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[ replica ] jryan^ ha inviato un messaggio dal titolo: RACCONTO: l'incantesimo ed ha ricevuto 5 repliche.
messaggio inviato in data: 27/Giugno/2006 20:58:30

EVVai, ho avuto il tempo per scrivere un pò! fatemi sapere che ne pensate e se vi piace;) calcolate è un pò originale, sono stato plagiato da Hook, rivisto l'altra sera in completo ozio di chi sta sclerando e molla tutto per riprendersi. Poi se vi piace la continuo. CIAO A TUTTI BELLONI! e un particolare abbraccio alla padrona di tutti i piccoli noi della nostra fantasia;)...indovinate chi è? l'interessata l'ha capito?
CIAO! alla prox

Racconto: L’incantesimo

Era un normale pomeriggio a casa di Riccardo. Lui se ne stava tranquillo a giocare sul grande tappeto della sala da gioco con un suo amico mentre le rispettive mamme prendevano un caffè insieme, sedute sulle comode poltrone. Sembrava un momento di gioco come tanti altri ma Riccardo, per la prima volta della sua vita, stava provando una strana sensazione che lo faceva stare imbambolato a guardare la madre del suo amichetto.
Non si riusciva a spiegare il perché di quella insolita attrazione! Solitamente fissava con quell’insistenza solo i giocattoli più abiti, e invece quel giorno fissava quella giovane signora mora ed abbronzata. Tra l’altro si rendeva conto che la mamma del suo amichetto gli piaceva ancora di più dei giocattoli.
<< Ehi! Ricky! Sveglia! Sono arrivati Schreder ed i suoi scagnozzi!>> gli esclamò l’amico facendo abbattere il pupazzetto di un ninja su Michelangelo( uno dei turtles).
Riccardo però non batté ciglio, e continuò a guardare la donna che se ne stava seduta davanti a lui, con le gambe accavallate: indossava una camicia bianca ed una gonna nera che le lasciava scoperte le gambe lisce e sensuali che terminavano con due piedi dalla forma perfetta e regale, con dita lunghe smaltate di rosso ed arco plantare pronunciato, calzati da due sandali neri di cuoio splendente. Riccardo provò la nuova e piacevole sensazione di un formicolio in basso e continuò a contemplare la donna che parlava con sua madre, del tutto disinteressata a lui.
Fu in quel momento che Riccardo pensò:<< che bella!>> e si gettò ai suoi piedi sorridente, iniziandole a schioccare sonori bacetti sul dorso del piede.
<< Ma che fai Riccardo!>> esclamò la donna cercando di sottrarre i piedi dall’abbraccio del bimbo:
<< Sono sporchi! Ti prendi le malattie!>> continuò , sollevando i piedi in aria, sopra la testa di Riccardo.
<< Riccardo! Ma che modi sono! Che ti viene in mente!>> tuonò la madre dandole una bella sculacciata, con il viso rosso dall’imbarazzo.
Bastò quel bruciore improvviso a trasformare il viso sorridente di Riccardo in una smorfia di dolore e pianto, mentre l’amichetto rideva divertito.
<< Scusalo! Non so che gli sia preso!>> disse la mamma di Riccardo.
<< Ma no figurati! Poverino!voleva solo giocare!>> rispose cordialmente la donna.
La madre lo portò in camera e lo fece sedere sul letto, chinandoglisi davanti ed asciugandogli le lacrime. Riccardo si calmò e allora la madre disse:
<<Quelle cose da sporcaccione non si fanno ricordatelo! Eh ora per punizione resterai qui in camera fino all’ora di cena!>>
Riccardo rimase da solo in camera e si sdraiò sul letto un po’ arrabbiato e offeso. Stava quasi per addormentarsi quando vide un baglioretto sul soffitto, e poi una piccola sfera di luce svolazzare verso di lui. Riccardo si alzò dal letto intimorito ma ecco che la lucetta brillante si soffermò davanti al suo viso e si rivelò essere una fatina, tutta vestita di bianco, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri grandi e dolci.
<< Sei una Fata!>> esclamò Riccardo entusiasta, e lei rispose:
<< Si piccolo Riccardo! E sono qui per aiutarti!>>
Riccardo pendeva dalle sue labbra.
<<Dunque, dato che poco fa hai imbarazzato tanto tua madre e ti sei fatto prendere in giro dal tuo amichetto per esserti messo a baciare i piedi a quella signora, io sono qui per farti un incantesimo, in modo che mai più nella tua vita avrai la tentazione di rifare una cosa del genere! Così nessuno si arrabbierà più con te!>>
Riccardo annuì, allora la fatina sollevò la sua bacchetta magica in aria, la fece volteggiare disegnando sottili linee luminose nell’aria mentre pronunciava una formula magica nella sua melodica lingua. Poi un lieve bagliore avvolse Riccardo che si osservò emozionato le mani, tutte luminose e la fata spiegò cosa aveva fatto:
<<Ecco qui! D’ora in poi, tutte le volte che toccerai o sarai toccato da un piede femminile diventerai all’istante piccolo piccolo! Più piccolo di me pensa! Delle dimensioni di una formichina, e dovrai restare tale per un giorno intero, in modo che con il tempo imparerai comportarti in maniera educata ed elegante con le ragazze! Ma ricorda, questo incantesimo si infrangerà il giorno in cui ti innamorerai, e lo capirai perché toccando il piede della tua lei non ti rimpicciolirai!>>
La fatina fece una breve pausa, poi continuò:
<<Ma fai attenzione! Perché quando ti capiterà di rimpicciolirti( e ti capiterà se ho capito che tipo sei!) sarai in serio pericolo e dovrai essere molto prudente! Ora ti saluto, e buona fortuna!>>
E fu così che la fatina scomparve in un lampo, lasciando Riccardo un po’ confuso e spaventato.
Qualche giorno dopo, però, Riccardo ebbe la conferma che l’incantesimo era vero e che non aveva sognato. Infatti era a scuola e la sua maestra Beatrice stava spiegando storia passeggiando avanti ed indietro per la classe quando, malcapitatamente, fermandosi davanti al banco di Riccardo ( che stava in prima fila) gli calpestò il piedino con la suola del suo sandalo infradito ed in un baleno Riccardo scomparve ai suoi occhi! Inutile dire il trambusto che ci fu quanto penarono sia la madre che la maestra di Riccardo che però, prudentemente, si rifugiò dentro il suo zaino per un giorno intero e poi riapparve in camera sua, dove la madre lo aveva messo insieme al suo zaino.
Tutti gli chiesero spiegazioni e lui raccontò della fata e del suo incantesimo, ma nessuno ci credette veramente, anche se la maestra Beatrice continuava a dire che era scomparso in un attimo e che non riusciva a spiegarsi il fenomeno.
Passarono gli anni e Riccardo divenne un bel ragazzo di 20 anni, castano scuro, con un bel corpo asciutto e muscoloso, ambito dalle ragazze e costante studente universitario. Alle sue spalle aveva centinaia di esperienze di rimpicciolimenti e nonostante a volte se la fosse davvero vista brutta, reputava quelle avventure molto eccitanti e non le disdegnava affatto.
L’unico problema era che con le ragazze con cui stato insieme e con cui era andato a letto doveva stare attentissimo a non sfiorare i loro piedi per non scomparire sul più bello, cosa che gli era successa spesso, con l’unico risultato che le ragazze si spaventavano e quando venivano a sapere del suo incantesimo lo mollavano nel giro di pochi giorni.
Un pomeriggio di fine giungo, Riccardo stava studiando nella biblioteca della sua università quando si sedette al suo stesso tavolo una ragazza riccia, molto carina.
<< Ciao! Ti spiace se mi siedo qui!>> gli chiese.
<< No , no! Prego!>> rispose Riccardo, la ragazza gli sorrise e si sedette.
Il tavolo era da quattro posti e la ragazza si sedette sul lato opposto e sull’angolo opposto rispetto a Riccardo in modo da stare più larghi entrambi. Il problema si presentò quando la ragazza, avendo davanti a lei una sedia vuota, si sfilò i sandali e appoggiò i suoi bei piedi nudi su di essa.
Riccardo istintivamente sussultò, ma la ragazza non lo notò.
Riccardo guardò la ragazza, vestita con una magliettina bianca che evidenziava il suo seno rotondo, una gonna corta rosa e quelle belle estremità posate accanto a lui. La trovò bellissima, e poi il suo viso un po’ ovale, le guance pronunciate e gli occhi verdi timidi, lo stregarono.
Non sapeva perché, ma Riccardo se ne uscì con questa frase:
<<Attenta eh! Per me in questo momento sei pericolosissima!>> sorrise dando un’occhiata ai piedi della ragazza, che lo guardò di rimando un po’ stranita dicendo un po’ imbarazzata:
<<Come scusa?! Ti danno fastidio i miei piedi?!>>
<<No no! Assolutamente! Ma non sai della mia maledizione?!>>
La ragazza rispose sarcastica:<< Ehm… no, non ti conosco!>>
Riccardo annuì e disse:<< Pensavo che la mia fama mi precedesse! Scusami! Non volevo disturbarti!>> e si rimise a studiare.
La ragazza però ormai si era incuriosita:<< eh no! Ora mi devi spiegare tutto, non riuscirei più a studiare pensando che sono seduta al tavolo con ragazzo così enigmatico!>> disse avvicinandosi un po’ a Riccardo.
Quest’ultimo sorrise e le tese la mano, presentandosi e lei sorrise a sua volta gli tese la sua, dicendo:
<< Piacere, sono Laura!>>
Riccardo continuò: <<ti va un caffè?>>
<< Si,perché no!>>
E i due si incamminarono verso il bar. Prese le tazzine si sedettero ad un tavolino all’aperto, l’uno di fronte all’altro e parlarono del più e del meno, fino a quando Laura non riportò il discorso sulla “maledizione”:
<< Allora, ma non me lo vuoi proprio confessare il tuo segreto?! Sei forse feticista? Guarda che per me non ci sono problemi, sono una con la mente aperta, non essere imbarazzato!>>
Riccardo rispose:
<<Bhe, non proprio, però la mia maledizione ha a che fare con i piedi…si…>>
Laura chiese insistente:<< E di cosa si tratta?>>
Riccardo lo spiegò e Laura restò con gli occhi spalancati dalla sorpresa.
<< Non ci posso credere! Ciò è, se adesso io ti toccassi con il piede tu diventeresti microscopico?>>
<<Beh, non microscopico! Semplicemente piccolo…mi pare introno a un centimetro, tipo una formica!>>
<< Microscopico, appunto! Per me una formica è microscopica, non so per te!>> rispose Laura.
Riccardo annuì e sorrise:<< In effetti!..>>
<< Cavolo che maledizione! E come fai a cavartela ogni volta?!>>
<<Ormai ho mille escamotage, anni e anni di esperienza!>>
<< E non ti sei mai fatto male?>>
<< Mai seriamente, altrimenti non starei qui a parlartene, perché farsi male seriamente quando sei alto 1 cm significa essere calpestato!>>
<< Oh mio Dio! E qual è stato il momento peggiore che hai vissuto?>> chiese Laura curiosa.
<< Sai, non ho mai trovato una curiosa come te!>>
<< Raccontami ti prego è così strano ed intrigante! Anzi, se non mi racconti quello che hai vissuto ti tocco con il piede!>> disse lei ridendo e allungando scherzosamente il piede verso la gamba di Riccardo. Lui reagì irrigidendosi e Laura notò l’espressione seria del suo volto e disse:
<< Scusa…sto scherzando troppo…ma sono davvero interessata alle tue esperienze e poi il pensiero di avere questo strano potere di rimpicciolirti con un tocco dei miei piedi mi fa sentire emozionata come una ragazzina!>>
<< Non preoccuparti! Mi fa piacere vedere il tuo entusiasmo, tutte le ragazze con cui ho parlato di questa storia o mi hanno mollato(se erano mie fidanzate) o mi hanno appoggiato un piede in faccia(se erano mie amiche). E in ogni caso nessuna mi è sembrata essere così interessata.>>
Laura rise:<< Ti confesso che sarei anche io tentata di metterti un piede in faccia, senza offesa naturalmente, ma solo per vedere quanto diventi piccolo!>>
<< Lo puoi anche fare! Ma poi non potrà più raccontarti le mie “micro-avventure”!>>
<<No, no! Allora mi trattengo! Dai , dimmi quand’è stata la prima volta che ti è successo di rimpicciolirti?>>
Riccardo allora iniziò a raccontare:
<<Ero piccolo, avrò avuto dieci anni e stavo in classe a seguire la lezione di storia. La mia maestra, Beatrice, aveva l’abitudine di camminare su e giù nell’aula mentre spiegava e spesso si fermava davanti al mio banco, che era in prima fila e centrale. Ricordo che quel giorno, che era fine maggio, la maestra indossava una camicia, dei jeans di quelli che andavano di moda negli anni ottanta, tutti stretti, e dei sandali infradito. Eh niente, io me ne stavo seduto a sentirla quando lei è venuta al mio banco e ci si è appoggiata ma distrattamente mi ha calpestato il piede. Ricordo che sentii la larga suola del suo sandalo pesare sul mio piede solo per qualche istante perché lei subito se ne accorse e risollevò il piede ma in una frazione di secondo mi sono ritrovato sul pavimento con l’enorme piede della maestra sospeso sopra la testa. Provai una sensazione di paura totale nel vedere quella suola sporca e consumata espandersi sopra la mia testa come fosse una nuvola scura nel cielo. Poi la maestra posò il piede a terra, poco più in la da dove aveva calpestato il mio piede e dove mi trovavo io; all’impatto del suo piede con il pavimento si scatenò un terremoto, tanto che persi l’equilibrio e caddi a terra. Quando mi rialzai vidi gli enormi piedi della donna posati a pochi metri da me, con quelle dita colossali! Non arrivavo nemmeno a metà dell’altezza del polpastrello del suo alluce! Mi sentii un niente! Poi la maestra iniziò a spostare il banco preoccupata nel non vedermi più e i miei compagni di classe accorsero. Fu così che tra lo stridere del banco spostato e il terremoto causato dai passi, riuscii a raggiungere il mio zaino, ad arrampicarmi nella tasca bassa e ad infilarmici dentro. Credo che mi salvai solo grazie alla mia prontezza di riflessi.
Restai in attesa ore mentre sentivo la maestra chiamare a casa, chiamare la polizia, e in fine, verso l’ora di pranzo, parlare con mia madre che era accorsa preoccupatissima. Poi mia madre prese lo zaino e mi ritrovai ballonzolato a destra e a manca mentre lei mi trasportava fino a casa. Mise lo zaino vicino al mio letto in camera e fu allora che io provai ad uscire dalla tasca per farmi vedere, ma appena raggiunsi il pavimento la vidi che si voltava ed usciva dalla stanza, così mi misi ad aspettare pazientemente. Tutto qui!>>
<<Incredibile! Per essere un bambino sei stato in gambissima!>> esclamò Laura.
<< Grazie!>> rispose Riccardo, che si sentiva un po’ strano ad aver raccontato quella cosa ad una completa sconosciuta.
<< E qual è stata la volta in cui te la sei vista brutta?!>>
<< Ce ne sono state tante…>>
<< La peggiore!>> insistette Laura.
Riccardo allora ci pensò su, poi disse:
<< Al liceo…>>
(CONTINUA?....)


[ replica ] ema ha inviato un messaggio dal titolo: sei un grande... ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 27/Giugno/2006 22:09:04

è una storia fantastica, devi continuarla altrimenti impazziaco... veramente stupenda...
Complimenti

[ replica ] dolceluna ha inviato un messaggio dal titolo: OOOOOOOOOO!!!!!!!!! ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 27/Giugno/2006 23:11:23

Che meraviglia! Che bella idea! Devi continuare di sicuro! Mi piace tentissimo come scrivi e poi non conosco nessuno che sappia scrivere questi racconti in terza persona con la tua stessa facilità!
Trovo meraviglioso l'appunto sullo svanire dell'incantesimo nel momento magico di essere innamorati. Io credo che quando ci si ama si debba essere uguali. Ne giganti ne formiche, solo uomini e donne. E' bellissima questa tua intuizione. Grazie per il racconto e spero di leggerne il seguito!

Un abbraccio!

Mo

[ replica ] gtsmania ha inviato un messaggio dal titolo: WOW ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 27/Giugno/2006 23:44:10

Grande...è raro trovare trame così originali...un racconto davvero diverso dagli altri, un piacere da leggere...spero lo continuerai!
Ciauuuuuuuu

[ replica ] teolozerbino ha inviato un messaggio dal titolo: Concordo pienamente... ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 27/Giugno/2006 23:44:52

...devi assolutamente continuare.. non puoi lasciarci con il fiato sospeso...
Aspettiamo impazienti, sei un fenomeno

[ replica ] max ha inviato un messaggio dal titolo: minchia minchia ed ha ricevuto 0 repliche.
messaggio inviato in data: 28/Giugno/2006 18:35:49



jryan^ ha scritto: RACCONTO: l'incantesimo ed ha ricevuto 5 repliche. [***]
inviato in data: 27/Giugno/2006 20:58:30
   ema ha replicato con: sei un grande...
   dolceluna ha replicato con: OOOOOOOOOO!!!!!!!!!
   gtsmania ha replicato con: WOW
   teolozerbino ha replicato con: Concordo pienamente...
   max ha replicato con: minchia minchia



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