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[ replica ] DollGuy ha inviato un messaggio dal titolo: Marianna - continua ed ha ricevuto 1 repliche.
messaggio inviato in data: 29/Novembre/2005 23:15:52

Ecco qui un altro capitoletto: come avevo scritto nel precedente post, i nuovi capitoli sono + brevi...ma per lo meno questi li posto + regolarmente! ;)

La stesura, questa volta, è un po' improvvisata...magari in futuro dovrei pensare a riscrivere un po' tutta la storia...molto in futuro! ;)

[ replica ] DollGuy ha inviato un messaggio dal titolo: Marianna, la mega-autonoma. Capitolo 7 (senza contare l'Introduzione) ed ha ricevuto 2 repliche.
messaggio inviato in data: 29/Novembre/2005 23:17:04

Capitolo 7

Con la massima delicatezza possibile ne raccolse uno degli aerei tra l’indice e il pollice.
Come al solito, il minuto aviogetto fu completamente ricoperto dai massicci polpastrelli.
Sempre sorridendo, la ragazzona se lo portò davanti agli occhi per osservarlo meglio. Ben intenzionata ad esaminarlo per bene, la colossa chiuse l’occhio destro, e strinse il sinistro nello sforzo di riuscire a distinguerne i dettagli, ma senza troppo successo: era così piccolo!
Non fece neanche in tempo a notare dei microscopici scintillii partire dall’aeroplanino, che sentì qualcosa pizzicarle leggermente l’occhio: il terrorizzato pilota aveva lanciato i missili verso lo spaventoso lago davanti a lui.
Non ebbe neanche il tempo di pentirsene: l’unico motivo per cui l’indifeso velivolo non era stato schiacciato da quelle dita possenti, era che la titana era stata molto attenta ad esercitare la più leggera (per lei) delle strette; ora, per la sorpresa, Marianna serrò le dita un tantino, giusto quanto bastava per appiattire completamente il fragile apparecchio. La pressione fu tale da impedirne persino l’esplosione.

La gigantessa si strofinò l’occhio con il dorso della mano. Il fastidio creato dall’ordigno era stato minimo: l’esplosione della testata lo aveva già disintegrato. Un granello di polvere le avrebbe dato più problemi.
- Questo non è stato molto carino, da parte vostra – disse, con il suo tonante mormorio – e poi, se proprio volete tirarmi addosso quei vostri granellini, ci sono posti migliori -
Allora, raccolse un altro caccia-bombardiere dal mucchio, sempre con l’indice e il pollice, e se lo portò davanti al reggiseno, all’altezza del capezzolo sinistro.
Come previsto, il pilota cominciò a sparare, ma senza alcun risultato: il costume era troppo spesso perché la leviatana potesse avvertirlo. Un po’ delusa, spostò il suo minuscolo prigioniero sulla parte del suo seno non ricoperta dall’indumento.

Il militare vide la sconfinata superficie colorata del costume sfilare via ad una velocità folle, mentre la sua tuta anti-G lottava per compensare quell’accelerazione degna di un missile Apollo. Ad un tratto, il “paesaggio” davanti ai suoi occhi fu sostituito da una vastissima distesa color carne, mentre, altrettanto bruscamente di com’erano partite, le invincibili dita che serravano il suo velivolo si arrestarono. Scosso, l’ufficiale fece nuovamente fuoco.

In previsione di quell’attacco, i caccia-bombardieri erano stati riempiti fino al limite di carico con i più potenti missili aria-terra disponibili negli arsenali della NATO. Si trattava di missili anti-bunker perforanti, la cui testata era progettata per perforare le corazze più spesse e resistenti: lanciati a velocità supersonica, la sola potenza dell’impatto, unita alla loro grande capacità di penetrazione, sarebbe stata sufficiente per trapassare un carro armato pesante da parte a parte. L’esplosivo ad alto potenziale in essi contenuto, poi, era sufficiente a disintegrare un intero isolato. Persino il solo rumore da essi prodotto, era sufficiente a causare gravi danni agli sventurati che avessero la disgrazia di esserne vittime.
Perciò, questa volta, Marianna riuscì a sentire la piacevole sensazione di quei proiettili, per lei infinitesimali, che scoppiavano all’impatto con la sua tetta. Tutto ciò che riusciva ad avvertire, era un’infinitesimale scintilla, a stento visibile, seguita subito dopo dalla sensazione di qualche cosa di microscopico che le sfiorava appena la pelle per poi trasformarsi in un lievissimo pizzicorino. Quanto al rumore, poi, per lei era inaudibile: persino il battito del suo cuore era di gran lunga più assordante di quelle esplosioni.
Sorridendo, la colossa spostò il “modellino” avanti e indietro, per decine di metri, lungo il “piccolo” angolo scoperto della parte superiore della sua mammella.

Dopo un po’, l’aereo finì le munizioni, e la gigantessa, com’era ormai sua abitudine, lo “premiò” soffiandolo via con un tuonante bacio.
A questo punto, le era chiaro che i suoi balocchi non le sarebbero stati di grande utilità, se avesse avuto il costume addosso. Con la mano libera, si slacciò il reggiseno, scoprendo un’altra volta quelle colline gemelle ballonzolanti, che le spuntavano dal petto per 150 metri. Il colossale indumento fu lanciato sulla terraferma, dove devastò fragorosamente un intero sobborgo.
Raccolta un’altra vittima dal suo palmo, la leviatana se la portò nuovamente a poche decine di metri dal capezzolo. Il pilota si trovò di fronte un’escrescenza carnosa grande quanto un edificio, che spuntava da un’aureola tanto vasta da poter essere usata come pista d’atterraggio. Anche lui aprì il fuoco su di essa. Essendo una zona più sensibile, la giovane dea trovò i suoi patetici sforzi ancora più piacevoli. Distrattamente, ve lo appoggiò sopra, facendolo esplodere insieme a tutto il rimanente arsenale: fu quasi come se un amante straordinariamente delicato le stesse sfiorando il capezzolo con i denti. Quasi. Marianna si mordicchiò il labbro.
Quindi, ghignando, la ragazzona raccolse di nuovo un aviogetto dalla mano, ma questa volta lo lanciò direttamente contro la sua zizza: l’involontario kamikaze si disintegrò all’urto con quella montagna di carne, ancor prima di rendersi conto di cosa stava succedendo. La colossa ripeté l’operazione più volte.

Il numero di aerei contenuti nel suo vasto palmo cominciò ben presto a diminuire, tanto che la titana cominciò a chiedersi in quale altro modo potesse usarli, in modo da farli durare di più.
Dopo un po’, sulla bocca le si formò un sorriso: aveva avuto un’idea.


DollGuy ha scritto: Marianna - continua ed ha ricevuto 1 repliche. [***]
inviato in data: 29/Novembre/2005 23:15:52
   DollGuy ha replicato con: Marianna, la mega-autonoma. Capitolo 7 (senza contare l'Introduzione)
     viagrax ha replicato con: bravo...
     omino6 ha replicato con: Bella pero....
       DollGuy ha replicato con: Beh...



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