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Goldberg ha inviato un messaggio dal titolo:
Miss & Mister Lust ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
08/Marzo/2012 12:02:54
Salve a tutti, non scrivo da un pò, ed ho molti racconti in sospeso, ma volevo condividere con voi questa nuova storia. E' molto diversa dalle altre, tanto per comiciare per il soggetto: ultimamente sono stato molto attratto dalle Giant Couple, una fantasia che sta prendendo sempre più corpo nella mia mente, non è forse questa la prova della bellezza di "lasciarsi contaminare"? Inoltre ho adottato un stile un pò più diretto, volevo fare una storia breve senza troppe pretese, e senza l'obbligo di doverci tornare nuovamente, scervellandomi e inseguendo la mia già labile ispirazione. E' un racconto completo, e mi lascio la possibilità di scrivere un giorno una nuova avventura di Miss e Mister Lust. Spero che vi piaccia. Buona lettura!
Carmen dormiva beata nel tepore di un mattino di Maggio. Diego sedeva sull’elegante poltrona rossa ai piedi del letto, e sorseggiando un caffè bollente, la osservava silenziosamente. Lui adorava ammirarla così al naturale, aveva quell’aria così pura, innocente. Sorridendo silenziosamente, Diego ricordava nettamente la notte appena trascorsa, Carmen nel suo corpetto nero di pizzo che ne esaltava il seno florido, le autoreggenti che ne incorniciavano il sedere tondo e invitante. Ebbe un’erezione al solo pensiero, e in quel momento immaginò dove potessero essere Flora e Marta, e la propria mano scese automaticamente verso il cavallo dei pantaloni, un po’ di sano autoerotismo in un assolato mattino primaverile, ci stava proprio bene.
“Non vorrai fare tutto da solo spero..”, disse Carmen con voce suadente, e uno sguardo che lasciava poco spazio a interpretazioni.
“Sai, guardavo te e pensavo alle ragazze di ieri sera... ” disse Diego alzandosi in piedi, e dall’alto del suo metro e novanta svettava fiero e nudo, con il proprio membro turgido, vibrante stretto nel pugno.
Gli occhi di Carmen si fecero voraci di fronte allo spettacolo del proprio compagno nudo, ma volle divertirsi a stuzzicarlo ancora un po’: “Mmmm.. Così pensi alle altre mentre ti tocchi? Dovrei essere gelosa! –disse fingendosi offesa – Beh, dubito che le rivedrai.. Flora di sicuro no, probabilmente nemmeno Marta, ormai non la sento più da ore.. “ aggiunse con un sorriso lascivo, che fece ardere ancora di più l’eccitazione che già montava in Diego, il quale sorridendo si avvicinò al letto, dove Carmen stava comodamente seduta, serrando i propri seni. Sapeva che la cosa lo eccitava da morire, e appena fu alla propria portata, strinse una mano sul sedere tonico da atleta di Diego, e con forza lo attirò a se, e la mano destra spodestò quella di lui dallo scettro che ardeva di desiderio, e sorridendo sussurrò: “Buongiorno piccolino..”, prima di baciare con tenerezza il glande enorme del suo uomo, poi le labbra si aprirono e delicatamente il sesso enorme di Diego cominciò a scomparire nella bocca vogliosa di Carmen, che mugolando dal piacere, prese a muoversi su di esso.. Voleva ardentemente il succo del piacere.
Qualche ora dopo, i due sedevano comodamente al tavolino bianco sul loro terrazzo, e pranzavano ammirando lo spettacolo di un mare placido illuminato dal sole. Diego aveva appena terminato la propria insalata con pollo alla griglia, e rivolse la propria attenzione al pc portatile sull’elegante tavolino in vetro alla sua destra, e sorrise di fronte al riquadro della posta in arrivo. C’erano diciotto messaggi, tutti indirizzati a Mister e Miss Lust.
“Ci sono diciotto messaggi amore... ” annunciò Diego soddisfatto.
Carmen lo osservò divertita, continuando comunque a masticare il proprio boccone con lentezza. Le piaceva assaporare tutto fino in fondo, godendo di ogni più delicato retrogusto, e Diego adorava guardarla mangiare.
Dopo aver pulito le sue labbra con il raffinato tovagliolo di lino impreziosito di ricami, Carmen sorrise compiaciuta, e guardò sul proprio pc la lista dei messaggi. Avevano un account condiviso, e ognuno leggeva per conto proprio le brevi storie che accompagnavano i messaggi.
“Senti questa – disse Diego incuriosito-: “Ciao, sono Mirko e ho ventinove anni. Sono un amante dei piedi, vorrei essere minuscolo di fronte ai suoi splendidi piedi Miss Lust.. A vostra completa disposizione.”
“Mmm.. Mettiamolo nel mucchio dei forse, sono più attratto da questo messaggio qui, ascolta:<< Salve, siamo tre amici ultraquarantenni e siamo amanti del “Voyeurismo”. Ci piacerebbe molto partecipare a una vostra festa... >>, poi lasciano indirizzo e numero di telefono. Siamo proprio famosi ormai... >> disse Carmen con fare divertito.
“E se facessimo un tre più uno? Tanto alla fine siamo sempre noi a decidere mia cara.. ” le sorrise facendole l’occhiolino.
Lei lo guardò da dietro un paio d’occhiali neri molto eleganti, mostrando un sorriso complice: “ Hai ragione tesoro.. Quelle due sono state una delusione, prima tutte baldanzose e aggressive, e alla fine piangevano e urlavano disperate.. E’ stato quasi un atto forzato farle sparire, ma mi sarei voluta divertire ancora un po’.. ”
“E’ sempre lo stesso con le lesbiche.. Non voglio essere razzista attenzione, ma si atteggiano sempre a uomini coraggiosi e quando il gioco si fa duro diventano delle donnette isteriche..”
Carmen rise di gusto alla battuta sulle donnette isteriche, e poi disse: “Va benissimo allora.. Però voglio coinvolgere anche questi, ascolta: <<ciao, siamo Antonio e Giulia, siamo amanti dello scambismo da più di dieci anni, e siamo curiosi per natura, sempre aperti a nuove esperienze.. >>.
Diego soppesò le loro parole, prima di scoccarle uno sguardo enigmatico: <<penso proprio che nuove esperienze come le nostre non le immaginano nemmeno.>>
Carmen annuì complice e divertita, prima di bere dal suo flute di prosecco. Il suo sguardo si rabbuiò improvvisamente, e Diego intuì subito i timori della propria compagna, in fondo stavano insieme da quindici anni, ne conosceva ogni più piccola sfaccettatura.
<<non temere amore.. Non possono risalire a noi in nessun modo. Luca il tassista è molto discreto, lui li prende in consegna e li porta qui, e poi il nostro sito è del tutto blindato. Dopo ogni incontro, mando un virus che cancella tutti i messaggi, la cache, la cronologia e ogni tipo di prova che li colleghi a noi. Mi è costato ottantamila euro questo servizio, ma è a prova di bomba. >>
Carmen parve tranquillizzarsi, poi aggiunse: <<in ogni caso dopo stasera ci prendiamo una pausa lunga.. Facciamo un bel viaggio..>>
<<va bene tesoro.. Come desideri.. >>
Lei viziata come una bambina, sorrise e gli si avvicinò per dargli un bacio di grande passione. Erano complici, amanti, amici... Non avrebbe mai desiderato nessun’altro che non fosse lui, e in più era schifosamente ricco, e questo non guastava affatto.
Diego fissava l’orizzonte, e un tramonto che era un tripudio di colori, mentre beveva un calice di vino bianco, stretto nel suo abito di lino color crema, e la camicia nera di raso spezzava magnificamente, richiamando i lunghi capelli corvini dell’uomo, raccolti in una coda che scendeva lungo la schiena muscolosa. Guardò l’orologio gioiello che aveva al polso, era quasi ora. Lo squillo di Luca era arrivato già da un quarto d’ora, erano partiti e stavano per arrivare.
<<tesoro mi aiuti con la collana?>> lo interruppe Carmen, che avanzava sinuosa verso di lui, in un abito di seta nero, con uno scollo generoso sul seno, e uno spacco sulla schiena che arrivava a lambire il sedere tonico, splendidamente avvolto dalla seta nera dell’abito che si fermava poco più in basso dell’inguine.
<<sei incantevole amore... >> disse Diego accogliendola con un bacio. Intento ad armeggiare con la chiusura della collana le annunciò che gli ospiti stavano arrivando.
<<benissimo... >> disse lasciando cadere i capelli che teneva alti sulla testa, ora che Diego aveva finito con la collana. <<ti piace questo?>> disse mostrando il prezioso monile che danzava fra i suoi seni. Diego sorrise, ricordando quel monile: un piccolo corpo maschile, di circa dieci centimetri, completamente rivestito in oro, nella posa del Cristo sulla croce. Nessuno avrebbe mai immaginato che quel piccolo Cristo sulla croce non era altri che un poliziotto che aveva dato loro la caccia alcuni anni prima.
<<eccolo qui il nostro piccolo ispettore.. Ora ha un posto di tutto rispetto..>>
Carmen lo prese fra le mani, e quasi inorgoglita lo rimirò per un attimo: <<dopo tutto il tempo che ha perso dietro di noi, mi pareva giusto assegnargli un posto di riguardo.. Sempre con me, ornamento per la mia bellezza…>>
Diego la schernì ironicamente: << Come sei romantica… Piuttosto indossa la maschera, i nostri ospiti stanno arrivando.. >>
Lei fece un broncio divertito, e si girò ancheggiando ancor più del solito, lasciando a Diego il modo di ammirare ancora una volta il proprio sedere. L’uomo intanto estrasse dalla tasca nella giacca la propria mascherina di pelle, e la indossò prima di rimirarsi sul vassoio d’argento di fianco a lui: sì, così era proprio l’autentico Mister Lust.
Il campanello trillò, e Carmen con indosso la propria mascherina, si diresse al citofono, e dopo aver preso in mano il ricevitore, disse: <<ottavo piano.>>.
Prese per mano Diego, e disse: <<pronto Mister Lust?>>.
<<sicuro mia splendida Miss Lust.. Si va in scena.. >>.
Come da copione, dal momento in cui indossavano le mascherine, i due si chiamavano esclusivamente con i nomi di Mister e Miss Lust, era parte del loro gioco, e aspettando l’arrivo dell’ascensore lui le chiese: <<hai qualche preferenza? >>
<<mmm no, improvvisiamo.. Andiamo dove ci porta il cuore..>>.
L’ascensore arrivò al loro piano, accompagnato dal suono della campanella, adesso era il momento di cominciare a giocare.
Mister Lust andò ad accogliere gli ospiti, costatando con piacere che tutti si erano attenuti alle direttive fornite: tutti in abito da sera, alcuni degli uomini risultavano piuttosto goffi, d’altronde non si può pretendere che uno smoking faccia miracoli. Avevano anche indossato le mascherine come da regolamento.
I tre voyeur li riconobbe subito, non per qualcosa nel loro aspetto, ma per il loro sguardo. I loro occhi erano animati da una luminescenza avida, malsana, e Mister Lust non aveva mai amato i voyeur, nonostante fosse molto aperto mentalmente. L’idea di gente che si eccita solo a guardare lo inorridiva, ma doveva suo malgrado fare buon viso a cattivo gioco.
<<mister Lust è un vero piacere conoscerla.. Sono l’utente numero quarantotto del vostro sito.. >> disse tendendogli la mano un ragazzo gracile dal viso butterato.
Mister Lust gli porse la mano con un sorriso aperto, ch poteva apparire sincero, ma era parte del personaggio. Più che per gioia, sorrideva per ilarità. Il solo pensare che tutti gli ospiti pagassero diecimila euro per l’iscrizione al loro sito lo metteva di buonumore, senza contare che ne sborsavano altrettanti per partecipare alle loro feste private.
<<e’ un piacere conoscere uno dei nostri appassionati utenti.. Senza di voi il nostro sito non avrebbe motivo di esistere.. >> disse serrando con forza la mano del ragazzo. Era evidentemente l’appassionato del feet fetish.
Da compassato ospite squisito, Mister Lust si muoveva elegantemente fra i suoi ospiti, sorridendo come risposta ai complimenti per il sito, e di fronte all’immancabile domanda “Come fate a far sembrare così vere le persone rimpicciolite nei vostri video?”, rispondeva sempre nello stesso modo: <<se ve lo dicessi ora vi rovinerei di certo la sorpresa.. >>. Come al solito, la risposta lasciava loro soddisfatti, e con una curiosità montante.
Intanto Miss Lust sorrideva amabilmente ai baciamano forzati degli uomini, e alle lusinghe delle donne, anzi dell’unica donna presente quella sera.
Fra un calice di bianco e uno stuzzichino, i padroni di casa intrattenevano come da prassi gli ospiti, finché a un cenno impercettibile di Mister Lust, Miss Lust si accomiatava dagli ospiti annunciando che andava a prepararsi.
Mister Lust intratteneva gli ospiti attirandoli al banco da bar allestito sul terrazzo, e annunciava l’immancabile cocktail della casa, il “Bacio di Venere”. Nell’elegante coppa Martini, il sole faceva danzare i riflessi purpurei della bevanda, cui nessuno degli ospiti aveva mai resistito, e stavolta non fecero eccezione. Ognuno bevve il proprio cocktail, sotto l’attento sguardo di Mister Lust, che istrionico annunciava: <<signore e signori, abbandonate tutte le vostre convinzioni, tutto ciò che credete di sapere sul sesso e sul piacere, perché questa sera sarete partecipi di qualcosa di più grande, un’esperienza che vi farà comprendere quanto piccoli siate di fronte al vero piacere, il nostro piacere…>>
Gli ospiti sorrisero soddisfatti e applaudirono alle parole di Mister Lust, poi cominciarono a cercare un posto a sedere, le loro gambe divenute troppo pesanti li guidavano al sedile più vicino, dove in breve, come molti prima di loro, cadevano in una sorta di torpore sensoriale, un viaggio psichedelico: tutto intorno a loro cresceva a dismisura, e i sorrisi divertiti di poco prima, lasciavano il posto a una smorfia di disagio malcelata. Lo spettacolo stava per avere inizio.
Miss Lust stava sdraiata voluttuosa sulle lenzuola di seta rossa, comodamente poggiate ad eleganti cuscini cremisi. Indossava un corpetto nero, con motivi floreali di pizzo che dai fianchi arrivavano a lambire il seno generoso. La parte centrale del corpetto era impreziosito da lapislazzuli che ora brillavano vivaci alla luce delle candele che illuminavano la stanza. Le guepiere nere creavano una splendide cornice al suo sedere sinuoso, per agganciarsi a calze nere con un motivo floreale che ne cingevano le cosce tornite, e abbracciavano le gambe snelle che s’immergevano in eleganti stivali neri, con un tacco dodici. Uno spettacolo mozzafiato.
Lei aveva udito gli inconfondibili passi di lui, e sorrise in un misto di eccitazione e impazienza. Ogni volta era come se fosse la prima, lei, anzi loro, padroni della sorte di altre persone, ridotte a meri oggetti per il loro intrattenimento, svuotati di ogni umana apparenza. Era decisamente più facile trattare con loro in questa nuova condizione, e nel momento in cui se ne stancavano, i modi per farli sparire erano a lei molto graditi. Ora osservava la maniglia della porta, avvertendo la vicinanza del suo compagno.
La maniglia sussultò e girò verso il basso lentamente, e lo spettacolo di Mister Lust a torso nudo non fece che aumentare la sua impazienza, soprattutto quando lui le mostrò il piatto d’argento con sopra la cloche. Lo depose ai piedi del letto, e guardandola negli occhi le disse: <<ti presento i nostri ospiti..>>, e con un gesto teatrale scoperchiò il piatto, esibendosi in un abbozzo d’inchino.
Gli occhi di Miss Lust mostrarono tutta la sua gioia di fronte a ciò che vedeva: quei piccoli esserini alti non più di dieci centimetri, ora si accalcavano istintivamente verso il centro, gli uni sugli altri. Non cera traccia d’eccitazione nei loro visi, solo paura, e la cosa la eccitava non poco.
<<benvenuti miei piccoli ospiti.. Questa sera ci divertiremo un mondo insieme. Vediamo, da chi potrei cominciare?>> disse lasciando che la sua mano vagasse senza meta sulla piccola folla di omini. Era davvero difficile scegliere, poi ripensò ai loro messaggi: dov’era il feticista dei piedi? Lo aveva trovato, se ne stava rannicchiato proprio in mezzo al gruppetto. Il pollice e l’indice di Miss Lust calarono su di lui, stringendosi attorno alla vita del ragazzo. Lo sollevò portandolo all’altezza dei suoi occhi inquisitori:
<<così ti piacciono i piedi.. Che ne dici Mister Lust? Lo accontentiamo? >>
L’uomo stava ancora in piedi gustandosi il siparietto, e con un plateale gesto della mano le rispose : <<come desideri mia signora..>>. S’inginocchiò ai piedi del letto, e la sua mano destra accarezzo lentamente la coscia di lei, scendendo delicatamente sul polpaccio tonico, cinto in quel momento dallo stivale. Con calma prese ad aprirlo, lasciando che la sua compagna godesse delle sue cure, continuando a tenere il piccolo prigioniero in mano. Mister Lust aprì lo stivale, e lo estrasse con gentilezza, deponendolo con cura alla loro destra. Prese il piede della compagna fra le mani, e si calò per dare un tenero bacio sul dorso del piede, e scendere giù verso le dita. L’odore intenso non lo infastidiva, e segretamente provava un po’ d’invidia per il piccolo feticista. Fra un bacio e una leccata decisa sulla pianta del piede della compagna, ebbe il tempo di chiederle: <<dove lo desideri tesoro?>>.
Lei assunse un cipiglio interrogativo, come se stesse scegliendo un capo d’abbigliamento piuttosto che un altro, infine, aprendosi in un sorriso disse: <<prigioniero sotto la pianta..>>.
Mister Lust fece un cenno d’assenso col capo, e prendendo il piccolo prigioniero dalle mani di lei, lo depose sul fondo dello stivaletto nero, per poi guidare il piede di lei dentro di esso. Un lungo mugolio di lei annunciava che l’incontro era avvenuto. Percepiva i tentativi di divincolarsi del malcapitato, e ogni piccolo segno di lotta non faceva che acuirne il piacere. Il ragazzo era sommerso dal piede della donna, l’aria calda e pungente permeava quella prigione di pelle, e il suo sogno più perverso ora era diventato l’incubo peggiore. Pianse senza sosta, gridando e implorando pietà, ma la sua carceriera era già passata ad altro.
<<amore, sai cosa?>> disse lei sfiorando il viso di lui con una tenera carezza.
<<vediamo se indovino.. Ti è appena venuta fame.. >>
<<mi conosci bene.. >> disse lei con un sorriso aperto, e impaziente, prima di volgere il proprio viso sul piatto: <<voglio quello cicciottello in mezzo.. >>.
Parlava di uno dei voyeur, un uomo che a dimensioni normali era alto un metro e ottanta per cento e passa chili. Adesso, nudo e minuscolo, somigliava vagamente a un bon bon.
<<come desideri.. >> rispose Mister Lust , e in un attimo afferrò l’uomo per le caviglie, sollevandolo a testa in giù, sul viso divertito e famelico di lei. Lo lasciò scorrere sul bellissimo volto di lei, partendo dalla fronte liscia, giù per il dorso del naso, fino alle labbra umide, da cui fuoriuscì la rosea lingua della donna, che calda ora bramava il suo bocconcino.
Il tarchiato voyeur urlava di terrore puro, senza sapere che questo aumentava l’eccitazione della gigantesca donna. Mister Lust fermò il terribile tragitto dell’uomo proprio sulla bocca di lei. Le labbra di Miss Lust si schiusero mostrando dei denti candidi e perfetti, e una salivazione in continuo aumento.
Mister Lust divertito e complice, lasciò scivolare l’uomo dentro fino all’ombelico, dando modo alla compagna di stringerlo fra le labbra. Il piccolo malcapitato urlava di orrore, avvolto dal caldo respiro della donna, che ora si divertiva a torturarlo con lenti movimenti della lingua, serrando i denti quel tanto che bastava da farlo urlare disperatamente. Un movimento lento di Mister Lust estrasse il prigioniero dalla bocca affamata di lei, permettendogli di riprendere fiato. Non sapeva ancora cosa lo aspettava.
Miss Lust prese una ciotola dal comò alla sua sinistra, e il suo compagno sorrise dicendo: <<cioccolata eh? Sei sempre golosa.. >>
<<un pochino..>> disse lei facendo spallucce. Lui la adorava, ne era completamente estasiato. La straordinaria naturalezza con cui lei si muoveva, come se fosse la cosa più normale del mondo avere dei piccoli esseri umani come gingilli.
Tenendo ben stretto l’omino dalle caviglie, lo immerse nella cioccolata, girandolo dentro con lentezza. Lo estrasse divertito, costatando che somigliasse proprio ad un cioccolatino. Lo portò velocemente sul viso di lei, avendo cura che la cioccolata non cadesse sul prezioso corpetto, e le disse: <<pronta? >>
Lei sorrise e spalancò la bocca in un sonoro “Aaaaaaa”. Lui lasciò che il cicciottello ricoperto di cioccolato scivolasse sulla lingua di lei, lasciando la presa. La ammirò risucchiarlo per intero all’interno della bocca. Immaginava l’omino bistrattato dall’enorme lingua di lei, spostato ora contro il palato, ora contro l’esterno della bocca, ora di nuovo sulla lingua. Come sempre aspettava quel momento, che puntualmente avvenne. Miss Lust che da comodamente distesa si ergeva a sedere, poggiata con la schiena sui cuscini. La osservò inclinare la testa all’indietro, e con la mano toccarsi la gola: stava ingoiando il suo boccone, e il rigonfiamento che scendeva lungo il delicato collo era seguito dal dito affusolato di lei, che seguiva il tragitto del malcapitato, giù per l’esofago, che inesorabilmente si stringeva su di lui, spingendolo fin nel suo stomaco.
Mister Lust ebbe un’erezione di fronte a quello spettacolo, e lei con gli occhi ancora socchiusi annunciò: <<mmmm.. E’ arrivato, lo sento muovere.. >>, e con la mano si massaggiava la pancia. La donna aprì gli occhi, trovandosi di fronte al membro turgido e duro del compagno, e gli scoccò un’occhiata complice e divertita: <<ora mi prendo un po’ io cura di te.. >>.
Guardò sul piatto: erano rimasti la coppia di scambisti, e gli altri due voyeur. Afferrò d’istinto uno dei voyeur, voleva lasciare la coppietta per ultimi. Portò il prigioniero di turno all’altezza dei propri occhi, e con sguardo minaccioso disse: <<ora ti metto sul suo glande e voglio che lo stringi forte, e non lasciarlo andare per niente al mondo, altrimenti quel che è capitato al tu amico prima, sarà una gita domenicale in confronto a quello che farò a te!>>. Osservò la reazione dell’omino impaurito, che fece di si con la testa, troppo terrorizzato per tentare qualunque forma di rifiuto. Lei lo depose delicatamente sul glande di lui, e l’omino istantaneamente si trovò a stringerne la sommità, per paura di disobbedire e anche di cadere. Lei sorrise compiaciuta, e si sdraiò sul proprio compagno, baciandolo con passione, per poi scendere sul collo, giù per il corpo tonico, i pettorali, l’addome, la vita, fino ad arrivare al suo sesso fremente. La mano di lei si serrò su di esso, e dopo essersi accertata che l’omino stringesse bene il glande, accolse l’enorme sesso di lui in bocca. Adorava il sesso orale, e si prese tutto il suo tempo, godendo di ogni cenno che percepiva da parte dell’omino intrappolato in quell’abbraccio terribile. Fu improvvisamente interrotta da lui, che le disse: <<voglio partecipare anch’io..>>.
Lei lo guardò un po’ indispettita, poi si sciolse in un sorriso, e prese rapidamente l’ultimo voyeur rimasto sul piatto, per poi rimettere la cloche in modo che la coppia non potesse scappare.
Lui le sganciò le guepiere, e con lentezza studiata le sfilò le calze dal motivo floreale. Lei adorava farsi spogliare da lui, ma in quel momento l’eccitazione montante le faceva desiderare che si sbrigasse. Così si girò, mostrando il suo splendido sedere e a cavalcioni si sedette sul viso di lui, nel più classico dei sessantanove. Lei gli mise in mano il terzo voyeur e tornò a dedicarsi allo scettro del piacere del suo compagno, trovando l’omino ancora stretto ad esso. Mister Lust immerse il proprio viso fra le natiche sode della compagna, baciando ogni centimetro di quella pelle. Le piccole bocche della passione di Miss Lust troneggiavano in quello spazio ristretto, e la lingua di lui ne percorreva il tragitto dall’alto verso il basso, lasciando che entrambi si inumidissero quel tanto che bastava. Il sesso di lei fremeva d’impazienza, e l’eccitante orifizio carnoso fra le sue soffici natiche cominciava a contrarsi ritmicamente al ritmo del suo piacere crescente.
Lei continuava a suggere con tutta la passione di cui era capace il suo membro, e lui invece teneva fra pollice e indice le caviglie del terzo voyeur, lasciando che cominciasse a scivolare nel sesso di lei, assecondandone i movimenti avanti e indietro. L’omino si trovò presto sprofondato nel caldo monte di Venere della gigantesca donna, cozzando con la testa il piccolo pulsante del piacere di Miss Lust.
Mister Lust in un crescendo di eccitazione le annunciò: <<manca davvero pochissimo..>>.
Lei silenziosamente gli guidò la mano, estraendo l’omino da davanti, per portarlo istantaneamente sul retro. Mister Lust sorrise divertito, e assecondò la volontà della compagna: pose la testa dell’omino ormai abbondantemente lubrificato, sull’ano di lei, che si dischiuse senza fatica alcuna ad accogliere il nuovo ospite. Scivolò dentro quasi istantaneamente, e come sempre Mister Lust aspettò il culmine del proprio orgasmo per spingerlo dentro per intero.
In un amplesso di passione, lei avvertì il membro di lui sussultare, e si spostò indietro col bacino quel tanto che bastava da far scivolare in lei l’omino in mano al suo compagno, il quale accompagnò col dito indice il tragitto del malcapitato, e nello stesso attimo esplose in tutta la forza del suo orgasmo nella bocca di lei, sparando letteralmente l’omino sul proprio glande verso la profondità della bocca di Miss Lust. La donna si erse a sedere sul volto di lui, ingoiando il seme del suo compagno, e il piccolo compagno di viaggio, mentre sentiva l’omino sprofondare nel proprio sedere, e sapeva bene che era un viaggio senza ritorno.
La coppia di scambisti, nell’oscurità della loro prigione piangevano disperati. Avevano visto il destino di alcuni dei loro compagni di sventura, e non osavano immaginare cosa sarebbe toccato a loro. Non avevano idea di quanto tempo fosse passato da quando era stata rimessa la cloche, e nel buio si abbracciavano tremando.
Improvvisamente la luce inondò la loro prigione, e il viso di Miss Lust fece capolino su di loro. La sua espressione di cupidigia li terrorizzò, non si prospettava nulla di buono.
La speranza li abbandonò del tutto quando videro il gigantesco uomo con indosso un unico strano indumento: una sorta di imbracatura in seta gli cingeva il basso ventre, e sopra al suo membro già turgido, stava un’asola in seta. Non ebbero il tempo di immaginare a cosa servisse, perché le mani di Miss Lust li ghermirono, e li costrinsero in un abbraccio forzato, prima di posizionarli proprio in quell’asola. Capirono che facevano parte di una raffinata cintura per lo strap on, come quelle che loro avevano usato in passato. Era quasi ironico che uno strumento che aveva regalato loro parecchi momenti di piacere, si era trasformato in una trappola terribile e mortale.
La voce di Miss Lust spezzò quel silenzio di ghiaccio: <<indovinate un po’ cosa vi aspetta?>> disse tendendo l’orecchio come a far finta di ascoltarli.
Mister Lust parlò: <<mi sembra che abbiano detto “un viaggio senza ritorno nel tu splendido culo”..>>
Lei sorrise divertita: <<che volgari che sono.. E allora che comincino le danze!>> disse mentre si metteva sulle ginocchia, sporgendo in fuori il suo magnifico sedere .
I due stretti in quell’abbraccio forzato, urlavano a squarciagola, e non si accorsero quasi del gel oleoso che Mister Lust faceva cadere su di loro. Si guardarono l’un l’altro terrorizzati, e sballottati dal movimento del loro gigantesco carceriere guardarono avanti: l’orifizio lubrificato di lei pulsava impaziente di accoglierli, e mentre loro chiudevano gli occhi e urlavano un ultimo disperato grido d’aiuto, un movimento di Mister Lust li spinse in quella piccola bocca che li bramava. Il loro ultimo viaggio era cominciato, e sarebbe stato un viaggio senza ritorno.
Mister Lust in piedi dietro la sua compagna, alternava colpi decisi ad altri lenti, in una doppia penetrazione che faceva urlare Miss Lust di piacere, e in quel momento il mondo era ai loro piedi, tante piccole vite spente per dar piacere a lei, a loro, in un crescendo di passione che stritolò anche il malcapitato ancora prigioniero nella sua scarpa, sotto quell’immenso piede.
Raggiunsero insieme l’orgasmo, la coppia di scambisti si era staccata da un pezzo dall’imbracatura, ed erano sprofondati inesorabilmente nel suo corpo, regalandole gli ultimi brividi di piacere ogni volta che li sentiva muoversi.
Mister Lust si abbandonò sul letto accanto a Miss Lust, che adesso gli si stringeva contro in un tenero abbraccio: <<ti amo.. >> le disse.
<<ti amo anch’io..>> rispose lei col fiato ancora corto.
E mentre la stanchezza scendeva su di loro, i due si addormentarono stretti l’uno all’altro, e a vederli così sembravano una normale coppia, e forse lo erano dopotutto.
Una normale coppia, con normali appetiti sessuali che soddisfavano con insoliti mezzi, e di sicuro quella non sarebbe stata l’ultima volta. Il sorriso beato di Carmen in risposta al debole sussulto dentro di se ne era la prova. Non avrebbero mai potuto rinunciare a simili piaceri.