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jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo:
STORIA: CONTINUO DI MATTINA ed ha ricevuto
2 repliche.
messaggio inviato in data:
02/Giugno/2003 21:03:38
per chi fosse rimasto interessato dalla prima parte ecco a voi la seconda :))
La signora Anna era una donna sui 42 anni, era mora , alta e , ve lo assicuro, molto bella. Quella mattina ci fece entrare in casa sua e ci fece accomodare in salotto mentre lei finiva di prepararsi.
Cristina mi posò sul tavolo dal salotto e mi accarezzava la testa con l’indice. Io stavo giù meglio ma sentivo che la mia spalla aveva qualcosa di strano, era come se l’omero mi si fosse insaccato nell’articolazione e non riuscivo a muovermi. Cristina mi ripeteva :<< mi dispiace Ricky! Non volevo farti male!!>> Io non le rispondevo nemmeno , speravo solamente che Anna mi avesse aiutato.
dopo pochi minuti La Sig. Anna scese dal piano di sopra in accappatoio , scalza e ancora gocciolante d’acqua:
<< Scusami ma ero sotto la doccia!>> ci disse, anzi disse a Cristina, poi venne a sedersi al tavolo e vi appoggiò sopra i suoi bei piedi nudi con le unghie smaltate di rosso chiedendo a Cristina :<<Allora, che problemi ci sono? Mi sembravi spaventata prima , è successo qualcosa al vostro cane?!>>
Io mi ritrovai davanti le immense piante dei piedi della Signora Anna che ignara di me avrebbe potuto anche spiaccicarmi. Cristina le rispose :<<Signora, veramente sono venuta con Riccardo, si è fatto male ad una spalla..:>>
Anna la interruppe :<< AH! E adesso dov’è?>> Cristina allora le indico un piccolo esserino rosa a pochi centimetri dai suoi talloni , Anna Sgranò gli occhi ed esclamò:
<< Mio Dio! Ma che gli è successo?>>
Cristina le spiegò tutta la situazione e Anna annuì più volte, sconcertata.
Con delicatezza mi prese nel palmo profumato della sua grande mano e mi avvicinò al viso, notò la mia espressione sofferente e disse :<< Poverino… deve farti davvero male!>> io annuii.
<< Cmq non credo che io ci possa fare niente..per sistemargli la spalla potrei strappargli il braccio…è troppo piccino!>> continuò Anna guardandomi seduto nella sua mano.
Cristina scosse il capo abbattuta ed esclamò:<< Quanto sono stupida!!>> Anna allora le rispose :
<< ma suvvia Cristina! Lei non c’entra ! chissà per quale strana ragione Riccardo è diventato così piccolo! Piuttosto deve ringraziare il cielo di non averlo pestato ! e anch’io devo essere felice di non avergli poggiato sopra i talloni!>>
Cristina si sentiva tremendamente responsabile, cosi annuì e restò in silenzio mentre Anna continuava a scrutarmi. Io dissi , inutilmente :
<< La spalla mi fa male! Dovete aiutarmi!>> Anna sentì in lontananza la mia voce e non capì niente così mi rispose :<< SU , stai tranquillo, vedrai che è solo una questione di tempo e poi torni normale!>> Detto ciò si alzò e si avviò verso il divano, mi poggiò sul tavolino di vetro posto davanti a questo e poi disse a Cristina :<< Su, accomodati, preparo un caffè !>> e se ne andò in cucina. Cristina venne a sedersi davanti a me e mi chiese :<< come stai?>>
io le feci cenno “così e così” e lei allora sprofondò nei cuscini e stese le gambe , poggiando i suoi piedoni davanti a me. Le sue piante ero sporche ,e vi erano appiccicati sassolini, fili d’erba e anche una formichina che la bella Gigantessa non aveva notato mentre correva per la strada. Nella mia vita non credo ci sarà più un momento in cui mi sentirò di nuovo così vicino a quella formichina schiacciata sotto la pianta del piede della ma domestica.
Qualche minuto più tardi tornò la signora Anna con il caffè , versò due tazzine e si sedette accanto a cristina, stendendo anche lei i piedi nudi sul tavolino. Le due iniziarono a conversare senza curarsi minamene di me che me ne stavo ai loro piedi, dominato come un insulso insetto.
<< Eh , si , è proprio una situazione difficile..>> disse Anna dopo aver assaporato il caffè che ancora le sporcava le labbra carnose. Cristina mi guardava con rassegnazione e si limitò a rispondere :<< Si… e tra l’altro io devo ancora finire di lavorare..non so che fare! Ho paura a lasciarlo in giro per casa!>>
Anna annuì e allora propose :<< Ah, se è un problema posso tenerlo io qui in casa. Sono sola fino all’ora di pranzo e non ho niente da fare! Potresti passarlo a riprendere per l’ora di pranzo , anche perché a quell’ora torna mia figlia Valentina!>>
<< oh grazie signora.. però non so..>> esitò Cristina. Allora Anna , spostando i piedi da davanti a me per vedermi disse :<< Decidi tu piccino!>>
io accettai ed annuii con il capo. In fondo starmene per un po’ lontano da Cristina che mi aveva distrutto una spalla non mi dispiaceva affatto. Anna allora esclamò:
<< Perfetto! Suvvia Cristina , ora torna pure a casa, e stai tranquilla che il piccolino è in buone mani!>>
Poco dopo Cristina se ne andò e Anna la accompagnò alla porta, quando tornò in salotto io ero ancora seduto sul tavolino e lei restò in piedi sopra di me a guardarmi per un po’:
<< Guarda tu come ti sei ridotto! La spalla come va ?>> Io ancora me la tenevo con la mano sinistra, mi faceva male ma ci stavo facendo l’abitudine.
<< ma come diavolo hai fatto a farti male alla spalla!>> si chiese chinandosi su di me. Io le risposi:
<< Cristina mi stava massaggiando la schiena con i piedi!>> Lei non mi sentì ma vide che avevo mosso le labbra, così incuriosita mi avvicinò il suo enorme orecchio , dicendo:<<ripeti Riccardo..>>
io ripetei e lei sussultò per poi prendermi tra indice e pollice e avvicinarmi al viso :
<<Cosa? ti stava facendo un massaggio?! Così piccino??>>
io annuii.
<< Ma…anche tu che te lo sei lasciato far fare! Ti rendi conto che è un miracolo che non ti abbia pestato!! Sei così piccolo che potrei schiacciarti io stessa sotto il mignolo!>>
Anna non si accorse che mi stava stringendo parecchio. Avevo l’addome compresso con forza dai polpastrelli delle sue dita ed anche il mio pene…abbastanza duro, era compresso sulla mia pancia. Cercai di farle capire che sarebbe stato opportuno allentare un po’ la presa ma niente, Anna ormai era immersa in un lungo soliloquio :
<<Da non crederci!! Ma cosa vi salta in mente!! E ora non si sa cos’hai alla spalla! E io ho paura di farti male ! mah! Che situazione!>>
seccata , Anna, si lasciò cadere sul divano. Continuò a stringermi tra le sue dita e a guardarmi. D’un tratto mi sorrise e disse :<< ma insomma a che stai pensando?>> io assunsi un’ espressione perplessa e lei rise :<< ah ah ah!>> poi continuò:<< ma dai, mi riferivo al tuo pisello! Ti eccita semplicemente lo startene stretto tra le dita della mia mano oppure ti stai facendo qualche fantasia?>>
Io diventai completamente rosso in viso, imbarazzatissimo e le chiesi scusa con la mano.
<< ma no! mi fa piacere farti questo effetto!>> esclamò Anna:<<poi mi fai una tenerezza! Voglio farti un regalo!!>>
detto ciò Anna si slegò l’accappatoio e lo aprì, restando completamente nuda. Aprì le gambe , poggiando i talloni sul tavolino e, sempre tenendomi nella mano, mi avvicinò alla sua stupenda vagina : il pelo era nero e folto e le sue grandi labbra era schiuse ed umide. Io restai estasiato e Anna disse :
<<senti senti! Qui qualcuno è al settimo cielo!>> e mi tastava il pene con suo pollice immenso:
<<Ti piacerebbe finirmi li dentro eh ?>> rise. Io iniziavo a tremare non so se per l’emozione o la paura. Protesi le mani verso quella stupenda figa ma Anna mi allontanò e mi posò sul tavolo, vicino al suo piede destro, dicendo:<< Aspetta piccino ho un idea!>> e fece per alzarsi ma io ero talmente eccitato che mi fiondai sul suo piede ed iniziai a baciarle l’arco plantare. Anna mi lasciò fare , guardandomi maliziosamente, poi disse:<< Mh… ora capisco perché ti sei lasciato fare il massaggio da Cristina! Ti piacciono i miei piedoni?>> io non risposi e contiuai a baciare con foga fino ad arrivare al suo tallone rotondo e soffice. L’odore era stupendo e il suo sguardo soddisfatto mi estasiava.
<< bene bene… non ti fa più male la spalla?>> mi chiese poggiandomi sopra le sue belle dita smaltate e comprimendomi sul tavolino. Io lasciai che mi calpestasse delicatamente, poi Anna si alzò e io restai sdraiato a pancia in su a guardarla… si innalzava sopra di me nuda , con il suo corpo statuario.
<<Non voglio farti del male , ne tanto meno obbligarti…quindi, adesso io ti deporrò ai miei piedi e poi mi chinerò su di te allargando le gambe e sedendomi davanti a te; se tu vorrai potrai divertirti un po’ …però fai tu, io ho paura di farti male!>>
mi prese e mi depose delicatamente sotto di lei. Io le guardai i bei piedi e poi alzai lo sguardo e la vidi chinarsi lentamente ; la sua immensa figa scendeva su di me lentamente. Poi si sedette e allargò le gambe , io corsi verso la sua figa ma non feci in tempo a raggiungerla che il suo indice mi spinse con una forza inaudita e andai a sbattere alle sue labbra umide:
<< scusami piccino… ma non riuscivo ad aspettare!>> disse sorridendo. Io iniziai a leccare e a strusciarmi in quel paradiso e lei sospirava di piacere , contraendosi ripetutamente.
Stava per venire , ne ero sicuro , ma d’un tratto mi afferrò per le gambe e mi portò al suo seno. Mi aggrappai al suo capezzolo turgido e lei mi lasciò stare li , continuando con le sue dita ciò che io avevo iniziato. Si muoveva in preda al piacere e la sua tetta sobbalzava , stavo per perdere la presa ma lei mi premette con le dita sulla sua tetta e continuò a masturbarsi.
Quando fu soddisfatta mi lasciò al mio destino. Restò sdraiata sul pavimento e mi lasciò libero di camminare tra il suo seno e poi sul suo ventre; naturalmente io mi dirigevo verso la bella peluria.
Anna mi afferrò e mi avvicinò alle labbra per darmi un bacio assordante, poi mi guardò ancora eccitato e disse :<< ah, scusa, non ho pensato a te!>>
Tenendomi per le gambe mi avvicinò alla sua bocca ed un attimo dopo vidi a sua lingua gigantessa protendersi verso di me. Lentamente iniziò a leccarmi tra le gambe , e con una delicatezza tale che poteva sembrare una lingua di dimensioni normali se non fosse stato che mentre con la punta mi leccava il pene, con il resto mi leccava tutto il corpo!
Venni dopo pochi minuti e a quel punto Anna mi poggiò sul pavimento e si alzò.
<< Mh… che piacevole quarto d’ora che ho passato con te!>> disse guardandomi estasiato , sdraiato ai suoi piedi.
<< Vado a vestirmi! Tu aspettami vicino al tavolino. Manca ancora un ora a l’una .. e credo che prima che torni Cristina vorrò divertirmi un altro po’ con te!>>
osservai i suoi talloni e le sue piante rosee allontanarsi e poi le sue gambe ed il suo bel sedere sodo e infine il suo intero corpo salire le scale e scomparire al piano di sopra.
<< Voglio rimanere così!>> pensai, sembrava che nemmeno la spalla mi facesse più male, ma passati pochi minuti di estasi il dolore e l’inquietudine si rifecero padroni della mia anima.
(continua???)