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chakot ha inviato un messaggio dal titolo:
Rimpicciolimento ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
05/Febbraio/2005 19:08:58
Purtroppo allo stato attuale non sembra possibile restringere la materia. La fisica impone l'equivalenza massa- energia. L'energia delle bombe atomiche è ad esempio ottenuta convertendo parte della massa di particolari sostanze direttamente in energia. Dunque ridurre un mattone da 1 kg ad un mattone da 100 g significherebbe incenerire un intero quartiere. Inoltre la struttura cristallina della materia obbedisce a due delle 4 forze base che governano la nostra fisica, per cui non sembra fisicamente possibile rimpicciolire un corpo mantenendone intatte tutte le proporzioni, numero di atomi, quantità di informazione, ecc... Mi sono personalmente interessato alla nanotecnologia, che consenterebbe tra l'altro di realizzare copie di oggetti aventi strutture complesse su scale molto più piccole. Ma abbiamo visto che a scale più piccole alcuni fenomeni che alle nostre scale macroscopiche sono trascurabili diventano molto invadenti. La capillarità non consente ad esempio il normale passaggio dei fluidi... immaginatevi cosa accadrebbe in un corpo umano. Per il restringimento di materia organica si potrebbe però intervenire a livello biologico, "chiedendo" al corpo di assumere una nuova configurazione. Sarebbe un processo lento, credo possibile agendo sul dna, ad esempio su prigionieri. Tuttosommato credo che si potrebbe ottenere un corpo di 50- 80 cm, simile a quello di un piccolo bambino. Scendendo a scale più piccole si abbasserebbe di molto la frequenza del suono prodotto dalle corde vocali e si avrebbero problemi col cervello, che diminuendo di dimensioni comporterebbe un eccessivo restringimento della superficie della sua corteccia, per cui un uomo rimpicciolito a 15 cm diventerebbe un idiota, o un vero bambolotto incapace di parlare o di ricordare. A meno che qualche potenza crudele e torturatrice non gli asporti il cervello mantenendolo vitale e sostituirlo nella sua scatola cranica con un dispositivo di interfaccia verso il suo equilibrio, vista, tatto, per cui il malcapitato non si renderebbe neanche conto della differenza.