di fermarsi nel telefono,urlando con quanto fiato aveva in gola e piangendo come un bimbo.Quando la sua mano si abbattè sul tavolo,lo spostamento d'aria ci lanciò di nuovo verso il bordo...se non ci fossimo aggrappati con tutta la forza,issandoci e compiendo un vero miracolo per non cadere,a quel punto saremmo precipitati verso una morte sicura.La guardammo,ormai terrorizzati,intuendo che questa bellissima e crudele Dea avrebbe posto fine alle nostre vite e ormai,rassegnato,chiesi a Fabio,ansimante,piangente e spaventato,di passarmi il telefono.
M:Monica,sono io,Marco...visto che non ci vuoi proprio credere,e che ormai sei decisa a uccidere quelle che tu consideri povere formiche,ti chiedo di esaudire un mio ultimo desiderio...mi stò avvicinando alla tua mano,così capirai chi sono...ti chiedo ti uccidermi per primo,così almeno smetterò di disperarmi inutilmente.
Lei osservò quella misera formichina che camminava fino alla sua mano,ascoltando,fermandosi e guardando attentamente quell'esserino indifeso dinanzi alla sua divina estremità...mi misi in ginocchio,chiudendo gli occhi e aspettando,quando sentì lo spostamento d'aria,come di qualcuno che alza una mano...continuai a
tenere gli occhi serrati,aspettandomi da un momento all'altro le grida dei miei amici,e la sensazione della sua mano sul mio corpo mentre mi spiaccicava...ma,passati alcuni minuti,non accadde assolutamente nulla.Aprì gli occhi,guardando in alto,e vedi un occhio ancora più grande di prima guardarmi attraverso una lente di ingrandimento che già si trovava in laboratorio,un sorriso a incresparle le labbra,un sorriso malizioso,da essere superiore,mentre lei,sussurrando,diceva:
M:Oh no,richiudi gli occhi insettino...mi piaceva tanto la tua espressione di condannato a morte...
La guardai,incapace di capire se dicesse sul serio o stesse scherzando...ma una cosa era certa:avevamo mostrato la nostra presenza a Monica,colei che,in un solo secondo,era diventata la Dea di quattro povere animelle ormai grandi quanto formiche...