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crescita esponenziale-parte2 ed ha ricevuto
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23/Agosto/2004 15:46:42
era quasi l'alba e Aurora si guardava intorno affascinata dalla sua nuova prospettiva. Tutto sembrava così piccolo e indifeso e lei era enorme. sin dai suoi 13 anni aveva fantasticato di diventare enorme e giocare in una minuscola città e ora ne aveva l'occasione.
era ancora distesa a gambe aperte tra icalcinaccia della casa di Tim mentre rifletteva sul possimo passo da compiere per vivere al meglio quella fantastica esperienza quando vide a qualche metro dal suo piede destrodelle persone che scappavano spaventate. decise che era un ottimo inizio e alzo leggermente il piede muovendolo verso i fuggitvi. lentamente per assaporare ogni istante. sentiva le loro grida di terrore e la cosa la eccitava. calò il piede con delicatezza sentendo le ossa sbriciolarsi sotto le sue dita e le grida aumentare progressivamente. iniziò a sentire il sangue delle sue vittime tra le dite e mosse istintivamente per sfregare i corpi tra i suoi magnifici piedi. quando le urla cessarono di botto si sorprese di trovarsi con una mano all'inguine. non era ancora il momento pima voleva divertirsi. avrebbe avuto tutto il tempo per masturbarsi.
si alzò in piedi e osservò affascinata le basse case (2-3 piani) della periferia immaginando cosa era in grado di fare adesso a tutti quegli stronzi indifesi. le case superavano di poco le sue snelle caviglie. Aurora mosse il piede sinistro fino a far entrare di prepotenza le dita nella facciata di un palazzo vicino, mosse un po le sita sentendo mobili e persone che si agitavano su di esse. infine alzò di scatto il piede facendo volare in aria la maggior parte dell edificio che riprecipitò al suolo con un boato.
sorrise maligna e iniziò ad incamminarsi verso l'autostrada che vedeva in lontanaza facendo attenzione a calpestare il più possibile: case , persone , automobili. tuttosvanì appiattito sotto i suoi grandi piedi (aveva un 41 normalmente ora...). camminava con assoluta noncuranza e superiorità sapendo perfettamente che niente poteva fermarla. nel suo lento vagare si accorse che la vescica chiamava. come poteva fare? "dubito che esistano gabinetti per gente di 100metri" mormorò mentre il suo sguardo vagava tra le case fino a fissarsi su un basso edificio a tre piani "potrei crearlo io.. "aggiunse ridente. con due rapidi passi si avvicino al palazzo si accosciò e lo scoperchiò con un rapido movimento della mano. gli occupati erano svegli e in casa almeno sei ragazzi e rispettive compagne occupati in una festicciola privata. "ehi! non mi avete invitata! eppure guardate qui che bello" disse mentre con una manoallargava le labbra della sua figa enorme. i ragazzi gridarono di terrore e cercarono di fuggire dalledisicio ma Aurora, con pochi semplici gesti, devastò lazono circostante e con i detriti otturò le uscite. si acoosciò sopra il palazzo scoperchiato mettendo la sua figa a pochi cm (per lei) dai ragazzi e poi pisciò: un enorme getto giallo si riversò tra i ragazzi che ne vennero rapidamente sommersi. quelli che avevano provato a fuggire si ritrovarono sommersi per primi mentre il getto di piscio riempiva la casa trascinado mobili e persone nel suo scorrere. Aurora osserava soddisfatta la fine di que piccoli bastardi e i rivoli della sua urina che iniziavano ad uscire dall'edificio. vide alcuni di loro che rimanevano intrappolati tra i mobili che si agitavano per sfuggire ad un destino inevitabile e rise.
finoto di pisciare si alzò e riprese la sua passeggiata osservò sulla strada principale una grande massa di persone che si dava alla fuga. si avviò da quella parte mettendosi in ginocchio facendo tremare la terra "dove andate? ho appena iniziato!" si mise a quattro zampe lasciando penzolare i suoi seni enormi e fantastici sopra la folla terrorizzatae letamente iniziò a scendere urtando con i seni e i fianchi i palazzi vicini che rapidamente crollaro. la gente scappava correndo in tutte le direzioni ma la maggior parte di loro era spacciata! con le loro piccole gambe non potevano sfuggirle. i suoi seni toccarono le prime tersone che alzarono le mani in un patetico ed inutile tentativo di fermare la discesa di quelle tette divine. Aurora percepì ogni singola mano sui suoi seni e godette della sensazione restando ferma per un attimo poi riprese a scendere schiacciando ad uno ad uno i suoi giocattoli sotto tonnelate di calda carne. sentì una lieve sensazione di punturasulla spalla, nulla di fastidioso ovvio, ma sembrava che qualcuno le stesse sparndo contro. un orribile mancanza di rispetto che liquidò calando il pugno su vari edifici che subito crollarono con un rombo. davanti a se vedeva le luci rosse e blu della polizia. "idioti" pensò "credono di essere in grado di fermarmi" rotolò verso di loro lasciando una paurosa scia di devastazione che cancellava tutto su di se e quando si fermò (molto oltre i poliziotti) della linea di battaglia della polizia non vi era più traccia (se non per delle macchiline rosse sul suo corpo)si alzò e iniziò a procedere versole zone ancora intoccate della città.