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plant742002 ha inviato un messaggio dal titolo:
La mia ex. 1.ma parte ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
27/Ottobre/2004 19:33:58
sto scrivendo una nuova sturiella...spero vi piaccia!
ciao.
La mia ex.
Era una calda domenica di fine giugno, io gironzolavo per la città col mio motorino, direzione lungomare, ammazzando il tempo osservando le bellezze in costume che sfilavano tra gli chalet.
La cosa era particolarmente piacevole soprattutto considerando il fatto che dopo quattro anni quella era prima estate da single, quindi l’opportunità di andarmene in giro cercando una bella donna con la quale attaccare bottone mi riempiva di entusiasmo.
Devo dire che la mia passione sono le gambe delle donne con particolare menzione per i piedi, e d’estate sembra il paradiso per me!
Insomma a spasso con il motorino percorrevo il lungomare lentamente, gustandomi le belle gambe che mi sfilavano al fianco, finché ad un certo punto inchiodai il motorino e con un espressione da ebete fissai un paio di ragazze che stavano chiacchierando al lato della strada dandomi le spalle, una non molto alta, con un pareo trasparente che lasciava intravedere un tanga soffocato tra due belle e sode chiappette, e due belle gambe toniche che terminavano con un paio di sandali bianchi col tacco alto, l’altra era una ragazza alta circa un metro e ottanta (senza tacchi ) gambe chilometriche, sedere un po’ piatto, ma con un paio d’infradito bianche che lasciavano scoperti dei bellissimi piedoni (almeno 41) curati e dalle unghie smaltate alla francese.
Mi fermo a qualche metro di distanza dall’altro lato della strada, pronto ad entrare in azione snocciolando nella mia mente alcune delle mie tattiche in disuso ormai da tanti anni di convivenza con la mia ex, quando accendendomi una sigaretta e rialzando lo sguardo, le due ragazze si voltano e, stupore, la ragazza più bassa è proprio lei…Silvia…la mia ex!
Mio Dio! Come avevo fatto a non riconoscerla!
Certo non la vedevo già da qualche mese, doveva aver fatto un po’ di palestra ed i suoi capelli non erano così lunghi, ma devo dire che fisicamente era al top!
Ormai la figura barbina era fatta, quindi continuai ad avvicinarmi a loro con aria disinvolta, mentre lei mi fissava con uno sguardo strano, un misto di auto-compiacimento e rancore, con un sorriso di quelli che più finti non si può.
“ciao Silvia! Era un pezzo che volevo chiamarti per sapere come stavi, ma sai com’è non volevo…”
“Sì sì certo, lo immagino!” mi interruppe lei, sapendo che stavo già arrancando sugli specchi dopo due parole.
“Bhè sai…” aggiunsi “…volevo far passare un po’ di tempo, l’ultima volta che t’ho chiamato mi hai attaccato il telefono in faccia, lo sai che lo odio!”
“Certo certo, sì sì !”
rispondeva lei sempre col sorriso sulle labbra, ma con gli occhi carichi d’odio, certo non eravamo rimasti in buoni rapporti dopo che l’avevo lasciata, ma di sicuro era oramai una cosa inevitabile, io avevo solo trovato il coraggio di porre fine ad una storia che si trascinava già da tempo, ma che lei non voleva considerare finita.
Cercavo di fare il simpatico, ma devo dire che la sua amica calamitava la mia attenzione giocherellando coi suoi sandali, fino a che un paio di volte voltandomi verso Silvia mi accorsi che ero stato beccato in pieno!
“Allora…dove vai adesso? Te ne vai in giro col motorino da solo o vieni con noi?!”
mi disse Silvia con tono provocatorio.
“…ho la macchina qui vicino” disse ancora “che ne dici di un aperitivo così parliamo un po’?! sai ho tante cose da raccontarti!”
Naturalmente il tutto mi sembrava parecchio strano, non ci vedevamo da mesi dalla sua sfuriata telefonica non avevo più avuto contatti con lei, e poi i suoi occhi brillavano di una strana luce vendicativa, cosa che, ovviamente, non avrei dovuto sottovalutare.
Ma dando un’ultima occhiata alle gambe della sua amica (che poi scoprii chiamarsi Lisa) accettai sorridente l’invito.
Ci avviammo verso la sua auto, io camminavo dietro di loro gustandomi i loro fondoschiena belli sodi, mentre loro stavano blaterando qualcosa che non afferrai ipnotizzato dai loro sensuali movimenti ondulatori.
Io mi accomodai sul sedile posteriore, mentre tutte sorridenti accesero la radio cantando a squarciagola.
Ci fermammo sotto casa di Silvia, che spense il motore, e cominciò a rovistare nella borsetta
“Che ci facciamo qua?” dissi, ma non ebbi il tempo di realizzare quello che stava per accadermi che Silvia mi puntò contro una specie di telecomando e mi ritrovai seduto su un enorme sedile in pelle…ero rimpicciolito!
Guardai verso l’alto e vidi i loro volti decine e decine di metri sopra di me mentre un preoccupante ghigno si faceva largo sul viso di Silvia.
“Adesso sì che ci divertiamo, eh Lisa?!”
“Mammamia Si’ ! ma non è troppo piccolo?!”
“Nooooo…solo un paio di centimetri! E poi chissà…magari più tardi lo faccio diventare ancora più piccolo ‘sto porcellone! Hai visto come ti guardava i piedi?! Secondo me gli piacerà!”
Io ero stordito dalle loro voci, mi tappai le orecchie, e Silvia con un gesto deciso mi prese tra l’indice ed il pollice della mano portandomi davanti ai suoi occhi scuri.
“Mi fai un po’ pena adesso…dovresti vederti! Dio come mi diverto adesso!”
disse mentre mi deponeva in un bicchiere di plastica trasparente vuoto che stava sul cruscotto della sua auto.
Uscì dalla macchina salutando l’amica e salendo le scale di casa di corsa guardandomi nel bicchiere mentre io ero ancora in stato confusionale, cercando di capire se stavo sognando o meno.
Continua.