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jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo:
STORIA PARTE 4 ed ha ricevuto
4 repliche.
messaggio inviato in data:
12/Giugno/2003 21:09:56
Storia parte IV .... il titolo è MATTINA... ma non mi ci sono sprecato troppo.... datemelo voi un titolo a questa storia :))
Valentina camminò fino in camera sua tenendomi nella mano ed urlando alla madre :
<< mamma! Cristina ci ha riportato Ricky! Lo porto in camera con me mentre faccio i compiti!>>
<< ok Vale!>>
La bella gigantessa chiuse la porta e aprì il palmo della mano vicino al suo letto dicendomi:<< scendi qui!>> io obbedii e saltai sul morbido materasso. Valentina Si andò a sedere davanti alla scrivania, si voltò verso il letto ed accavallò le gambe. Io la guardai , sembrava che dovesse dirmi qualcosa, invece lei restò zitta e iniziò a dondolarsi l’infradito al bel piedone.
Guardando quello spettacolo mi eccitai subito e lei allora sorrise:
<< ma ti piaccio così tanto?>>
io annuii. Allora lei lasciò cadere l’infradito e posò il suo bel piede nudo sul materasso, affondandocelo , tanto che io iniziai a ruzzolare fino a quando non le finii sulle dita. A quel punto lei disse :<<che carino! Sei piccolissimo e in mio potere!>>
Poi sollevò il piede, tenendolo alto davanti al suo viso e guardando me , tutto abbracciato al suo alluce… praticamente sdraiato sull’unghia liscia.
<< puoi baciarmi se vuoi!>> disse ed io .. timidamente le diedi qualche bacio , sempre , però, tenendomi ben stretto.
Valentina sembrava compiaciuta e stese l’alluce lungo , piegando le altre dita, come se volesse sottolineare le mie piccole dimensioni.
<< va bene! È meglio che ora tu te ne stia un po’ per conto tuo sul mio letto..è meglio che io mi metta a studiare altrimenti non so che fine faresti! È così eccitante vederti così piccino!>>
così dicendo abbassò di nuovo il piede fino al materasso e io scesi. Poi si alzò e si mise a rovistare nel suo zaino. La guardavo svettare sopra di me, bellissima e averi desiderato saltare verso di lei e strigermi alle sue gambe .
<< Mettiti comodo e cerca di non attirare la mia attenzione! Sono eccitata e penso che mi piacerebbe molto calpestarti sotto i miei piedi nudi o infilarmiti in bocca come una tic-tac!>>
io le sorrisi e mi ritrovai ancora più eccitato. Lei allora si levò la camicia , restando con il reggiseno e poi si iniziò a sbottonare i pantaloni. Mentre lo faceva mi guardava sorridente. Si sfilà i Jenas e restò con le mutandine nere. A quel punto si sedette di nuovo sulla sedia , a gambe aperte , e disse :
<< il fatto che non posso torturarti come vorrei non mi impedisce di godermi in pieno questa situazione!>> e a quel punto iniziò a strofinarsi le dita sulla figa. Sentivo il soffice sfruscio dei suoi peli con il cotone della mutanda e poi notai la sua eccitazione, il gonfiore, l’umido.
Valentina sospirava mentre continuava a stuzzicarsi. Io la guardavo e senza neanche pensarci iniziai a toccarmi , lentamente… Valentina era talmente enorme e bella che anche solo lo sfiorarmi poteva significare l’orgasmo. Valentina scostò le mutandine e infilò le dita nella sua bella figa, tra le grandi labbra umide , godeva ed iniziava a contorcersi. Allungò un piede nella mia direzione e disse tra i sospiri :<< invece di farti le seghe fai qualcosa di utile!>> divaricò le dita del suo bel piede davanti a me , sprigionando un odore celestiale e mostrandomi la bella pianta rosea. Io allora iniziai a leccarle la pianta soffice del piede e lei ne sembrava entusiasta. Purtroppo però sbagliai ad iniziare a strusciarmi sul suo tallone perché lei a quel punto, sentendo il mio corpicino così vicino alla pianta del piede, decise di posarmela sopra.
Mi ritrovai compresso sul materasso, quasi schiacciato, lei continuava a toccarsi e mi tastava. Alzava e riabbassava il suo enorme piedone su di me, calpestandomi sotto ogni parte; sotto le dita, sotto il tallone … a volte mi poggiava sopra solo il polpastrello di un dito e me lo strofinava sopra con violenza , gemendo di piacere.
Io ero al settimo cielo. Quando poi Valentina mi prese tra le dita del piede per poi mettermi nella sua mano capii che potevo ambire a molto di più che a una sega.
Vale mi guardò nel palmo della sua mano e mi sorrise mentre continuava a toccarsi, mi avvicinò alla bocca e tirò fuori la lingua. Non cercò di leccarmi , aspettò che fossi io a dirigermi sulla sua enorme lingua rosa. Mi ci iniziai a strusciare e poi lei prese il comando. Con un semplice movimento mi fece cadere e poi iniziò a leccarmi. Leccava me ed il palmo della sua mano. Io ero praticamente verticale e scivolavo piano piano , poi , una leccata , e ritornavo su.
Restai in quella situazione per un po’, poi Vale si stufò e si andò a sdraiare sul letto. MI depose sotto di lei e restò sulle braccia a guardarmi , poi si levò il reggiseno e scese su di me con le sue enormi tette con i capezzoli turgidi. IO iniziai a baciarle e a leccare i capezzoli finchè lei lasciò penzolare il suo seno davanti a me. In viso era rossa e accaldata. Piena di piacere.
Poi decise di schiacciarmi di nuovo e poggiò la sua tetta destra sopra di me, scendendo fino a sdraiarsi a pancia insotto. Grazie a Dio si voltò e io ruzzolai sul suo ventre. Guardai alla mia destra e vidi la sua figa e la sua mano che continuava a darsi da fare. Iniziai a correre per raggiungere quel paradiso ma probabilmente i miei passetti sul suo ventre , le sue dita e l’eccitazione a cui era arrivata la portarono all’orgasmo. Iniziò a contrarsi. I suoi movimenti si fecero bruschi e quando arrivò all’apice del piacere sobbalzò e mi scaraventò in aria. Urlai di terrore quando mi vidi precipitare velocissimo verso il pavimento, ero convinto di essere arrivato al capolinea… la vita mi aveva dato già tantissimo in fondo!!
In quel momento Anna aprì la porta della stanza e vedendo la figlia sdraiata sul letto , seminuda , esclamò:
<< Valentina! Ma che stai facendo? Che fine hai fatto fare al piccolo RIcky?>>
quello che Anna non sapeva era che , aprendo la porta , mi aveva colpito in pieno (salvandomi la vita) e spedendomi sulla scrivania della figlia. Rintontito per l’urto scivolai sul legno liscio della scrivania fino a scontrarmi con un evidenziatore. A quel punto , distrutto, restai sdraiato a riprendere fiato. Avevo avuto una tale scarica di adrenalina che ancora tremavo tutto.
Valentina , appena la madre entrò in camera, balzò in piedi e disse :
<< Oh ! mamma non ti preoccupare sta bene… è qui … sul letto!>> ed iniziò a cercarmi nervosamente con lo sguardo. Anna non mi vide e allora innervosita disse :
<< O Santo cielo! Che fine ha fatto? Vuoi metterti in testa che non è un giocattolo!? Lo potresti avere ucciso!!>>
<< ma no mamma! Ti assicuro che deve stare sul letto!>> Anna iniziò a guardare sul pavimento:
<< E se fosse caduto sul pavimento? Non è che lo abbiamo schiacciato! Resta ferma Valentina per carità!>>
Anna si sfilò i sandali e controllò che le suole fossero pulite, sulla suola di un sandalo vide una macchiolina , sussultò , poi guardò meglio ed esclamò:<< ah! Meno male! Questa era la formichina di prima! Chissà come ci è finita qui sotto!>>
Valentina era tesa e controllò anche lei sotto i suoi bei piedini. Non mi trovarono , io , sentendole , mi accorsi che le due iniziavano a innervosirsi , così mi alzai e camminai tranquillo fino al bordo della scrivania , in attesa che mi vedessero. Le due si innalzavano davanti a me e discutevano furiose.
<< Si deve essere nascosto!!>> disse Valentina e la madre le fece eco con decine di imprecazioni.
<< ma che si è nascosto!! Si deve essere fatto male! >>
Finalmente , dopo circa cinque minuti di litigate Anna mi vide , si mise una mano sulla fronte e vedendomi tutto intero in piedi sulla scrivania , sorridente mi disse :
<< e tu da quant’è che sei li?>> con scioltezza mi prese tra le dita della mano e uscì dalla stanza della figlia dicendo:<< lo tengo io! Che tu sei una ninfomane!>> io risi e mentre Anna mi portava con se in cucina sentii Valentina dire ironica :<< Ciao ciao RIcky! Alla prossima !!>>
Anna mi posò sul tavolo della cucina, accanto alla sua borsa, poi mi disse :
<< devo andare in studio, oggi lavoro dalle 4 alle 6, tu vieni con me e non si discute ! Valentina non è delicata e coscienziosa come me! Poteva anche fartici rimanere secco!>>
io non avevo nulla in contrario. Anna si mise la borsa a tracolla e poi esitò, guardandomi sul tavolino:
<< Dove vuoi che ti sistemo per il viaggio? Sul sedile accanto al mio o addosso a me?>>
io la indicai e lei allora rise :<< addosso a me ?! ne ero sicura!>>
Fece per prendere la borsa ma io indietreggiai e le feci capire che la borsa non era il luogo ideale, lei annuì e disse :<< si… non è sicura, potresti finire schiacciato sotto il mio rossetto!>>
Allora si illuminò in volto e disse :<< ecco dove ti metto!>> mi prese e si chinò. Mi lasciò penzolare davanti alla sua caviglia alla quale portava una bella cavigliera d’argento con un ciondolo a delfino. IO mi aggrappai al delfino e mi ci sedetti sopra. Da li lo spettacolo era supendo, sotto di me si estendevano il dorso e le belle dita dei piedi di Anna, sopra svettava la sua lunga gamba.
<< su, fino in macchina ti tengo li! Tu reggiti forte piccolino!!>> e tranquilla, Anna si avviò verso la macchina in giardino.
Una volta in auto mi guardò li appeso alla sua cavigliera e mi disse :<< sai che sei proprio carino come ciondolo? Mi fa sentire potente avere un omino come ciondolo per la mia cavigliera!>>
Rise e poi disse schiacciando la frizione:<< Credo proprio che ti lascerò li !>> e mise in moto.
Non potevo crederci, stavo per vivere il più bel viaggio della mia vita tra i piedi di Anna ed i pedali della sua auto profumata!
CONTINUA??? A voi :)