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fiter ha inviato un messaggio dal titolo:
ecco il seguito ... ed ha ricevuto
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messaggio inviato in data:
16/Febbraio/2005 13:29:19
Ora Ava, nuda e magnifica, immensa, incombe sul pollo e sull'ometto rannicchiato e tremante nell'angolo della stanza.
Guardando fisso il nano con aria divertita e cattiva, accarezza l'inerme carcassa del pollo con la levigata pianta del piede: "Com'è fredda e viscida questa pelle, è proprio schifoso, e tu volevi farlo mangiare alla tua padrona ... "
Chen arrossisce ancora di più, e intanto inizia a sentire quella sensazione strana, sì proprio quella, che conosce fin troppo bene, come se la sua pelle tirasse, fosse diventata all'improvviso troppo stretta anche per il suo corpo di nanerottolo.
"Basta, ora lo distruggo, voglio sentire le sue ossa stritolarsi sotto i miei piedi!"
Ava sale sopra il corpo del pollo, prima con il sinistro, poi con entrambi i piedi nudi. Il pollo inizia a scricchiolare e a deformarsi in modo grottesco sotto il suo peso.
La strana sensazione che il nano sta provando aumenta d'intensità ... non c'è niente da fare, quando la sua padrona lo costringe ad assistere così da vicino a scene di crushing, lui inizia a rimpicciolirsi, inesorabilmente.
Suda freddo, ma più per l'eccitazione e l'imbarazzo che per la paura, dato che per esperienza passata sa che la dimensione finale che andrà a raggiungere è esattamente quella dell'oggetto che Ava sta schiacciando ... non potrà quindi diventare più piccolo di un pollo, tutto sommato stavolta mi è andata bene, pensa, speriamo che non trovi una mosca o un altro insetto su cui accanirsi ...
Ava sta ora calpestando il pollo con tutto il suo peso, la carcassa dell'animale seguita a deformarsi, ali e zampette si allargano grottescamente, come sotto una pressa. All'improvviso il pollo cede di schianto, la pelle viscida e giallastra si strappa, con un inconfondibile suono di ossa divelte e spezzate. Ava lancia un grido di trionfo e guarda con disprezzo Chen accucciato lì nell'angolo, che nel frattempo ha finito di rimpicciolirsi, ed ha ora le dimensioni esatte del povero pollo.
Ava danza per un po' sui resti del pollo, lo ha fatto letteralmente a pezzi, spargendolo su tutto il pavimento, poi torna a fissare Chen, ridendo. "Te lo mangerai a spezzatino. Ma ora, carino, tocca a te, lo sai vero?"
Chen lo sa, ma sa anche che ha una possibilità di scampo, come gli ha spiegato la stessa Ava quando la sera stessa dell'assunzione lo istruì sulle ferree regole del suo contratto e gli recitò quella formula magica:
"... Se vuoi salvarti, devi riuscire a godere prima di morire schiacciato, se ce la fai ti salvi e torni come prima, se no ... resti appiccicato al pavimento. Cerca di farcela sempre però, ti ho assunto per divertirmi e poi ... non ho nessuna voglia di pulire, dopo ..."
Ava tira su Chen e lo appoggia sul piano di marmo della cucina. "Stavolta sarà più difficile, cinesino, non so se ce la farai!"
Con un cordino di nylon gli lega strette le braccia dietro la schiena, poi le caviglie tra loro, e infine lo fa rannicchiare e gli lega strettamente i polsi alle caviglie. "Ti ho incaprettato come un pollo da mettere al forno, mi sa che sarà un po' dura stavolta, ma voglio che non usi le manine, voglio vedere se ami veramente la tua padrona!"
Così rannicchiato e legato, lo appoggia di nuovo sul pavimento: "No, padlona, ti plego, non sono siculo di falcela!" supplica il malcapitato Chen.
Ava si avvicina a lui inesorabile, e solleva il piede destro: "Sei pronto?"
Ora la pianta del piede di Ava inizia a premere sulla schiena dell'ometto, che è costretto, se possibile, a rannicchiarsi ancora di più. "Voglio spremerti, voglio stritolare quelle tue piccole inutili ossa, farai la fine di quel pollo, sparso insieme a lui sul pavimento!"
Ma la pelle liscia e profumata del piede di Ava inizia a fare a Chen il suo effetto, l'ometto sente che anche stavolta -forse- ce la potrà fare e si concentra al massimo.
Ava ora sale sul suo corpo rannicchiato con entrambi i piedi, ecco che tutto il suo peso è su di lui, il corpicino inizia a deformarsi, ecco si spappola ...
Un lampo di luce e Chen è ancora lì, sempre sotto i piedi di Ava ma è tornato alle sue dimensioni "normali" (si fa per dire). "Bastardello, ce l'hai fatta anche stavolta! Allora ti piaccio proprio tanto!"
Ava seguita a calpestarlo: "Scusa se seguito Chen caro, ma non ho ancora finito, e poi oggi avevo proprio bisogno di fare un po' di step". Chen è felice e si lasca fare tutto, tabto sa che alle sue dimensioni normali niente può succedergli se non sentire sebsazioni gradevolissime. Ava è eccitatissima e in breve gode anche lei.
Poi si rinfila i sandaletti e se ne va in camera. "Porcellino, pulisci bene la cucina, mi raccomando, e cuocimi quell'arrosto che è nel frigo, sbrigati che ho fame!"
