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anjsuu ha inviato un messaggio dal titolo:
Parte 4 ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
10/Marzo/2012 01:08:42
Ai piedi degli Dei-Parte 4
Incredibilmente,finalmente,Monica era riuscita a vederci e a capire che cosa eravamo sul serio.Stava lì,con la lente di ingrandimento in mano,ad osservarci dall'alto della sua sconfinata potenza,a cui noi non potevamo far altro che pensare con un terrore sconfinato.Io restavo inginocchiato,mentre lei mi scrutava dall'alto,sorridendo un sorriso a metà tra il malizioso e il crudele,o almeno così mi sembrò,mentre continuavo a sentire le grida di gioia dei miei amici che,dietro di me,si abbracciavano e saltavano,ormai convinti di essere al sicuro.Alzai lo sguardo verso di lei,e vidi il suo sorriso farsi un pò più marcato,prima che mettesse da parte la lente di ingrandimento,sedendosi e osservandoci tutti,con la testa poggiata sulle braccia incrociate sul banco,ad una certa distanza da noi.
M:E adesso che ci faccio con voi?Non posso mica lasciarvi andare via così,finireste schiacciati o mangiati dagli animali che vivono lì fuori...che preferite?
La guardammo tutti,senza capire,riflettendo sulle nostre possibilità:aveva ragione da ogni punto di vista,se ci avesse fatto uscire dalla stanza,gli studenti che camminavano per i corridoi dell'università ci avrebbero sicuramente schiacciato a morte come tanti piccoli insetti.Se,invece,fossimo riusciti per puro miracolo ad uscire dall'università,di certo cani,gatti,uccelli r persino insetti ci avrebbero trovati e divorati immediatamente.
P:Che facciamo ragazzi?Non credo sia la cosa migliore farci portare a casa in queste condizioni,non credete?Non credo che riuscirei a sopportare l'idea di mia sorella così enorme che mi tratta come un insetto...
Fummo d'accordo,anche perchè la situazione era talmente imbarazzante e difficile che di certo nessuno avrebbe voluto tornare a casa.Proprio in quel momento Monica,che ci aveva guardati per tutto il tempo,disse:
M:Volete che vi riporti a casa?
Lo disse con un tono che non riuscimmo a decifrare,c'era tanta irnonia nella sua voce ma,dietro l'ironia,c'era anche qualcos'altro che non riuscimmo,da subito,a capire.Immediatamente le facemmo segno di no,e lei,dopo aver preso la lente d'ingrandimento,riuscì a vederci e a capire,rise di gusto,prima di alzarsi e cercare qualcosa nella stanza...alla fine noi,occupati a parlare e a discutere su quello che avremmo dovuto fare in una situazione come quella,la vedemmo tornare con le mani dietro la schiena,un sorriso divertito sul viso mentre ci scrutava,prima di sbattere con violenza una mano alle nostre spalle,di taglio,e cominciando a spingere verso di noi con essa.Terrorizzati,cominciammo a gridare e a correre nella direzione opposta,verso il bordo del tavolo.Potevamo osservare ogni singola piega della pelle delle sue dita,del palmo della sua mano,le vene del polso che battevano lentamente mentre lei,con la stessa lentezza,faceva avanzare la mano verso di noi che,ormai giunti al limite del banco,cominciammo a gridare,convinti che volesse buttarci di sotto e ucciderci.Quando la sua mano ci colpì e cademmo nel vuoto,sentimmo subito qualcosa di molto duro e freddo,come una superficie di ghiaccio alle nostre spalle.Tutti,nessuno escluso,ci eravamo fatti male per quella piccola caduta,e quando ci voltammo,massaggiandoci chi il braccio,chi la testa,chi una gamba,vedemmo di essere caduti centro un contenitore di vetro per esperimenti.Monica,guardandoci lì dentro,sorrise crudele,prima di dire:
M:Voi venite a casa con me adesso...capito insettini?
Con una risata,fece scivolare il coperchio sul contenitore,chiudendoci dentro,prima di gettare il contenitore nella borsa,prenderla e andare via da quella stanza,senza dire nulla a nessuno e dirigendosi verso l'uscita dell'università.Noi,dentro la borsa e dentro quel contenitore in vetro,eravamo sballottati come non mai,e ci sentimmo subito male,cercando di non vomitare per i tremendi scossoni che ogni suo movimento ci costringeva a subire.Ascoltammo ogni singola voce,ogni singolo rumore proveniente dai corridoi e dalle aule dell'università,finchè non sentimmo un silenzio inframmezzato solo dal rumore di macchine e autobus in movimento.Poi,con un ultimo,enorme sussulto,sentimmo la borsa poggiarsi su qualcosa di morbido,e una portiera che sbatteva.Poi,il suono venne ripetuto,e sentimmo Monica mettere in moto la macchina,guidando per una ventina di minuti.All'interno del contenitore,mentre lei guidava canticchiando,noi eravamo disperati...
F:Ma che cazzo stà facendo?Dovrebbe aiutarci,e invece...come ha potuto farci questo?
P:Non capisco...quando ci ha visto,credevo ci avrebbe salvati e invece...ora cosa ci succederà?
L:Non mi interessa un cazzo di quello che succederà,sò solo che quando torneremo normali,gliela farò pagare carissima,vedrete.
Io non dissi nulla,seduto sulla fredda superficie di vetro,riflettendo...non ci avevo fatto caso,ma il modo in cui lei si era comportata era identico a quello delle donne nelle storie di gigantesse che avevo letto e con cui avevo fantasticato e mi ero eccitato...donne crudeli,prevaricatrici,onnipotenti e sadiche,con in pugno la vita degli omini rimpiccioliti...Monica ne era il modello perfetto.Avevo visto nei suoi occhi la sorpresa di vederci così piccoli,e quello non mi aveva spaventato...quello che mi aveva spaventato sul serio,era stata la crescente crudeltà velare i suoi occhi,come un gatto che guarda il topo che di lì a qualche minuto sbranerà.Quando ci aveva letteralmente buttati all'interno del contenitore,aveva riso di un riso sadico,perverso,che mal mi faceva sperare per il futuro.Ancora assorti nelle nostre riflessioni,nelle discussioni o semplicemente nel dar fiato alla bocca per sparare epiteti contro la ragazza che ci aveva catturato,non ci accorgemmo che lei aveva raggiunto la sua destinazione,perchè il rumore dell'auto si spense e la portiera si aprì,prima che noi conoscessimo di nuovo la sensazione di mal di mare provocata dall'essere nella sua borsa.Monica prese le chiavi,le infilò nella serratura del suo appartamento,e aprì la porta.Quando la richiuse dietro di sè,una parte di me sapeva che non avremmo mai più l'esterno,ma me ne guardai bene dal comunicarlo ai miei amici.
P: E adesso dove ci porta,questa maledetta S*****a????
Nessuno si prese la briga di rispondergli,dato che una delle mani bellissime e dalle unghie perfette e scintillanti di Monica si fece strada nella borsa,afferrando il contenitore mentre lei camminava,giochicchiando a lanciarlo in aria e riacchiapparlo al volo,ridendo come una bambina che gioca con un nuovo giocattolo,prima di arrivare nella sua camera,sedersi sul letto e aprire il contenitore,facendoci cadere sul copriletto.
Ci guardò con un misto di soddisfazine e sadico piacere,prima di dire:
M:Bene insettini...adesso vi spiego le regole della vostra nuova vita...
