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La galleria d'arte

Parte I inviata da Packy e caricata in data 13/Febbraio/2003 21:11:04


Ero in città quel giorno, infatti,eccezionalmente non lo avevo detto a nessuno dei miei conoscenti,passeggiando per le vie della città vecchia fui incuriosito daun cartello esposto in una vetrina, il quale recitava "Cercasiper subito collaboratore esterno per vendita". Visto che lavetrina apparteneva ad una galleria d'arte, immaginai subitoquale tipo d'attività si potesse trattare. Entrai subito e mitrovai di fronte ad una signorina bionda statura 1,90 m eraalmeno 20 cm più di me, con occhi celesti, un rossetto rossobordeaux provocante, senza aggiungere che indossava un completodi colore blu elettrico e minigonna da mozzafiato e collantarricchiti da bellissimi fregi, il tutto con le classiche scarpecon tacco, spiegai la ragione della mia presenza e lei consorriso felino m'indicò presso quale ufficio mi sarei dovutorivolgere, e con quale persona mi sarei dovuto rivolgere, cioèil direttore! Sali le scale feci per bussare, ma.. la porta siaprì e mi trovai davanti al direttore, o meglio alla direttrice,la quale mi disse:- "entra pure, Prisca la signorina allaricezione mi ha già avvisato, e per quel posto qualecollaboratore esterno non è vero?" Sulle prime io non fecicaso alla domanda, in quanto ero affascinato dalla classe dellasignora, statura meno di quella di Prisca ma superiore alla miapenso sul 1,80 m sulla quarantina occhi castani cappelli castanilunghi mossi, truccata con un bellissimo rossetto rosa ocra quasirosso, indossava una camicetta trasparente s'intravedeva ilreggiseno, gonna sopra al ginocchio nera ricamata e collant pureabbelliti da pizzi e naturalmente scarpe con il tacco, mi ripresie risposi:- "si, ne possiamo parlare?" Lei:- "Certoaccomodati" e sedendosi a sua volta allungo una mano alzandovistosamente la gonna su una coscia ostentando lo stesso sorrisofelino di Prisca mi disse:- "Il suo compito se lo accetta èconvincere le nostri clienti ad acquistare da noi, naturalmente avolte potrebbe essere chiamato a servizi molto strani edintriganti, continua ad osservare le mie gambe, eh le piaccionole donne, intendo quelle di classe le quali sotto sotto sono lepiù libidinose, a questo compito non ti preoccupare occasioninon te ne mancheranno, infatti vedo il tuo interesse cresce, lapaga dipende da te".

Io non ci misi molto a decidere eaccettai. Con un sorriso mi chiese di bere qualche cosa perbrindare, infatti mi allungò un brandy, gli chiesi se non bevevaassieme e mi disse:- "Non posso, non mi sento molto bene."Io bevvi, e in meno di venti secondi mi senti girare la testa eda vedere tutto annebiato, ..l'ultima cosa che ricordo è ladirettrice che chiamava Prisca dicendogli che stava già reagendo,a cosa non capii subito, più tardi si! Mi svegliai non so quantotempo dopo, ero completamente nudo, avevo anche freddo, sgranaigli occhi e realizzai che la mia percezione del mondo da li inpoi sarebbe cambiata per sempre, infatti capii che mi trovavo inuna gabbia per canarini, e io non dovevo essere più alto che 8 o9 centimetri. Feci mente locale e ricordai tutto l'annuncio, lagalleria d'arte e la direttrice, e compresi i sorrisi felini omeglio diabolici. Mi guardai in giro, uscire era impossibile inquanto la gabbia era sospesa da terra almeno un metro e quaranta,per me almeno 25 - 30 m, la stanza ostentava uno stile anticoabbinato a moderno, tipico di chi con l'arte ci lavora. Passaronosicuramente tre quarti d'ora, e improvvisamente la porta si aprii,un rumore assordante di voci femminili, le quali riconobbi,quella della direttrice e quella di Prisca. Avvicinandosi allagabbia, ridendo sfacciatamente mi chiesero:- "Ti piace iltuo nuovo ufficio, infatti è da li che conoscerai le mie clienti,sempre molto arrappate, ah ah ah", io allibito feci silenzio,improvvisamente la gabbia ballo avanti e indietro con me dentrosbattendomi di qua e di la, la direttrice mi disse:- "Se nonhai ancora capito tu ora sei di mia proprietà come tale alledomande devi sempre rispondere, se non lo fai verrai punito, ecredimi nella tua situazione non è molto gradevole".Infatti le due puttane troneggiavano dalla loro rispettabilestatura per me naturalmente di circa 35 40m, intimavano timore. Eridevano umiliandomi pure con una matita la quale infilataattraverso la grata della gabbia la usavano a mo di ariete controdi me, giocherellando intimandomi:- "Su salta, muoviti,masturbati su ancora, scappa dai dai, eh eh eh eh." Ladirettrice congedò Prisca promettendogli che sarei in futurostato nelle sue mani per alcuni giorni, infatti appena uscita miprese in mano e mi posò su una sedia, e sedendosi di fronte alzònuovamente la gonna e mi disse:- "Ora continuo da dove eroarrivata prima, ti mostro il reggicalze con gli annessi econnessi, il tutto da un'altra prospettiva". Muovendosimolto sinuosamente, evidente che era molto eccitata, aprii legambe mostrando gli slip molto trasparenti, introdusse le ditatra i peli delle vagina e gemette cominciando a masturbarsi,alternandosi con la mano destra e la sinistra portando alla boccae al naso il gusto e l'odore esaltandone così il gusto dellafragranza vaginale ed il godimento, il tutto considerando l'assolutopotere su di me e con tono deciso da dominatrice mi dice:- "Losai che sono tutta bagnata, è tutta colpa tua, ora devi farequalche cosa, per esempio leccarmela tutta fino a quando non saràcompletamente asciutta, dai vieni qua", infatti lei con unmovimento titanico dal mio punto di vista venni praticamente conle sue mani già intrise di liquido vaginale scaraventato difronte a dita enormi che trattenevano gli slip da una parte eduna vagina fradicia alta come me, (io infatti facevo almeno 1,70m)con i peli tutti bagnati ed un odore piacevole, malgrado che perle mie dimensioni potesse essere nauseabondo, io la guardai e nonmi mossi.

Mi disse eccitatissima:- "Lo sai che non hainessuna chance con me, ora di spingo un po', perché la tua ètutta timidezza eh eh eh eh!!", gemendo e leccandosi le suelabbra colore rosa ocra mi spinse e mi sentii dire:- "Cominciapure dalle labbra e già che ci sei me la puoi massaggiare un po',entra pure con il braccino." Avevo sempre un dito dietro latesta e non potevo fare altro che ubbidire, ma più leccavo piùlei si bagnava, e lei mi disse:- "Aspetta che ti do una manoo meglio due dita e te l'allargo un po' così che tu possaleccare in profondità, ha lo sai che lecchi bene, farai carrieradiventerai ne sono sicura il lecca figa numero uno della galleriad'arte, ha ha ha ha ha ha",ad un tratto mi senti in morsatra il suo pollice e l'indice e in men che non si dica mi trovaia tu per tu con lei un bellissimo viso di cira 6 m, dalla miaprospettiva vedevo tutti i lineamenti e dettagli, i piùeccitanti gli occhi truccati e seducenti e le labbra con quelrossetto sensuali e provocanti, ad un tratto comparve la linguabella calda e bagnata di saliva e mi diede una passata, il tuttoaccompagnato da un alito alquanto pesante, fumatrice esicuramente a mezzogiorno i denti non li aveva lavati, mi disse:-"lo sai che il mio sapore mi arrappa", mi diede ancheun bacio, per me fu simile ad uno scontro con un materasso, ilrisultato fu che oltre a tutti gli odori ora ero ancheappiccicaticcio color rossetto, e la libidinosa continuava aleccarmi a leccarmi ancora, voltandomi a suo piacimento, quandonon avevo più sapore velocemente ancora giù negli slip, liinfatti era come una sorgente di fragranza in mezzo ai peli e poidi nuovo su, ogni tanto mi guardava e sorrideva o meglio ridevaaccentuando la mia sensazione di umiliazione, il tutto per almenouna ventina di minuti, ad un tratto stufa lei, (perché è sololei che può esserlo, io non posso permettermi di dire niente) mipiglia e mi appoggia ai suoi piedi lei si alza e li vidi o meglimi resi conto della mia minuscola proporzione infatti trovarsi atu per tu con una grandissima gnocca di 40 m così e purearrappata non è cosa di tutti, lei fissandomi slaccia la gonna ela lascia cadere accanto a me, volutamente in modo rozzo, puregli slip toglie e questi me li tira addosso questo per farrisaltare anche la sua mania di sadismo intriso di feticismo, neltempo che impiego a districarmi dal groviglio di cotone ricamatoe non solo di pizzi ma anche con un po' d'odore di merda me latrovo davanti a me con tutta la sua imponenza inchinata inginocchio e le gambe aperte la camicetta aperta senza reggi conle pere grandi come due roulottes ed il suo sorriso da cagna incalore che mi dice:- "Ora cambiamo giochino, aspetta cheprendo qualche cosa per elevarti almeno all'altezza della figa,così che tu me la possa masturbare un pochettino, fammi pensarea ecco prendo questa custodia per dischetti floppy del PC, cosìvedrai che non puoi arrancare scuse, voilà un bacietto"SMACK!! "Magari anche due" SMACK SMACK, "E adessoinizia, su forza non farti pregare", io le ribatto:- "Nonne posso più, fammi fare una pausa ti prego ho sete", Lei:-"A sei già stufo stanco, sei te che prima non hai nascostol'interesse per le donne libidinose, sai ci sono signore dell'altasocietà che per uno come te farebbero carte false, e se lotrastullerebbero per giornate intere, e se hai sete prendi un po'di saliva, direttamente dalla fonte", mi trovai la puntadella sua lingua vis a vis alla mia minuscola bocca, con unmovimento deciso la sua lingua si spiaccicò nel mio corpicino, emi disse:- "Su bevi omuncolo e adesso non rompere più einizia perché tu la giornata non te la sei ancora guadagnata ahah ah ah ah ti piace come rido sfottendoti eh?", lei, larozza, non paga dopo un quarto d'ora minimo quasi, nonmanifestava ancora la sua soddisfazione alzandosi mi posa sultavolo antico ed lei quasi spoglia si sdraia sul fianco sinistrotenendo la gamba destra piegata appoggiando la scarpa con iltacco sul piano del tavolo e la mano destra a maneggiarsi il senomi guarda, infatti io sono di fronte alla figa pelosa fradicia erispettivamente la gamba destra con la scarpina numero 39 per meimmensa e la coscia della gamba sinistra e dice:- "continuanon hai ancora finito, aspetta che ti appoggio sulla mia cosciasinistra così che tu possa arrivare comodamente".Improvvisamente suona il telefono, con il viva voce, infatti eraoccupata con ben altre attività la troia, rispose:- "Galleriad'arte, Francesca?". Una voce femminile:- "Sono lacontessa Daniela, non ti ricordi.ti ho preso in affitto quel belgioiellino settimana scorsa, quello bello che fa contente tuttele donne sole, ti chiamo perché sono in città e sto arrivandoda te hai tempo che ne discutiamo?".

Io dalla mia posizionecapi diverse cose primo che la direttrice aveva un nome ed eraFrancesca, e che la galleria d'arte non era altro che unacopertura per ben altri intrallazzi, o meglio non si trattavasolo l'arte li! Francesca rispose:- "Si vieni pure",interruppe la comunicazione e mi guardò dicendomi:- "Non tipreoccupare oggi non inizi ancora con il servizio esterno ridendosadicamente", mi guarda sorride e poi indossa il reggi, lacamicetta, la gonna non l'allaccia e poi gli slip li indossa finosopra ai collant poi scosta una parte della gonna s'avvicina altavolo e mi dice:- "su mio trapezista e giocoliere dei miepiaceri saltaci dentro non farti pregare", io non ne potevopiù l'odore nauseabondo vaginale e il sudore intriso dideodorante e profumo per una persona normale erano dettagliirrilevanti ma per me 20 30 volte più piccolo lascio a voi d'immaginare.",m'arresi e saltai dentro infatti lei con sorriso da perfida finid'indossare gli slip tirandoli fino a sentirli aderenti con medentro, così che mi ritrovai appoggiato davanti alla vaginabagnata in mezzo ai peli imprigionato nella soffice biancheriabianca ricamata delle mutande, indossata la gonna completamentesi fa tutto più buio infatti la gonna lunga fino quasi alleginocchi oscura tutto.

Francesca dirigendosi in ufficio mi facapire parlandomi che se avessi urlato primo nessuno mi sentiva epoi che più mi dimenavo più era peggio in quanto la vagina eraancora pregna e non accennava a smettere, in più c'era ilpericolo di cadere non voglio sottolineare che per me quellaaltezza circa 18-20 metri mi spaventava, da li attraverso labiancheria intima intravedevo il passo delicato e femminile delladirettrice, da li vedevo solo quello d'altronde. Nel tragitto trala stanza dove era appesa la gabbia e l'ufficio della direzione,Francesca viene fermata da Prisca la quale le conferma dell'arrivodella contessa, poi chiede alla direttrice:- "Dove hai messolo stronzetto? Nel solito posto?", annuendo con un sorrisoprovocante Prisca alza la gonna e palpeggiando gli slip lastronza mi dice sfottendomi:- "Sei proprio un porcellino,subito dove il clito ride!!! "Manda la contessa nell'ufficiodi Cinzia tanto oggi è in vacanza, io mi devo riordinare mi devorende un più presentabile", "OK" disse Prisca, ladirettrice entrò direzione e poi passò subito in un altrolocale, tra gli slip si potevano scorgere le piastrelle subitopensai quelle di un bagno, Francesca mi tolse da li m'appoggiòsu un ripiano pensile della toilette e fissandomi disse:- "Staibuono li un attimo, che devo fare pipi, poi se la pulì, prima dilavarsi le mani m'allungò le dita maleodoranti dicendomi:-"Odora, per te sarà sempre di più il tuo chanel N°5".Infatti il tremendo odore acre e penetrante mi aveva avvoltotutto, questo perché lei con le sue dita ancora fradice dipiscia mi aveva massaggiato tutto, aggiungendo pure:- "Certoche fai proprio schifo ah ah ah ah ah ah !!." Ritornammonella stanza della gabbia venni di nuovo scaraventato nella miagabbia, e io li gli dissi:- "Ehi ho freddo sonocompletamente nudo e fradicio, mi puoi dare qualche cosa percoprirmi`". Lei:- "Ah si certo" con un rapidomovimento prima alzo la gamba destra e poi quella sinistra tolsegli slip e me li scaraventò in gabbia. Lei di nuovo disse:-"Saltaci dentro subito sono ancora caldI, fino a questa seranon si va a casa, copriti bene eh eh, ciaoo ci vediamo più tardiora devo andare a discutere d'affari." e se ne andòsbattendo la porta.

Continua...



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